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Autore: Shatzy    08/01/2009    18 recensioni
Prima classificata al contest "Oops, beccati!", indetto da Urd
C’è una città considerata una piccola oasi, c’è una festa onoratissima, c’è una serata passata in compagnia di persone a cui si vuole bene. Ma la mattina dopo c’è anche qualche complicazione. Capita, a volte, tutto qui.
“Tutto qui?! Ti ritrovo in camera di mia sorella che ti stai approfittando di lei, e tutto quello che sai dirmi è che vi siete ubriacati per salvare la città dalla sbornia di un tuo amico maniaco del Taijutsu e che ti sei infilato nel suo letto perché lei ti ha costretto?”
ShikaTema.
Genere: Generale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Altri, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione: c’è una città considerata una piccola oasi, c’è una festa onoratissima, c’è una serata passata in compagnia di persone a cui si vuole bene

Disclaimer: I personaggi citati non appartengono a me, ma ai legittimi proprietari. Così come la canzone ripresa e il titolo. La fanfic non è stata scritta a scopo di lucro.

 

 

 

 

 

“Non è come sembra!”

“Ma io ti ammazzo, bastardo che non sei altro!”

“Abbassa la voce o ti ammazzo io.”

“Oh, scusa… Ma è colpa di questo cretino che-

“Ho detto di stare zitto!”

 

Ma che stava succedendo? Come si era cacciato in quella situazione infernale senza aver fatto altro che dormire? Tra minacce di morte, urla, sguardi gelidi e assassini, e quei capelli biondi che continuavano a fargli il solletico sul collo…

Era un incubo, vero?

 

 

Stand my ground

Ovvero, come risvegliarsi in un incubo

 

 

 

Shikamaru quella mattina si svegliò all’improvviso, sentendo qualcosa corrergli giù lungo la gola. Qualcosa che si rivelò essere sabbia. Sì, quella stupida sabbia che inondava Suna, e che adesso inondava anche il suo esofago. Merito della finestra lasciata aperta quella notte, dimenticata del tutto spalancata, permettendo così al venticello del mattino di accarezzarlo amabilmente, come una madre con un neonato, e di fargli la doccia con i granelli sottili che portava inevitabilmente con sé. E ora, mentre tossiva per liberarsi da quel fardello che gli scartavetrava le pareti interne della gola, ricordava vagamente anche il motivo di quella dimenticanza. Stesso motivo che lo aveva portato ad avere un mal di testa non indifferente, come poteva notare adesso che ci faceva attenzione, che gli impediva di alzare dal letto qualcosa che andasse oltre il collo.

Una sbornia.

Già, semplice e cara sbornia. Leggera, certo, ma non per questo piacevole.

Si guardò intorno per orientarsi, intontito com’era. La camera era grande e spaziosa, pareti marroni, mobili scuri, la luce che filtrava dalla finestra era giallognola, tipica del mattino, e si rifletteva su quelle superfici dando un effetto particolare. Tutto in quel posto ricordava il deserto. Quel maledetto deserto stancante e faticoso in cui Suna era incastonata.

Piccola oasi ristoratrice, la chiamavano.

Incubo assolato e sfiancante, l’avrebbe definita volentieri lui.

Ma come c’era finito lì? Ah, giusto. Un’altra delle idee geniali dell’Hokage. Konoha ha bisogno di un ambasciatore nel Paese del Vento, aveva detto Tsunade. E su chi era ricaduta la scelta? Possibile che in tutto il Paese del Fuoco, non c’era un altro shinobi disponibile e ben lieto di accettare quell’incarico? Probabilmente sì, ma il sadismo di quella donna raggiungeva picchi di inestimabile valore. Quindi perché non mandare un ragazzino alla soglia dei diciotto anni in un paese sperduto in una terra a dir poco noiosa, in cui la densità di popolazione equivaleva a quella del pugno di riso che restava nella pentola dopo che Choji passava in rassegna il tavolo del pranzo?

C’era di sicuro una scommessa di mezzo, che l’Hokage aveva evidentemente perso (o vinto?), ma al momento il suo cervello affaticato dal caldo e stanco di natura non aveva voglia di mettersi a riflettere. Tanto la situazione non sarebbe cambiata, mentre il mal di testa sicuramente aumentato.

Forse era il caso di prendere un bicchiere d’acqua, la caraffa era sul comodino, come sempre, bastava allungarsi un po’ e…

Mh…”

Cos’era?

Shikamaru riportò il braccio lungo il fianco, intontito e leggermente spaventato da quel suono a metà tra un sospiro infastidito e un mugugno di piacere.

Riprovò ad allungare l’arto, ma di nuovo quel suono proprio nel suo orecchio. E ormai ne era certo, era un sospiro infastidito. Molto infastidito.

Guardò verso sinistra, e si ritrovò in piena faccia una massa di quelli che a mente lucida avrebbe definito capelli. Per cercare di respirare e non annaspare come un pesce sul bagnasciuga, fece un movimento brusco per scostare quell’affare di dosso, ricevendo non solo il solito mugolio infastidito, ma anche uno strattone brusco, non proprio piacevole di prima mattina, soprattutto se sei ancora mezzo ubriaco.  

“La smetti di muoverti? Mi dai fastidio.”

Ah, la massa di capelli aveva anche una voce, anche se impastata dal sonno e roca. Bene.

No, cosa?!

Shikamaru si voltò di nuovo, facendo però bene attenzione a non dare troppo fastidio (ma non era lui ad avere il mal di testa?) e quel che vide a momenti lo fece cadere giù dal letto, se non fosse stato ancorato saldamente al materasso da Temari, sdraiata sopra di lui. Quindi non era la sbornia a non fargli muovere il corpo più giù del collo. Era lei…

Bene, mistero svelato, almeno ora era certo di non essere paralizzato.

Anche se forse si sarebbe ricordato di essersi paralizzato in qualche modo, sono cose che non si dimenticano, anche se sei ubriaco fradicio e non ti viene in mente nemmeno il nome di tua madre.

Shikamaru annuì, convinto del suo ragionamento. Come sempre, la razionalità prima di tutto, basta riflettere e si arriva a qualunque soluzione, basta fare due più due per capire che…

Un attimo.

Calma.

