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Autore: Sylvie91    06/06/2015    5 recensioni
Non si parla di una nano qualsiasi, ma del Nano... quel nano che ha aiutato il suo popolo in esilio dopo l'arrivo di un drago e che ha cercato di riconquistare la sua casa.
Non credo di essere da sola nel chiedersi: com'era Thorin prima di tutti questi avvenimenti?
Tenendo d'occhio il nostro pezzo di quercia e buona parte dei nani conosciuti e non, provo a narrarvi una sua ipotetica vita ad Erebor e soprattutto durante l'esilio! cercando comunque di creare un filo rosso tra questa storia ed un altra!
vi auguro una buona lettura (se vi va :D ) bisous bisous!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dwalin, Smaug, Thorin Scudodiquercia
Note: AU, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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-Più veloce Gloin!- esclama Dwalin portando al galoppo il suo pony, verso la strada per raggiungere i Colli Ferrosi.
-Non mi piacciono i pony, mai piaciuti... perchè non abbiamo pensato di utilizzare gli arieti da montagna come destrieri.- brontola Gloin, seriamente in difficoltà con il suo pony, che si rifiuta di galoppare velocemente.
Dwalin sbuffa -Perchè no! Voglio essere da Nàin, entro sera!-.
-Mancheranno pochi chilometri! Ce la faremo.- afferma positivamente Gloin, mentre Dwalin sprona ancora di più il suo destriero nella corsa, soffocando con la lontananza le imprecazioni contro il suo amico.
Dopo diverse ore di quell'estenuante corsa i due arrivano ai Colli Ferrosi, ormai è sera inoltrata e andare da Nàin inutile, lo disturberebbero soltanto; Dwalin si guarda un attimo in giro, costatando che le strade e le abitazioni non sono cambiate, come se l'anno passato non avesse scosso la tranquillità di questo villaggio.
Peccato che non si possa dire lo stesso di Erebor pensa amaramente Dwalin, poi si gira dando un occhio a Gloin e facendo cenno di seguirlo per una conosciuta strada, che porta ad un altrettanto conosciuta locanda.
Entrano nella Casa del cinghiale e subito si sente già quel misto di arrosto, birra e fumo solleticarli le narici ,facendo brontolare la pancia dei due in maniera quasi indecorosa -E' da ieri sera che non mangio.- afferma Gloin, evidentemente affamato.
-Anch'io, ma prima prenotiamo le camere per sta sera.-.
I due si avvicinano verso la cassa dove si tengono anche la chiavi delle stanze, quando una voce allegra e canzonatoria li fa voltare -Dwalin, Gloin entrate nella mia locanda e non mi venite a salutare? Potrei rimanere mortalmente offesa!-.
Gloin corre dalla nana abbracciandola e sollevandola -Così va bene come saluto?- chiede mentre Joanna se la ride -Sei sempre esagerato, Gloin... Dwalin da qui in alto si vede bene la tua capoccia pelata!-.
Dwalin sorride appena per poi avvicinarsi ai due, mentre Gloin riporta Joanna con i piedi per terra.
-Sempre spiritosa.- afferma Dwalin, salutandola con cenno del capo.
-Sempre.- ribatte con un inchino, mentre Gloin sbuffa -Ma quanto siete formali...-.
-Dai sediamoci in un posto tranquillo, abbiamo tanto di cui parlare!- afferma la nana, portandoli in una parte del locale meno assordante e più isolata.
Joanna si siede tranquillamente invitando i due ospiti a fare altrettanto e ordinando alla cameriera sia da mangiare che da bere.
-Che cosa vi porta nei Colli Ferrosi?-
-E' un po' difficile da spiegare...- comincia Gloin, grattandosi la testa.
-Erebor è stata conquistata da un drago, ci servono degli aiuti.- taglia velocemente Dwalin arrivando al punto.
Joanna spalanca gli occhi sorpresa -Thorin, come sta?-
-E' vivo, preoccupato ma vivo.- continua Dwalin, cominciando ad assaggiare la birra.
-Ragazzi, se posso fare qualcosa... ditemi.-
-Ne parleremo con Nàin.- dice Dwalin, ma viene sgomitato da Gloin -Magari se hai dei viveri in più, devi tenere conto che per il momento non possiamo pagarti...-.
-Siete fortunati ho parecchi sacchi di carne affumicata, dura per molto tempo ed è buona... solo che qui non la mettiamo nel menù; è stata una consegna sbagliata del fornitore, ma dato che non vuole più riprenderla è vostra!- esclama Joanna, sorridente.
-Grazie, davvero.- risponde Dwalin, facendo un sospiro di sollievo.
-Sono felice di essermi resa utile...- afferma la nana sorridendo dietro il boccale di birra, quando improvvisamente si sente tirare il vestito; si gira ed vede il suo piccolo con in mano un vecchio pupazzo e con indosso un pigiamino.
Joanna lo prende in braccio, davanti a Dwalin e Gloin; il primo che fa un accenno di sorriso e il secondo che comincia a fare smorfie strane, tentando di farlo ridere.
-Amad, chi sono questi due strani tipi?-
-Degli amici di papà, lui è Dwalin.- dice Joanna indicando il nano e poi voltandosi verso l'altro -E lui è Gloin.-.
-Non è tardi per te! Dovresti essere a letto, giovanotto.- afferma scherzando Dwalin.
-Ho fatto un incubo...- dice il bambino stringendo il pupazzo.
-Ma non devi avere paura degli incubi, Vitr...- lo coccola Joanna -... poi sai cosa devi fare quando arrivano.-.
-Pensare ad adad, così vanno via.- conclude il piccolo, dando un bacio sulla guancia alla madre e scappando poi su per le scale.
-Assomiglia a suo padre.- constata Dwalin, guardando il percorso fatto dal bambino ed ascoltando i suoi piccoli passi per andare nella propria stanza.
-Me lo ricorda ogni giorno...- sospira la nana tristemente -...vado a lavorare, mi avete regalato una bella pausa.-.
-Buon lavoro, Joanna.- augura Gloin, mentre Dwalin si limita ad un cenno con la mano.
 
