Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Maty66    05/06/2015    4 recensioni
Finalmente Ben sembra aver trovato l’amore, quello vero. Tutto fila nel migliore dei modi, ma una presenza inquietante e pericolosa minaccia la felicità e la stessa vita del nostro ispettore.
Riuscirà Semir a salvare il suo giovane amico dal pericolo mortale che si nasconde dove meno te lo aspetti?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Jager, Nuovo personaggio, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OSSESSIONE di MATY66 e CHIARABJ
 
Capitolo 22
Attimi

Ci sono attimi nella vita che possono cambiare tutto.
La decisione che prendi, il tempo in cui la prendi possono cambiare le cose.
Quella notte, in quella chiesa, Semir si trovò in uno di quegli attimi.
Vide la donna che puntava la pistola alla testa del suo migliore amico.
Era un poliziotto, doveva avvertirla di buttare l’arma prima di sparare, ma Hilde era folle.
Non avrebbe avuto una reazione normale, no, Semir era sicuro che avrebbe sparato per prima.
E così non urlò e non avvertì.
Puntò la pistola alla testa della donna.
“Uccidila… è una pluriomicida, salva Ben… salva il tuo migliore amico” gli disse  il suo animo razionale.
Ma la sua coscienza guidò la sua mano.
Un attimo prima che partisse il colpo Semir abbassò la mira.
 
Lo sparò risuonò nella piccola chiesa.
Per un lungo momento regnò un silenzio irreale.
Come al rallentatore Hilde lasciò cadere l’arma e cadde all’indietro con un urlo strozzato.
“Accesso!!!” urlò Semir nel microfono che portava addosso.
Come una furia si avvicinò alla donna che si teneva la spalla sanguinante e con un calcio allontanò la pistola da lei.
“Semir…” balbettò Hartmut cercando di rimettersi in piedi, mentre già si sentivano i colpi con cui gli agenti della SEC cercavano di sfondare la porta della chiesa.
Ma il piccolo turco era fermo immobile.
Non riusciva a muoversi, terrorizzato dalla vista del suo migliore amico che giaceva a terra senza dare segni di vita.
“Per Allah che ti ha fatto…” sussurrò mentre s’inginocchiava accanto a Ben.
 
“Ben… mi senti? Sono io…  tutto finito,  è tutto finito”
Semir non sapeva come e dove toccarlo per non aggravare la situazione.
Così si limitò a prendergli la mano sana ed a stringerla forte nel tentativo di mettersi in contatto.
Finalmente con un gran botto la porta cedette e decine di figura scure fecero irruzione nella chiesa.
“Un medico… serve un medico…” urlò Semir disperato.
Non passarono che pochi minuti che due paramedici in tuta arancione si avvicinarono.
“Si sposti…” chiese uno dei due, ma Semir non aveva alcuna intenzione di lasciare la posizione.
“No per favore… fatemi stare vicino a lui” supplicò senza risultato.
Con forza gentile fu però costretto a spostarsi.
“Semir…”
La voce della Kruger quasi fece sobbalzare il piccolo turco.
“La sua schiena…” continuò il Commissario mentre lo guardava con orrore.
Solo allora Semir riprese a percepire il dolore acutissimo che provava.
“Serve un medico anche qui…” urlò la Kruger.
Ma Semir non voleva essere curato, non ora almeno, voleva prima sapere come stava Ben.
Ormai nella chiesa regnava la confusione più assoluta.
Hartmut era stato fatto sedere da altri paramedici su di una delle panche, con accanto padre Michel.
Almeno lui sembrava stare abbastanza bene.
La vista di Hilde era invece completamente impedita dalla squadra di soccorso che l’aveva circondata.
Ma la donna continuava ad urlare.
“Maledetti… lui  è mio… mio!”
Semir si ritrovò a sperare di averla ferita mortalmente quella maledetta.
L’idea che i medici si prendessero cura di lei quasi gli dava fastidio.
Neppure si accorse che qualcuno gli stava esaminando la schiena.
“Le ferite sono piuttosto profonde. E’ meglio che ci spostiamo sull’ambulanza” disse qualcuno alle sue spalle.
Immediatamente Semir si ribellò.
“Io non mi muovo di qui!” disse cercando di rimettersi in piedi.
Ma il dolore e la stanchezza erano troppo forti.
Il piccolo turco ricadde pesantemente.
“Semir sia ragionevole” lo esortò Kim.
“Devo prima sapere come sta Ben… la prego possiamo andare vicino a lui? La prego…”
Sospirando Kim si fece aiutare dal paramedico a sollevare Semir ed a portarlo su di una panca vicino al posto dove gli altri si affannavano attorno al giovane poliziotto.
“Ben… mi senti?” fece Semir cercando di sporgersi verso l’amico.
I medici avevano già tagliato gli abiti per esaminare le ferite e quel che Semir vide  per la prima volta in vita sua lo fece pentire di non aver deliberatamente ammazzato qualcuno.
 