C’era il suo lavoro di ambasciatore a Suna e la bevuta colossale della sera prima. Quindi aveva ottenuto lo stordimento della sbornia e la sveglia improvvisa in un posto sconosciuto.

E Temari?

In quel caso due più due dava cinque…

Ma non era il momento di mettersi a fare il filosofo-matematico della situazione!

“Ehm, Temari?” bisbigliò, cercando di ottenere l’attenzione della ragazza, molto più interessata alla sua spalla che ai fatti in sé.

“Non urlare” lo sgridò.

Ok, vittima della sbornia anche lei.

“Scusa” sussurrò, con un tono di voce bassissimo, sentendosi anche un po’ stupido. “Ecco, questa è la tua camera, io tornerei nel mio alloggio.”

Nessuna risposta.

“Non ricordo nemmeno come ci sono finito qui” continuò il monologo. “Quindi se non ti dispiace, me ne vado a dormire tranquillo di là…

Ancora niente. Ma si era addormentata?!

Provò a far scivolare il braccio sotto il collo della ragazza, ma al minimo movimento Temari lo riportò nella posizione iniziale, poggiandosi sopra con più forza – e un’espressione per niente amichevole sul viso, con la fronte aggrottata, gli occhi ancora chiusi e le labbra serrate.

Tra l’altro, spostandosi leggermente, Shikamaru si era reso conto della situazione, che era da classificare come decisamente equivoca, se qualcuno li avesse visti.

Non era soltanto il fatto che lui si trovasse nella camera da letto di lei, a quell’ora del mattino, ma anche la sottoveste nera, praticamente inconsistente, con tanto di spallina caduta sul braccio, indossata dalla ragazza, e il fatto che si trovasse intrecciata a lui in un modo da fare invidia al miglior contorsionista della regione. Che cavolo era successo quella notte? Ma la domanda più imminente era: perché non lo ricordava?

“Ehm, io…” riprovò lui, incapace di credere alla situazione assurda che stava vivendo. Doveva immediatamente tornarsene in camera sua, prima che…

“Non ti puoi muovere, altrimenti mi fa male la testa. Tra poco passa, devi aspettare” spiegò lei con fare deciso.

Bene, ci mancavano solo le vertigini. E ora?

“Ok, allora… Rimaniamo così. Sperando che non succeda niente” capitolò, assecondandola. 

“Che vuoi che succeda?”

C’è chi direbbe: le ultime parole famose. A volte la sfiga uno la chiama, non ci si può fare proprio niente. Ma quella non era solo sfiga, quella era una disgrazia epocale che sarebbe stata ricordata negli annali del secolo successivo come “la morte tra atroci sofferenze più lunga della storia”.

Perché c’è molto peggio al mondo di un fidanzato appiccicoso o di un padre oppressivo.

 

Temari, tutto bene? Ti aspettavamo per la colazione.”

 

Un fratello geloso.

E se in tal caso i fratelli sono due, per di più ninja perfetti pronti ad uccidere chiunque al primo schiocco di dita, esattamente con la stessa noncuranza e leggerezza d’animo con cui si schiaccia una mosca fastidiosa, la situazione non era proprio rosea.

E infatti, quando Shikamaru si rese conto che Kankuro, seguito dal letale fratello minore, aveva aperto la porta ed era entrato nella stanza, pensò che il suo nome nei libri di storia sarebbe rimasto per almeno un paio di secoli. Bella soddisfazione, già.

Una vera soddisfazione però era sicuramente vedere i lineamenti di Kankuro, per una volta non impiastricciati di trucco viola data l’ora antelucana, sconvolti da ciò che i suoi occhi stavano fissando, mentre la mandibola aveva appena deciso un ammutinamento personale, incapace com’era di richiudersi.

Ma se questa poteva essere una visione vagamente comica, e Shikamaru avrebbe davvero voluto poter (o saper?) ridere in quel momento, il volto di Gaara era più duro di quello degli Hokage scolpiti nella roccia, e dagli occhi azzurri sprizzavano scintille metaforiche esattamente come gli schizzi del ramen che mangiava Naruto si andavano a sparpagliare ogni volta sul bancone di Ichiraku.

Shikamaru si sentì vagamente accaldato e imbarazzato come se fosse più nudo di Temari, che con quel completino nero non è che si potesse definire vestita. Ma con che coraggio dormiva solo con quel coriandolo di seta quando era risaputo che a Suna l’escursione termina tra il giorno e la notte avrebbe congelato anche un pinguino?

Beh, la riposta era ovvia. Non si ha freddo se si dorme appiccicati a un’altra persona in quel modo, impedendogli a momenti anche di respirare…

Non era però il momento di perdersi in simili ragionamenti contorti, a quell’ora del mattino e con il mal di testa incalzante (stranamente peggiorato).

“Che le stai facendo?” urlò a un certo punto Kankuro, ritrovando la parola e ignorando accuratamente il fatto che il ragazzo si trovasse sotto la sorella. Almeno le sue grida svegliarono Shikamaru dai suoi vaneggiamenti mentali. Avere 200 punti di quoziente intellettivo ha i suoi svantaggi, alle volte…

“Non è come sembra!” si ritrovò a giustificarsi, mentre alzava il lenzuolo almeno fino a metà schiena della ragazza, provando così a nascondere l’abbigliamento particolare di lei agli occhi dei fratelli assetati di sangue. Del suo sangue, per la precisione.

“Ma io ti ammazzo, bastardo che non sei altro!” quello gridò con veemenza, infatti, mentre si alzava la manica sopra il gomito e con fare alquanto minaccioso si avvicinava a grandi passi pesanti al letto. Mancava solo il fumo dalle orecchie e gli occhi che schizzavano fuori dalle orbite, e poi era identico a uno di quei mostri delle favole tradizionali che Sai amava tanto disegnare.

“Abbassa la voce o ti ammazzo io” sussurrò Temari, più minacciosa dell’occhio del ciclone, tanto che il fratello arrestò la sua corsa, acquistando la docilità di una tenera pecorella.

“Oh, scusa… Ma è colpa di questo cretino che-

“Ho detto di stare zitto!” ripeté la sorella, strusciando il viso nell’incavo del collo di Shikamaru, come per schermarsi da ciò che stava avvenendo all’esterno. Il ragazzo, a sua discolpa, alzò le braccia (una più facilmente, l’altra solo per metà, dato che dal gomito in su era bloccato dalla ragazza) in segno di difesa. Non era colpa sua, ecco. Ciò che stava avvenendo non era colpa sua in nessun modo. Ed era meglio metterlo in chiaro subito.