Intanto ai piedi delle Montagna; Frerin comincia a fare il giro medico, tutto ciò che vede è desolante...ci saranno una decina di feriti gravi, gli altri comunque non si possono muovere per via delle bruciature.
La mattina e la sera un vento fresco aiuta il riposo dei malati, ma nel pomeriggio l'improvvisa afa ha portato più di una persona nelle Sale di Mandos; e Frerin è lì con quello stesso senso di impotenza, che aveva quando ha visto Fris morire.
-Frerin, vai a riposarti ragazzo...- lo distrae Oin -... hai fatto un buon lavoro oggi.-
-Non credo, ne ho salvato uno su cinque.- afferma il principe guardandosi le mani sporche di sangue non suo.
-Hai fatto del tuo meglio, con quel poco che abbiamo...- continua Oin -...se ti dico che te la sei cavata, vuol dire che è vero.-.
-E se facessimo a turni, devi riposare anche te...-.
-Va bene, tu farai il secondo... così ti riposi adesso.- afferma il medico, per poi girarsi verso un'altra parte -Annie! Va a riposarti, anche te ragazza!-.
La nana sbuffa visibilmente per poi avvicinarsi ai due -Posso stare ancora in piedi ed aiutare.-.
-Non puoi stare in piedi, perchè hai delle occhiaie terribili... va a riposarti, se proprio vuoi ricominci il secondo turno con Frerin.-.
La nana alza lo sguardo verso il principe, ed intanto anche lui solleva il volto incontrando gli occhi verdi dell'infermiera.
-Il nano dei punti... non mi ero nemmeno accorta della sua collaborazione.- afferma imbarazzata, con le guance che si colorano velocemente di rosso -Mi scusi, per la maleducazione...Annie.- conclude porgendo la mano al principe.
-Lui è Frerin.- lo presenta Oin, mentre il giovane nano le stringe la mano delicatamente – E voi ora andate a riposare.- ordina infine il medico.
Frerin sorride alla ragazza, gli sembra così strano non essere riuscito a spiccicare ancora una parola in sua presenza, di solito è quasi logorroico; Annie scioglie la sua mano da quella di Frerin e si va a distendere su un piccolo giaciglio, preparato in precedenza.
Frerin fa per allontanarsi anche lui, ma viene bloccato da Oin -Ragazzo, patti chiari ed amicizia lunga, Annie è la mia migliore studentessa ed infermiera, se solo provi a mandarla in crisi... diventerai un esperimento di anatomia.-.
Frerin guarda il nano e gli sorride -Non è mia intenzione, non è il mio tipo.-.
-Frerin, tutte le donne che incontri sono il tuo tipo... di solito.-.
-Non oggi...- afferma il giovane principe, liberandosi dalla presa del medico e sedendosi in un luogo un po' isolato, per farsi sommergere dai rimorsi e liberare le lacrime oppresse durante la giornata.
 
