Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: thesoulofthewind    06/06/2015    2 recensioni
dal testo:
< Grandi occhi marroni, quasi neri.
Percy si sentì come se avesse appena preso un pugno nello stomaco.>
Nico Di Angelo è sempre stato un ragazzo normale fin che una tragedia famigliare non lo porterà a chiudersi in se stesso. Ora, dopo un mese dall'accaduto è pronto ad affrontare tutto a denti stretti.
Forse, stavolta non da solo.
Pernico.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 5
 
 
(PERCY)
Seguire Nico fu piuttosto impegnativo.
Quel ragazzino non era lento, anzi.
Si mise a correre quando si accorse che Percy lo inseguiva e, talvolta il maggiore riusciva a prenderlo, se lo scrollava di dosso con una forza disarmante.
Percy sospirò rassicurato quando vide il ragazzino sedersi su una panchina mal messa di un parchetto non troppo lontano, non curante del fatto che fosse completamente bagnata per la pioggia.
Quando lo raggiunse aveva il fiatone.
-si può sapere perché cazz..-
Si bloccò, sentendosi improvvisamente in colpa per aver usato quel tono.
Nico stava piangendo?
-vattene.-
Mormorò piano il minore, che Percy sapeva, si stava asciugando le lacrime sul viso nascosto dal cappuccio.
-posso farti una domanda sincera?-
Chiese il maggiore, sedendosi sulla panchina anche lui.
La risposta di Nico giunse dopo qualche minuto, limitata in un’alzata di spalle.
 
-non è che sei… fatto?-
 
Un altro pugno nello stomaco.
La risata di Nico era così cristallina, sincera, tanto debole quanto perfetta.
Percy si rese conto che più tempo sarebbe stato con quel ragazzino, più si sarebbe ritrovato a subire pugni nello stomaco psicologici.
Sorrise lentamente.
Quella risata dopo tutto quel dolore gli permise di farlo.
 
-cos’è che ti passa per la testa, Jackson?-
Percy non rispose, ma si avvicinò di più al viso di Nico.
-dagli occhi sembreresti strafatto, Di Angelo.-
Nico sbuffò,buttando gli occhi al celo.
-ho pianto, non sono strafatto. Tu lo sai, io lo so, non prenderti gioco di me.-
Percy si allontanò un po dal viso del più piccolo, prima ridendo, poi zittendosi.
Lasciarono passare una manciata di minuti prima di parlare.
-lo so.-
Mormorò piano Percy.
Notò che Nico si era irrigidito.
-c-cosa sai, Percy?-
-lo sai. Il.. senso di sottomissione a se stessi. La solitudine e..-
-i..io..-
Percy si alzò, piano.
-ti riporto a casa.-
Disse, strizzando la felpa fradicia dalla pioggia.
Non poteva credere di essere rimasto sotto l’acqua incurante di bagnarsi, per cercare quel ragazzino.
-okay.-
Fu la risposta pacata di Nico.
 
(NICO)
Nico si sentiva davvero molto nervoso, mentre la loro strana conversazione cadeva nel silenzio.
every second’s soaked in sadness
Every weekend is a war
And I’m drowning in the déjà vu
We’ve see it all before.”
Una canzone dei Bring Me The Horizon messa da Percy riempiva il silenzo, oltre ad essere una buona scusa per non dover parlare.
Quando arrivarono fuori da casa di Hazel, Nico si sentì rallegreto.
Non voleva stare un minuto di più con quel ragazzo al quale si era aperto, sbraitandogli addosso i suoi sentimenti.
 
-Nico, comunque sia…-
-buonanotte-
Borbottò il minore, prima di mettersi il cappuccio e uscire dall’auto.
Sentì gli occhi di Percy seguirlo fin quando non si chiuse la porta di casa alle spalle.
 
 
-Perché ci avete messo così  tanto?-
La voce indagatrice di Hazel lo fece saltare in aria.
-voi forse spaventarmi a morte?!-
La rimproverò, gettando il giaccone fradicio ai piedi del letto.
Hazel sorrise, per poi appoggiarsi alla scrivania del fratellastro.
-io e gli altri siamo tonati in autobus, nel giro di venti minuti. Si può sapere che avete combinato, per avere almeno una mezzora di ritardo, essendo partiti prima di noi?-
Nico divenne rosso.
Non un rosso normale, imbarazzato.
Era davvero rosso.
 
-Percy doveva fare benzina, e essendo la macchina di Leo non né era in grado. Poi ha voluto fermarsi a prendere un caffè ad un dive-in e…-
Hanzel, sebbene visibilmente poco convinta, sorrise.
-credo che tu gli piaccia, sai?-
Nico se possibile divenne ancora più rosso.
-ho sonno-
Disse, cacciando con un’occhiataccia la sorella, che ridendo chiuse la porta.
Nico sbuffò, cercando di buttarsi a letto senza pensare.
La cosa, a dispetto di Nico, si rivelò improbabile.
 
