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Autore: Clairy93    09/06/2015    8 recensioni
Si sa, il successo dà alla testa.
Per non lasciarsi ingannare dalla seducente e pericolosa luce della fama, il Detective Sara Carter dovrà ben ponderare le sue mosse per risolvere un caso di omicidio nel quale capire chi recita e chi no sarà indispensabile.
Sara è giovane, ma è intraprendente e sicura di sé.
Forse fin troppo.
Aggrapparsi alle proprie certezze può rivelarsi controproducente. Soprattutto quando dietro l'angolo, è appostato un affascinante attore inglese, pronto a smentirle.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Beauty is in the eye of the beholder – La bellezza è negli occhi di chi guarda


“Detective Carter, devo essere sincera. Non condivido la sua scelta di portarsi appresso Ben Barnes.”

L’ufficio del Capitano Elizabeth Harvey sembra ancora più stretto e soffocante.
E l’inquietante collezione di volatili di porcellana posti sulla mensola dietro di lei, mi causerà incubi per il resto della mia vita!
Tuttavia non desisto.
Di fronte alla considerazione della Harvey, mi limito a sollevare le spalle.
Le ho esposto come stanno le cose: se vogliamo trovare Nicholas Hoult, ex fidanzato della Seyfried nonché al momento principale indiziato, abbiamo bisogno di Barnes.
Ho evitato inutili giri di parole, che so bene quanto innervosiscano il Capitano.
Sono stata rapida e coincisa: domani partirò per Brighton.
E Ben, verrà insieme a me.
O almeno, questo era il mio piano prima che incrociassi l’occhiata infuocata della Harvey e vi leggessi la più destabilizzante disapprovazione.
Questa donna riuscirebbe a mettere i brividi a chiunque!
Gira voce che un terzo grado condotto da lei, sia mille volte peggio della più atroce tortura cinese mai stata eseguita.
Io non ho avuto il piacere, ma i volti sconvolti dei sospettati che nel corso degli anni uscivano dalla stanza degli interrogatori, sono stati abbastanza eloquenti.
La Harvey posa un gomito sulla scrivania per reggersi il capo con il palmo.
“Perché insiste che il ragazzo la accompagni?”
“L’ho promesso.” rispondo, risoluta.
“Detective.” lei si piega in avanti, incrociando le dita sul tavolo “Noi poliziotti facciamo tante promesse, ma non per mantenerle…”
Il silenzio che cala un attimo dopo, è asfissiante.
Ci scrutiamo, vigili, quasi una delle due dovesse avventarsi sull’altra in qualsiasi momento.
M’impongo però di non distogliere lo sguardo.
La Harvey è un osso incredibilmente duro, e per questo la rispetto.
Ma non ha idea del concentrato di cocciutaggine che si trova di fronte…
Il Capitano si abbandona allo schienale della poltrona, abbozzando una risata provocante.
“D’accordo Carter, voglio darle il beneficio del dubbio.” decreta infine “Ha sempre dimostrato grandi capacità e fino ad ora, non ho mai avuto motivo per riprenderla. Nondimeno, mi auguro lei sappia quello che sta facendo…”
Annuisco, decisa.
“Capitano, può fidarsi. Le porterò Nicholas Hoult e gestirò perfettamente la situazione.”
“Lo spero! Dopotutto mi dispiacerebbe requisirle pistola e distintivo…” dice la Harvey, pungente, ostentando un ghigno compiaciuto “Ma sa, come sono libera di dare, sono altrettanto libera di togliere…”
Deglutisco a fatica.

E’ una mia impressione, o qui dentro sembra mancare l’aria?

“Ah! Detective Carter!” grida lei, mentre mi appresto a lasciare l’ufficio.
Mi pietrifico.
Il Capitano è al mio fianco e mi dà un’energica pacca sulla spalla.
“Date le circostanze, si lasci rivelare da Barnes qualche novità sui suoi prossimi progetti...” il brusio della Harvey in prossimità del mio orecchio, mi fa rabbrividire da capo a piedi “Gira voce che ne abbia di interessanti in ballo… Anzi! Cerchi di carpire più dettagli possibili sulla sua vita privata. Voglio essere la prima ad avere l’esclusiva. Sono stata chiara, detective?”
La mia risposta si limita ad un sorriso inebetito.
Mi chiedo: se al posto di Ben Barnes ci fosse stato qualcun altro, ad una proposta tanto ardita la Harvey mi avrebbe ridotto a pezzetti, o direttamente sbattuta fuori a calci?



