Happy Birthday, Itachi

La notte, nei miei sogni vedevo tutto ciò che mi circondava solo nei colori neutri, bianco e nero. Non so' l'esatto motivo per cui li sognavo così, era come se fossi in uno dei quei film in vecchio stile: spogli, privi di alcun colore.Quella mattina, come tutti i giorni, mi sarei dovuto alzare dal mio comodo letto per poi andare alla ricerca dei restanti cercoteri con l'aiuto del mio compagno di squadra, Kisame Hoshigaki.
Credevo fosse un giorno come tutti gli altri, eppure c'era qualcosa di diverso nell'aria o almeno questa era la mia impressione.
Questa mia idea era stata infranta dal solito saluto freddo e distaccato dagli altri membri dell'Akatsuki che, in quel momento, stavano seduti nei divanetti neri con le nuvolette rosse che erano presenti in una delle tante stanze della nostra base segreta.
Deidara era come sempre davanti al suo specchio a fissarsi e a pettinare quella sua folta chioma di capelli biondi come il sole mentre Tobi cercava in tutti i modi di distrarlo e di parlare con lui; Kakuzu era impegnato sul tavolo a contare i verdoni che aveva guadagnato con vari lavori sporchi mentre Sasori lo fissava indifferente e Hidan invece cercava in tutti i modi di attacar discorso con lui;
Poco più distante da loro, seduto un una piccola sedia di legno nero, c'era Kisame che stava sonnicchiando appoggiato leggermente alla sua spada Samehada; per finire, Konan e Pain non erano quasi mai presenti la mattina e Zetsu si faceva vedere solo quando gli pareva.
Tutti i giorni la mattina iniziava in questo modo.
Ripuntai il mio sguardo sul mio compagno di squadra che dormiva ancora. Mi avvicinai e lo scossi leggermente svegliandolo, si tirò su da quella sedia con l'aiuto della sua spada finendo con lo stiracchiarsi

«Kisame, forza andiamo» dissi schiettamente mentre già mi ero incamminato verso l'uscita della base

«Ah Itachi mi dispiace. Beh vedi oggi dovrei fare altro, tu però continua pure la ricerca dei cercoteri» disse facendomi fermare di colpo dopo aver pronunciato quelle sue parole

Capii che quella giornata sarebbe stata dannatamente lunga e di certo il caldo non mi aiutava. Faceva molto caldo anche se eravamo ancora nel periodo primaverile, il sole batteva forte su di me illuminandomi il volto. Mi misi una mano sulla fronte creando così una leggera ombra sugli occhi.
I colori primaverili creavano un paesaggio mozzafiato eppure io, riuscivo a vedere solamente tutto completamente privo di ogni colore. Erano i miei sentimenti che mi facevano quest'effetto. I miei sentimenti freddi che ormai stanziavano in me, nel mio cuore e nel mio animo, ormai macchiato di infiniti peccati. Da quella notte di luna rossa tutto in me cambiò e nessuno riuscì a farmi tornare quello che una volta ero veramente.
Sapevo che non sarei più tornato quello di una volta.
Ero perso nei miei pensieri, tanto che mi accorsi dopo vari minuti dei passi ovattati che potevo sentire da lontano.
Era lei, forse l'unica persona di questo noioso pianeta a renderlo veramente divertente.
Era da molto che non la vedevo, da anni. Eppure dopo tutto questo tempo, dopo tutti gli errori e i peccati che ho commesso, lei e solo lei continuava a ricordarsi di me in un modo più che positivo.
Non mi fissava con quei suoi grandi occhi in modo ostile come facevano gli altri, mi guardava semplicemente per quello che ero. Non vedeva in me il traditore, non vedeva quella persona dallo sguardo sempre freddo, in me vedeva solo me... vedeva solo Itachi.
Continuava a camminare avvicinandosi sempre più a me, ormai eravamo poco distanti l'uno dall'altro.
Improvvisamente si fermò, a pochi passi da me. Alzò lo sguardo incrociando i miei occhi neri e io i suoi, dopo tanto tempo. D'un tratto iniziò a fare il suo miglior sorriso, negli anni passati insieme non gliene avevo mai visto uno così bello stampato in faccia.

«Finalmente ti ho trovato...» Pronunciò quasi sussurrando mentre gli ultimi petali rosa che stavano cadendo dai sakura venivano trasportati dal vento come se danzassero in una gioiosa melodia

Aspettai il continuo della sua frase lasciata a metà mentre il mio sguardo non si distoglieva dal suo.

«Happy Birthday, Itachi» finì la frase continuando a sorridere come non mai

Oggi era il mio compleanno, il 9 giugno. Io nemmeno me l'ero ricordato. Per me questa non era mai stata una data importante, per me era solo la data in cui nacque un piccolo traditore come tanti. Eppure lei era stata l'unica ad esserselo ricordato.
Appena pronunciate quelle sue semplici ma efficaci parole, il mondo ormai mi pareva più colorato e splendente che mai e i noiosissimi colori neutri e monotoni che fino a qualche secondo fa' occupavano le mie giornate abituali, ormai erano completamente spariti. Lei era la luce della mia vita, la persona che riuscì a salvarmi da quella mia noiosa oscurità, lei era tutto per me.
Allungai il mio braccio verso di lei portandomela a stretto contatto e abbracciandomela con tutto l'amore e l'affetto che provavo per lei.
Ora sapevo che i miei giorni non sarebbero più stati come prima, sarebbero migliorati... grazie a lei.
Ora la data che pensavo fosse stata un errore, è la data in cui rincontrai la donna della mia vita... il giorno del mio compleanno.

«Ed eccomi qui gente :3
Ho cercato di fare una mini Oneshot sul compleanno di Itachi e devo dire... che beh dai posso accontentarmi :c
Ho pensato a cosa potesse pensare il nostro giovane Itachi durante i suoi compleanni... non credo sia molto felice di passarlo e quindi ho scritto quella sua storiella.
Non ho altro da aggiungere. Se trovate errori ortografici oppure se pensate che per voi questa fan Fiction ha poco senso dal suo punto di vista, scrivetemelo per favore... sono ancora una scrittrice inesperta (sempre se posso definirmi scrittrice)
Beh, Auguri ancora Itachi»