 
 
 
 
 
Dopo aver passato la Domenica a guardare metà della saga di SAW,Nico non Era affatto dell’umore di andare a scuola.
Eppure, all’alba, (come definiva lui le sei e un quarto)Hazel era venuta a svegliarlo, insistente come la sveglia che giorni prima aveva lanciato contro il muro.
Ora, camminava per i corridoi del suo liceo, con la musica a palla nelle orecchie.
Aprì l’armadietto, prese il materiale di letteratura, chiuse l’armadietto, e si ritrovò un superman biondo davanti.
Quasi saltò in aria,neanche si era accorto che lo aveva osservato in silenzio tutto quel tempo.
-buongiorno Neeks-
Il biondino lo salutò con un sorriso.
-Hazel mi ha detto che sei del primo anno. Sai, ho sbirciato il tuo orario e ora hai letteratura. Io sono stato bocciato in letteratura mmm.. un po’ di volte. Cosa positiva? Hai un simpaticissimo vicino di banco-
Nico roteò gli occhi.
-oh, anche Valdez è con noi.-
-anche lui bocciato?-
-poche volte, ha solo un anno in più di te piccoletto.-
Nico desiderò sotterrarsi dall’imbarazzo, quando sentì Leo Valdez urlare il suo nome dall’altra parte del corridoio.
Non esattamente il suo nome però.
-deeeeaaath boooy!-
-ehi, Nico, penso stia chiamando te.-
Nico però, camminava rosso e imperturbabile verso l’aula di letteratura, il più velocemente possibile.
 
La lezione si rivelò davvero interessante, una volta riuscito a far tacere Leo e far smettere di smanettare col cellulare Jason.
Suonata la campanella, riuscì a scappare via da quei due, e affrontò la lezione di matematica, quella di storia e geografia.
Quando arrivò l’ora di pranzo, Leo e Jason, sbucati dal nulla, lo portarono di peso nella sala mensa, e lo posizionarono esattamente in mezzo a loro due.
Nico intuì che avevano paura scappasse.
Rise fra sé.
-sono sicuro, ti dico.-
-no, Leo, la marca dei budini non è cambiata.-
-ti dico di si!-
Nico si ritrovò a gettare gli occhi al celo per la decima volta nella giornata.
Mise le cuffiette a palla di nuovo, mentre cercava di mangiare almeno la metà del suo tramezzino.
Stava ingoiando malvolentieri un boccone, quando vide Percy Jackson entrare in mensa accompagnato dagli altri.
Quasi si strozzò.
Tenne gli occhi bassi, improvvisamente interessato alle sue scarpe, mentre la combriccola di sedeva.
Appena Percy fece segno di salutarlo, Nico si alzò di scatto dalla sedia, afferrò la tracolla e mormorò parole simili a ‘vado a fumare’.
 
(PERCY)
Ed era vero, perché Nico stava effettivamente fumando, appena fuori dalla porta della scuola, seduto sui gradoni.
-ehilà-
Nico rabbrividì, e Percy lo vide irrigidire le spalle.
-ehi-
Mormorò di rimando il minore.
Percy lo trovò davvero tenero, imbarazzato e in quei vestiti troppo grandi per la sua corporatura magra.
 
-sai, fumare fa male.-
-lo hai già detto.-
Percy si sedette accanto a lui.
Guardarlo in faccia gli era ancora difficile. Non poteva guardarlo senza ricordare quegli occhi spezzati e dilatati, colmi di lacrime e rossi, che aveva potuto vedere.
Istintivamente volle abbracciarlo forte, ma si trattenne.
-me ne dai una?-
Nico sbuffando gli lanciò il pacchetto, assieme all’accendino.
-vorrei dirti una cosa, tanto per avvisarti.
Luke è abbastanza incazzato.-
Nico alzò le spalle.
-e frequenta la nostra scuola-
Al contrario di ciò che Percy si sarebbe immaginato, Nico appariva calmo.
-eh.. beh. Allora?-
Nico lo guardò accigliato.
-allora cosa?-
-beh, vorrà farti a pezzettini.-
Nico rise, una risata roca a causa del fumo e l’amarezza del momento.
-sappiamo entrambi che so difendermi bene, giusto?-
Percy inghiottì a vuoto, ripensando alla strana e omicida forza del ragazzino.
-già, e vorrei fare a meno di rivederla.-
Sussurrò.
 
Nell’ultima settimana Percy non riuscì più ad incontrare Nico.
Una volta l’aveva incrociato in corridoio, e non aveva avuto un buon presentimento. Sembrava distrutto.
Cercava di appostarsi al suo armadietto per parlarci, ma lui era sempre più veloce e spariva in un batter d’occhio.
Hazel non parlava più di Nico, Leo e Jason non lo vedevano a lezione, se non raramente, e il minore sembrava essere sparito nel giro di pochi giorni.
Dopo una settimana, Nico aveva perfino smesso di presentarsi a scuola.
Percy chiedeva ad Hazel, e lei diceva che il fratellastro era malato.
‘Malato interrottamente per quasi un mese?’ Chiedeva.
Stava evidentemente succedendo qualcosa, e lui ne stava fuori.
Aveva preso a scrivere al ragazzino, ogni giorno, senza alcun risultato.
I professori avevano iniziato a smettere di chiamare il suo nome all’appello.
 
 
Nel giro di un mese, Nico Di Angelo era scomparso, dopo essere entrato nella sua vita e averne portato via un pezzo.
 
 
Angolo autrice:
Il quinto capitolo è caratterizzato da tre fasi.
La prima, il continuo del quarto capitolo.
La seconda, il giorno dopo, e la  terza e ultima, la sparizione del piccolo Nico.
Cosa gli è successo? Che fine ha fatto? Percy sta diventando uno stalker? Probabile.
Ma, per saperlo, dovremmo aspettare il sesto capitolo, perché sono piuttosto sadica.
Comunque sia, ecco qui un altro capitolo.
_TheSoulOfTheWind
 
ps. scusate la brevità di questo capitolo :)  
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: thesoulofthewind