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Autore: Sere J Potter DiLaurentis    07/06/2015    3 recensioni
Sono passati diciannove anni e tutto sta veramente andando bene... o quasi. A Harry non brucia più la cicatrice, ma da qualche tempo c'è un pensiero che lo tormenta ed è questo che lo porterà nell'ufficio di un investigatore.
Chi sta cercando? Una persona che manca da molto tempo - troppo, ad opinione di Harry - ma non solo per questo la rivuole a casa.
Il ministero non è più un luogo corrotto, eppure qualcosa di oscuro sta accadendo ed è per questo che il prescelto ha bisogno di lei.
Il ritorno della strega potrebbe aiutare e rendere felici molti suoi vecchi amici, fatta eccezione per un certo biondo ex mangiamorte che soffrì molto per la sua partenza diciannove anni prima.
Cosa accadrebbe se questa strega fosse la cugina del famoso Harry Potter, ma anche una delle più probabili oscure streghe del loro tempo?
Ha un dono potente, ma che al contempo le annerisce il cuore.
La scelta tra ciò che è giusto e ciò che facile potrebbe giungere presto per lei.
È tempo per la famiglia di riunirsi.
Il passato sta tornando e con esso anche la sofferenza vissuta.
Cosa ha in serbo il destino?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Pansy/Theodore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Prologo
"Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere"
Albus Silente



