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Autore: ANormalGirl    09/06/2015    3 recensioni
Brighton, East Sussex.
Madison Fray ha vent'anni. Frequenta l'università, ha una migliore amica e un fidanzato.
Crede che nella sua vita tutto giri nel verso giusto, che nulla può sconvolgere quell'equilibrio tanto perfetto, forse troppo e si sa che il troppo stroppia.
Ben presto si trova a fare i conti con Shannon, la sua migliore amica che ormai ha preso una strada buia e tortuosa.
Ed infine con Jamie, il quale le farà aprire gli occhi su Sean, il suo ragazzo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jamie Campbell Bower
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Everybody needs just one, someone... to tell them the truth
Maybe I'm a dreamer, but I still believe
I believe in hope, I believe the change can get us off our knees
What do you got, if you ain’t got love
 

<< Madison ... >> la voce debole della madre di Michael attirò la mia attenzione. Mi voltai asciugandomi le lacrime con la manica della felpa.
<< Si? >> chiesi sorridendo appena. Lei ricambiò stanca.
<< Michael è sveglio. Se vuoi dagli un saluto >> 
Annuii ringraziandola e poi entrai in quella augusta stanza.
Sentivo un fastidioso BIP risuonare ogni secondo nella stanza. Accanto al letto c'era un enorme vaso di fiori colorati, una macchina scandiva i battiti del cuore del mio amico.
<< Ehi >> sussurrai appena sedendomi accanto a lui. Mick a fatica si voltò verso di me e mi rivolse un sorriso stanco e afflitto.
<< Chiederti come stai mi sembra quasi una presa in giro >> sorrisi tristemente. 
Lanciai una rapida occhiata ai macchinari a cui era collegato. Una goccia cadeva perpetua all'interno del flebo.
<< Mia madre mi ha detto che siete stati tu e Sean a trovarmi >> mi disse con la voce spezzata.
<< Dovevate lasciarmi morire >> continuò prendendomi di sprovvista. Scossi il capo incredula.
<< Che stai dicendo? >> chiesi.
<< Che diavolo stai dicendo?! Come puoi dirmi una cosa del genere Mick! La mia vita sta andando a rotoli e tu mi vieni a dire che avrei dovuto lasciarti morire? >> urlai su tutte le furie.
<< Tu non sai che significa essere me. Essere preso in giro ogni giorno perchè omosessuale. Mio padre mi ha costretto a lasciare Joshua >> mi spiegò con le lacrime agli occhi. Presi fiato.
<< Mi dispiace. Non lo sapevo >> replicai abbassando il capo.
<< Credo sia difficile per entrambi >> commentò Mick. Cercai di essere forte, cercai di non cedere ma alla fine piansi.
<< Vedrai si sistemerà tutto. Posso parlare io con Joshua...spiegarli ciò che è successo e... >> dissi afferrandogli la mano.
<< Piangi per quel Jamie eh? >> mi interruppe sorridendomi. Mi passai il dorso della mano sotto agli occhi e annuii.
<< Siamo stati a letto insieme. Pensavo fosse il momento adatto di digli quello che provo. Avrei voluto farlo la mattina seguente ma lui sembrava quasi che mi odiasse. Poi ha tentato di chiedermi scusa, penso... ma  l'ho cacciato via >> spiegai facendo spallucce.
<< Oh Madison! Perchè lo hai fatto?! Dovevi farlo parlare, dovevi almeno ascoltare le sue stupide scuse e poi decidere >> mi rimproverò il mio amico.
<< Sono impulsiva okay? >> allargai le braccia sbuffando. Michael aveva la capacità di farmi detestare.
Sentimmo bussare alla porta e una donna minuta entrò nella stanza.
Sul cartellino bianco plastificato c'era scritto Ellen e accanto la sua foto. Sorrisi e lei ricambiò.
<< Mi dispiace disturbarvi ma l'orario delle visite è terminato. Sono davvero dispiaciuta >> disse gentilmente.
<< Non c'è problema, stavo per andarmene >> dissi alzandomi.
<< Mad va da Jamie...ora! >> intervenne il mio amico. Annuii anche se poco convinta e poi uscii.
Non appena misi piede fuori dall'ospedale una folata di vento mi fece ondeggiare i lunghi capelli. Mi strinsi nelle spalle e mi guardai attorno. Il cielo prometteva ancora pioggia e il profumo di essa si diffondeva nell'aria fredda.
