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Autore: Blacksouls_ink    09/06/2015    2 recensioni
Sirius e Regulus sono fratelli. Ma non potrebbero essere più diversi. Da un lato c'è Sirius: il figlio ribelle, sprezzante delle tradizioni e delle credenze della famiglia, non vuole altro che dimenticarli. Dall'altro c'è Regulus, il figlio preferito, che si sente costantemente schiacciato tra il desiderio di compiacere i genitori e il vuoto che ha lasciato il fratello quando se ne è andato. Entrambi però devono fare i conti con l'odio, il disprezzo, la rabbia e il rancore, sentimenti che dovranno fronteggiare da soli, arrivando a scavare nel profondo della loro anima. Loro sono i Black. Dovranno affrontare i loro demoni, accettando il fatto che sono legati irrimediabilmente dal sangue che scorre loro nelle vene. Perchè scopriranno che la loro anima ha sfumature più nere del loro nome.
Genere: Comico, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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POV Sirius: I don't wanna be Black

 

Sirius portava il nome di una stella. Ma il suo cognome era più nero delle tenebre più oscure.

Ogni volta che qualcuno lo pronunciava lo assaliva una rabbia mista a disgusto, disprezzo e odio.

Odiava essere chiamato “Signor Black” dai professori, odiava quando i Serpeverde lo chiamavano così, gli ricordava troppo la sua famiglia.

Già. Chissà come se la stavano passando senza di lui.

Probabilmente una volta passata la vergogna di avere un figlio degenere avrebbero festeggiato con bottiglie di champagne, un vasto banchetto e poi avrebbero riso della morte dei Nati Babbani fino a farsi venire le lacrime.

Dopo aver tagliato i ponti con loro si era trasferito da James e subito si era sentito un idiota per non averlo fatto prima.

Tutti quegli anni passati nell'odio e nell'oppressione: si era sempre sentito in una stanza troppo piccola, le cui pareti andavano via via restringendosi, fino a che con la forza della disperazione non riusciva a rompere le pareti. In quel momento l'intera stanza gli era crollata addosso, ferendolo irrimediabilmente, perché nonostante lui odiasse così tanto quelle mura, erano il luogo in cui era nato e in cui identificava la tua casa. Tutto ciò, però, non era paragonabile alla sensazione di libertà.

Libertà.

Libertà di essere tutto ciò che aveva voglia di essere e non ciò che due bastardi ossessionati dall'idea del sangue puro volevano che lui fosse: per quello c'era suo fratello Regulus.

Già, Regulus, il loro “piccolo re”, la loro vera stella. Il suo rimpiazzo.

Normalmente spettava al fratello maggiore portare avanti il nome della famiglia, ma quando Sirius aveva “disonorato” e “infangato” la casata dei Black, chi era rimasto? Regulus. E da lì era diventato il loro preferito: quello che riceveva i vestiti nuovi, quello che non veniva mai sgridato, quello che un giorno sarebbe stato il “signor Black”. Sirius pensava con ribrezzo al modo in cui i genitori stavano raggirando il fratello, lo stavano usando per raggiungere i loro scopi e mantenere alto il nome della casata. Non che a Regulus dispiacesse, anzi. Adorava essere al centro delle attenzioni: si comportava bene, era educato, si era fatto amico gli eredi delle più nobili casate Purosangue. Si impegnava molto nello studio ed eccelleva in ogni materia, infatti, su raccomandazione del Professor Lumacorno, gli era stato concesso di saltare un anno. Così Regulus frequentava lo stesso anno di Sirius, il che incrementava le possibilità di incontrarsi. Fantastico. I genitori comunque tenevano sempre sotto controllo il loro “principe” nel caso si fosse allontanato dalla “retta via”.

Una volta, tentavano di fare lo stesso con lui. Ma Sirius aveva avuto la forza di scappare... o forse la disperazione lo aveva costretto.

Si trovava finalmente a Hogwarts dove la sua fama di Malandrino e ragazzo intrattabile, nonché di Dongiovanni, facevano dimenticare a tutti le sue origini. Forse persino a lui.

Quando scherzava con James, prendeva in giro Remus, faceva il cascamorto con le ragazze, rideva per gli sbagli di Peter o vedeva fallire l'ennesimo tentativo di James di conquistare Lily, Sirius riusciva a dimenticare di essere un traditore, di appartenere ad una famiglia terrible, di aver abbandonato suo fratello tra le grinfie dei genitori, di essere Black.

Sirius era stanco di essere un Black.

Vedeva suo fratello girare per i corridoi della scuola, con la sua spilla da Prefetto e la sua divisa Serpeverde, camminando a testa alta con quell'espressione altezzosa che gli ricordava tanto suo padre.

E poi quegli occhi grigi, così simili ai suoi... non li poteva vedere.

Erano solo un ricordo del legame genetico, di sangue, che li univa.

James, per quanto lo riguardava, era suo fratello, la sua famiglia. Ma James aveva gli occhi castani.

