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Autore: damnregret1991    08/01/2009    2 recensioni
Ad un tratto una sorta di “palla con le ali” si avvicinò ai ragazzi -Salve digiprescelti e grazie per essere venuti- li accolse calorosamente.
Si trattava di un digimon un po' paffutello, color celeste, con un'aureola sopra il capo, ed un ciondolo che pendeva dalla zampetta destra.
-Cari digiprescelti, permettetemi di fare la vostra conoscenza e di presentarmi. Io sono Schutzmon (dal tedesco schutzengel angelo custode. Ho scritto schutzmon perchè schutzengelmon veniva troppo lungo. Nda). Alcuni digimon mi conoscono meglio come il digimon protettore, sono il guardiano di Digiworld- spiegò il buffo animaletto -siete stati convocati perché ben presto Golemon, un digimon dalle oscure intenzioni, si farà vivo a Digiworld per distruggerlo. Distrutto il nostro digimondo passerà al vostro ed è quindi opportuno fermarlo in tempo!-.
-Ma come è possibile? Cosa possiamo fare noi?- urlò stridula Hikari.
-C'è un nuovo digiprescelto, dall'ignota identità. Pare che questo abbia sembianze umane, proprio come voi, e che abbia però poteri magici dall'immensa potenza- spiegò Schutzmon -Il vostro compito è quello di scovare questo digiprescelto e l'unico modo per farlo è utilizzando i vostri digivice-.

La storia avrà come personaggi principali Sora, Taichi, Mimi, Koushirou, Takeru, Hikari e dei nuovi personaggi, da me inventati, che avranno un ruolo fondamentale nella nostra storia. Ma state bene attenti, non si parla di personaggi qualunque, ma di vere e proprie sorprese all'interno della storia.
Un racconto romantica ma drammatica allo stesso tempo, ricca di colpi di scena, dalla trama -almeno mi auguro- avvincente.
Coppie:
[Taichi-Sora]
[Koushirou-Mimi]
[Takeru-Hikari]
Genere: Generale, Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Koushirou Izumi/Izzy, Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi ancora qui, finalmente con il terzo capitolo della storia. Quest'ultimo è dedicato alla nostra amica Mimi ancora alle prese con il suo segreto. Finalmente si deciderà a parlarne con la sua amica più fidata, ma lei come la prenderà? Siete curiosi, eh?! Beh, leggetevi il capitolo, non aggiungo altro.


Un grazie particolare va a kari 89 per la sua recensione e tranquilla, non penso ti deluderò in quanto coppie ^^