Diciannove anni.
Erano passati diciannove anni dalla II Guerra Magica e ogni cosa stava veramente andando bene. Ormai tutti si erano fatti una vita, una famiglia, anche se non avrebbero mai potuto scordare ciò che avevano passato. Più che il male che era stato sparso, erano le persone che avevano perso e le cicatrici che portavano a impedire di dimenticare. Ma la vita continuava e non si poteva smettere di vivere solo perché si era persa una persona amata, sennò avrebbe dovuto farlo tutto il mondo. Tutti imparano ad andare avanti, prima o poi.
Quella sera, terminato l’orario di lavoro, Harry Potter non usò il camino del suo ufficio per tornare a casa, ma si smaterializzò in un vicolo di Londra prima di prendere una determinata strada che lo avrebbe portato fino alla sua meta.
Era da qualche giorno che rimuginava su una questione che, nel profondo, non aveva mai dimenticato. Non ne aveva parlato con nessuno, non con Ron o Hermione, neanche con Ginny. Era qualcosa che voleva affrontare da solo… che doveva affrontare da solo!
Era arrivato il momento giusto e prese del coraggio prima di bussare alla porta di colui che l’avrebbe aiutato in quell’impresa. Sì, si trattava proprio di un’impresa e sarebbero stati d’accordo tutti a classificarla anche come missione se conoscessero la storia… l’intera storia.
«Buonasera!»
L’uomo posto alla scrivania del suo ufficio contraccambiò il saluto ancora intento ad osservare le carte che aveva in mano. Invitò Harry a sedersi e dopo qualche attimo gli porse la sua più totale attenzione. Mise in un fascicolo le carte che aveva esaminato e lo ripose in un cassetto, si sistemò gli occhiali quadrati e schiarì la voce prima di dire: «Signor Potter, che piacere!»
Nello sguardo di Harry si fece largo una leggera confusione. Il vecchio signore seduto si fronte a lui ridacchiò e mise una mano in avanti. «Chiarisco subito: sono un magonò e conosco bene la sua storia, sono un lontano parente della signora Figg. - sospirò - Pace all’anima sua, buona donna!»
Harry rimase in silenzio ricordando la telefonata di Dudley, avvenuta anni prima, in cui lo avvertiva che la dolce signora Figg era deceduta. Il mago prodigioso si era presentato al suo funerale in segno di rispetto per ciò che aveva fatto per lui in giovane età.
«Dunque, come posso aiutarla?»
«Beh, so che lei è… ehm… trova le persone.»
«Sono un investigatore, sì.» confermò l’uomo.
«Mi chiedevo su cosa si basava… per cercare.»
L’uomo che di nome faceva Mortimer Pye abbozzò un piccolo sorriso riconoscendo in Harry tutti i clienti che per la prima volta entravano nel suo ufficio. Possedevano tutti le stesse caratteristiche: impacciati, dubbiosi sul suo lavoro e incerti su cosa dire.
«Signor Potter, mi permetta di fare una piccola sintesi di ciò che mi compete. Faccio questo lavoro da ben oltre trent’anni e saranno state cinque le persone che mi sono, per così dire, sfuggite. Solitamente mi baso su ciò che i miei clienti vogliono farmi sapere e se mi serve qualche dettaglio rilevante sono io stesso a domandare. Inoltre non faccio parola alcuna di chi entra da quella porta per avere informazioni, mantengo una ferrea privacy.»
Il signor Pye fece un pesante sospiro prima di togliersi gli occhiali e tenerseli tra le mani mentre puntava i suoi occhietti grigi in quelli smeraldini di Harry. Normalmente rispettava la solita prassi del suo mestiere, senza oltrepassare la sottile linea tra investigatore e uomo, ma Harry non era un cliente qualunque e non perché era stato il Prescelto, bensì perché si trattava di un grande Auror. Se non trovava lui le persone che cercava, come poteva farlo un semplice magonò?
«Signor Potter, mi perdoni per ciò che le sto domandando: come crede che io riesca a trovare qualcuno che nemmeno lei riesce a trovare?»
Harry annuì sapendo di doversi aspettare una domanda del genere da qualcuno che lo conosceva. «Mi creda, signor Pye, questa persona è facile che venga attirata da persone… persone che non sono come me. La prego, mi aiuti.» disse con sguardo implorante.
L’investigatore non potè far altro che accettare promettendo a sé stesso che avrebbe fatto il possibile, seppur avesse dei seri dubbi sul successo di tutto ciò. «D’accordo. Mi servirebbe una foto per cominciare e ciò che sa su questa persona.»
Il mago tirò fuori dalla giacca scura una foto chiaramente vecchia e la passò al signor Pye, il quale si rimise gli occhiali e osservò l’immagine che come ogni proveniente dal mondo magico si muoveva. Si trattava di una ragazza molto simile fisiognomicamente a Harry che accanto a lui stava ridendo spensierata. Per il signor Pye fu facile intuire che i due dovevano avere all’incirca sedici o diciassette anni.
«Non ha una fotografia più recente?»
«Temo proprio di no, signore.»
«Uhm. E come si chiama la ragazza?»
«Scarlett.» rispose Harry. Pronunciare quel nome dopo tanti anni gli fece balzare il cuore. Un solo nome bastava a far ritornare ricordi che in fondo non era mai riuscito a seppellire. «Ehm… lei… - si strozzò il magone che aveva in gola schiarì la voce - Scarlett Potter-Ferguson, è questo il suo nome.»
Mortimer Pye rimase immobile credendo per qualche attimo di aver udito male. Sbattè un paio di volte le palpebre rendendosi conto che l’espressione sera di Harry dimostrava il vero delle sue parole.
«Abitava al 28 di Rickmansworth nell’Hertfordshire, nella grande Villa sulla destra venendo da Londra e…» Harry stava iniziando a straparlare e anche l’investigatore se ne stava accorgendo. Si prese un attimo di pausa per ricomporsi. «Cosa le serve per trovarla?»
«Quante più notizie recenti possibili. La sua ultima residenza, i suoi contatti, lavoro…»
Harry immaginò che il signor Pye lo avrebbe mandato a quel paese non appena avrebbe scoperto che le notizie recenti risalivano a sedici anni prima.
Abbassò il capo, non si era immaginato che sarebbe stato così arduo riportare a galla i ricordi e tutto ciò che ne veniva a seguito. Non ci stava affatto ripensando, ma era così difficile… così doloroso. Stava riaprendo una vecchia ferita e sperava di farlo per un ottima motivazione, sapeva che avrebbe sofferto ricevendo un’altra volta la porta in faccia. Le mani gli tremavano e il cuore gli batteva molto forte; per la prima volta dopo tanto tempo era agitato.
«Allora… - cominciò Harry dopo aver preso un bel respiro profondo - l’ultima volta che sono riuscito a contattarla è stato nel 2001 e abitava a New York, in un appartamento del padre. Questo era l’indirizzo.» disse passando un foglio stropicciato all’investigatore che lo lesse e poi lo inserì in un nuovo fascicolo in cui aveva allegato altri documenti.
«Tutto ciò è veramente poco, è sicuro che non ha nient’altro tra aggiungere?»
«Suggerimenti?» chiese Harry con tono leggermente provocatorio. Se ne pentì subito, del resto il signor Pye stava facendo il suo mestiere e lo stava aiutando. L’agitazione non doveva prendere il soppravvento. «Mi perdoni. Ho davvero bisogno di trovarla… è davvero molto importante.»
«Farò ciò che posso, signor Potter, ma con le poche informazioni che mi ha dato ci vorrà un po’ di tempo...»
«Quanto?»
«A occhio e croce, qualche mese… a meno che non mi capita un vero colpo di fortuna!» esclamò cercando di fare dell’ironia che smorzò subito vedendo la reazione alquanto seriosa del suo nuovo cliente. Chiuse il fascicolo scrivendogli sopra SPF e lo ripose nel cassetto assieme ad altri. «Solitamente richiedo un pagamento anticipato di…»
Harry gli mise sulla scrivania un assegno con la cifra che solitamente richiedeva e del quale era informato. Si alzò dal suo posto e allungò una mano verso il signor Pye e stringendogli la mano lo guardò intensamente negli occhi. «La prego, la trovi.»
E nel silenzio Harry Potter lasciò lo studio del signor Pye per smaterializzarsi a casa sua.



Note autrice:
Buonasera potterheads!
Innanzitutto grazie per aver letto ^^
Con il re-watch sul italia-uno mi è tornata una ventata di ispirazione per questa meravigliosa Saga ed eccomi qui con una nuova avventura. A tempo debito scoprirete tutto e conoscerete anche nuovi personaggi.
Ringrazio fin da ora chi vorrà continuare a leggere e inserirà la storia tra le varie categorie.
Un bacione e grazie ancora,
Sere
   
 
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