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Autore: Annaira998    08/06/2015    1 recensioni
La mia mente inizia a vagare: Los Angeles, mio fratello, i suoi amici, sole, mare, divertimento, amicizie, sentimenti. Ritorno alla realtà, chiudo la mia grande valigia e la porto al piano di sotto. Saluto i miei genitori promettendo di chiamarli appena atterro.
Vita nuova, finalmente sto arrivando.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Leggete lo stato autrice, è importante.

Arrivati a casa, salgo in camera e mi butto a peso morto sul letto con il viso rivolto nel cuscino.

“Ma buongiorno! Che ti prende?” Jennifer chiude il libro che poco prima leggeva e si avvicina a me.

“Sono un disastro” mi lamento e faccio sbattere i piedi sul letto come fanno i bambini.

“Ma cosa è successo?”

“Perché capitano tutte a me?”

“Mi spieghi si o no?”

“Tuo fratello mi ha baciato e io non l’ho rifiutato perché mi sono immaginata che a baciarmi fosse Luke!” le dico di tutto fiato e lei sgrana gli occhi.

“Hai baciato mio fratello?” continua a rimanere a bocca aperta.

“Lui mi ha baciato, non io” la correggo.

“Lo sapevo..” Jennifer si alza dal mio letto per tornare nel suo.

“Sapevi cosa?” mi siedo per guardarla.

“Un paio di giorni fa Marcos è venuto da me dicendomi che si era preso una cotta per una ragazza fidanzata e mi ha chiesto un consiglio. Lo sapevo che eri tu, ci avrei scommesso. Tu poi ti sei “lasciata” e lui non ha perso tempo a provarci” mi spiega.

“Ecco perché è venuto a prendermi a lavoro, mi ha pagato il pranzo e mi ha portato al parco.. tutto torna” abbasso lo sguardo.

“Gli devi far sapere che fra voi due non potrà succedere niente.. se per te è così..”

“Certo che è così!” quasi urlo “io amo Luke” la guardo negli occhi e Jennifer annuisce.

Scendo dal letto e prendo la mia borsa, lascio un bacio sulla guancia alla mia amica e scendo al piano di sotto per uscire.

In due minuti arrivo a casa mia e senza suonare entro con le mie chiavi.

“Mani in altro!” Ashton sbuca dalla cucina con in mano una banana come se fosse una pistola.

“Sono innocente!” lascio cadere la borsa e alzo le mani, tutti e due scoppiamo a ridere. Mi avvicino e lo abbraccio.

“Mi sei mancato, tu e la tua stupidaggine”

“Eih!” mi da una pacca sul sedere “sei andata via solo da un giorno” muove la sua grande mano sulla mia schiena. È un gesto che mi tranquillizza fin da piccola.

“Lo so ma fino a ieri stavamo insieme 24 ore su 24. Adesso non più” mi stacco per guardarlo negli occhi.

“Tu hai deciso di andare via”

“è tu sai il perché l’ho fatto.. ci sono novità riguardo questo discorso?” mi giro per raccattare la mia borsa e sedermi sul divano.

“Dovresti parlare con Luke di questo” parla con fare ovvio.

“Ma io ho detto che non gli avrei rivolto la parola” incrocio le braccia.

“Ok ok.. non ha ancora parlato con la Modest” si siede vicino a me.

“Come no?”

“Sono molto impegnati, Luke li incontrerà per parlare fra due settimane”

“Due settimane?” urlo “Ma stiamo scherzando?”

“Arianna calmati.. non è colpa sua” lo difende.

“Ma se vuole sistemare la cosa, va li e sbatte i pugni!”

“Non è così facile..” cerca di spiegarmi ma veniamo interrotti da Calum che scende le scale e come mi vede mi salta addosso.

“Sorellina quanto mi sei mancata” mi stritola e mi arruffa i capelli.

“Anche tu, tanto” gli do un pizzicotto sul collo per vendicarmi.

“Ragazzi su, è andata via solo ieri, non un anno fa” Ashton commenta annoiato e io e mio fratello gli facciamo la linguaccia.

“Michael?” chiedo a Calum.

“è andato a far la spesa con.. Luke”

“Ok”

“Allora? Cosa ci racconti?”

