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Autore: Doctor Dragon    07/06/2015    1 recensioni
Qualche pazzo psicopatico sta tentando di uccidere il nostro amato leader.
Il presidente della YG si rivolge alla polizia che offre la sua Squadra Speciale per proteggere il ragazzo.
Fin qui nulla di strano se non fosse che la suddetta Squadra Speciale sia davvero speciale, in tutti i sensi possibili....
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, G-Dragon
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 13

 

Promessa dolorosa

 

Mentre guido per far ritorno a casa mia mi viene in mente che tutto questo e` assurdo: per quale motivo dovrei guidare fino a casa se poi dovro` tornare a prendere Penny dopo neanche un'ora? Tanto vale che la aspetti alla villa, no? Cosi` risparmio tempo e gasolio.

Guido fino alla prima rotonda per poi tornare indietro e parcheggiare di nuovo nel vialetto della villa del signor Park. Spengo il motore e sospiro: e ora che faccio? Do una rapida occhiata a Mrs Wildfire e noto che sta guardando curiosa fuori dal finestrino.

Decido che non c'e` nulla di male nel fare due passi nel frutteto attorno alla villa cosi` scendo dalla mia Lamborghini e mi incammino a passo lento tra gli alberi, con la gatta che trotterella allegramente accanto ai miei piedi.

Penso agli ultimi mesi della mia vita: alla paura costante che mi affliggeva sapendo che c'era qualcuno che provava per me un odio talmente forte da tentare di uccidermi. Ovviamente questo qualcuno esiste ancora, ma non mi spaventa piu` come un tempo: ora so di non essere solo. E` impressionante quanto Penny, Shawn e Mrs Wildfire abbiano cambiato la mia vita, se penso che solo poco tempo fa li odiavo e pensavo che fossero un trio di buffoni mi viene da ridere.

"Tu, Penny e Shawn mi avete salvato la vita. Non credo di avervi mai ringraziato per questo." dico ad alta voce, rivolto alla gatta bianca che cammina al mio fianco.

Mi volto a guardarla e noto che si muove in modo strano: sembra rigida, la sua coda e` ben dritta e il suo pelo sembra ancora piu` voluminoso del solito.

"Ehy, tutto bene? Qualcosa non va?" le chiedo, chinandomi per poterla accarezzare. Mrs Wildfire sembra nervosa, si guarda intorno circospetta ed emette un sinistro suono gutturale.

Uno spiacevolissimo brivido scorre lungo la mia schiena: che cosa sta succedendo? Scatto in piedi e mi guardo attorno allarmato: sto per essere attaccato di nuovo?

Perche` mai qualcuno dovrebbe volermi morto? Io non ho mai fatto nulla di male in vita mia! Non me lo merito.

"Mrs Wildfire, che cosa facciamo?" domando, cercando di controllare il panico. La gatta, per tutta risposta, ringhia piano.

In quello stesso istante un urlo agghiacciante squarcia l'aria attorno a noi. E` la voce di una donna, una giovane donna in preda ad un dolore immenso.

"Penny!" grido, riconoscendo immediatamente la voce.

Mrs Wildfire scatta all'istante ed inizia a correre verso la villa, io la seguo senza esitare.

Le urla della ragazza continuano, vedo la gatta raggiungere una finestra situata sul retro dell'abitazione e fermarcisi di fronte, incapace di entrare. Io mi guardo attorno, disperato, finche` non noto un grosso sasso ai piedi di un melo. Lo afferro e mi avvicino alla casa per poi lanciare la pietra attraverso la finestra che si infrange con un grosso fragore.

La gatta subito si lancia all'interno e io la seguo senza perdere tempo.

"Ma cos...?" la voce confusa di un uomo invade l'aria. Le urla di Penny sono cessate.

Mi guardo attorno e quello che vedo mi lascia confuso e spiazzato: un uomo completamente vestito di bianco e` in piedi a pochi passi da un materassino posto al centro della stanza; Penny e` sdraiata sul materassino, i suoi occhi sono lucidi e arrossati. Mrs Wildfire corre subito verso la sua padrona, la ragazza allarga le braccia e accoglie la sua gatta accarezzandole il pelo, ma il suo sguardo e` fisso su di me.