Su una panchina notai un ragazzo biondo, fissare le acqua scure del mare confondersi con il cielo. Deglutii pensando a Mick.
Presi coraggio e mi avvicinai a lui. Lo vidi alzare lo sguardo verso di me e farmi spazio.
<< Non ti sto perdonando Bower >> dissi freddamente quando lo vidi sorridere.
<< E io non te lo sto chiedendo. Voglio solamente poterti spiegare >> 
Annuii spostando lo sguardo sui miei piedi.
<< Da Green Chair? Domani alla pausa pranzo? >> sentii chiedermi. Risi scuotendo il capo.
<< Okay >> risposi. 
<< Beh se cambi idea il mio numero lo hai o almeno spero tu lo abbia ancora >> continuò alzandosi. Fece per andarsene ma prima si voltò.
<< Comunque è 3655289658, giusto per esserne sicuri >> finì sorridendomi timidamente e anche un po' imbarazzato.
Annuii senza dir nulla e lui fece lo stesso allontanandosi.
Maledizione perchè era così dannatamente bello? Sarei dovuta corrergli dietro e baciarlo ma il mio stupido orgoglio me lo impediva.



<< Mick come sta? >> mi domandò Shay mentre raggiungevamo l'aula di Economia.
<< Come uno che ha tentato di togliersi la vita >> sospirai.
<< Madison!>> mi ammonì lei.
<< Beh? Che vuoi? È la verità >> dissi giù di morale.
Shannon alzò lo sguardo al cielo.
<< Si riprenderà >> posò la sua mano sulla mia spalla e mi attirò a sè.
<< Lo so...fisicamente starà bene ma psicologicamente? Chi ci dice che non ci riproverà? >> chiesi preoccupata.
<< Nessuno Mad. Dobbiamo solo stagli vicini e far di tutto per impedirglielo >> 
Aprii la pesante porta di legno ed entrammo nell'aula. Il professore Montgomery era seduto alla sua cattedra e intratteneva una conversazione con una ragazza del corso.
Avevo appena preso posto quando vidi entrare Jamie. 
<< Uau >> sentii esclamare da Shay. 
<< Che ti prende? >> chiesi perplessa.
<< Non lo vedi? Cazzo è uno schianto >> fischiò seguendo con lo sguardo Jamie. Era vero, Bower era particolarmente bello: la maglia bianca attillata e il giubbotto di jeans abbastanza morbido gli stava davvero bene.
<< È Jamie >> dissi facendo spallucce. Shay mi guardò sollevando un sopracciglio.
<< Lo mangi con lo sguardo Madison. Ammettilo: te lo stai immaginando nudo >> improvvisamente mi sentii mancare, le mie guance presero fuoco e iniziai a ridere nervosamente.
<< Che ti prende? >> chiese perplessa. Scossi il capo.
<< Madison perchè sei diventata tutta rossa? >> Shay mi afferrò il viso e mi costrinse a guardarla negli occhi.
<< Shannon...ti prego >> dissi a fatica.
<< O mio dio. Sai andata a letto con lui?! >> esclamò.
<< Puoi non urlare?! >> dissi entrando in panico e guardandomi attorno.
<< Non ci posso credere. Com'è stato? >> mi domandò sotto voce. Sorrisi inconsciamente.
<< Fantastico >>
<< Sei innamorata di lui per caso? >> chiese entusiasta.
<< Se ti dicessi di si >>  continuai mordendomi il labbro.
Shay non replicò, si gettò addosso a me abbracciandomi teneramente.
<< Sono così felice per te! >>
Annuii e sorrise imbarazzata. Le avrei voluto raccontare di quello accaduto dopo, ma era troppo felice e non aveva la minima idea di spezzare quella magia.
Quando vidi il Green Chair farsi vicino rallentai. Mi fermai del tutto quando, dalla vetrina, scorsi Jamie seduto ad un tavolo: si guardava attorno e muoveva nervosamente la gamba. 
Feci un lungo respiro e decisa entrai.
<< Forza, ti ascolto e ti prego di essere sincero >> esclamai sistemandomi comoda.
Jamie sorrise imbarazzato.
<< Hai ragione: tu non sai Hanna. Ma io sono sempre io. Sono un codardo Madison. Sono scappato da te e credo sia stata la cosa più stupida che potessi fare >>
<< Oh questo è sicuro >> intervenni acida.
