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Autore: An13Uta    06/06/2015    0 recensioni
Quando due amici sono particolarmente legati?
Quando uno difende l'altra nel momento del bisogno.
Quando una sente che tre ore senza l'altro sono tre secoli.
Ma siamo sicuri che sia solo istinto fraterno?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Utaite Vari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'A Scuola con gli Utaite '
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LOVE=LOVE








La campana suonò.
Nel solito via vai di studenti,un ragazzo coi capelli rossicci legati in un codino si guardava spaesato intorno.
-Ehi!-gli gridò qualcuno,-Maniaco!-.
Tenchou sorrise e alzò la mano a salutare la ragazza bionda che gli stava venendo incontro.
Kuro gli saltò al collo,felice di rivederlo dopo quattro ore forzata a rimanere in una classe diversa dalla sua.
Le sembrava di non rivederlo da trent'anni.
Il ragazzo sorrise e le strinse teneramente le braccia attorno in un bell'abbraccio da cui lei si staccò subito: -Ehi,ehi, Maniaco,niente abbracci. Mica vogliamo far credere di essere fidanzati,eh?-.
Lui sorrise:-Certo,Kuro-chan.-la assecondò,sapendo che era una delle sue paure peggiori,nonostante non ne vedesse il perché. In fondo non era una persona così terribile,a parte quando vedeva delle bloomers.
In quel caso perdeva la concezione di qualsiasi cosa e lei doveva praticamente schiaffeggiarlo per farlo tornare in sé.
Il soprannome di “Maniaco” prendeva spunto da questo.








-Ehi,Maniaco! Facciamo una gara?-.
Tenchou guardò l'amica incuriosito:-Che tipo?-.
Quella sorrise:-Una corsa fino al semaforo. Scommetti che ti straccio?-aggiunse provocatoria.
Lui non raccolse la spavalderia lanciata da Kuro:-D'accordo, Gambe Corte,ci sto.-.
La ragazza lo guardò facendo la finta offesa:-Non mi chiamare Gambe Corte! Lo dici solo perché sono più bassa di te!-e gli girò le spalle,con le braccia incrociate sul petto ed il suo broncio falso.
Tenchou ridacchiò,mettendole le mani sotto le ascelle e accennando al solletico. Kuro si agitò appena,si voltò e gli diede un pugno giocoso in faccia,ridendo a sua volta.
-Ok,ok,niente gambe corte per la mia Gattina.-acconsentì.
Kuro rise ancora,sistemandosi meglio i capelli.
Come facesse a essere così bella inconsciamente Tenchou non lo sapeva proprio.
Lei si mise in posizione:-Fino al semaforo,si parte al tre.-.
-Roger!-rispose il ragazzo.
-Uno...due...TRE!-e Kuro partì come un razzo.

L'unico che la eguagliava in velocità era Koge,a casa con l'influenza:nessun altro era mai riuscito a raggiungerla.
Superarla era perfino impossibile.

Come ovvio,la ragazza arrivò per prima,lanciandosi un po' troppo avanti e finendo in strada senza accorgersene.
-SI'! Ho vinto!-esultò,con gli occhi chiusi ed il fiatone.
Quando li riaprì,non fece neppure in tempo a capire dove si trovava. Tenchou la travolse in corsa,con un placcaggio degno di un giocatore di rugby,spostandola dalla strada e facendola cadere sotto di lui sull'altro lato del marciapiede.
Un secondo dopo un uomo così concentrato sul proprio cellulare da ignorare la strada passò a tutta velocità.
Kuro guardò paralizzata dal terrore dove si trovava solo un attimo prima. Tenchou si rialzò e volse lo sguardo verso la vettura che aveva quasi stirato la sua amica come un ferro da stiro con una camicia.
-SI DEVE GUARDARE LA STRADA,C******E!-gridò.
Era la prima volta che Kuro lo sentiva dire una parolaccia.
Il ragazzo si concentrò subito su di lei:-Scusami,ti ho fatto male? Giuro che non volevo,ma ho visto quello scemo e...-.
-Ehi,tutto a posto. Ok,QUASI tutto a posto,mi sono pelata il ginocchio,ma sempre meglio che finire investiti,no, Tenchou?-lo tranquillizzò lei.
Tenchou la prese adagio e se la mise a cavalcioni sulle spalle. La portò a casa a piedi,in quel modo,e non erano certo vicinissimi.
Entrò senza lasciarla e si diresse in bagno.
Le curò la sbucciatura con l'acqua ossigenata e le mise delle bende che reputava più sicure dei cerotti.
-Grazie.-.
-Di niente Kuro-chan.-.
-Mi porteresti in braccio in sala?-.
-Ok.-.
Ancora,il ragazzo la prese con delicatezza e la appoggiò piano sul divano per non farle male.
Kuro cominciò a vederlo un po'...diverso dal solito.
Si preoccupava spesso per lei,anche alle elementari era una specie di fratellone che la tirava fuori dai guai.
Per qualche motivo però non era più il suo amico che la trattava come la sorellina mai avuta.
Crescendo si era trasformato in qualcosa di ancora più stretto.
Prima che un colpo di sonno la prendesse,una soluzione si sparse nella sua mente,limpida come acqua.
“Io lo amo come lui ama me.”.
   
 
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