Ora le due belve stavano in piedi a fissarlo in modo truce, affibbiandogli la colpa dei gesti della sorella, che, per trovare una posizione migliore che non le desse fastidio per il mal di testa, decise arbitrariamente di posizionarsi completamente sopra quel povero ragazzo, che ora almeno aveva le braccia libere (finalmente), ma i suoi polmoni erano non tanto gentilmente schiacciati da quel peso decisamente non voluto in quel momento.

“Ehm, Temari…?” provò a richiamarla, cercando di far vedere ai suoi due fratelli, che stavano per esplodere, che lui voleva collaborare.

“Ho mal di testa, non rompere. E non muoverti” rispose lei, lapidaria e minacciosa, tanto che Shikamaru si ritrovò a deglutire a vuoto.

“Ma, Temari, perché non lo lasci stare? Vado a chiamarti un medico, ok?” provò docile Kankuro, sussurrando appena per non incorrere nelle ire della sorella maggiore.

“Sto comoda solo così, e il medico non serve” evidenziò concisa, mentre una ciocca di capelli cadeva proprio sul viso di Shikamaru, il quale, inchiodato dagli sguardi di puro odio dei due ragazzi, non osava muovere un solo muscolo.

Kankuro guardò il fratello, in cerca di una soluzione al loro problema. Gaara annuì impercettibilmente, muovendo quei passi leggerissimi (e così silenziosamente letali) verso la sponda del letto, sedendosi piano e sdraiandosi accanto alla sorella, appiccicato a Shikamaru, il quale sentì una goccia di sudore freddo scivolare dalla sua fronte e perdersi da qualche parte in quel letto particolarmente stretto.

Kankuro imitò il fratello, stendendosi dall’altro lato, circondando così il povero shinobi di Konoha, impossibilitato ora a fuggire, nel caso in cui si fosse ricordato di avere dei muscoli e un cervello.

Presente quando il gelo della paura ti attanaglia in una morsa stretta? Ad esempio quando un caro amico decide di farti prendere uno spavento sbucando all’improvviso da dietro un angolo, o quando aspetti con ansia che il Sensei dell’Accademia scorra il registro in attesa di passare il tuo nome durante un’interrogazione? Ecco, solo che nel nostro caso la sensazione di puro terrore non durava solo qualche secondo, ma molto di più. Forse in eterno, o almeno finché quei due fossero rimasti nella stanza.

Ma gli shinobi sono forti e sottoposti fin da piccoli a un duro allenamento emozionale, tanto che potrebbero sopportare anche la tortura più temibile.

“Allora…” cominciò Gaara, glaciale. “Tu e mia sorella dormite spesso insieme?”

Ecco, in quel momento Shikamaru avrebbe volentieri dato sfogo a un pianto liberatorio.

N-no” sussurrò.

“E cosa ci siamo persi allora?” continuò Kankuro, che lo fissava dall’alto in basso.

Il ragazzo deglutì di nuovo, mentre il suo cervello macchinava, e mentre Temari sussurrava un altro “state zitti”.

“Ieri sera abbiamo bevuto troppo, non ricordo nemmeno come sono finito qui” si difese, mormorando appena.

“Quindi secondo te la colpa di questo” e Gaara accennò alla direzione della sorella, che sembrava dormire beata, “dipende dalla festa che abbiamo avuto ieri a Suna. Una festa importantissima per il nostro popolo che va avanti dai tempi del Primo Kazekage?” lo accusò.

N-no, intendevo soltanto che ci siamo fatti prendere la mano e non ci siamo resi conto di quanto abbiamo bevuto. Io non sono abituato, e credo nemmeno Temari

“Come, credo? Ovvio che Temari non è abituata a bere! Per che razza di persona l’hai presa? Mia sorella ha una moralità incorruttibile!” s’inalberò Kankuro, sempre però a voce bassissima.

O-ovvio, non intendevo questo.”

“E allora cosa?”

“Tua sorella si è sacrificata per il bene di Suna, dovresti essere contento” provò.

“Ora non esagerare…”

“Dico davvero. Lee è capace di radere al suolo mezza città se è ubriaco, e mandare in bancarotta Konoha per ripagare i danni” spiegò con un sussurro, cercando l’approvazione negli occhi di Gaara, che però trovò come sempre imperscrutabili.

“Lee è un tuo amico, era compito tuo controllarlo in quanto ambasciatore” lo sgridò quest’ultimo, dandogli anche questa colpa.

“Non è colpa mia se il Team 9 è arrivato a Suna proprio ieri sera, e in presenza di una festa dove l’alcool scorreva a fiumi!” cercò di difendersi in un sibilo.

“Quindi è colpa di Suna che ha feste cittadine ridicole?” sussurrò con disprezzo. E sentire Gaara sussurrare voleva dire sentire una scarica di corrente elettrica attraversare tutto il tuo corpo e provare il vero terrore, con tanto di pelle d’oca, incapacità di parlare e come unico desiderio quello di volere la mamma.

“No!” si difese a voce più alta del dovuto, tanto che Temari si ribellò a quel fastidioso rumore con un mugolio di dissenso, strattonandogli la maglietta. “Ehm, no” riprese, con tono più basso. “Ma era necessario allontanare il sake dalla vista di Lee, e così lo abbiamo bevuto noi. Dopo però eravamo troppo stanchi, e mi sono addormentato qua, ma Temari era d’accordo, lo giuro. Tutto qui.”

“Tutto qui?!” mormorò Kankuro. “Ti ritrovo in camera di mia sorella che ti stai approfittando di lei, e tutto quello che sai dirmi è che vi siete ubriacati per salvare la città dalla sbornia di un tuo amico maniaco del Taijutsu e che ti sei infilato nel suo letto perché lei ti ha costretto?”

“Ehm, non è andata proprio così, ma il succo è quello” confermò, rendendosi conto di quanto suonasse assurda quella situazione, una volta che era stata espressa a parole.