“N-n... niente..” balbetto. Dovrei dirgli che ho baciato Marcos? Per adesso decido di non parlarne “Voi invece? Come state senza una donna in casa?”
“Donna? Perché c’era una donna in casa nostra?” Ashton fa una faccia sorpresa e si becca una schiaffo sul braccio talmente forte che rimangono le cinque dita.

“Ma sei matta? Mi hai fatto male!” si massaggia a parte dolorante.

“Così impari!” incrocio le braccia sotto il seno e Calum non smette di ridere.

 

Prov. Luke

Finalmente dopo due lunghe ore di spesa, arrivo a casa.

“Io non ci vengo più con te! mi fai perdere tempo per niente!” indico Michael e lui scoppia a ridere.

Porto le buste in cucina e quando vado in salotto trovo Ashton e Calum molto felici.

“Come mai tutta questa Felicità?” chiedo sorridendo e mi siedo vicino a loro.

“Oggi è venuta a trovarci Arianna.. si sente la sua mancanza e le sue cavolate..” Ashton mi fa sapere.

Al suono di quel nome il mio sorriso svanisce.

“Anche lei è triste Luke e devi risolvere al più presto..” Calum appoggia una mano sulla mia spalla per confortarmi.

“Ma non è colpa mia se la Modest è così tanto impegnata da non concedermi dieci minuti per parlare!”

“Come ha detto Arianna.. se davvero vuoi sistemare e la ami...”

“Certo che la amo e voglio risolvere l’errore che ho combinato!” interrompo Ashton che mi guarda male, quindi mi azzittisco e lo lascio continuare.

“Stavo dicendo.. se davvero vuoi sistemare e la ami.. devi andare li e sbattere i pugni!” rimango in silenzio pochi secondi per rielaborare.

“Forse hai ragione..”

 

La mattina mi alzo pimpante. Dopo una doccia rinfrescante, scendo in cucina per preparare la colazione. Apparecchio il tavolo con cafè, fette biscottate, marmellate, nutella, brioche, latte e chi più ne ha più ne metta.

Prendo dalla lavastoviglie un coperchio e un mestolo di legno e salgo al piano di sopra, spalanco tutte le porte delle camere e inizio a fare baccano nel corridoio in modo che si alzino.

“Ma sei idiota?” Ashton si alza per chiudere la porta ma io la riapro pochi secondi dopo.

Non sopportandomi più i miei amici si alzano abbastanza incazzati e insieme scendiamo per fare colazione.

“Ci spieghi il motivo di questo tranquillo e silenzioso risveglio?” Michael mi chiede mentre si versa del cafè.

“Ho deciso di andare alla Modest questa mattina e voi mi dovete accompagnare” finisco la brioche che tanto adora Arianna. Se in questo momento fosse qui, me la strapperebbe dalle mani: solo lei le può mangiare.

“Non è dietro l’angolo. È un lungo viaggio in macchina” mi ricorda Calum.

“Lo so. È per questo che vi ho svegliato così presto” sorrido.

Contemporaneamente i ragazzi si voltano verso l’orologio alla parete e sgranano gli occhi: le 6:30.

“Ma tu sei tutto matto! Neanche quando dobbiamo lavorare ci alziamo così presto!” scoppio a ridere.

È vero, siamo dei ragazzi dormiglioni che, anche se siamo immersi di lavoro fino al collo, nessuno ci sveglia prima delle 11, è molto raro.

Finito di mangiare sistemo tutto e corro a prepararmi.

Indosso la maglia preferita di Arianna e dei jeans neri strappati, sistemo i capelli e scendo al piano di sotto ad aspettare gli altri.

Ci impiegano quasi dieci minuti e una volta tutti pronti usciamo.

Alla guida si mette Ashton e finalmente partiamo.

 

Gli uffici della Modest sono molto lontani da dove abitiamo.

Il viaggio dura quasi un ora e mezza e quando arriviamo, sono chiusi.

“Ma almeno ti eri informato?” Calum mi chiede.

“No, pensavo fossero aperti tutto il giorno..” mi avvicino per controllare quando aprono, ore 15.

