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Autore: Lake90    07/06/2015    4 recensioni
Nove mesi dopo il tradimento di Morgana, è Arthur a doversi occupare del regno.
Ma Camelot non è ancora al sicuro. Tra nuovi amici, segreti e tradimenti, una nuova profezia sconvolgerà la precaria stabilità del regno. Questa volta non basterà Merlin a salvare Arthur con la sua magia, perché la minaccia viene da molto lontano, e il destino si sa agisce per vie molto misteriose.
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Merlino, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Salve a tutti!!! :)
Premetto che è la prima Fanfiction che scrivo.
Da avida lettrice di Fanfiction, dopo anni in cui questa storia mi ronzava in testa, ho deciso di farmi coraggio e finalmente iniziare a scriverla.
Purtroppo non ho un Beta e spero siate tutti clementi con una povera principiante come me xD
Che dire, scusate il papiro e...spero vi piaccia. ;)

La storia è ambientata tra la 3a e la 4a stagione.​



 

Fino all’ultimo respiro


<< E finché il cuore del mondo continuerà a battere, non importa il tempo o lo spazio che ci divideranno, se saremo re o servitori, se nelle nostre vene scorrerà sangue o magia...saremo tutti un'unica cosa, vivremo tutti come ‘uno’ nel suo respiro. Un uno da amare come fratello, un uno da proteggere e salvare; come sangue del nostro sangue, respiro del nostro respiro...fino all'ultimo respiro>>

 

Prologo


I due cavalieri erano seduti tra le rovine di un antico castello attorno ad un fievole fuoco le cui fiammelle danzavano in giochi di luci e ombre sui loro volti. Era notte fonda e solo i sussurri del vento e i lamenti delle civette erano testimoni dei loro discorsi.
La luna era alta, anch’essa presente in quello che sarebbe stato un momento importante per due mondi, o per meglio dire due tempi.

Una battaglia stava per svolgersi all’invenire, ma era una semplice battaglia, di quelle che troppo spesso avevano visto e affrontato.
Due cavalieri, uno calmo, sicuro…l’altro nostalgico di un futuro che non avrebbe mai visto, in un passato che non avrebbe mai vissuto.
“Arthur…”
“Dimmi Gareth. Sei troppo serio stanotte, che fai, pensi a lei?”
“No, cioè…sì.”
L’altro cavaliere, rise.
“Non ridete Arthur, non è come pensate”
“Ah no?” continuò a scherzare lui. Ma alzò lo sguardo sul volto dell’altro e ciò che vi lesse lo fece tornare serio.
“Gareth, cosa c’è?”
“Avete ragione. Penso a lei”
L’altro cavaliere, quello la cui dorata chioma rifletteva la luna, sorrise ancora.
“Lo sapevo, è raro che io mi sbagli”
Gareth rise e diede al suo compagno un leggero pugno sulla spalla. Era la norma tra cavalieri, si scherzava così, ci si consolava così.
“Smettetela di fare il solito sbruffone”
“E tu smettila di divagare…arriva al punto” lo punzecchiò l’altro.

“Ok” tirò un forte sospiro e si preparò a parlare, come in confessione. In un sussurro, ma così deciso da smuovere montagne. Lo inchiodò con lo sguardo.
“Voglio che mi promettiate un cosa.”

Allora il cavaliere, Gareth, si portò la mano al collo e scoprì da sotto la casacca una catenina. Se la sfilò e la porse al compagno. Dalla catenina pendeva un anello.
“Promettetemi che, dovesse succedermi qualcosa stanotte, quando l’avrete trovata, le darete questo e le direte che nonostante tutto, nonostante la distanza, i nostri battibecchi, il nostro breve tempo e soprattutto…” sospirò ancora e alzò lo sguardo che in un momento di incertezza aveva abbassato.
Poi continuò con un sorriso intenerito ma appena accennato “…soprattutto la sua maledetta cocciutaggine, io…io l’avrei sposata. Promettetelo…che glielo direte. Glielo dirai vero Arthur?”
L’altro ricambiò il suo sguardo deciso con uno confuso.

“Ma tu non morirai oggi Gareth…è solo…una semplice battaglia. Ne abbiamo viste e vinte tante così”
Il suo compagno gli prese la mano in cui aveva deposto l’anello e stringendoglielo forte nel pugno disse:
“Promettimelo Arthur!”
Arthur, il principe, alzò gli occhi, quegli occhi che sapevano rifletter il cielo, e sicuro più che mai, sebbene incerto sul perché sussurrò “Lo prometto!”
 
Quella mattina, dopo qualche ora di ricerche, un urlo di donna, un urlo di dolore, squarciò il sussurro del vento, la serenità del cielo. 
Quella stessa mattina seguendo quell’urlo, un cavaliere fu ritrovato disteso, con lo sguardo rivolto a quello stesso cielo, ma nascosto dal sonno eterno.

L’altro cavaliere, il principe, vi si avvicinò, gli pose una mano tremante sul fianco ancora sanguinante e strinse il pugno sul petto del compagno. Poi, mentre una lacrima rigava la sua guancia sussurrò: “te lo prometto!”
 
*****
Ecco a voi l'inizio! :)
Spero di non aver fatto troppo danni xD

Alla prossima e...buona domenica! ;)

Lake90

 
   
 
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