MEMORIE DI UN'ADOLESCENTE

-Che palle- sbuffò Mimi.
-Ma che hai ancora da lamentarti?- le disse Sora facendole notare di abbassare un poco la voce.
-Sono venti minuti che siamo qui, che abbiamo ordinato e ancora niente colazione- rispose l'amica.
-Ma dai, c'è tanta gente, vedrai che presto serviranno anche noi- cercò di confortarla Sora.
-Lo so tesoro, ma ho una fame da lupi- spiegò Mimi sconsolata.
La mattina stessa le due ragazze si erano svegliate piuttosto presto, il tempo di lavarsi, vestirsi che già erano in sala da pranzo a fare colazione. Molta gente, però, si trovava già nella sala dell'hotel e quindi il locale pareva già affollato nonostante fosse ancora presto.
Dopo pochi minuti ancora, un cameriere dall'aspetto giovanile si presentò al tavole delle ragazze con una brocca di tè, latte, biscotti, fette biscottate, brioche e marmellata.
-Scusate il ritardo- disse il ragazzo -In cucina hanno fatto un po' di confusione con le ordinazioni-.
-Ma figurati, non ci sono problemi- rispose Mimi sorridendogli.
Quando il ragazzo andò via Sora le tirò un leggero calcio -Mimi!-.
-Che c'è? Che ho fatto?- controbatté Mimi fingendo che nulla fosse successo.
-Comunque...- iniziò Sora morendo una brioche alla marmellata -Ieri non abbiamo fatto altro che parlare di me, di Taichi, Yamato, di quanto fosse noiosa la scuola giapponese e di come IO avevo passato quest'ultimo periodo senza te... Parlami un po' di te, del tuo tempo in America, che cos'hai fatto, come sei stata?-.
Sul volto di Mimi si dipinse un'espressione evidentemente preoccupata. Prese fiato.
“Suvvia Mimi, dovevi aspettartela una domanda del genere” pensò tra sé la ragazza.
-Beh.. diciamo tutto bene..- prese una lunga pausa di fiato mentre sorseggiava il suo tè caldo -Ho conosciuto un sacco di gente.. Ho fatto nuove amicizie.. Sai le solite cose- cercò Mimi di sviare l'argomento.
-No dai, fa la brava! Non tenerti tutto dentro, voglio sapere, sai quanto io sia curiosa!- la incitò l'amica -Nelle email scrivevi sempre poco- e la guardò, quindi, con occhioni dolci nella speranza di far sciogliere l'amica.
-Ok, va bene, hai vinto tu! Però non lamentarti con me se poi preferivi non sapere e (abbassando la voce, quasi sibilando) diventare complice dei miei casini- Mimi guardò fuori dalla finestra e capì che era giunto il momento di parlarne.
-Mamma mia! Chissà che avrai combinato di tanto grave- scherzò Sora notando l'esitazione dell'amica e non immaginando minimamente alla confessione che Mimi stava per farle.
-Bene...- e di nuovo prese fiato -Stavo al Outer Banks Brewing Station, ho conosciuto un ragazzo-.
Sora la guardò inizialmente incuriosita, ma il sorriso che prima risiedeva sulle sue labbra ora era scomparso poiché il volto dell'amica iniziava a rigarsi di lacrime.
-Tesoro...- disse soltanto Sora.
-Ci sono andata a letto...- si asciugò malamente le guance con la manica della felpa che indossava -....e ora sono incinta-.
Sora prese un infarto “INCINTA?! Ma... Non mi aspettavo certo tanta incoscienza da parte di Mimi, mai e poi mai me la sarei aspettata!”.
-Ma ne sei proprio sicura? Hai già fatto qualche test?- le chiese Sora prendendole la mano.
-Sì, già due questo mese e.. sono risultati entrambi positivi- disse Mimi scoppiando in un silenzioso pianto e continuando a singhiozzare.
Sora si morse il labbro inferiore -Merda..- aggiunse soltanto.
La colazione la trascorsero nel più assoluto silenzio, nessuna delle due proferì parola, entrambe rimasero immerse in pensieri e considerazioni circa l'avvenuto. Ma Sora proprio non riusciva ad arrabbiarsi con l'amica, cavolo, le era sempre stata di fianco nonostante i suoi casini ormai diventati storici con Taichi e Yamato e nonostante la morte prematura del padre. Mimi era sempre stata lì.
Non poteva certo tirarsi indietro, non ora! L'amica aveva bisogno di lei ora più che mai e nulla al mondo le avrebbe separate, soprattutto in un momento come questo, nel quale Mimi aveva bisogno di una compagnia accanto. Chissà quali e quante cavolate avrebbe commesso se solo avesse tenuto tutto dentro ancora per un po'.
-Ti va di fare una passeggiata per il parco di Moerenuma?- esordì Sora.
Gli unici rumori che rompevano quel silenzio precario erano le posate che battevano contro i piatti o il cucchiaino che stava usando Mimi per mescolare, ormai da minuti, il suo tè.
