Davvero strano per me, ma l'ho dovuta scrivere, dopo aver sognato la scena ieri notte.
Spero solo sia di vostra gradimento.
Grazie.
REQUIEM
Il sole era ormai calato su Camelot, lasciando che l'oscurità avvolgesse il paese.
Lì nelle buie celle della prigione, tutto pareva ancor più freddo e grigio di quanto già non fosse.
L'acqua si era ghiacciata nel bicchiere, lasciandogli solo sconforto nell'anima.
Aveva fallito.
Non era riuscito a mantenersi in vita, tanto a lungo per compiere il suo ed il destino di Arthur.
L'aveva letto nei suoi limpidi occhi color cielo, la delusione.
La delusione per aver tenuto nascosto, a lui, il suo dono.
Ma ora non contava più nulla, l'indomani all'alba, sarebbe stato giustiziato per aver praticato la magia all'interno del regno.
Una piccola lacrima gli solcò il viso, ricordandogli il suo triste fato.
Era finita.
"scusami amore"
°°°
La piazza gremita di gente se ne stava silenzioa ad osservare il prigioniero che posava la testa sul ceppo di legno con tranquillità.
Le lacrime tornarono a rigargli il volto, alla vista di Arthur, che se ne stava immobile ad abbracciare Morgana scossa da violenti singhiozzi.
"Mi dispiace mio principe" sussurrò, consapevole del fatto che non avrebbe mai udito quelle scuse
Il boia salì sul palco dell'esecuzioni, così infinitamente lento, che, Merlino desiderò solo che scagliasse la sua ascia sul collo.
"L'accusa contro il prigioniero è di aver praticato la magia nel regno di Camelot, per lungo tempo, condanna : morte immediata per decapitazione"
Uno stormo di corvi volò in alto.
Presagio di morte.
Sorrise stanco.
Il silenzio si fece irreale ed il giovane mago sentì distintamente l'ascia librarsi in aria e ... poi il nulla.
Un urlo si levò dlla folla.
Pianti.
Gaius si portò una mano al cuore, mentre le lacrime scendevano dai suoi ochi furiose.
Dal cielo una leggera pioggia iniziò a cadere, levando via il sangue innocente dall'ascia del boia, che opaco, osservava il corpo di quel povero ragazzo.
La pietà a Camelot non esisteva.
Alzò lo sguardo sul principe che immobile se ne stava ancora sulla balconata.
Lasciò cadere l'arma e se ne andò.
"Mi dispiace Merlino ... mi dispiace amoe mio" sussurrò il giovane Pendragon al vento
Dai suoi occhi, vi era solo dolore.
Che sento aveva vivere senza lui?
Vivere con il rimorso di non essere riuscito ad opporsi al padre.
Troppo debole.
Troppo sciocco.
Estrasse il pugnale legato alla cintura e guardò il cielo.
"Arrivo amore mio" proferì colpendosi al cuore
Quel giorno, il destino fallì per due volte, lasciando che due innocenti perdessero la vita, per il solo capriccio di un uomo.
Il drago, nei sotterranei, ruggì.
Questa era la fine di Camelot.
THE
END