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Autore: nettie    10/06/2015    2 recensioni
Quel senso di vuoto interiore, quando capisci che non c'è più nulla da fare.
Rabbia ingiustificata.
Dolore ingiustificato.
Amore ingiustificato.
Vita ingiustificata.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Storie brevi scritte in un lasso di tempo breve. '
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Quel senso di vuoto interiore, quando arrivi a casa distrutta, quando tutto ti è appena crollato addosso. Sei bagnata dalla testa ai piedi, fuori il temporale impazza sfogando tutta la sua potenza, e tu hai solo voglia di sparire fra quel trambusto e non tornare mai più alla luce. Ti sembra tutto ingiusto.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando arrivi a casa e il tuo ombrello gocciola sporcandoti tutto il pavimento. La cosa ti irrita, anche se non sei mai stato attento alle pulizie. Hai solo voglia di sparire, non sai cosa fare, e tutto questo ti getta in uno stato di terribile angoscia che non dovresti vivere.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando ti togli con prepotenza i tacchi vertiginosi laccati di rosso e li abbandoni lì, davanti la porta, e a piedi scalzi ti dirigi verso il divano. La porta ora è chiusa, sei dentro casa tua e nessun altro potrà farti del male, neanche quel bastardo che ti ha appena spezzato il cuore.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando realizzi che hai appena litigato con l’unica persona che ti sia mai stata veramente vicina. Ti scaraventi sul divano con fare pesante, e scalciando riesci a toglierti le trasandate scarpe da ginnastica, che atterrano sul pavimento con un tonfo sordo che avresti preferito non sentire.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando sprofondi nel morbido tessuto del divano e ti stendi, alla ricerca di una tranquillità che - sai bene - non arriverà mai. Chiudi gli occhi, c’è un fastidioso calo di corrente, allunghi le gambe magre e serri i pugni. Hai tanta voglia di non pensare, ma non ti è mai riuscito bene.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando ti rigiri e ti rigiri sul divano perché non riesci a trovare una posizione adatta. La verità è che vorresti lei accanto a te, la vorresti lì, a coccolarti e a dire di stare tranquillo, a darti una sicurezza, a sussurrarti che va tutto bene. No, bugie, bugie, bugie. Non è mai andato tutto bene.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando ti giri su un fianco e tiri un lungo sospiro. Ti sembra un tunnel senza fine - no, lo è. Vuoi sparire, so che lo vuoi. Stringi gli occhi e ti ranicchi su te stessa, ti senti una bambina spaventata. Fuori un tuono ti fa sussultare, e lo vorresti lì con te, ad avvolgerti fra le sue forti braccia.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando non riesci a stare calmo e sei più agitato che mai. Cosa starà facendo ora lei? Ti starà pensando? La verità è che sta solo soffrendo terribilmente, soffrendo per inutili stronzate. Il ticchettio della pioggia sui vetri ti fa andare fuori di testa, inizi a non sopportare tutto questo.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando le lacrime solcano il tuo viso, e scoppi a piangere senza pensarci due volte. Questa volta è stata davvero l’ultima, non potrai mai tornare indietro per farti perdonare, per perdonarlo. Questa volta non c’è perdono, vero, bimba mia? Ti rigiri ancora sul divano, non sai cosa fare.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando tieni il cellulare in mano e fissi il suo contatto sul display. Potresti chiamarla, mandarle un messaggio, scriverle qualcosa, dirle che la ami con tutto te stesso, ma sull’ultima non sei sicuro. Cos’è l’amore, se non sofferenza? E tu non vuoi soffrire più, non vuoi far soffrire più.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando capisci che l’unica cosa da fare è sparire, smettere di esistere. Non ti importa più di niente, non ti importa di quello che lasci alle spalle, sai solo che niente si può più recuperare. Ti alzi, e con lo sguardo vitreo e i passi trascinati raggiungi lentamente la finestra.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando inizi a digitare le prime parole sulla tastiera digitale. Ma cosa dire? Niente, davvero niente. Non hai le parole, hai solo le lacrime per parlare, hai solo sguardi, sospiri. Perché piangi? Sei uomo, non dovresti piangere per amore, non dovresti lasciare che una donna ti butti giù.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando non ce la fai proprio più e giri la maniglia della finestra. Una folata di vento ti avvolge, il freddo è pungente, la pioggia ti carezza il volto. La ringhiera è un ostacolo così fastidioso, vero, bambina mia? Ma tu non hai paura, sei coraggiosa, e sai cosa vuoi fare, cosa devi fare.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando lo stomaco si chiude in una morsa dolorosa, quando capisci che c’è qualcosa che non sta andando bene, qualcosa che devi riparare prima che non sia più possibile. La pioggia impazza fuori le mura di casa tua, senti il cuore martellare con furia dentro il petto.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando ti senti inghiottita dalla gravità, quando capisci che quello del poter volare era solo un triste sogno da bambina. Presto raggiungerai la pace, presto non soffrirai, non litigherai più. Presto ci saremo solo io e te, fidati di me. Hai gli occhi chiusi e un’espressione beata sul viso, non hai paura.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando uno scatto, un brivido, ti porta ad alzarti dal divano e balzare in piedi. Cosa diamine sta succedendo? Prendi immediatamente il cellulare in mano, lo stringi, e premi la cornetta verde accanto al suo nome sul display. Hai il fiato corto, non capisci cosa stia succedendo.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando capisci che è troppo tardi per tornare indietro.

 

Quel senso di vuoto interiore, quando capisci che lei non risponderà mai più.

 

Rabbia ingiustificata.

Dolore ingiustificato.

Amore ingiustificato.

Vita ingiustificata.


{ Angolo Autrice:

Salve a tutti, cari lettori, e prima di tutto perdono la mia prolungata assenza. Purtroppo questo non è un ritorno definitivo, ma solo una specie di avviso.

Sto passando un periodo non proprio bellissimo, e scrivere non mi è facile. Tornerò ad aggiornare anche “Tu credi negli umani?” verso l’inizio di Luglio o anche prima, sicuramente.


Come sempre ringrazio tutti quelli che hanno speso qualche minuto della loro vita per leggere questa piccola one shot, e un grazie speciale a tutti quelli che recensiranno.

-nettie
   
 
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