“E che cosa facciamo qui fino a ora di apertura?” Michael mi domanda scocciato.

“E che dobbiamo fare? Passeggiamo”

Mentre camminiamo veniamo fermati da alcune fans che ci riconoscono.

 

Fra autografi, foto e chiacchierate arriva ora di pranzo.

Ci fermiamo in un piccolo ristorante italiano.

Ad Arianna è sempre piaciuta l’Italia. Che cosa starà facendo in questo momento? Si starà divertendo? Mi starà pensando?

Senza accorgermene ho affianco una cameriera che aspetta le mie ordinazioni.

“Scusi.. io prendo una pizza col salame piccante” le sorrido e va via.

 

Il cibo è molto buono ma è carissimo. Non che non avessi i soldi per pagare, ma una pizza e una lattina di coca cola mi è costato 15 dollari, troppo eccessivo.

Usciamo dal ristorante che ci sentiamo le tasche più leggere.

“Ricordatemi di non tornare più in questo ristorante” commenta Ashton.

Continuiamo a camminare e quando finalmente arrivano le 15, torniamo davanti gli uffici della Modest.

Le porte automatiche si aprono e io entro seguito dai miei migliori amici che mi incoraggiano.

“Buon giorno. vorrei parlare con il signor Turner” chiedo gentilmente alla ragazza dietro la scrivania.

“Ha prenotato?” mi guarda da dietro dei grossi occhiali.

“Si ma non per oggi. È urgente e non posso aspettare”

“Allora mi dispiace ma non posso farla entrare. Il signor Turner parla solo su appuntamento” inizia a sfogliare una rivista di gossip.

“Non può fare un eccezione? Gli dica che siamo i 5 Seconds of summer” le sorrido.

“Voi potreste essere anche la reincarnazione di Elvis Presley, ma non parlerà mai con voi. Vi chiedo gentilmente di andare via o dovrò chiamare la sicurezza” abbassa i suoi grossi occhialoni, pensa di farmi paura.

“Noi stiamo qui finché non incontreremo il signor Turner” incrocio le braccia la petto.

Pochi secondi dopo ci ritroviamo tutti e quattro sul marciapiede fuori dagli uffici.

“Certo che sono proprio maleducati questi della sicurezza. Potevano lasciarci gentilmente invece di lanciarci a terra” Michael si massaggia il sedere dopo essere stato sbattuto fuori dalla sicurezza.

“E adesso che facciamo?” Calum mi chiede.

Mi guardo intorno e In fondo al palazzo c’è un lavavetri.

“Seguitemi” inizio a camminare.

“Ho paura quando dici così. Ci dobbiamo preoccupare?” Michael mi domanda ma io non gli rispondo.

Una volta sotto chiamo il ragazzo arrampicato intento a togliere bene la schiuma.

“Eih!” urlo e lui si guarda intorno “Guarda sotto!” fa come mi dice, ci saluta e torna al suo lavoro.

Mi prende in giro?

“Eih!” lo chiamo di nuovo ma niente.

Mi arrampico sul camion alla ricerca di qualche tasto da schiacciare per far scendere il carrello.

“Ma che stai facendo?” Ashton si avvicina.

“Non capisco niente” ci sono tantissimi tasti e leve. Quale sarà?

“Ma cosa vuoi fare?”

“Devo far scendere il carrello” gli indico quel coso in alto dove si trova il ragazzo che non mi caga.

Ashton sposta lo sguardo sui tasti e ne preme uno.

Il carrello inizia a scendere ma purtroppo i tasti sono anche lì e il ragazzo lo ferma.

“Per favore scendi. Abbiamo bisogno di quel aggeggio!” urlo di nuovo ma ricevo solo il dito medio.

“Ok!” sospiro “Quanto vuoi?”

“Ma sei pazzo?” Calum subito mi ferma.

“No. Dobbiamo arrampicarci per entrare” dico guardando negli occhi i miei amici.

“Di quanto parliamo?” il ragazzo si è voltato verso di me.

Chissà perché quando si parla di soldi tutti sono pronti ad aiutarti.

Guardo il mio portafoglio... 10 dollari.

“10 dollari!” urlo ma dalla faccia capisco che vuole molto di più.

