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Autore: v_vanny05    06/06/2015    1 recensioni
"[...]Ormai a quasi tutti diceva poco di sé [...]"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non si sentiva più a suo agio. Aveva freddo, anche se fuori c’erano trenta gradi. Sentiva il gelo che si era creato, non se ne spiegava il motivo. Continuava a chiedersi cosa aveva sbagliato. Analizzava ogni attimo, ogni parola, non trovava niente e ricominciava daccapo pensando di aver perso qualche dettaglio. Iniziò a chiedersi cosa aveva di sbagliato, si sentiva stupida e inadatta. Era sbagliata, non ne capiva il motivo ma era così. Inutile nascondere la testa sotto la sabbia, qualcosa di sbagliato il lei c’era, solo doveva capire cosa.

Forse era troppo chiusa, troppo selettiva con le persone. Scosse la testa, quello era un pregio che le evitava di circondarsi di persone false. Doveva essere qualcos’altro.

Aveva un mondo tutto suo, dove i draghi volavano nel cielo come rondini a primavera e maghi e streghe sconfiggevano il male con i loro poteri. Viveva in un castello, con chilometri di parco, una foresta popolata da ogni tipo di creatura e un piccolo mare dove nuotare insieme alle sirene. Questo poteva essere un problema, non tutti erano in grado di apprezzare questo suo lato. Ormai a quasi tutti mostrava poco di sé, diceva che era affascinata dai racconti di magia, ma raramente faceva affacciare qualcuno alla finestra del suo universo. Ci rifletté, non era neanche questo.

Non era abbastanza come le altre, tutte uguali. Capelli ben pettinati, trucco da super star, tacco alto trecentonovantaquattro centimetri e boccuccia sempre a forma di cuore. Non era mai stata così, era pigra per truccarsi sempre, i suoi capelli avevano vita propria, il tacco lo portava basso per via della sua altezza e considerava la boccuccia a cuore una stronzata. Fece una faccia schifata, dandosi della stupida. Lei valeva molto di più, non si sarebbe mai abbassata ed essere come le altre oche!

Continuò a pensare per molto tempo: qualcosa di sbagliato in lei c’era, solo non capiva cosa. Forse non era nessuna delle cose che aveva pensato, magari lo erano tutte assieme.

Aggiunse alla lista il fatto che si affezionava davvero, che era troppo facile ferirla. Nonostante le difese che innalzava ogni volta – ormai la muraglia cinese le faceva un baffo – finiva sempre a rimanerci male e a versare qualche lacrima.

Riguardò ai suoi pensieri, ripensò agli ultimi giorni, scosse la testa, guardo verso la porta d’uscita e – prima di abbassare la maniglia – si guardò ancora una volta intorno, faceva troppo freddo, delle parole si congelarono sulle sue labbra, chiuse gli occhi e aprì la porta. Non aveva senso restare.

   
 
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