Per non parlare del fatto che quei tre stessero sdraiati su un letto singolo, a sussurrare frasi piene di odio e disprezzo che andavano urlate a pieni polmoni, solo per non rendere suscettibile ancora di più l’oggetto intorno a cui tutti e tre ruotavano. Intorno a cui fisicamente ruotavano, dato che Temari si trovava proprio al centro dell’allegro terzetto.

Shikamaru intanto si sentiva soffocare, a parte per la ragazza che gravava sul suo sterno, anche per le presenze nefaste dei due cari fratellini, appollaiati come avvoltoi sulle sue spalle, che lo scrutavano dall’alto in basso con un’espressione che lo avrebbe volentieri scuoiato vivo, se solo uno sguardo fosse stato capace di uccidere.

“Ehm” provò, sentendo improvvisamente più caldo del previsto. “Forse Temari ha solo bisogno di riposo, non è necessario rimanere tutti qui.”

“Già. Ma abbiamo deciso di farti compagnia” affermò tranquillo Gaara.

“Dovete per forza stare così vicini?”

“Sì” dichiarò Kankuro, incrociando le braccia al petto.

E si ritrovarono tutti e tre a contemplare il soffitto scuro, come se fosse l’opera di chissà quale artista famoso. Molto interessante: leggermente sulla destra c’era una crepa non indifferente, e sulla trave di sinistra un ragno si lanciava in caduta libera, appeso a un filo, mentre sulla sua tela c’era ancora una povera mosca intrappolata con la quale Shikamaru si sentì stranamente solidale.  

E pensare che voleva soltanto dormire tranquillo e riprendersi dal mal di testa… Di certo ieri sera, nascondendo agli occhi di Lee le bottiglie di sake, non avrebbe mai pensato di finire in quella situazione, avvolto da un silenzio teso che si poteva fendere con un coltello!

“Ecco” riprovò, catturando la loro attenzione, “non ho intenzione di toccare vostra sorella, potreste allontanarvi un pochino?” si ritrovò ad implorare per avere una boccata d’aria.

“No.”

“La stai già toccando abbastanza.”

Ok, la richiesta gentile non era andata a buon fine. Il problema era che fosse sicuro che nemmeno le lacrime imploranti o le minacce più spietate sarebbero servite a qualcosa…

E Temari? Non dava segni di vita, continuava a dormire beata. Almeno lei.

Bene, c’era solo una soluzione: affidarsi a qualcun altro.

Per cui, cosa gli suggeriva il suo cervello ora?

Scovò l’unico risultato logico e attendibile tra le duecento (o forse anche il doppio, tanto lavorò frenetico per uscire da quella situazione) possibilità.

Fare finta di niente.

Magari rilassarsi, guardare il soffitto, pensare a quanto fosse caldo quel deserto, lamentarsi un po’ della sua missione e desiderare di tornare a casa, lontano da quella gabbia di pazzi.

E ci stava riuscendo alla grande. Si distese meglio, abbandonando le spalle contro il materasso, affondò la testa nel morbido guanciale e sospirò tranquillo. Immaginò il bel prato verde di Konoha, con l’erba soffice a fargli da cuscino, la brezza frizzante ad accarezzarlo e le sue amate nuvole che attraversavano lente il cielo come tante soffici pecorelle. Niente di meglio per una buona dormita… Niente caldo soffocante, niente fratelli gelosi e assassini, niente Temari premuta contro di lui decisa a impedirgli di respirare.

Solo le nuvole. Bianche, soffici, tutte per lui…

Quasi quasi un sonnellino ci scappava davvero…

 

Gaara! Mi hanno detto che sei qui, si può?”

 

Un vecchio proverbio recita: non c’è mai limite al peggio.

Sicuramente le parole di un saggio, non di un cinico pessimista. Perché ritrovarsi Rock Lee vestito di tutto punto nella sua attillatissima tutina verde, di prima mattina, si può considerare solo peggio. Peggio di essersi svegliato con il mal di testa, peggio di ritrovarsi una ragazza incollata al braccio, peggio di cercare di sopravvivere alle minacce poco velate dei due fratelli della lei in questione e peggio di difendere da solo il di lei onore.

Molto peggio. Quantomeno per il suo mal di testa, che dopo quella visione veramente poco idilliaca decise di iniziare a pulsare intensamente.

Ci pensò il sospiro infastidito di Temari a riportarlo alla realtà.

“Lee, per favore abbassa la voce, mia sorella non si sente bene” gli comunicò Gaara, rimanendo però immobile nel suo posto di vedetta.

“Come come?” chiese il ragazzo incuriosito, entrando nella stanza e bloccandosi sul posto dopo aver visto la scena, sgranando se possibile ancora di più i suoi occhi rotondi, mentre le sopracciglia si arcuavano, per quanto possibile, verso l’alto.

“Lee! Ti abbiamo detto di non correre! Vuoi aspettarci?”

Tenten sbucò dalla porta, seguita a ruota da Neji, perfettamente etereo come sempre, giocandosi il podio dell’imperturbabilità con lo stesso Gaara. Non a caso i due non andavano molto d’accordo, ignorandosi amabilmente a vicenda.

“Ehm, mia sorella si sente poco bene, non urlate” li riprese sussurrando Kankuro.

I due nuovi arrivati intanto erano giunti alle spalle di Lee, fissando la scena che si presentava davanti a loro. Forse, se avessero trovato soltanto Shikamaru in quella posizione equivoca con la Jounin di Suna, beh, si sarebbero imbarazzati, arrossendo appena – almeno Tenten, Neji sarebbe rimasto una statua di marmo come sempre – e dopo aver borbottato una qualche scusa, se ne sarebbero tornati nelle loro stanze dimenticando l’accaduto per sempre.

Ma ritrovarsi quattro persone su un letto singolo, di cui una addormentata, uno che voleva addormentarsi, e altri due che lo tenevano sveglio, non era cosa di tutti i giorni. Soprattutto se il ragazzo semischiacciato era un loro compagno di Konoha, colui che aborriva tutto ciò che comportasse un qualche tipo di fatica, fisica o mentale, e che rifuggiva da tutto ciò che potesse cacciarlo in una situazione neanche lontanamente paragonabile a un centesimo di quella che stava vivendo ora.