Questa notte non ho quasi chiuso occhio.
Chissà perché all’improvviso, il pensiero di viaggiare con Ben Barnes mi ha infuso un’inspiegabile agitazione.
Risultato?
Due borse sotto gli occhi e umore molto irascibile.
Percorro le strade londinesi, velate dalla fioca luce di un’alba invernale, finché non scorgo il profilo familiare dell’agenzia investigativa.
E rimango di sasso quando riconosco Barnes che già mi attende all’entrata.
Io non sopporto i ritardatari.
Ma nutro un odio profondo per chi è più puntuale di me.
Per un momento avrei giurato che il ragazzo avesse cambiato idea.
E invece eccolo lì! Con il suo borsone scuro, l’aspetto baldanzoso e un sorriso così spontaneo e raggiante da farmi sentire un relitto con i piedi.
Grazie al cielo gli occhiali da sole nascondono in parte la mia faccia stravolta…
Ben sta per dire qualcosa, tuttavia io lo interrompo subito.
“Caffè. Voglio. Un. Caffè. Altrimenti potrai anche parlarmi per ore, ma ti avverto lo farai a vuoto.”
Le sue labbra s’incurvano in una linea bonaria.
“Offro io!”

Bravo Barnes, abbiamo iniziato con il piede giusto.



Arrivati a Victoria Station, troviamo il nostro treno attenderci al binario.
“Quanto dura la tratta fino a Brighton?” domando al capostazione, un piccolo ometto con il berretto di una taglia più grande della sua testa.
“Una mezz’ora signorina!” grida lui, incrociando le braccia dietro alla schiena “Le conviene sbrigarsi, il treno è in partenza.”
Barnes ed io ci dirigiamo spediti verso le carrozze centrali.
“Mi spieghi perché tanto assillo sulle tempistiche del viaggio?” chiede lui, confuso “La signora alla biglietteria ti aveva già risposto.”

Volevo essere sicura di quanto durerà questo tormento...

Faccio spallucce e devio all’improvviso all’interno di un vagone.
Non è affollato, perciò troviamo con facilità un paio di posti liberi.
Accompagnati dal gracchiare di un fastidioso altoparlante, il mezzo prende velocità e il paesaggio inizia a scorrere sempre più rapido fino a che non prende le sembianze di una macchia indistinta.
Mi fingo impegnata nel sistemare la tendina sopra le nostre teste, ma quando ho terminato tutte le combinazioni possibili, capisco che non posso più eludere dallo sguardo di Ben.
“Sai cosa ha pensato mia madre quando ti ha vista la prima volta?”
Lo scruto, con finta indifferenza.
“Quanto tu sia stata disponibile e di ottima compagnia.”
Trattengo una risata.
“E’ evidente che non mi conosce.”
Ben corruga la bocca in una smorfia.
“Fidati, lei è piuttosto brava a capire le persone.”
“Se lo dici tu…”
“E i tuoi genitori?”
Contraggo istintivamente la mascella.
“E’ una storia lunga...”
“Il viaggio durerà per altri…25 minuti!” esclama lui, controllando l’orologio al polso “Abbiamo tutto il tempo.”
“E’ un po’ più complicato, fidati.”
Torno a guardare fuori dal finestrino, confidando che il silenzio sceso implichi la fine di questa chiacchierata.
Ma a quanto pare, lo stesso non vale per Ben…
“Avete un rapporto difficile?”
“No, Barnes.” sbotto, brusca “Sono morti in un incidente.”
Lui boccheggia, precipitando in un comprensibile imbarazzo.
“Non volevo essere brutale.” gli spiego, auspicando che riprenda a respirare e non mi svenga sul posto “Ma la tua insistenza iniziava a…infastidirmi.”
“Mi dispiace Sara. Anche se un: non voglio parlarne, sarebbe stato sufficiente.”
“Credevo che la mia espressione fosse chiara.”
“Non sono ancora in grado di leggere nel pensiero.” ribatte Ben, sardonico “E se devo essere onesto, tu hai sempre quello sguardo...”
Incrocio stizzita le braccia al petto.
“E quale sarebbe?”
“Quello di chi vuole disintegrare chiunque si ponga sul tuo cammino! Ho afferrato che questa situazione ti dà sui nervi, e che saresti disposta a viaggiare con qualsiasi persona che non sia io. Ma Sara, ti prego, dammi tregua!” implora lui “Sembra che tu voglia tenere tutto sotto controllo, ma quando le cose non vanno come le hai programmate, sfoghi il tuo sconforto su chi ti sta accanto.”
“Vuoi psicanalizzarmi Barnes?” insinuo, provocante “Tua madre ti ha insegnato il mestiere?”
“No, ma il suo mestiere ha aiutato molto me a mettermi nei panni degli altri.” risponde lui, preservando la sua serafica calma “Durante la mia crescita, i miei genitori erano molto interessati a come funzionava la mia mente, così mi chiedevano continuamente come stavo, cosa provavo. Questo ha reso la mia vita migliore. E ho capito che domandare un sincero come stai a qualcuno, può davvero fargli del bene.”
“Direi che hai avuto dei genitori sempre molto presenti.”
Ben annuisce deciso.
“Sono stati sempre al mio fianco. Penso di essere diventato attore a causa loro. Curiosamente i miei genitori non volevano questa carriera per me. Avrebbero preferito una professione che mi garantisse un futuro più sicuro. Ma quando avevo 16 anni, scrissi loro una lettera e la lasciai sulla porta della loro camera da letto. Dissi che volevo essere un attore, con tutto me stesso.”

