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Autore: PersephoneAm    10/06/2015    1 recensioni
' -Mi fai incazzare!-urlai,-Buonanotte!-.
Mi girai per andarmene, ma lui mi afferrò il polso e lo strinse saldamente.
-Ma quale buonanotte! Tu rimani qui!-. '
PS. Primi tre capitoli in revisione(:
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Ero stesa sul letto, a fianco di Tommy. Avevamo entrambi il fiato corto e fissavamo il soffitto. Mi voltai verso di lui e Tommy fece lo stesso. Scoppiai a ridere, quando vidi il sudore sul suo viso.

«Ma al cinema non eri stata male?»mi chiese, sfinito.

«Ero!»esclamai, alzandomi per andare in bagno.

Quando uscii mi misi a raccogliere le mie cose da terra. Tommy mi venne incontro, fermandosi dietro di me e afferrandomi per i fianchi. «Qualche giorno dovremmo provare anche questo.»

Capii subito a cosa alludesse e risi, imbarazzata dalla sua richiesta. «Questo dovrai spiegarmelo, allora. Perché non ne so nulla.»

«Molto meglio, quindi.»mormorò, lasciandomi andare e vestendosi di fretta.

Passammo cinque minuti a baciarci e ad accarezzarci intimamente, dopodiché sentimmo suonare il campanello e Tommy andò ad aprire, mentre io andavo a sedermi sul divano.

«Dov'è?»

Era senza ombra di dubbio la voce di mio fratello, preoccupato come non mai. Lo vidi entrare nella stanza, con l'espressione tesa. Mi venne incontro, abbracciandomi e dandomi un bacio sul capo.

«Alex!»lo chiamai. «Non... non respiro!»

«Come stai?»mi chiese, tornando a fissarmi negli occhi e allontanandosi leggermente.

«Sto bene!»risposi. «Certo, all'inizio mi sono spaventata, ma sai bene che "can che abbaia, non morde".»

Alex scoppiò a ridere, seguito da Tommy, Teo e Silvia.

«Si, credo che tu stia davvero bene.»fa lui, sedendosi a fianco a me sul divano.

Darko arrivò n quel momento per saltellarmi attorno e io lo presi in braccio, facendolo sdraiare sulle mie cosce per coccolarlo un po'. Silvia venne a sedersi al mio fianco e mi abbracciò.

«È davvero troppo tenero, questo cagnolino!»disse, carezzando il muso di Darko.

«Si, è uno dei regali più belli che abbia mai avuto.»le rispondo, guardando Darko leccare la mano di mia cognata.

Alex mi prese la mano, stringendola nella sua. Sussultai: non l'aveva mai fatto, non me lo sarei aspettato, sinceramente.

«...Ci serve un modo per attirarli a noi!-stava dicendo Teo. «Dobbiamo far vedere loro che hanno sbagliato a toccare Alice.»

«Fate una festa.»proposi, annoiata dall'argomento. «Organizzate una festa e non fate sapere che siete stati voi. Sono sicura che verranno. Ora però andiamo a mangiare? Ho fame!»

Notai che tutti mi fissavano sorpresi e io li guardai come se fossero impazziti. «Che c'è?»chiesi.

«Ho scorto per un momento un barlume di intelligenza nel tuo cervellino, sorellina.»mi prese in giro Alex. «Che si è subito spento appena hai pensato al cibo.»

Scoppiarono tutti a ridere, mentre io gli lanciai uno dei cuscini del divano addosso, arrabbiata.

«Non fare la presa male, Alli!«si lamentò lui, ritirandomi il cuscino.

«Però è un'ottima idea, cazzo!»esclamò Teo, guardando Tommy per avere appoggio.

«Potrebbe funzionare.»annuì lui, guardandomi con un sorriso.

«Allora iniziamo a organizzarla.»disse Stefano, tirando fuori il suo IPhone.

«Facciamola al capannone della periferia.»annuì Tommy. «Dove abbiamo fatto la prima festa di quest'anno.»

«Ora andiamo a mangiare.»disse Teo. «Prima che Alice ci uccida tutti.»

Repressi un sorriso e lanciai un'occhiataccia a Teo.

«Andiamo al ristorante cinese?»propose Stefania.

«No.»li fermai. «Al cinese no.»

«Perché no?»domandò Stefano.

«Il pesce e le altre cose non le mangio.»mi lamentai. />
«Ma se andiamo in qualche steakhouse?»mi sorrise Tommy.

Ecco, vedete perché lo amo? Io adoro la carne e lui cosa propone agli altri? Uno steakhouse. Quel ragazzo lo avrei sposato. Un giorno o l'altro lo avrei sposato.

«Si, cazzo.»rispose Alex. «Ho un necessario bisogno di addentare una costina o due.»

Mi alzai dal divano e indossai le scarpe, mentre tutti gli altri iniziavano a scendere.

«A te piace la carne, giusto?»mi chiese Tommy, indossando il suo giubbetto.

«Me lo chiedi pure?»

Lui rise. «Allra mangeremo...»

«Hamburger.»

«Costine.»

Ci guardando e scoppiammo a ridere.

«Devo dire che siamo proprio uguali eh.»scherzo io, facendomi abbracciare.

«Ma ci completiamo, Alli. E giuro che ucciderò chiunque ti tocchi. Chiunque.»

Lo fissai negli occhi, posando la mia mano calda sulla sua guancia fredda. «Tommy... Non c'è bisogno di fare queste cose, lo sai.»

«Alice, lo sai che io sono te? Fuori sembriamo calmissimi, ma dentro mi si sta agitando tanta di quella rabbia, tanta quanto tu sei piena di tristezza.»fece lui.

Abbassai lo sguardo. Non gli si poteva nascondere nulla, non c'era niente da fare. IO non potevo nascondergli nulla. Forse era per questo che ho bisogno di lui, perché era l'unico a capirmi davvero, era l'unico che mi rimproverava quando ho bisogno di una strigliata ed era l'unico che sapeva quando avevo bisogno di essere coccolata. Con lui non avevo bisogno di parlare, perché sapeva già tutto.

Una sola lacrima scese dal mio occhio destro sulla guancia e lui mi baciò lo zigomo, prendendomi il volto tra le sue mani. «Non piangere, Alli. Lo sai che io ci sarò sempre per te.«

«No, io... non piango per questo. È solo che sono felice di sapere che mi capisci senza che ti dica nulla.»singhiozzai, tirando su col naso.

La situazione stava diventando troppo mielosa, così me ne uscii con un: «Ora andiamo a mangiare?»

Lo sentii ridere, mentre mi metteva il braccio sulle spalle. br /> «Alli, se provassero a copiarti, non ci riuscirebbero.»mi disse, aprendomi la porta e lasciandomi uscire.

«Meglio no?»risi, scendendo in garage, dove Tommy aveva messo la macchina.

«Meglio si.«

   
 
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