Se c’era una cosa di cui Tenten e Neji erano certi, era che Shikamaru fosse pigro e intelligente, e che grazie al suo cervello avrebbe sviato tutto ciò che potesse affaticarlo. Ritrovarlo disteso davanti ai loro occhi, a mostrare la giugulare come un cane davanti a un avversario più forte, soccombendo così a quei tre (sì, tutti e tre i fratelli), non era proprio contemplato. Sconvolgente, assurdo, strano. Ma non contemplato.

Non era semplicemente possibile.

“Ehm, scusate il disturbo…” provò Tenten, ritrovando la parola.

“Ora portiamo via Lee” continuò Neji, poggiando una mano sulla spalla del suo compagno di squadra, che fremeva per qualche motivo.

Non potevano vederlo in volto, dato che erano dietro le sue spalle, ma sapevano cosa stava per accadere. Ai due bastò un’occhiata veloce per comprendersi, come sempre.

“Lee, non è il momento di-”

“Questo è il vero ardore giovanile!” s’infiammò, infatti. Mancava solo il fuoco che ardeva nei suoi occhi o le lacrime che solcavano il suo viso, come troppo spesso accadeva quando era insieme al suo maestro.

“Lee…” riprovò Tenten, avvicinandosi cauta. Sapevano come trattarlo quando aveva uno di questi attacchi, ormai non lo trovavano più raccapricciante come i primi tempi, ma bisognava andarci cauti, una sola parola fuori luogo e lo avrebbero perso per le prossime ore, intento a elogiare le bellezze dell’essere giovani, e provando qualche mossa di Taijutsu nell’insieme. Così, perché era più scenico, a detta di Gai-sensei.

“Un abbraccio di gruppo! Non posso mancare a una manifestazione così intensa di un affetto così profondo!” recitò, credendoci veramente. Tanto che si gettò senza troppi problemi sul già affollato letto, prima che i suoi due sventurati compagni di squadra facessero in tempo a riacciuffarlo.

Le reazioni furono differenti. Neji e Tenten si guardarono sconsolati scuotendo la testa, Kankuro spostò senza troppi scrupoli la gamba, per evitare che quel tizio ridicolo lo sfiorasse, Gaara accennò un minuscolo disappunto, ma non fermò quello che considerava un amico mentre dimostrava il suo affetto, Shikamaru trattenne a stento le lacrime, dopo che Lee finì con il ginocchio esattamente sulla sua coscia. E Temari?

Beh, lei smise sicuramente di dormire. Si alzò bruscamente, poggiandosi con il gomito sulla pancia di Shikamaru, che stavolta non riuscì a trattenere una piccola lacrima di dolore acuto.

Ma i ninja sono abituati a ben peggio, sono in grado di sopportare sul loro fisico le torture più terribili e di affrontare qualunque situazione in modo equilibrato e razionale, grazie all’allenamento emozionale.

Ma quando Temari tuonò con un “ora basta!” scaraventando il povero Rock Lee giù dal letto con una semplicissima spinta, facendolo rotolare per almeno un metro e levandoselo così di dosso, nella stanza affollata calò il silenzio più teso, e metaforici cubetti di ghiaccio presero a rincorrersi nelle vene di ognuno dei presenti, mentre fuori il sole picchiava sulla sabbia.  

Di sicuro lo sguardo vacuo di chi è ubriaco, i capelli spettinati, quella cosa stropicciata che si ostinava a chiamare camicia da notte, non erano un buon biglietto da visita per contraddirla. E Shikamaru, ancora sdraiato e impossibilitato tuttora a muoversi, notò bene come il terrore si diffondeva sinuosamente tra i presenti, vide l’espressione infuriata di Temari negli occhi spaventati degli altri, come davanti a uno strano specchio; ora i suoi fratelli non dicevano più niente (ora che ce ne era bisogno, ovviamente), Tenten era andata ad aiutare il suo compagno di squadra a rialzarsi, sotto lo sguardo gelido di Neji (dove era finita la sua superiorità? Neanche lui aveva il coraggio di opporsi a quella ragazza?), e il povero Lee aveva abbandonato per un momento i suoi sproloqui, perdendo la parola. Un attimo di silenzio, finalmente…

Certo, un silenzio teso e impaurito, merito della belva ancora sopra di lui che si era svegliata, ma almeno Shikamaru adesso poteva riposare le orecchie per un po’ e rallentare il battito cardiaco (fin troppo provato grazie ai due avvoltoi di prima).

“Che ci fate tutti qui?” chiese poi Temari tenendosi la testa con una mano, notando l’affollamento nella sua stanza. “Andate via, voglio solo dormire” ordinò con fare deciso e minaccioso, prima di buttarsi di nuovo sul corpo quasi senza vita sotto di sé, e riadattarsi a lui sprimacciandolo come un cuscino.

Shikamaru non fiatò, alzando di nuovo le mani in segno di resa. Ma non ce ne fu bisogno, ben presto tutti i visitatori mattutini (non graditi) trovarono altre occupazioni più urgenti.

“Bene, finiamo il nostro allenamento! Ho già fatto 100 giri del Villaggio camminando sulle mani, 50 saltellando su un piede solo e 50 sull’altro. Ho finito gli arti, ma inventerò qualche altra cosa… Gai-sensei, guardami!” e Lee si fiondò fuori la porta, ritrovando il suo incredibile buonumore e la sua costante positività. Neji e Tenten sbuffarono in simultanea, prima di lanciarsi un sorriso e correre di nuovo dietro al compagno, per evitare che si cacciasse nei guai. E Lee i guai sembrava attirarli come le mosche al miele.

Kankuro si stiracchiò come un gatto al sole, si alzò da quel letto scomodo e borbottò qualcosa che sembrava un “è meglio che vada a dare una lucidata a qualche marionetta”. Poi uscì dalla stanza come se nulla fosse successo.

Gaara rimase ancora qualche secondo a fissare il povero ninja della Foglia disteso, forse con un misto di gelosia e compassione. Si alzò elegantemente dal materasso, coprendo la sorella con il lenzuolo, e poi si diresse verso la porta. “Il lavoro mi aspetta” dichiarò pacato, prima di lanciare un’ultima occhiata di ammonimento verso il ragazzo, per poi richiudersi la porta alle spalle.  

E ora, finalmente la pace…

Shikamaru sprofondò nel cuscino, lasciando andare un sospiro di sollievo che accarezzò i capelli di Temari.

