Ieri avevo il cervello pieno. Non so se qualcuno ha mai provato questa sensazione: è come se tutto quello che conosci, fosse stato trascritto con una calligrafia stretta e fitta su una risma di fogli che non finisce mai, che occupa tutto lo spazio della tua testa, senza lasciare neanche un angolo libero, ti sembra di precipitare nelle parole stesse e non riesci a capire dove e quando sei. Ieri avrei voluto potermi sedere sul pavimento a gambe incrociate e staccare la mia testa dal collo, aprirla come un barattolo e rivoltarla per far cadere in terra tutti quei fogli. Mi sarebbe piaciuto fare un inventario di tutti quei fogli che raccolgono tutto ciò che so, penso e sento. Volevo ordinare tutto quel mucchio di carta e metterlo in uno di quegli schedari metallici che si trovano negli uffici vecchi e dimenticati dei romanzi gialli. Avrei voluto mettere quello schedario nella mia testa . Ieri avevo il cervello pieno e sono andata a dormire con la voglia di staccarmi la testa. Stamattina mi sono svegliata e la sensazione di pienezza era scomparsa. Forse nel sonno mi sono staccata la testa dal collo. Forse la mia testa si è abituata ad avere il cervello pieno.