Serie TV > Hélène e i suoi amici
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Autore: Magica Emy    08/06/2015    2 recensioni
Ricordate le vicende dei ragazzi di Hèléne e i suoi amici, simpatico telefilm andato in onda nell'ormai lontano 1995 per essere poi brutalmente interrotto solo poco tempo dopo? Bene, perchè in Francia invece non ha subìto alcuna interruzione bensì numerosi cambiamenti che lo hanno portato ad assomigliare a una specie di soap opera, con tanto di nuovi personaggi che mescolandosi agli storici si impegnano a vivere le proprie vite affrontando argomenti ben più seri di quelli a cui ci avevano abituati, poichè la storia continua 20 anni dopo. Attualmente in Francia sta andando in onda la settima stagione, ma gli attori son già pronti per l'ottava. Molte cose sono cambiate negli anni e questa fan fiction comincia proprio da qui... solo con qualcosa in più.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Benedicte non era quasi riuscita a chiudere occhio. Il bambino era ormai abbastanza grosso da permettersi di scalciare come un matto, dimostrando così di avere tutte le carte in regola per diventare un vero guerriero. Era impaziente di conoscerlo, ormai non mancava molto, anche se sapeva che quel giorno la sua felicità avrebbe avuto un retrogusto dolce amaro poiché Johanna non sarebbe stata insieme a loro. Non poteva fare a meno di ripensare alla promessa che le aveva fatto, solo qualche mese prima, di tornare per la nascita del bambino. E ora, invece, era tutto diverso…

Dopo giorni e giorni di vari, difficili e dolorosi tentennamenti Christian aveva preso la sua decisione. Tra poche ore avrebbero dovuto salutarla per sempre, e lei non era affatto pronta per farlo. Come avrebbe potuto? Sfiorò con mani tremanti il bellissimo completino ricamato a mano che le aveva regalato per il piccolo poco prima di partire, e come per uno strano riflesso condizionato le sue lacrime cominciarono a sgorgare lente, bagnandole le guance prima ancora che lei stessa se ne rendesse conto. Il rumore improvviso della porta che si apriva interruppe quel triste turbinìo di pensieri, facendola voltare verso Hèléne e Laly che erano appena entrate nella stanza.

- Non è necessario che tu venga in ospedale, dovresti riguardarti e pensare al bambino.

Le sussurrò Hèléne circondandole le spalle con un braccio, ma lei scosse la testa incrociando il suo sguardo afflitto.

- Non posso lasciarla andare via così. Ho bisogno di vederla un’ultima volta.

- Accidenti – intervenne Laly, asciugandosi gli occhi e vagando distrattamente per la camera – se lei fosse qui sono sicura che riderebbe di questa situazione assurda, prendendosi gioco di noi come al suo solito.

Hèléne si lasciò andare a un lungo sospiro rassegnato, e ripensando all’amica le sue labbra si piegarono in un timido, lieve sorriso.

- Ed è proprio così che dobbiamo ricordarla, allegra e solare come è sempre stata. So che non vorrebbe mai vederci piangere, perciò adesso facciamoci coraggio e andiamo a raggiungere gli altri.

Rispose, pilotando dolcemente le ragazze verso l’uscita.

- Non posso credere che stia succedendo davvero. Mi mancherà così tanto.

Disse Benedicte con voce rotta dall’emozione, coinvolgendo le due amiche in un lungo abbraccio collettivo che diede a tutte la forza necessaria per affrontare ciò che ormai era diventato inevitabile. Raggiunsero tutti insieme l’ospedale, ma una volta arrivati Christian si fermò di colpo, d’un tratto incapace di fare un altro passo.

- Ehi – gli sussurrò Nicolas, andandogli lentamente vicino per sfiorargli una spalla – stai facendo la cosa giusta.

- Allora non permettermi di cambiare idea. Per nessuna ragione al mondo.

Disse prima di proseguire il suo cammino verso il lungo corridoio che lo avrebbe condotto da lei per l’ultima volta. I primi a entrare furono Josè, Jimmy e Benedicte, sostenendo quest’ultima che sedutasi al capezzale di Johanna non riuscì mai a smettere di singhiozzare nemmeno quando lasciò la piccola stanza, rifiutandosi categoricamente di dirle addio. No, non avrebbe potuto farlo, era più forte di lei.

- Ti voglio bene, dolcezza – sussurrò Josè a quel corpo ormai statico come una bambola rotta, sicuro che nonostante tutto lei potesse ancora sentirlo parlarle. Ovunque si trovasse adesso – abbiamo trascorso momenti meravigliosi insieme e li porterò per sempre nel mio cuore, perché solo così potrai continuare a vivere tra noi. Come se non te ne fossi mai andata.

Fu poi la volta di Hèléne e Laly, che trattenendosi più a lungo del previsto ricordarono tra le lacrime i bei tempi passati, quando tutto andava ancora bene e i loro unici pensieri erano quelli di studiare per gli esami e incontrarsi al bar tra risate e frappè colorati, con lei che ne combinava sempre una delle sue.

- Scommetto che ti ricordi ancora di quella volta che tappezzasti la nostra camera con tutte quelle foto di Sebastien - disse sommessamente Hèléne, chinandosi su di lei e accarezzandole il braccio da cima a fondo – convinta che così facendo Laly se ne sarebbe innamorata presto.

- E alla fine l’ho fatto – aggiunse Laly, guardandola con affetto – ma non è certo successo per merito tuo. Non hai mai imparato a farti gli affari tuoi, non è vero? Sempre lì a interferire nella vita degli altri, e ora ce la stai addirittura rovinando. Come puoi abbandonarci in questo modo? Non ti perdonerò mai per quello che stai facendo…

- Laly, ti prego, non fare così.

La consolò la donna stringendole la mano mentre la vedeva scoppiare a piangere – altrimenti farai piangere anche me. Avevamo detto che l’avremmo salutata con un sorriso, e tu non stai mantenendo la promessa.

- Nemmeno tu, Hèléne – le rispose – guardati, sei uno straccio. Tra un po’ dovremo strizzarti, se continui così.

Entrambe sorrisero tra le lacrime e da quel momento gli amici si susseguirono in un lungo e triste andirivieni da quella stanza spoglia, finchè non fu la volta di Christian, che entrò per ultimo.

- Dunque, eccoci qui.

Disse a voce bassa, chinandosi su di lei per prenderle la mano.

- Non posso credere a ciò che sto per dire, ma avevi ragione tu. Devo ammetterlo. Noi due siamo davvero incompatibili, non c’è proprio alcuna possibilità di poter stare insieme. Mi consola solo il fatto che tu stia andando in un posto migliore di questo, e che lì sarai felice come meriti. Ti prometto che non ci vorrà molto, amore mio, e sarai finalmente libera.

Le sfiorò le labbra con un bacio, trattenendo a stento le emozioni mentre si rialzava in piedi per andare a chiamare i medici prima di tornare al suo fianco, osservandoli come inebetito impegnarsi a staccare lentamente quelle macchine che fino a quel momento le avevano permesso di respirare.

- Ti amo. Mi mancherai per tutta la vita.

Furono le ultime parole che riuscì a pronunciare, stringendo forte la sua mano inerme poco prima che le lacrime prendessero il sopravvento, desiderando ardentemente di stendersi su quel letto e prenderla fra le braccia per chiudere gli occhi e morire insieme a lei…

   
 
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