"Signore questo e` un comportamento alquanto irregolare!" sbotta l'uomo facendo un passo verso di me.

"Penny, che cosa e` successo?" chiedo correndo verso la ragazza e ignorando completamente il fisioterapista.

"Nulla, va tutto bene." sussurra Penny.

"Tutto bene? Ma stavi urlando!" protesto. La ragazza scuote la testa.

Mi volto, arrabbiato come non mai, verso l'uomo alle mie spalle.

"Che cosa le ha fatto?" urlo, stringendo le mani in due pugni di ferro per trattenermi dal desiderio di stringerle attorno al suo collo.

"Semplicemente il mio lavoro: io sono un fisioterapista e mi occupo di far abituare le gambe della mia paziente ai movimenti quotidiani." risponde lui, con voce pacata.

"E non si rende conto che se la sua paziente urla in quel modo significa che sta sforzando troppo i suoi muscoli?" ribatto io, sempre a voce troppo alta.

"La fisioterapia e` sempre dolorosa." insiste l'uomo.

"Non cosi` tanto! Anche io mi sono rotto un piede in passato e le assicuro che non ho dovuto patire le pene dell'Inferno per guarire!" urlo con rabbia crescente.

Volto le spalle al fisioterapista e mi chino sul materassino accanto a Penny.

"Ora ti porto via di qui." la rassicuro.

"No, devo finire la sessione. Io..." cerca di protestare la ragazza, ma io la blocco subito.

"Andiamo a casa, subito." ribatto con un tono di voce che non ammette repliche.

Con molta attenzione sollevo Penny, muovendomi con delicatezza per non causarle altro dolore, la aiuto a sedersi sulla sua sedia a rotelle ed inizio a spingerla verso l'uscita.

Raggiungo la porta principale e la spalanco per poi uscire sul vialetto dove si trova la mia Lamborghini.

"Si aspetti una denuncia da parte mia!" avviso il fisioterapista.

Faccio accomodare la ragazza sul sedile del passeggero, infilo la sedia nel baule e prendo posto al volante. Metto in moto e sgommo via il piu` veloce possibile.

Sento la rabbia ribollire dentro di me mentre un turbinio di domande mi invade il cervello: perche` quell'uomo considera sessioni di fisioterapia due ore di pura agonia? Da quanto tempo va avanti questa cosa? Perche` Penny permette che succeda? Perche` non mi e` stato detto nulla di tutto questo? Shawn lo sa?

"Signor Kwon." sussurra la ragazza seduta al mio fianco, riportandomi alla realta`.

"Come stai?" le chiedo con preoccupazione, fregandomene del fatto che dovrei darle del lei.

"Non avresti dovuto farlo. Ti avevo detto di tornare a casa." dice lei, abbandonando a sua volta la forma di cortesia.

"Rispondi!" sbotto, stringendo di piu` le mani sul voltante, senza staccare gli occhi dalla strada.

"Il signor Park dice che fa male, ma devo sopportare perche` solo cosi` guariro` piu` in fretta." spiega, con la coda dell'occhio vedo che ha lo sguardo basso.

"Penny, tu non devi guarire piu` in fretta. Devi stare bene ed essere in salute." ribatto, cercando di addolcire il tono di voce.

"Ma io l'ho promesso." ribatte lei.

"Hai promesso cosa? E a chi?" domando confuso.

"Ho promesso a te che sarei guarita presto cosi` avresti potuto tornare alla tua vita di sempre e non saresti piu` stato relegato in casa per colpa mia." risponde Penny.

Le sue parole arrivano al mio cervello con una forza ed un'intensita` tale da provocarmi un forte dolore fisico, il mio cuore si stringe in una morsa di ghiaccio e per qualche istante mi manca il respiro: e` tutta colpa mia.

Metto la freccia e sterzo verso sinistra talmente bruscamente da far inchiodare l'auto dietro la mia per evitare un tamponamento, ma non ci presto minimamente attenzione. L'uomo sull'auto suona il clacson in segno di protesta, ma non ci bado e mi blocco sul ciglio della strada mettendo in folle per poi voltarmi verso Penny.

