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Autore: purpleblow    08/01/2009    3 recensioni
I sette peccati capitali.
Ognuno di essi rappresenta Seifer in situazioni diverse.
Ogni peccato corrisponde ad un avvenimento o pensiero diverso.
07. Gola: "Sangue. Seifer lo bramava, costantemente. Lo rendeva soddisfatto, appagato."
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seifer Almasy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Seven deadly sins


02. Avarizia


Era una novità per lui trovarsi nelle file dei soldati di Galbadia e di esserne addirittura il comandante.
Il comandante Seifer Almasy, al servizio della strega Edea.
Aveva giurato a se stesso di proteggerla, di difenderla, mettendo in pratica i suoi anni di allenamento.
La sua potenza come Gunblader, finalmente sarebbe stata elogiata.
Sorrise volgendo lo sguardo al cielo.
Si trovava sul balcone del Garden di Galbadia, gli occhi puntati all'orizzonte, in direzione di Balamb.
Quell'insulsa accademia, che l'aveva cresciuto, adesso era il suo obiettivo di distruzione.
Avrebbero rimpianto il vecchio Seifer, si sarebbero pentiti di non averlo nominato SeeD.
Già, Seifer Almasy non perdona.
Aveva tradito coloro che avevano tradito lui.
Nonostante in quel luogo si trovassero i suoi vecchi compagni, la sua vecchia vita, lui non aveva il minimo rimorso per ciò che aveva fatto.
Non gli importava di nessuno, come sempre era stato.
Sentì il cigolio della porta che si apriva, qualcuno stava uscendo a prendere una boccata d'aria, qualcuno lo stava disturbando.
Si voltò,  seccato, scoprendo che chi era appena uscito, era Fujin.
Già, i soliti due leccapiedi lo avevano seguito persino a Galbadia, tradendo anche loro.
Non gli era mai importato del perchè lo avessero fatto, convinto che fosse per via della loro codardia.
Ignorava i veri motivi, ma a Seifer fondamentalmente cosa importava?
Ognuno fa le sue scelte.
Lui aveva deciso di tradire e pensare solo a se stesso e ai suoi sogni.
Loro avevano deciso di tradire, per non trovarselo contro.
"Che vuoi, Fujin?"
La ragazza lo guardava con profondo rispetto nei suoi confronti, osservandolo attentamente. Da quando Seifer aveva abbandonato Balamb, era sempre stata convinta che non avesse fatto la giusta scelta, ma non aveva mai osato dirglielo.
Fino a quel momento almeno.
"Sei sicuro?"
Ma di cosa stava parlando quella sciocca?
"Non capisco a cosa tu stia alludendo."
Odiava chi metteva in discussione le sue scelte, qualsiasi esse fossero. A qualsiasi cosa quella ragazza si riferisse, non aveva il diritto di intromettersi.
Lui era sempre sicuro di ciò che faceva.
"Sei davvero felice di essere qui?"
Rabbia. Come osava chiedergli una cosa simile?
"Mi pare che qui sia tu quella che non è sicura. Se non volevi lasciare Balamb dovevi pensarci prima!".
Balamb era stato solamente un tramite per lui, nient'altro.
Se il Garden fosse esploso con tutti quelli che c'erano dentro, lui non avrebbe fatto una piega.
"No."
Che voleva ancora?
"Cosa vuoi adesso?"
"Se ti ho seguito, se ti abbiamo seguito, è perchè lo volevamo."
Certo che era proprio stupida, dove voleva arrivare?
Se pensava che gli facesse piacere, aveva sbagliato strada.
Non aveva capito niente di lui.
"E quindi? Pensi che m'importi Fujin?"
Un colpo al cuore per la ragazza, ma cercò di nascondere le proprie emozioni.
Aveva seguito Seifer, insieme a Raijin, non solo perchè era il loro capo, ma anche perchè lo volevano davvero. Seifer contava molto per loro.
"Lo pensavo. Cosa siamo per te?"
Seifer la guardò sprezzante, poi un ghigno comparve sul suo volto.
"Pedine."
Ciò detto, la sua attenzione tornò all'orizzonte, senza accorgersi della porta che sbatteva.
Senza curarsi di aver ferito o meno i sentimenti di Fujin.
Quella ragazza, assieme a quell'energumero di Raijin, erano solo oggetti al suo servizio.
Li usava se gli facevano comodo, niente di più, niente di meno.
Seifer era troppo occupato a sognare ad occhi aperti per rendersi conto di ciò che veramente contava per lui.
Era sempre stato cieco.
Forse un giorno avrebbe aperto gli occhi.
In quel momento, ciò che importava, era essere il cavaliere della strega.
Tutto il resto non lo sfiorava neppure.
Se Fujin o Raijin fossero morti in una missione, probabilmente neppure gli avrebbe dato importanza.
La cosa che lo avrebbe colpito, era una sola, ma avrebbe fatto in modo che non accadesse mai.
Nessuno avrebbe dovuto portargli via ciò che era suo.
Se solo qualcuno avesse messo fine ai suoi sogni, lo avrebbe ucciso con le sue mani, facendo così diventare importante la vendetta.
Ma quando pensava a questo, scuoteva la testa, sentendosi un debole.
Seifer non avrebbe mai perduto ciò che possedeva.
Era suo.
E quel che era suo, nessuno poteva permettersi di toccarglielo.




Note dell'autrice:
So che questo capitolo è abbastanza corto, ma quel che c'era da dire, l'ho detto, se avessi continuato, avrei finito di ripetermi.
Ho voluto inserire un dialogo con Fujin, perchè volevo mettere ancora in chiaro la loro posizione.
Per come la vedo io, Seifer, non pensa a loro come amici, o almeno, non all'inizio.
Seifer è un gran bastardo, farebbe di tutto per raggiungere i suoi scopi ed io lo apprezzo così.
Questa raccolta si basa soprattutto su com'è Seifer prima che apra gli occhi.
Avverto che l'aggiornamento avverrà ogni 4 giorni.
Volevo ringraziare Silver Wolf per la recensione: mi ha fatto molto piacere che il primo capitolo ti sia piaciuto. Spero che questo non ti abbia deluso. Chiamami pure Cami se ti va. Ah, Seifer è anche il mio preferito!!
See you soon!
Next time: "Lussuria".

.BloodNyar.
   
 
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