Tutte queste riflessioni, le aveva fatte quando era arrivato il momento di pensare al suo futuro, in quanto a Hogwarts al sesto anno si dovevano scegliere le materie che li avrebbero portati ad una futura professione nel Mondo Magico.

Storicamente, nella sua famiglia, i ragazzi sceglievano materie come Pozioni, Astronomia e Incantesimi, che erano utili nella vita di tutti i giorni (anche per decidere i nomi dei figli, nel caso dei Black) e che erano le materie più prestigiose che potevano garantire un lavoro al Ministero.

Quel giorno, Sirius stringeva la penna nella mano destra, mentre con la sinistra giocherellava con una ciocca di capelli neri. Fissava il foglio su cui avrebbe dovuto segnare le materie prescelte ma non riusciva a scrivere nulla. Alzò la testa dal foglio e il suo sguardo fu subito attirato da un ragazzo dai capelli neri, scarno e non molto alto. Stava segnando le materie con una velocità impressionante.

Sirius si incupì: proprio come pensava. Il ragazzo moro sorrise soddisfatto una volta terminato il suo compito e si girò a condividere la scelta con i compagni Serpeverde. Mentre si voltava però, incrociò lo sguardo di Sirius, solo per un attimo. In quell'attimo, ci fu un incontro di occhi grigi che saettarono rabbiosi, e quegli sguardi esprimevano tutto il rancore taciuto negli ultimi mesi. Poi l'attimo finì.

Sirius si riscosse e diede nuovamente un'occhiata al suo foglio ancora in bianco.

Era stanco di portare rancore, stanco di serbare rabbia, stanco di sentirsi legato ad una famiglia che non gli apparteneva a causa di quello stupido cognome che si ritrovava e che aveva reso la sua vita un inferno.

Alzò gli occhi risoluto e si voltò verso destra, dove stava seduto James. Quest'ultimo era girato e stava ridendo con Remus di qualcosa che aveva detto Peter. Quasi a voler creare un'immagine che si contrapponesse a quella di Regulus, il suo sorriso non si spense quando incrociò gli occhi freddi di Sirius. E questa volta fu uno sguardo che durò alcuni secondi, nei quali due occhi grigi e due occhi marroni si incontrarono.

Ghiaccio e fuoco al posto di solo ghiaccio.

La combinazione perfetta.

Sirius fu il primo a distogliere lo sguardo, per poi rivolgerlo al foglio mentre impugnava più saldamente la penna d'oca.

Ricopiò con foga tutte le risposte di James e si alzò per consegnare. Nel farlo, non si voltò una sola volta verso i Serpeverde.

Dopo aver consegnato il foglio alla McGranitt che gli sorrise compiaciuta quando vide “Trasfigurazione” tra le materie da lui scelte, si risedette al suo banco, scivolando sulla panca al fianco di James il quale lo guardò ed esclamò indicando Remus:

-Felpato dillo tu a questo testone di un lupo che le Api Frizzole sono cento volte meglio delle Cioccorane! Almeno le Api non saltano via dalle tue mani!-

Sirius rise rumorosamente, piegando la testa all'indietro e richiamando lo sguardo di tutti su di sé.

Mise una mano sulla spalla dell'amico e ribatté:

-Non posso darti torto Jamie, ma magari al posto di discutere su quale caramella sia meglio, dovresti preoccuparti della McGranitt che sta venendo verso di te... E non sembra contenta!-

-Oh no! Ieri c'era l'allenamento di Quiddich! Mi sono dimenticato! - e detto questo il ragazzo si alzò di scatto dalla sedia e corse fuori salutando la professoressa imbufalita con un cenno della mano. Sirius rise ancora e lo seguì.

Quando si voltò per chiudere la porta dell'aula, urtò qualcuno. Alzò lo sguardo e vide Regulus che lo fissava scocciato, sempre con quell'aria altezzosa, da principe.

Sirius evitò lo sguardo del fratello e si affrettò a raggiungere James senza dire una parola di più.

Mentre percorrevano il corridoio, Sirius pensò che era stanco di essere un Black.

Perciò avrebbe smesso di esserlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTA DELLE AUTRICI:

Ciao a tutti! Ho scritto “autrici” ma in realtà è Gio (Blacksouls_ink) che vi parla!

Io e Avada_9 siamo (ormai ex) compagne di classe e abbiamo deciso di scrivere questa fanfiction siccome siamo entrambe ossessionate dai fratelli Black *.*

Siccome io amo Sirius e lei adora Regulus, lei scriverà i capitoli dal punto di vista di Regulus e io quelli dal punto di vista di Sirius. I capitoli si alterneranno.

I primi capitoli (questo e quello che posteremo su Regulus) fanno un po' da introduzione a quella che sarà poi una fanfiction che avrà (speriamo) molti capitoli. Speriamo davvero che vi piaccia e vi chiediamo gentilmente di esprimere le vostre idee nelle recensioni.

Fateci sapere se vi piace e noi pubblicheremo il seguito!

Gio e Avada

   
 
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