Non era difficile, doveva solo pensare che tutto ciò che era accaduto fosse stato un brutto sogno. Chiuse gli occhi e inspirò a fondo, riaprendoli piano. Ecco, ora si era appena svegliato, sentiva il morbido cuscino sotto la testa, il tepore del letto, e quella vaga sonnolenza di chi è ancora nello stato di dormiveglia. Si guardò attorno per ambientarsi, riconoscendo una camera che non gli era propria, la finestra aperta gli faceva respirare la leggera brezza mattutina, fresca e delicata, con quel debole profumo di sabbia e sale così caratteristico di quel luogo. Le pareti e i mobili scuri permettevano a uno sguardo ancora assonnato di riposarsi, dato che il contrasto cromatico con il buio della notte era minimo, grazie anche alla luce fioca del mattino; e la spaziosità dell’ambiente non gli dava quel senso di claustrofobica angoscia che invece era propria della sua stanza di ambasciatore. Insomma, un risveglio davvero piacevole, come dovrebbe essere ogni giorno.

Espirò a fondo, prima di riconcentrarsi sul secondo punto da portare a termine: cercare di riaddormentarsi. E dopo gli ultimi eventi non sarebbe stato così facile…

Rilassarsi, non pensare a niente, godere di quel dolce tepore e di quell’aria pulita. Tutto qui.

Si assestò meglio sul materasso, andando a circondare la vita della ragazza con le proprie braccia, inspirando tra i suoi capelli, trovando una posizione estremamente comoda. Certo, lui era capace di addormentarsi ovunque e comunque, ma se i comfort c’erano, perché non sfruttarli?

E di nuovo a Konoha, al suo prato verde, al venticello leggero, alle sue soffici nuvole che viaggiavano lentissime nel cielo… E le palpebre sempre più pesanti, e le membra stanche, e un dolce tepore che lo coccolava amabilmente…

C’era niente di meglio al mondo?

Shikamaru non lo sapeva, ma di una cosa era certo. Quello era il Paradiso.  

 

Shikamaru…”

Mh?”

“Ricordati di chiudere a chiave la porta, stasera. Non ho intenzione di fingere una sbornia ogni mattina per tutto il tempo che resterai qua.

 

 

 

 

Though this might just be the ending
Of the life I held so dear
But I won't run,
There's no turning back from here

(…)

Stand my ground, I won't give in

 

[ Anche se questa potrebbe essere la fine
Della vita che ho avuto così a cuore
Ma io non fuggirò,
Non c'è ritorno da qui

(…)

Rimango dove sono, non mi arrenderò. ]

 

“Stand my ground” – Whitin Temptation

 

 

 

 

Fine

 

 

Note finali: uhm, vediamo, potrei partire dicendo che i Within Temptation hanno tutto il diritto di linciarmi per aver usato un loro titolo per questa cosa qui XD chiedo perdono, ma li adoro troppo, e i titoli non sono il mio forte.

Poi, avevo notato il contest ed era interessante, l’idea per questa fic è arrivata una sera mentre stavo per addormentarmi, mettiamoci poi una (LA XD) coppia che adoro, un accennino misero e vaghissimo di NejiTen, che male non fa ^^, ed eccola qui. Non potevo non usare Rock Lee, se il genere era comico (oh, io lo adoro, ma fa ridere XD), e i due adorabili fratellini (ho mai detto che li amo?).

Per me, l’importante era far sorridere almeno un pochino ^^

Altra cosa, parto dalla fine XD La frase finale, ebbene... Ho cercato di fare in modo che sembrasse una cosa - ovvero che Temari fosse stordita dalla bevuta della sera prima - e invece alla fine era tutto il contrario. Perché sì, Temari non era sbronza, e non lo era Shikamaru XD erano un po' storditi all'inizio, perché sempre una bella bevuta se la sono fatta XD Per il resto, Temari dice qualcosa, quelle poche frasi, solo quando Shika è in difficoltà con i fratelli, per aiutarlo, se così vogliamo dirla (perché è stata comunque cattivella XD). Il dialogo iniziale tra i due poteva essere letto in due modi: 1- Shikamaru era talmente sconvolto da come e dove si era svegliato, che ha accettato quel che Temari gli ha detto (di restarsene fermo e buonino XD), o 2- loro due sono insieme da tempo, e non c'è niente di male a svegliarsi così la mattina, se non fosse che ormai il sole è sorto, è tardi, e se qualcuno becca Shika nella camera di Temari potrebbero essere guai (come poi è successo).
Quindi la frase finale indica proprio questo: se Shikamaru non si ricorda di chiudere la porta a chiave, la prossima volta Temari lo lancia in pasto ai fratelli ^^
E sì, sono già insieme, e son convinta che dormiranno insieme per tutto il tempo che Shika starà a Suna ^^
E sì, l'autrice è sadica.
Comunque, nessun Shikamaru è stato maltrattato veramente durante la stesura di questa fanfic! Ha avuto un risveglio alquanto disastroso, ma alla fine gli è andata alla grande, no? ^^ è il vincitore morale della fanfic, su ^^

 

Un ringraziamento speciale alla zietta di questa fanfic, Vale, e al mio portafortuna *-*, Lely XD

E, ragazze, in generale, che sta succedendo al fandom? ^^” Su, su, facciamoci sentire ^^ *è in astinenza da ShikaTema, compatitela XD* Chi coglie il mio appello? *sente l’eco ^^”*

 

Questa storia si è classificata prima al concorso “Oops, beccati!”, indetto da Urd sul forum di EFP.

Ero particolarmente contenta di come era uscita fuori, indipendentemente dal posto, mi ero divertita tantissimo a scriverla. Poi è arrivata la classifica e il mio mezzo infarto.

Due risultati dei contest in due giorni, pensavo di morire XD

 

Riporto il giudizio:

 

***

- Originalità: 9/10

- Grammatica e sintassi: 9/10

- Capacità di mantenere Ic i personaggi: 9/10

- Attinenza al tema assegnato: 5/5

- Giudizio personale complessivo: 9.5/10

La tua fic mi è proprio piaciuta! Se dovessi dire perché ci sarebbero tanti motivi, ma partiamo con ordine: innanzitutto è abbastanza originale, non ci sono errori, i personaggi sono IC e sei stata attinente al tema assegnato, riuscendo a far scatenare una reazione a catena divertente. Mi è piaciuta proprio per la sua “freschezza” e il susseguirsi degli eventi che fanno sorridere (e compatire Shika, ma questo è un altro discorso). Il finale poi mi ha fatta letteralmente sciogliere, non ho altro da dire se non che è proprio una storia ben fatta e completa. I miei complimenti, brava!