-Sì...- rispose la ragazza che sedeva difronte a Sora.
Le due amiche si alzarono dai tavoli, indossarono i cappottini invernali, poiché quella mattina in Hokkaido sembrava di essere tornate in Inverno, ed uscirono dall'hotel che le ospitava.
Sora prese Mimi per mano -Ora ci sono io amica mia, non sei più sola- le disse.
Mimi inarcò le labbra e le sorrise.
-Grazie..- disse soltanto.
Quando giunsero al parco si sedettero su una panchina che accerchiava la fontana centrale di Moerenuma.
-Sai Sora, io il bambino vorrei tanto tenerlo- sbottò Mimi guardando Sora -Io non ci riesco ad abortire.. Non voglio diventare un'assassina-.
Sora rifletté un attimo prima di esternare i suoi pensieri -Sono d'accordo con te.. Ascolta tesoro, almeno finché non andrai da un ginecologo o a fare le analisi in ospedale vieni a stare da me. Non ti permetto di restare sola neanche due minuti.. Beh giusto il tempo di andare in bagno magari- esordì quest'ultima ridendo.
Mimi si rassicurò “Che amica che sei Sora” e le sorrise.
La pietra digitale di Sora si illuminò. Amore. Amore nei confronti dell'amica.
-Sai mai e poi mai avrei creduto di ritrovarmi in questa situazione, almeno non alla mia età. Ma ci pensi? Diventare ragazza-madre.. sarà difficile.. Non so neanche a chi potrò appoggiarmi, non so neanche se i miei potranno capire-.
-I tuoi capiranno.. Restano sempre i tuoi genitori, non lo scordare mai questo. E poi, tesoro, ci siamo noi, tutti i digiprescelti, figurati se ti lasciamo sola- le spiegò Sora sorridendole amichevolmente. Cadde un profondo silenzio sulle due ragazze. Mamma coi loro bambini passeggiavano davanti a loro. Ragazzi in canottiera e pantaloncini correvano lungo i viali del parco mentre anziani signori passeggiavano distrattamente scortati dai loro beneamati cani da compagnia.
-Ti ricordi...- esordì Mimi -I primi giorni a Digiworld? Cavoli quanti ricordi-.
-Oddio la prima volta che abbiamo scoperto di essere digiprescelte. E ti ricordi quanto mi sentivo imbarazzata quando ho scoperto di essere la digiprescelta dell'amore? Non mi ci ritrovavo per niente-.
-Come potrei dimenticare tutto questo amica mia! E....- Mimi prese un attimo di fiato -Dio quanto mi mancano quei bei tempi. Mi manca essere quella ragazzina sbarazzina, non incinta- disse infine sarcastica.
Sora scoppiò in una fragorosa risata -A chi lo dici! Suvvia tesoro, io ti starò sempre vicina-.
-Hai presente quelle capsule del tempo che si usano molto in America?- chiese d'un tratto Mimi.
-Capsule del tempo?- rispose incerta Sora -Parli di quelle specie di scatole che raccolgono i ricordi di una persona?- domandò infine.
-Proprio quello amica mia! Ti va di farne uno nostro? In memoria dei vecchi tempi e della nostra perenne amicizia- esordì Mimi.
-Sì, sì, sarebbe fantastico- rispose la ragazza che le sedeva vicino.
Le due ragazze corsero a casa, entrambe raccolsero tutto ciò che era legato coi loro ricordi. Sora l'aveva invitata a stare quella notte da lei e Mimi non si era certo fatta pregare. Non appena raccolsero le cose a cui tenevano di più ritornarono al parco.
Con loro avevano portato anche una grande scatola di latta ed un lucchetto. Sora all'interno di tale scatola poggiò una fotografia di lei, Yamato e Taichi.
-Alle nostre vecchie amicizie- disse.
Mimi raccolse un cappello alla cowboy, logoro e pezzato su più punti.
-Alla nostra infanzia- disse.
Sora di nuovo afferrò il suo digivice.
-Ai vecchi tempi- disse.
Mimi la imitò e “brindò” con lei.
-Ai vecchi tempi- simulò.
Sora strinse in mano un pupazzetto bianco candido.
-Ai vecchi amori-.
Mimi strinse tra le mani un diario.
-Alla vecchia Mimi-.
Sora prese gli scarponcini da calcio.
-Alla vecchia Sora-.
Detto ciò le due ragazze chiusero tutte quelle gioie nella scatola e la fissarono con il lucchetto, presero un indelebile e sulla scatola scrissero memorie di un'adolescente.

FINE TERZO CAPITOLO

Ed anche il terzo capitolo è finalmente concluso. Piaciuto?
Nel quarto capitolo Confessioni rtoveremo la nostra bella Sora alle prese con un irresistibile Yamato ed uno -stranamente- romantico Taichi. Chi sceglierà? Lo leggerete nel prossimo capitolo!
  
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