Guardo la ragazza: i suoi occhi sono ancora umidi e arrossati, il suo sguardo spaventato e` rivolto verso di me. Un turbinio di emozioni mi invade, talmente forte e talmente intensamente da togliermi l'uso della parola. Mi limito a guardarla, ferito piu` che mai.

"I-io... Io non volevo tutto questo." riesco infine a dire, con voce spezzata.

"Tu vuoi poter stare con Isha." ribatte la ragazza.

"No, non in questo modo. Non se tu devi subire tutto questo." la contraddico.

"Ce la posso fare." insiste lei, cocciuta.

"No!" urlo e mi sporgo in avanti per posare le mani sulle spalle della ragazza e farla voltare verso di me. La guardo negli occhi e vi leggo il rimpianto e questo mi ferisce ancora di piu`.

"Ora capisci perche` ho detto che per noi essere amici e` sbagliato? Non mi permetti piu` di fare il mio lavoro, ti sei affezionato a me e non ragioni piu` in modo oggettivo." dice Penny con voce flebile.

"Come fai a pensare che lasciarti torturare in quel modo sia una cosa giusta? E` una cosa da malati!" esclamo cercando di infonderle un po' di buonsenso.

"JiYong, io ho bisogno di tornare ad essere professionale al cento per cento il prima possibile." continua imperterrito la ragazza.

"No, tu hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te." ribatto. Penny sta per protestare, ma la blocco posandole due dita sulle labbra.

"Basta discutere. Se vuoi possiamo anche non essere amici, ma io non ti permettero` di subire le pene dell'inferno. Guarirai con il tempo, senza alcuna fretta." concludo, per poi allontanarmi da lei e tornare a concentrarmi sulla guida.

Il resto del viaggio prosegue in silenzio: siamo entrambi troppo immersi nei nostri pensieri per parlare, ma non e` imbarazzante con il viaggio d'andata, questa volta il silenzio e` carico di dolore e rammarico. Avrei preferito mille volte che il comportamento strano di Mrs Wildfire nel giardino della villa fosse dovuto al fatto che qualcuno stesse tentando di uccidermi, sarebbe stato tutto piu` facile.

Non riesco a credere che sia tutta colpa mia: come ho fatto a non accorgermi che qualcosa non andava? I segnali c'erano tutti: Penny che insiste perche` smettessimo di essere amici, il muro invisibile che ha eretto tra di noi, il silenzio di Shawn. Sono certo che se avessi imparato a decifrare il comportamento di Mrs Wildfire avrei trovato strano pure quello.

Dio, quanto sono stupido certe volte!

"JiYong..." sussurra Penny dopo un po'.

"Dimmi." la invito guardandola con la coda dell'occhio, si sta torturando le mani.

"P-potresti farmi un favore?" domanda, il suo tono di voce e` leggermente nervoso.

"Di che si tratta?" chiedo svoltando verso destra per entrare nel vialetto di casa mia.

"Shawn non sa nulla di tutto questo, potresti evitare di farne parola con lui?" chiede la ragazza. Spengo il motore dell'auto e mi volto verso di lei.

"Lo chiedi perche` sai che sarebbe contrario esattamente come lo sono io, vero?" la incalzo, lei per tutta risposta abbassa lo sguardo colpevole.

Allungo una mano e, con delicatezza, le accarezzo una guancia.

"Manterro` il tuo segreto se tu mi prometti che non mi terrai mai piu` nascosto nulla." propongo.

Penny sospira a lungo, ma poi solleva lo sguardo e annuisce.

 

 

 

Hello!! Here I come again!!

And soon this time!! :D

Rieccomi con un nuovo capitolo, questa volta mi sono applicata per pubblicare il prima possibile!! :)

Vorrei ringraziare jitory perche e` stata l'unica a ricordarsi ancora di questa storia, grazie mille sei gentilissima!! :*

Thank you very much!! <3 <3

E voi altri che fine avete fatto??

Sono tutti spariti!!!!! *si dispera*

Anyway.....

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, sopratutto a te jitory ;) 

Grazie per l'attenzione e a presto!!

Allons-y!!

  
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