Oggi, sono uscita presto di casa, ma ovviamente prima ho lasciato un biglietto a Jace. Non è il tipo che si preoccupa inutilmente, ma preferisco prevenire che curare. Ho bisogno di stare un po' per conto mio. Fare una passeggiata non mi farà male. In questo periodo, ho una confusione in testa... Non faccio che pensare. Pensare, pensare e pensare. Come si fa a staccare la spina al cervello?Dovrebbero inventare un arnese che lo spenga per un po'.Sospiro. Mi confonde molto il fatto che Jace, fino a qualche tempo fa, non faceva che ignorarmi e adesso passiamo la maggior parte delle giornate insieme. Il motivo per cui ho iniziato a sfogarmi su quel diario é...uff,lasciamo perdere il motivo! Non è che mi dia fastidio questo suo riavvicinamento a me,ma...ecco, io... Sono confusa, tutto qui. Mi fa regali, si complimenta per il mio-chiamiamolo-talento nel disegno, mi consola quando sono triste, mi abbraccia, scherza con me... Jace è così... così maledettamente Jace! Assomiglia vagamente al Jace che ricordo, prima della morte di papà, ma non proprio. Non è lo stesso. Non si è mai comportato così con me. Forse è una fase... O forse sta solo crescendo e sta notando anche che sto crescendo anch'io. Non è facile capire quello che passa in quella testa. Per niente facile.

Navigando tra i miei pensieri non mi sono accorta dell'ora. La passeggiata è durata più del dovuto. Quando torno a casa, trovo Jace che fa colazione. Non mi aspetto che mi avesse preparato qualcosa anche per me e le mie aspettative non vengono deluse.Certe cose non cambiano mai

«Buongiorno.»mormoro.

«Ciao.»risponde, senza alzare gli occhi dal piatto.

«Che accoglienza!»commento.«c'è qualcosa in frigo?»

«Nemmeno un grissino»Fantastico! Lui mangia e io sto a digiuno.

«Vuoi un po' delle mie uova?»chiede.Uova...no. Non mi piacciono le uova, però ho fame.

«Dopo andiamo al bar e ti prendi qualcosa.»È ufficiale:lo adoro.

«Sei il migliore!»gli dico,sorridendo.

«Non c'è bisogno che tu me lo dica.»È ufficiale:non lo sopporto.

Da premuroso va ad arrogante con un schiocco di dita.È incredibile! No, è credibile, dopotutto stiamo parlando di Jace. Dopo avermi accompagnata a fare colazione-che poi ha fatto pure lui di nuovo-ho fatto un'altra passeggiata...con Jace, però.

«Potresti andare più piano?Pensavo fosse una passeggiata, non una corsa.»dico, ansimando.

«Io vado piano, sei tu che hai le gambe troppo corte.»Gli lancio un'occhiataccia.Lui mi sorride.

«Odioso»borbotto.Inizio a correre, sentendo alle mie spalle la voce di Jace che mi urla un "dài, scherzavo". Non sono offesa-non proprio-, ma ho voglia di prenderlo in giro. Corro fino ad un albero. Porto la testa all'indietro, appoggiandomi al tronco. Jace mi ha già raggiunta e si sta sciogliendo in varie scuse,il che mi fa scoppiare in una risata. Era preoccupato veramente che fossi arrabbiata con lui. Sorrido.In questo momento è davvero carino. Mi piego verso di lui,dandogli un bacio nella guancia prima di dirgli: «Sei molto carino, Jace». Lui rimane sorpreso dal complimento e dal bacio... credo. Io non ci trovo niente di male. Lo penso veramente. È solo un bacetto tra fratelli, tutto qui.

Ci guardiamo negli occhi e il mio cuore salta un battito. È solo un bacetto tra fratelli.Bacetto tra fratelli.

#Angolo Autrice:

Sì, lo so. Ancora niente bacio bacio, ma,dopotutto,si credono fratelli... Che ne pensate del capitolo? Vi piace? Non vi piace? Commentate e vi ringrazio per i commenti. Ciao, ciao ! #