Con la coda dell’occhio vedo i miei amici guardare nei loro portafogli, poi Michael mi passa dei soldi.

“Così sono 50” mi sorride e io ricambio.

“Grazie ragazzi. A casa vi ridò indietro tutto”

Urlo la somma e vedo il carrello scendere piano piano.

“Cosa volete?” il ragazzo si avvicina.

“Abbiamo bisogno del carrello per entrare negli uffici” indico una finestra aperta.

Entriamo tutti sul quel aggeggio e iniziamo a salire.

“Non mettetemi nei casini” fa un mezzo sorriso sforzato.

“A ogni rischio è pericolo” sorrido e ci intrufoliamo dentro.

Di fronte a noi un lungo corridoio.

“E adesso dove andiamo?” Calum chiede sotto voce.

“Bella domanda” mi guardo in torno.

Un palazzo di 7 piani.. come facciamo a trovare il signor Turner?

“Potremmo chiedere a una segretaria” propone Michael.

“Certo così ci buttano di nuovo fuori” gli do una scuzza.

“Era per dire” si massaggia la parte dolorante.

Incominciamo a camminare per il corridoio. A ogni porta ci fermiamo per leggere la mini targhetta con il cognome di chi lavora e quasi mezz’ora in questo piano, che non so neanche quale sia, non abbiamo trovato chi cerchiamo.

Decidiamo di scendere la piano di sotto, un vera e propria impresa.

Scendiamo le scale due a due per fare più in fretta. Per fortuna non c’è tanta gente e nessuno ci ha ancora visto.

“Voi non dovreste essere qui” una voce femminile proviene da dietro le mie spalle.

Cazzo.

Lentamente mi giro e trovo una bella ragazza. Vestito nero aderente, tacchi alti neri, capelli biondi raccolti in uno chignon.

“Lo sappiamo.. ma dobbiamo parlare con il signor Turner” mi giro verso i miei amici che sono incantati nel belvedere questa segretaria.

“Mi dispiace ma è in riunione. Dovete aspettare nella sala attesa e quando arriverà il vostro orario di appuntamento vi chiameremo” ci sorride.

“Ecco.. noi abbiamo preso appuntamento.. ma non per oggi”

“E allora dovete andare via” il suo dolce sorriso svanisce.

“Aiutaci per favore devo risolvere una questione”

“Che questione?” mi guarda con un sopracciglio alzato.

“Per colpa della Modest la mia fidanzata mi ha lasciato. Ho bisogno di parlare con loro” quasi la supplico e lei sospira.

“Venite con me” si gira e inizia a camminare.

“Che bel culo” Ashton mi dice nell’orecchio e io gli tiro un pugno.

“Rimanete qui” si ferma davanti a uno studio e guarda l’orologio al polso “tra dieci minuti finisce la riunione e vi accompagno da lui”

 

“Dieci minuti sono passati!” quasi urlo e la ragazza sospira per la ventesima volta in poco tempo.

“Dategli il tempo di tornare nel suo ufficio” inizia a sbattere il piede a terra. È un gesto che mi fa innervosire.

Finalmente si decide a portarci, così raggiungiamo l'ascensore che ci porta all'ultimo piano.

“Ok ragazzi è qui. Fate parlare me e quando vi faccio cenno entrate. Non prima” contemporaneamente annuiamo.

La segretaria entra dopo aver bussato e due secondi dopo sono al suo fianco che sbatto i pugni sulla scrivania di ciliegio.

 

 

 

 

 

 

 

 

HOLAAAAAAAAAAAA

Finalmente, dopo quasi un anno, aggiorno!

Alleluja, sono riuscita a riprendere tutti i miei documenti dal computer rotto, così adesso posso continuare questa storia.. sono così felice! :)
Ecco il capitolo tanto atteso, spero di non aver perso le mie lettrici per questo enormissimo ritardo.. non so come farmi perdonare! :(
Fatemi sapere cosa ne pensate, se c'è qualcosa che non va o se avete idee per il continuo, accetto tutto! :)

Scusate se ci sono gli errori, non ho controllato per la fretta di aggiornare :)

Vi chiedo ancora scusa, perdonatemi :)
Tanti baci.

Arianna.

  
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