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Autore: G RAFFA uwetta    08/06/2015    4 recensioni
Dal testo: "Rivedo, in una luce sfocata, gli scambi epistolari e i progetti rivoluzionari, i tuoi mille dubbi soffocati nei baci, le urla e gli insulti che si mescolano al pianto di una ragazzina. Infine lampi accecanti recano come dono il silenzio eterno."
Questa storia è arrivata seconda al contest La canzone della mia vita indetto da _ Freya Crescent _
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aberforth Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa storia partecipa al contest La canzone della mia vita indetto da _ Freya Crescent _

 

Come sabbia tra le dita

Sono appoggiato alla nuda parete con gli occhi rivolti alla feritoia nel muro. Vorrei tanto avere una pergamena per poterti scrivere come facevo un tempo. Le dita rattrappite dal freddo vergherebbero parole amare sulla superficie intonsa. Graffi color vermiglio darebbero voce a sentimenti ormai sepolti.

Avevo un sogno. L'ho accarezzato e vezzeggiato. L'ho cullato tra le dita adulandolo. L'ho nutrito con la mia giovinezza e l'ardore di un animo indomito.

Sono cresciuto in un ambiente duro, a volte spietato, eppure nel sangue scorreva la voglia di ribellione. Chiuso nel mio mondo idealistico, ho faticato ad aprire il mio cuore all'amore. Mi sono lasciato affascinare da un miraggio d'infinito, soggiogare dal potere e circuire da fiammanti capelli color del rame. Mi ero illuso, mentre lambivo le tue dolci labbra, che avessimo la stessa visione, che combattessimo per lo stesso ideale.

Mi sbagliavo.

Chiudo gli occhi stanco. Dietro le palpebre serrate i ricordi scivolano come granelli di sabbia tra le dita. Rivedo, in una luce sfocata, gli scambi epistolari e i progetti rivoluzionari, i tuoi mille dubbi soffocati nei baci, le urla e gli insulti che si mescolano al pianto di una ragazzina. Infine lampi accecanti recano come dono il silenzio eterno.

Sono fuggito come un codardo, nella notte fonda, lasciandoti solo con il tuo fardello.

Ho costruito un impero lontano da te. Lontano dai rimorsi. Lontano dalla fame d'amore.

Ho seguito le regole di un gioco totalitario finendo per perdere, per perdermi.

Sei venuto da me seduto su un trono di luce abbagliante. Implacabile, come un guerriero d'altri tempi, hai sfoderato la tua arma e l'hai affondata. Deciso, con il coraggio di chi è nel giusto e l'ardore di chi si sente potente e vincitore, mi hai sconfitto.

Mi hai teso comunque la mano per poi spogliarmi del mio bene più prezioso, lasciandomi nudo nella polvere dei vinti.

Il tuo cuore, ormai, rivolto altrove.

Ho interpretato male il mio destino credendo di poter percorrere un cammino appaiato al tuo. Ho giocato la mia battaglia sfidando la sorte ma il Fato ha giudicato il nostro operato ed ha favorito te. Il nostro sogno è diventato il tuo. Mi hai lasciato indietro a convivere con i miei fantasmi.

Ormai è tardi per i ripensamenti. Non si può cambiare ciò che siamo, ciò che abbiamo fatto.

Accetto senza rancore la sconfitta, eppure non riesco a rimanere indifferente. Avrei preferito soccombere che languire al cospetto delle mie colpe.

Chi vince coglie tutto. Mi hai spogliato anche del diritto di decidere della mia vita.

Conosco il valore di un bacio, il sapore salato delle lacrime e la dolcezza di un abbraccio. La tua fede può darti altrettanto? Senti mai la mia mancanza? Spero che ovunque tu sceglierai di rifugiarti troverai il tempo per pensarmi, per provare nostalgia.

La vita scorre ed io rimango fermo come in attesa, il cuore stretto nella morsa del tuo pugno.

Rinchiuso in questo spazio angusto ho freddo. Lo sento strisciare mellifluo fin nelle ossa. Attraverso le sbarre il sole splende ma il suo calore non mi raggiunge. Nello scorrere del tempo si è disciolto il ricordo della tua essenza. Il colore acceso dei tuoi capelli si è spento nel buio dell'anima. La passione che ci univa si è arenata sulla spiaggia dell'ipocrisia.

Mi chiedo spesso se ha senso indugiare ancora sul tuo ricordo mentre mi consumo in questa cella buia. Se vagare ramingo ai margini del tuo sogno "Per il bene Superiore" mi ripaga dei rimpianti.

Esiste solo una fine: chi vince prende tutto, ed io ho perso.


 

Note autrice: Albus Silente non è il mio personaggio preferito all'interno della saga ma, girando tra i contest, ho trovato il titolo di una canzone degli ABBA The Winner Takes It All - io adoro gli ABBA - che credo si presti molto alla storia tormentata avuta con Gellert Grindelwald. Spero di non aver fatto troppi danni. Buona lettura e grazie a tutti i lettori che passeranno.


 


 


 


 


 


 

   
 
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