La frase che mi ha colpita:

L’ultima, che sarebbe spoiler per chi deve leggere quindi non la riporto, ma è geniale. Il sott’inteso mi fa immaginare lo sguardo di Shikamaru e non posso fare a meno di ridere… e tuttavia anche di sorridere. Sono carini.

Voto finale: 41.5/45
***

N.B. Dimenticavo! Come al solito risponderò qui sotto ai commenti ricevuti ^^ Thanks!

 

Risposte ai commenti: oddio, grazie mille >///< ci ho messo una vita a rispondere a tutte, ma non mi aspettavo così tanto entusiasmo ^^ siete state davvero tutte gentilissime!
E grazie infinite a chi ha messo la mia fic nei preferiti, mai visto un numero del genere per una sola shot XD Grazie di cuore (_ _)

 

KuRoNeKoChAn: oddio, ma io mi ricordo di te! Mi hai recensito una longfic (un anno fa XD *è pazza* )!!! Che bello ritrovarti anche qui ^^ Ah, ti ho fatto ridere con la fic? Benissimo ^^ la comicità mi piace molto come genere, e una risata ogni tanto ci vuole XD Gaara IC? Io lo trovo puccio *-* , non è normale, lo so XD E povero Shika, l’ho un po’ strapazzato in questa fic, ma il finale dolcioso è tutto per lui, si è rifatto alla grande XD Sono contentissima che ti sia piaciuta, e grazie per i complimenti ^///^ ciao!

wolvie91: guarda, l’immagine di Shika stretto tra Tem, Kankuro e Gaara ha fatto ridere anche me, tanto che non sono riuscita ad addormentarmi per le risate (sì, ho le idee nel dormiveglia ^^”), l’importante è che sono riuscita a trasmettere questa risata al lettore XD Beh, il finale dolce ci voleva, adoro questa coppietta XD Ciao e grazie ^^

bambi88: uhm, situazione paradossale… ma sai che non sei la prima a dirmi questa cosa? ^^” mannaggia alla vena comica che mi ritrovo XD beh, l’importante è che sia realistica, e cmq è una fic comica, l’importante è riuscire a far ridere ^^ (spero *si autoconvince XD*). I personaggi forse sono un pochino calcati, ma non ho resistito alla tentazione di distruggere Shika XD è la mia piccola vendetta, così magari si dà una mossa e si dichiara a Tem ^__= Ah, quanto adoro trattare male i miei personaggi preferiti… vabbè, non c’entra XD Grazie mille del commento ^^ ciao, un bacio anche a te XD

AllegraRagazzaMorta: ohi, ma io son fiera di essere delirante nei contest XD mi sono divertita da morire a sclerare in compagnia (voi magari un po’ meno a sentirmi XD), e mi sono divertita anche a scrivere questa fic, che sono stracontenta che hai apprezzato, visto che non è per niente il tuo pair preferito. Dunque, Temari. Sadica? Forse un pochino (un pochino tanto XD), ma chissà, magari oltre a divertirsi alle spalle di Shika c’era anche una vena minuscola (quasi nulla, direi XD) di affetto, se non gli si stringeva così i due adorabili fratellini lo avrebbero come minimo distrutto di botte, invece se la loro sorellina era appiccicata a lui e stava bene, le cose non potevano prendere quella piega XD l’ha reso una sorta di “intoccabile” XD (finché sono lì, poi non oso immaginare dopo… appena lo beccano da solo da qualche parte lo pestano, sicuro XD). Ah, sulla gomitata nello stomaco mi chiudo nel silenzio stampa XD magari non l’ha fatto di proposito, è capitato per puro caso *faccia da angioletto* XD Shikamaru, dal suo canto, è stato maltrattato parecchio da tutti quanti, ma il finale dolcioso è tutto suo ^^ Ehm, magari non l’hai gradito (XD), ma era una sorta di riscatto. E poi Lee… LEE! Io lo adoro XD hai ragione tu, è un babbeo, ma ha smorzato la tensione in un modo incredibile XD E poi se una fic è comica, lui deve entrarci in qualche modo XD (e ovviamente, se entra lui, deve entrare anche il vagosissimo NejiTen XD). Spero di ribeccarti davvero in qualche altro contest, per me è stato un piacere conoscerti quel poco, durante lo sclero XD Grazie mille dei complimenti ^///^ A presto ^^

Valy: carissima Valentina, è Kishi che parla ^__^ la faccina me l’ha insegnata Flà, dato che è la sua preferita. Appunto, lei non può risponderti perché sta ancora rotolando e piangendo per tutta casa dopo il tuo commento, è matta, lo sappiamo entrambi, ma la amo lo stesso. Sì, anche se mi ha rubato una tavola del manga e l’ha scritta come fanfic XD in fondo, ho detto da qualche parte, non ricordo più dove però, e forse non l’ho mai manco detto, che lo ShikaTema è una coppia adorabile e io sono a favore, e poi-… ma vattene tu! Ecco, son tornata, ho mandato Kishi a disegnare qualcosa di decente e che sia ambientata a Suna ^^ il maledetto cerca sempre di sviare il discorso perché preferisce Konoha, dato che ha un debole per Shika, e allora gli ho detto di disegnare Shika a Suna, così siamo tutti contenti ^^ Ok, dopo questo puoi bloccarmi per sempre da msn XD ne hai pure ragione XD Ma il commento sarebbe stato un “grazie *piange commossa*” XD Torno seria. Grazie per aver apprezzato Ops da quando era solo un’idea malsana del dormiveglia, grazie per aver riso dopo e grazie per avermi sopportato nell’attesa dei risultati (sono odiosa, lo so XD). Sei la madrina di questa fanfic, che aveva il solo scopo di far ridere, come dici tu, dopo una giornata non proprio piacevole. È lo scopo di tutte le mie fic, la vita è tanto difficile già di suo XD Grazie di tutto, e per concludere… *O* (XD).