Thorin a notte ormai fonda, dopo aver controllato che Thròr stia finalmente dormendo e fatto un giro a vedere le condizioni generali del suo popolo, si allontana andando verso il lago per vedere come è ridotto il boschetto.
Niente. Smaug ha lasciato niente, solo qualche arbusto bruciacchiato e solo qualche tronco d'albero ha resistito alla violenza del suo fuoco; si siede sospirando per terra guardando la desolazione dell'ambiente, così simile alla desolazione del suo animo.
Amad ...quanto avrei bisogno di te, in questo momento.
E Thorin si lascia andare al pensiero di sua madre, cercando di ricordare le ultime parole che le ha rivolto; è confuso non ricordandosi se prima di Smaug l'avesse anche solo salutata o augurato una buona giornata.
Se io ho dei rimorsi, come starà Frerin?
Si passa un mano sopra il volto stravolto dalla fatica delle ultime quarantotto ore: tra l'affrontare il drago ed organizzare un minimo di ricovero per sopravvivere... poi il giro a Dale con Bombur è stato straziante.
Tetti rotti, macerie per le strade assieme a corpi bruciati, con visi stravolti dall'orrore della morte e hanno visto gli ultimi sopravvissuti riuniti fuori dalle porte e dalle mura; guidati da una donna che teneva in braccio un bambino addormentato.
L'ha riconosciuta come la moglie di Girion, probabilmente lui è morto nel tentavo di uccidere il drago con le frecce nere; se avesse solo avuto una mira migliore ora il suo popolo e i nani non sarebbero a piedi.
Non ci sarebbe questa miseria.
Dall'altra parte è fin troppo facile dare la colpa solo a lui, il drago è venuto solo per conquistare Erebor niente di più e niente di meno; Dale è stato il suo spuntino.
-Allora sei qua Thorin, ti ho cercato ovunque...- lo distrae la voce di Dis, che gli fa voltare il capo, per poi invitarla con la mano a sedersi vicino a lui.
-Avevo bisogno di riflettere.-
-Ed hai riflettuto?- chiede la sorella prendendogli la mano.
-Non so se ne sarò capace...- sospira il nano, passandosi l'altra mano libera tra i capelli -... si sono salvati quasi duecento nani, molti hanno bisogno di cure... non c'è cibo, finchè non vi saranno i soccorsi da parte di Nàin, il nonno è pazzo da legare, adad è in lutto ed io sono solo io...-.
Dis sospira continuando ad accarezzare la mano al fratello.
-Tu sei e diventerai un grande nano, tutti ti seguono ora e tutti ti seguiranno in futuro; se continui a prendere delle scelte giuste...-.
-Dis, io ho il diritto di dubitare di me stesso. Credo solo che non so se ci riuscirò.- soffia infine Thorin.
-Ce la farai, hai un sacco di nani pronti ad aiutarti ed a starti vicino! Thorin...- lo chiama Dis -...Io, come tanti altri, ho fiducia in te.-.
-Spero che sia solo ben riposta.- afferma infine il nano facendo appoggiare la testa di Dis sulla sua spalla ed accarezzandogli i capelli.
-Thorin?-.
-Mmm...-.
-Mi manca amad...-.
-Credi che sarebbe orgogliosa di noi?- chiede Thorin, quasi ingenuamente.
-Credo di sì.-.
 
Frerin si alza, dovendo iniziare il secondo turno e prendere il posto di Oin: l'intenzione iniziale di dormire e riposarsi è sparita appena appoggiata la testa sul cuscino fatto col suo mantello; il pensiero di Fris, dei malati, del lutto della sua famiglia ha cominciato a vorticare nella sua testa.
Sbuffa, pensando alla mancata occasione di dormire; ma da una parte è anche un sollievo se lavora, non pensa.
Si muove per il quello che è un improvvisato campo medico, fino a raggiungere Oin intento a controllare un paziente con degli strani spasmi.
-E' l'ora del cambio.- afferma Frerin, facendo alzare lo sguardo del medico su di lui.
-Sì, hai ragione... è da chiamare anche Annie?-
Frerin alza lo sguardo verso la nana raggomitolata sul suo giaciglio, sembra che abbia dei brividi essendo la sera un po' più fresca rispetto al giorno e avendo stracciato più volte il vestito in mancanza di bende.
-No, lasciamola dormire.- afferma Frerin -Ma prima... devo fare una cosa.-.
Il principe ritorna al suo giaciglio recuperando il mantello che fino a poco fa gli faceva da cuscino, per poi andare da Annie, controllato dallo sguardo divertito di Oin; apre il mantello e lo pone sopra di lei come una coperta, rimboccandola leggermente.
Frerin ritorna poi da Oin, che continua a sorridere alla direzione del nano.
-Puoi andare a riposarti.- gli comunica Frerin quasi freddamente, a disagio nel vedere quel sorrisino canzonatorio.
-Se vado, rimbocchi le coperte anche a me?- chiede Oin ridendo, e facendo quasi arrossire il principe -Buonanotte, Frerin.- conclude il medico, lasciando il giovane immobile come uno stoccafisso.
-Buonanotte, vecchio barbagianni.-.
-Guarda che ti sento!-.
 
Ciao :3
ho deciso di postare il capitolo appena finito, purtroppo il lavoro chiama ed anche gli esami... quindi quando riesco posto.
Vi ringrazio velocemente, dato che sono un po' stanchina e non vedo l'ora di buttarmi in discobranda! Come sempre un bacione a chi legge, recensisce e segue!
A presto
bisous
Sylvie
   
 
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