Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: BELIEBER_G    07/06/2015    1 recensioni
Egli chiuse immediatamente la porta, fin che non si udì un urlo femminile che gridava il suo nome. Rimasta intrappolata in casa, c’era Emily. Non era la sorella di nessuno, era un’orfana che avevano adottato qualche tempo prima, avendo pietà di lei. Peter sgranò gli occhi e corse di nuovo dentro, notando che la ragazza era intrappolata nella sua camera. Il ragazzo tentò di sfondare la porta prima con la spalla ed infine con il piede, con successo. Raccolse la sua amica e la portò velocemente dentro il rifugio, sana e salva, anche se un pò tremolante dalla paura. Emily doveva a Peter la sua vita.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Peter Pevensie, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Bondage
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Nulla che tu abbia mai dato via, sarà mai davvero tuo.
-C.S. Lewis.
 
Lucy non riuscì a dormire quella notte: nonostante i pericoli che Narnia aveva, la ragazza non vedeva l’ora di tornarci. Così si mise gli stivali da neve sotto la camicia da notte, prese una candela e si avviò verso l’armadio, entrandoci poi dentro. Edmund, che fu appena uscito dal bagno, udì Lucy camminare e la seguì, con un sorriso divertito. Aprì l’armadio e ripeté più volte il suo nome, ma tre le vesti lei non c’era. Confuso, continuò a camminare attraverso l’armadio, fin che non inciampò in un lungo cappotto e cadde sulla fitta neve. In quel momento, dovette ricredere alle parole della sorella e come lei, si avventurò nei boschi cercandola. Improvvisamente, udì una carrozza che arrivava proprio verso di lui. Da lì, scese un uomo che afferrò subito il suo coltello, pronto a colpirlo. Era un nano grasso e con uno sguardo malvagio. “Ti prego,no!” implorò Edmund, con la creatura che gli stava quasi per tagliare la gola. “Aspetta!” esclamò qualcun altro: una voce femminile. Sulla carrozza, era seduta una donna con un vestito lungo e bianco, in testa una corona fatta di ghiaccio, il viso pallido e gli occhi azzurri che splendevano su quello sfondo bianco. Il nano si tolse da Edmund e lo fece sedere accanto alla donna. “Qual è il tuo nome?” domandò quest’ultima. “Io sono Edmund.” Tremò il ragazzo.
“Un figlio di Adamo, dunque.  Sicuramente vorrai qualcosa di caldo.” La donna estrasse una bottiglietta piena di liquido celeste e ne fece cadere a terra due gocce. Presto, si formò un calice pieno di cioccolata calda. Magia. “E voi chi siete?” chiese Edmund, sorseggiando. “Io sono Jedis, la regina di Narnia.” Rispose la donna, con un sorriso fiero. “Sei venuto da solo?” “Stavo seguendo mia sorella.” “Dimmi, quanti siete?” continuò a chiedere. “Quattro.” “E potresti portarli al mio castello?” Jedis le mostrò un lontano castello di ghiaccio, proprio dietro le montagne. Edmund si innervosì, lui non gli bastava? “Ma perché? Non sono un gran che!” esclamò. “Di certo non saranno meglio di te. Ma troverai tanti buoni dolci buoni come questa cioccolata nella mia dimora.” Commentò Jedis, che poi fece scendere il bambino dalla carrozza. I due si salutarono ed Edmund prose a Jedis che avrebbe presto postato i suoi fratelli nel suo castello.
Mentre cercava di trovare la strada per il ritorno, incontrò Lucy vestita della sua vestaglia. La bambina fu felice che anche lui avesse scoperto quel fantastico mondo e non vedeva l’ora di dirlo a Peter.
 
Lucy e Susan dormivano nella stessa stanza, mentre Peter, Emily ed Edmund in un’altra. Visto che il fratello più piccolo non era assolutamente intenzionato a dormire con il più grande, Emily si era messa vicino a Peter, sperando che lui si scusasse per come si era comportato con lei. Il biondo si voltò verso le sue spalle. “Ehi, sei sveglia?” domandò sussurrando. Emily non aspettava altro, così si voltò verso di lui ed incrociò i suoi occhi azzurri, che si vedevano comunque al buio. “Mi dispiace per oggi.” Le disse. “E’ normale non crederci, soprattutto in tempi come questi.” Commentò Emily, con un’alzata di spalle. “E’ come se tu fossi stato addestrato a proteggere la tua famiglia.” Continuò. Peter le posò delicatamente una mano sulla sua guancia. “Non riesco ad accettare che tu sia mia sorella, lo sai…” sussurrò il ragazzo, prima di avvicinarsi con il viso al suo.
Improvvisamente Emily aprì gli occhi quando la luce si accese e spuntò Lucy,insieme ad Edmund, correndo. Si accorse che Peter stava dormendo ed era a metri da lei: aveva sognato tutto. “Peter svegliati! Ho rivisto il signor. Tumnus di nuovo! E stavolta Edmund è venuto con me!” gridò la bambina. Peter, ancora assonnato, si rivolse ad Edmund. “Tu hai visto il fauno?” gli domandò. L’altro scosse la testa. “Beh, in realtà lui non è venuto con me. Lui… Che cosa stavi facendo Edmund?” continuò Lucy, guardando strano il fratello. “Dovevo stare al gioco. Scusa Peter, forse non dovevo farlo. I bambini non sanno quando finirla con le fantasie.” Continuò Edmund, con superiorità. A quel punto, Lucy scoppiò a piangere e corse via. Peter la rincorse, dando uno spintone ad Edmund. “Il solito stupido.” Commentò Emily, inseguendo gli altri due.
  
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