Colleghe for life: grazie mille per il commento XD mi ha messo di buonumore, davvero ^^ Però qui l’unico genio è Shika, io sono solo una che ogni tanto ha idee sceme XD Ah, io Kankuro e Gaara nelle vesti di fratelli gelosoni li adoro, e adoro anche Rock Lee *-* è troppo geniale quel tipo XD come entra in scena fa ridere XD Quante siete? In due? Sono contenta che ShikaTema è apprezzata da una di voi *-* Grazie mille del commento, lieta di avervi divertito XD

Gloria7: ciao ^^ il tuo commento mi ha imbarazzato non poco XD sei stata davvero dolcissima ^///^ per la tua domanda ti ho risposto già: Shika e Tem erano già insieme, e lei fingeva di essere ubriaca XD Guarda, non preoccuparti, io sono una di quelle che si fa 200 pare mentali, non capisco mai niente anche quando è tutto semplice XD devo sempre andare a trovare qualcosa che forse non era come ho inteso XD grazie mille del commento, davvero, mi ha fatto piacere ^^

Ghen: uh, un’altra fan *___* io amo alla follia questa coppia! Ormai è diventata una droga, e se non so scrivere di altro, quindi se vedi il mio nome nei contest vai sul sicuro per il pair XDDD (magari non sulla qualità della fic XD questa mi è uscita particolarmente bene XD). Sono contenta di averti fatto ridere, è una bella cosa ^^ grazie per il commento, e per aver messo la fic nei preferiti *-*

Syra44: ciao! ^^ grazie mille, lo scopo era proprio far ridere ^^ e se mi dici che ho reso i personaggi IC, mi fai contenta XD erano più di uno, stavolta… ma non ho resistito a Kankuro e Gaara gelosi, o a Lee XD (lo adoro), e la frase finale poi ^///^ ah, quanto mi piace questa coppia XD Grazie mille, a presto, davvero ^^

Rinalamisteriosa: ciao ^^ ehm, grazie per tutti i tuoi complimenti ^//^ non so davvero che dirti, se non grazie. Ma sono stracontenta di averti fatto piacere Kankuro e Gaara gelosoni XD mi piacciono i personaggi gelosoni, mi sa XD vedi anche un certo Colonnello di nostra conoscenza XD E Lee fa morire dalle risate anche a me, soprattutto in coppia col maestro XD che idioti XD sono geniali *-* Grazie mille del commento, e della fic finita nei preferiti XD Alla prossima, ciao! ^^

beat: in effetti, la situazione è quella che è, e Shika si fa le pare mentali XD si distrae anche in momenti del genere, sono senza parole XD sono contenta di averti fatto ridere ^^ grazie mille dei complimenti e del commento! ^^

a crazycotton: grazie del commento *-* a me basta che abbia fatto ridere, se poi ci trovi i personaggi IC io svolazzo di gioia XD grazie davvero, sei stata gentile! Ciao ^^

Lily_90: ho un debole per far soffrire i personaggi che amo, li devo sempre trattare da schifo, guarda questo caso: il povero Shika deve sorbirsi Kankuro e Gaara gelosi (io li amo *___*), Temari, Rock Lee, e tutto quello che verrà dopo ^^” perché dubito finisca qua, la storia XD come minimo i due fratellini lo pestano a sangue XD e Lee farà sapere la notizia a tutta Konoha XD Probabilmente tutta questa cattiveria da parte mia dipende dal fatto che mi vendico su di lui (o altri XD) perché ancora non si è deciso a dichiararsi a Tem ù__ù e quindi deve patire XD anche se le ultime tre, dolcissime righe erano tutte per lui ^^ non gli è andata poi tanto male, ha Temari ^^ oddio, mi sciolgo al solo pensiero! XD no no, cambiamo discorso XD Di solito ci provo, a fare fic sempre originali, ho idee un po’ strampalate XD ma sono contenta che apprezzi ^^ Grazie davvero.

Ah, meglio non immaginarsi la faccia di Kankuro e Gaara quando li hanno beccati, potremmo rimanere sconvolte a vita XD e sì, l’accennino misero NejiTen dovevo mettercelo, sono carini *scappa* XD

Lely: e finalmente una che apprezza il NejiTen! XD Siamo in due soltanto, ma pazienza XD Per il resto, lieta di averti fatto ridere ^^ Io Kankuro e Gaara gelosi li adoro, ormai lo sanno pure i muri di casa mia XD Sì , Kankuro si tira su la manica proprio come in un vecchio regolamento di conti XD E Gaara, beh, lui è puccio sempre e comunque ^^ Ecco, grazie mille dei complimenti ^///^ detti da te mi imbarazzano, stai sbancando tutto XD Grazie, un kissone (volevo scriverlo anche io per una volta XD), ciao! X3

Miss England: Miss!!! Miss *-* Miss ç_ç da quanto tempo!! *abbraccia Miss* non sapevo ti piacesse questa coppia… ^^ guarda che “meravigliosa” è più che sufficiente XD è anche troppo. Io amo il pair, amo i fratellini gelosi e amo il comico, tutto quello che chiedevo era di riuscire a rendere tutto questo mia amore in parole, e che arrivassero al lettore XD Grazie mille del commento, davvero, non sai che felicità ritrovarti qui ^^ A presto!!! Non mi scomparire ancora!

arwen5786: ciao ^^ sì, avevo letto la tua fanfic perché mi era stata consigliata ^^ e ti avevo anche lasciato il commento, ma da sciocchina che sono non mi ero accorta dell’avviso nel tuo account, quindi fai finta che le ultime parole non le ho scritte ^^” pardon. Uhm, sulle fanfic scadenti che dilagano, che dirti… Credo sia un problema di ogni grande fandom, come quello di Naruto. Ognuna poi adotta la soluzione che meglio crede ^^ Io però sono qui per ringraziarti delle tue parole, dire che mi hanno imbarazzato è dire poco, sono contenta se le mie piccole storie siano apprezzate anche da autrici brave come te. Sulla grammatica sono fissata, cerco sempre di stare attenta anche alle sviste (inutilmente, qualcosa sfugge sempre ^^”), e sono fissata anche sull’originalità, o almeno provo a inventare sempre cose nuove (=strane XD). Beh, quando diventerai famosa fammelo sapere, così mi leggo i tuoi libri XD Grazie mille del commento, davvero non me lo aspettavo, è stata una piacevolissima sorpresa ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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