“Dottore come sta?” chiese Kim anche lei preoccupatissima.
“La pallottola alla spalla è ancora dentro. Ha diverse costole rotte e probabilmente anche lo zigomo. E’ disidratato e denutrito. La febbre alta fa pensare ad un principio di setticemia causato da… beh… lo vede anche lei cosa…” disse il medico indicando le ferite sul petto del giovane poliziotto.
Kim rimase di sasso mentre si accorgeva della scritta con cui Hilde aveva segnato il giovane poliziotto.
“Maledetta lurida cagna!!!” urlò  a quella vista Semir in preda al furore, cercando di alzarsi per andare verso la donna.
Immediatamente fu bloccato da Kim e da Dieter che si era avvicinato anche lui.
“Calma Semir… calma… passerà, vedrai passerà, l’importante è che è vivo e che lo abbiamo trovato” lo consolò l’agente più anziano.
 
Ormai Hilde era stata stesa sulla barella.
L’avevano dovuta legare con le cinghie di costrizione e la donna continuava ad urlare in preda ad un vero e proprio attacco isterico.
Mentre veniva portata fuori le urla risuonavano altissime nella chiesa.
“MIO… SEI MIO!!! Cosa credete di fare??? Nessuno mi fermerà! LUI E’ MIO!!!”
 
Semir provò di nuovo fortissimo l’impulso di prendere una pistola e spararle.
Ma una voce debole lo riportò alla realtà.
Il piccolo turco si sentì quasi male dal sollievo nel sentire quella voce.
“Se… Semir…” fece Ben steso sulla barella guardandolo con occhi febbricitanti.
“Ehi… socio” riuscì a rispondere Semir avvicinandosi a fatica.
“Stai be… bene…”
“Meglio di te…” cercò di sorridere il piccolo turco.
“Sai ho una meravigliosa notizia… Melanie sta meglio, si sta svegliando e quindi devi mettercela tutta per stare bene anche tu…”
Ben sorrise piano, mentre si aggrappava alla mano di Semir come un naufrago ad una zattera.
“Siamo pronti, l’elicottero sta arrivando” dissero i paramedici mentre iniziavano a muovere la barella con Ben verso l’entrata della chiesa.
“Ora andiamo in ospedale, vedrai fra un po’ starai bene”
Semir cercò d’incoraggiare il giovane amico  mentre gli camminava accanto  continuando a tenergli la mano.
Improvvisamente il piccolo turco sentì tutta la fatica, il dolore alla testa e alla schiena, lo stress di quelle giornate frenetiche piombargli addosso, ma era decisissimo a non mollare la presa.
Voleva salire sull’elicottero con Ben, voleva stargli vicino.
Il mondo iniziò però a girargli intorno, le voci divennero sfocate e la nausea salì incontrollabile.
L’ultima cosa che Semir sentì prima che tutto diventasse nero, fu la voce disperata , ma debole di Ben che lo chiamava.



Angolino musicale: E’ arrivata la cavalleria, o meglio il piccolo grande Semir!!! Visto, cari lettori proprio cattive al 100% non lo siamo…oppure sì??? Sembra strano che tutto si possa concludere così, con una tonnellata di tarallucci…e il vino…con noi potrebbe essere diventato aceto!!! E la decisione che ha preso Semir? Che sia stata quella giusta?  “What if” (cosa accadrebbe se) dei Coldplay
Per ascoltarla https://www.youtube.com/watch?v=FdD6RMICpfg

Cosa accadrebbe se non ci fosse luce? niente di sbagliato, niente di giusto cosa accadrebbe se non ci fosse tempo? e nessuna ragione o rima cosa accadrebbe se tu dovessi decidere che non mi vuoi qui accanto a te? che non mi vuoi qui nella tua vita? 
ogni passo che fai potrebbe essere il tuo più grande errore e noi potremmo resistere, o romperci beh, questo è il rischio che devi correre oh oh va bene prendiamo un attimo per respirare cerchiamo di stringerlo forte oh oh va bene tu sai che il buio ritorna sempre alla luce oh oh va ben

 
  
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