<< Avevo paura che potesse finire tutto e ritrovarmi ancora con quella sensazione di vuoto. La stessa che avevo provato quando Hanna mi aveva mollato >>
<< Hai preferito farla provare a me allora? >> chiesi scorbutica. Jamie scosse il capo 
<< No, Mad. Non avevo intenzione di farti soffrire >> si affrettò a rispondere.
<< Beh credo che il tuo piano sia fallito invece. Sono stata tre giorni ad odiarmi. Mi sentivo una stupida capisci? Mi incolpavo di essere stata una scema ad essere caduta nella tua trappola. Credevo che l'unico tuo interesse ne miei confronti fosse stato quello di portami a letto >> dissi agitandomi e indietreggiano appena con la sedia.
<< Mi dispiace Mad. Perdomi >> piagnucolò.
Sogghignai indignata scuotendo il capo.
<< Che avessi paura di soffrire posso anche capirlo ma trattarmi in quel modo...no, mi dispiace non posso accettarlo >> continuai alzandomi, afferrai la borsa e uscii dal locale con le lacrime agli occhi. Improvvisamente sentii qualcuno toccarmi la spalla e poi Jamie bloccarmi la strada.
<< È per questo che sto cercando di chiederti scusa >> continuò posando le mani sulle mie spalle.
<< Jamie non mi hai detto una parola quella mattina. Dopo quello che era successo credevo che provassi qualcosa per me. Eri passato dall'amarmi ad odiarmi in poche ore >> gridai su tutte le furie.
<< Io non ti odio. Non potrei mai farlo >> 
Alzai gli occhi al cielo cercando di trattenere le lacrime. Scivolai via dalla sua stretta e ripresi a camminare.
<< Ho capito perchè le persone continuano a volere quello che le uccide! >> mi gridò. Mi bloccai, mi voltai lentamente verso di lui e lo guardai stupita.
<< Io ti ucciderei? >> chiesi lasciando che una lacrimi mi scivolasse lungo il viso.
<< Ogni singola volta che i miei occhi incontrano i tuoi. Ogni volta che mi sorridi. Quando ridi e quando le tue mani cingono i miei fianchi. Madison io me ne sono andato perchè credo di amarti e pensare che potrei perdere tutto questo mi spaventa >> continuò rimanendo a debita distanza di me. Voltai il capo verso il mare e la fredda brezza mi colpì.
<< Preferisco quello che mi uccide piuttosto di averlo affatto >> continuò con la voce spezzata.
Mi asciugai gli occhi e presi fiato.
<< Mi avevi detto che non sapevi che fosse l'amore >>
<< Ancora non conoscevo te >> 
A quelle parole mi morsi il labbro. Mi passai una mano tra i capelli e portai le braccia al petto. Abbassai il capo e ripresi a piangere. Perchè sembrava che ogni cosa fosse colpa mia? 
Senza rendermene conto Jamie mi stava stringendo tra le sue braccia. Mi lasciai andare gettando le mie mano attorno al suo collo. Sentivo la sua mano passare sui miei capelli e le sue labbra baciarmi il capo.
<< Mi dispiace così tanto. Vorrei tornare indietro nel tempo e evitare tutto questo >>
Con gli occhi colmi di lacrime scossi il capo e mi allontanai da Jamie.
<< Dispiace anche a me >> dissi accarezzandogli il viso per poi dagli un bacio sulla guancia e indietreggiare.
Vidi il suo sguardo riempirsi di preoccupazione.
Mi voltai e ripresi a camminare.
<< Mad? Mad che significa questo? Madison! >> gridò lui mentre io me ne andavo. Abbassai il capo e strinsi i pugni. Lottai contro me stessa pur di non tornare indietro ma se da un lato lo amavo con tutta me stessa, dall'altro avevo paura della sua instabilità.
Decisi di essere io codarda questa volta e andarmene.
Qualche metro più avanti mi lasciai cadere su un muretto di pietra che separava uno spazio verde da una tranquilla stradina costeggiata da case molto simili tra loro.
Feci un lungo respiro e, dopo aver incrociato le gambe su di esso, accessi una sigaretta. Il fumo denso che uscì dalla mia bocca si dissolse velocemente nell'aria provocando in me uno strano senso di malinconia.




*Spazio autrice*
Salve a tutti!
La scuola è finita e avrò più tempo da dedicare alla ff!
Spero che questo capitolo vi piaccia e come sempre, se vi va, fatemi sapere che ne pensate.
Grazie a tutti. Bacioni,
El.
  
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