Diamine, è una cosa davvero tenera.
…Persino per me!
 
Regola numero 3. Non mostrare mai affetto o simpatie per un sospettato, potrebbero utilizzarle contro di te.

“Non sarebbe figo entrare nella mente di un’altra persona per cinque minuti?” soggiunge Barnes “Ecco, essere un attore ti fa vivere qualcosa di simile. Recitare non è altro che provare come mi sentirei in questa o in quella situazione e come reagirei se fossi qualcun altro.”
“Attore, e anche filosofo. Wow! E sentiamo, come riesci a gestire la fama?”
"Non ho problemi per quello. Ti racconto una cosa…” Ben mi si avvicina, attenuando il tono di voce “Una volta, ero su un aereo diretto a Los Angeles e l'unico film che stavano proiettando era Stardust. E nei primi dieci minuti, ci sono praticamente solo io! Ho pensato: Oh no, è imbarazzante, ora i passeggeri verranno qui! E... niente! Niente!"
“Forse non sei poi così bravo.” rifletto io “Mai pensato di cambiare carriera?”
Brrr!” fa lui, stringendosi nelle spalle e fregando le mani sulla maglia.
Lo osservo perplessa.
“…Hai freddo?”
“No. Ma tu sei gelida!”
"Sono realista.” lo correggo “Non sei più un ragazzino.”
Ben solleva un angolo della bocca, malizioso.
“Non sai che il fascino di un uomo arriva con gli anni?”
Arriccio il naso.
Lo ammetto.
E’ buffo.
E dice ciò che gli passa per la testa con una sorprendente spontaneità.
Chissà che questo viaggio non si riveli un’esperienza…diciamo, inaspettata?

 
 
 
Angolino dell'Autrice: Ciao miei dolcissimi e succulenti ghiaccioli alla frutta!
Anche in questo capitolo, ho voluto inserire qualche aneddoto espresso direttamente da Ben Barnes.
Seguo con una certa costanza la vita di questo attore, e in molte delle sue interviste sono rimasta affascinata da alcune sue affermazioni e dalla sensibilità con cui tratta determinati argomenti.
Ci tenevo a riportarle, con la speranza che rendano la storia un pochetto più realistica. Spero non sia un fastidio!
Vi ringrazio per la grande forza che mi infondete! Siete fantastici!
E in bocca al lupo per esami / maturità / università / lavoro / sopportazione del caldo!
Vostra Clairy
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