E povero Tony.
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Non passate da
quella
porta
Tony sta scendendo le scale della torre per sgranchirsi le gambe, donut glassato in bocca, quando al pianerottolo del quarantesimo sente scossoni, urla e risate.
L'istinto gli dice di tagliare la corda, ma non fa in tempo. Le risate si avvicinano, isteriche, accompagnate da quella che sembra una carica di rinoceronti. Poi la porta sul pianerottolo si spalanca.
Loki ne salta fuori come una gazzella. Ha la sua tipica luce di cattiveria negli occhi.
«Non distruggetemi la torre!» implora Tony.
«Non preoccuparti, Stark» sghignazza Loki. «Thor non potrà far molto con quel martellino.»
In fondo alle scale, mentre fa la curva, si gira.
«O forse dovrei dire lombrichino!»
Thor fracassa la porta contro il muro, vestito di un solo asciugamani.
«LOKII!»
Tony lo sa che non deve passare per il piano abitato da quei due. Lo sa. Ma ci casca sempre.