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Autore: yumexz    05/06/2015    3 recensioni
Il letto di Remus Lupin è opposto alla finestra, perchè Remus è paura.
Quello di Sirius Black è invece sotto di essa, perchè Sirius è rabbia.
Peter Pettigrew sta all'angolo, quasi nascosto, perchè Peter è rimorso.
James Potter è posizionato in modo da essere equamente vicino a tutti e quattro i suoi migliori amici, perchè James è altrusmo.
Tutti noi sappiamo che ogni malandrino ha il suo dolore da affrontare, ma in che cosa si trasformerà quest'ultimo, come lo affronta ognuno di loro?
Missing moment ambientato a Hogwarts, dopo essere diventati Animagus.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Contesto generale/vago
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  When the pain turn in something better 



 

La stanza è buia e sospesa nel silenzio, vestiti e libri sono sparsi qua e là: per terra, sulle sedie, sugli armadi e perfino su tutti i letti.
Tranne uno.
Il letto di Remus è l'unico un minimo in ordine ed è anche il più distante dalla finestra, come se tenendosi distante da quel cielo avverso potesse difenderlo da ciò che è.
Eppure ora lui ha gli occhi aperti e fissi su quella finestra, anche se il piccolo fazzoletto blu che intravede è vuoto visto da quella angolazione, senza stelle ne luna.
Ma Remus sa a che stadio è la luna, lo sa sempre; è una sensazione viva, bruciante, gli sembra quasi di sentirla scorrere nelle vene insieme al sangue.
E' paura: del presente, del futuro, di quello che è, di quello che potrebbe essere e di quello che non sarà mai.
Una maledizione che Lupin sa che non lo abbandonerà mai, come la paura.
Perché il dolore, spesso, si tramuta in paura.


Il letto di Sirius invece è accanto alla finestra, in posizione perfetta per guardare il cielo e le sue stelle, e Sirius le sa a memoria tutte quelle grandi costellazioni, anche a occhi chiusi (non a caso è il primo della classe in Astronomia).
E' stata sua madre a fargliele imparare tutte fin da bambino.
E forse è per questo che tiene il suo sguardo concentrato su quelle stelle, perché ogni tanto ha bisogno di prendersela con qualcuno che non sia se stesso, anche se ormai ha perso ogni speranza con la sua “famiglia” e la sua vita, il giovane Black ha bisogno di uno sfogo.
Perché spesso il dolore si tramuta in rabbia.
Ma Sirius è troppo Grifondoro per farlo, anche se ogni tanto lui e James si tirano qualche cazzotto, e allora se le prende con quelle stupide stelle, quando la notte Frank e gli altri malandrini dormono, si mette a fissarle, senza emettere un solo suono, dedicandosi particolarmente a Sirio, sfidandola con lo sguardo a rinnegarlo anche lei, a farlo diventare qualcosa di lontano, bellissimo, ma freddo e immobile, qualcosa che la gente veda ma che potrebbe essersi già spenta tempo fa.
Un vero Black, come vorrebbe sua madre.
Lo sa che domani col sole scomparirà tutto, con le risate di James, le battute di Peter e i consigli di Remus.
Ma sa anche che basterà poco per riaccendere la miccia della sua rabbia: James che corre allontanandosi per andare dalla Evans, lo sguardo accusatorio di suo fratello Regulus, il gufo dei Black che va via da Hogwarts senza avergli recapitato nemmeno un biglietto.
E allora sarà un'altra sfida, stelle contro iridi grigie.
Perde chi si spegne prima.
E Sirius si arrabbia ancora di più quando in questi momenti si addormenta prima del sorgere del sole.


Come se non bastasse avere il letto all'angolo Peter si tira sempre le coperte fino alle orecchie, tenendo gli occhi chiusi stretti.
Vuole solo addormentarsi e spegnere quel motore che è il suo cervello, smettere di pensare alle occasioni, anche quelle piccole, che ha perso durante la giornata: per sembrare più coraggioso, più capace, più Griffondoro; a volte teme che il Cappello abbia sbagliato a smistarlo, e che se non fosse per James, Sirius e Remus l'avrebbero già cacciato e mandato in qualche altra casa, magari a Tassorosso.
A volte non si sente per nulla un buon amico: l'invidia per il carisma di Ramoso, il fascino di Felpato, il perfetto tempismo di Lunastorta, tutte cose che gli fanno credere di provenire da un universo diverso dal loro, di non essere all'altezza; dopotutto lui è un topo tra maestosi cervi e grossi canidi.
E anche se i malandrini gli ripetono sempre di volergli bene per quello che è Peter vorrebbe riuscire a dimostrare a fatti di essere un degno malandrino.
Ma quando poi giunge l'occasione non sa nemmeno lui perché chiude gli occhi e aspetta, proprio come ora.
E spesso il dolore si tramuta in rimpianto.


James è l'unico che sa.
Sa che a parte Frank tutti gli altri sono svegli; riesce a immaginarsi Peter rifugiarsi sotto le coperte, Remus con lo sguardo perso a fissare una finestra che gli mostra il vuoto o Sirius che in quella stessa finestra vede troppo.
Sa del dolore dei suoi amici ed è come se dilaniasse anche lui, perché loro quattro, si dica quel che vuole, sono anime gemelle, e il dolore di uno e il dolore di tutti, o almeno per lui.
Per quanto James Potter si impegni non riesce a staccare quel dolore dai suoi amici, vorrebbe scuoterli, ma anche tenerli stretti sussurrando che va tutto bene, che insieme possono risolvere tutto, ripetendogli quanto gli voglia bene e sia felice di averli con sé.
Perché lui darebbe la vita per loro, dice sempre, ed è così, ma a volte teme di essere impotente davanti ai loro demoni.
E James è attanagliato dalla paura, dalla rabbia, dai rimorsi.
E si ripete che se non si spaventeranno con le sue paure, il giorno che gli diranno le loro troveranno il modo di rimuoverle, e lui sarà sempre pronto a tirare via le coperte a Peter, a prendere la forma di Ramoso per correre con lui nelle notti di luna piena, a buttarsi su Sirius e a arruffargli i capelli.
James sa che finché lui sarà in vita non permetterà che i malandrini si dividano.
Perchè a volte, delle belle volte, il dolore diventa altruismo.


 

PARLIAMOCI:
Non ho veramente da dire qualcosa da dire qualcosa su questa OS se non:
"ormai la mia vita è fatta di One Shot e storie brutte che non pubblicherò mai".
No, comunque è davvero troppo corta perchè io possa dire qualcosa,
ma avevo voglissima(?) di scrivere, e ora mi sono impallata sui malandrini
(sarà che sto rileggendo tutto Harry Potter e sono al prigioniero di Azkaban? 
spoiler: no, ci sono proprio fissata).
Amo i miei piccoli malandrini ç_ç (Peter un po' meno e vbb)
E SIRIUS E JAMES PIANGO IL COGITE.
Buruburuburuburu.
Ecco, ora ho finito.
CHI LEGGE E NON RECENSISCE NEMMENO CON UNA RIGA SARA' PERSEGUITATO DALLA UMBRIDGE!
-Yume
P.s. vi linko il mio inutile blog su libri e simil <3:
 http://mybooklandiaroom.blogspot.it/ 

 



 


 
   
 
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