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Autore: frivolippa    10/06/2015    2 recensioni
Ciao a tutti, sono tornata con una nuova storia sempre sulle nostre due amate Callie e Arizona..
Di solito le mie storie iniziano sempre con una tragedia perché penso che è proprio dopo la tempesta che ti accorgi che la vita forse ti sta dando una seconda possibilità e sta a noi saperla sfruttare al massimo. Spero vi piaccia 😊
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
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Firmai i consensi e li diedi a Owen, nel frattempo Amelia mi passò davanti con la barella con Callie, era tutta intubata e aveva gli occhi chiusi, la guardai, volevo toccarla, accarezzarla ma non ce la feci, ero completamente bloccata, nessun muscolo del mio corpo rispondeva ai miei comandi. 
-Non permetterò che anche lei ci lasci – 
Mi disse Amelia prima che le porte dell’ascensore si chiudessero e sparissero, Owen si avvicinò a me e mi abbracciò passandomi un braccio intorno alle spalle:
-Vedrai che la salverà, Amelia è una tosta e Callie è una guerriera, ce la farà – 
Io mi limitai ad annuire e poi lui continuò:
-Perché non vai in reparto da Sofia e aspetti li? Ti tengo informata io – 
Respirai e inspirai più volte, avevo bisogno di far ossigenare il cervello, in mezz’ora ne erano già successe troppe. Mi incamminai verso il mio reparto, entrai e subito Olivia mi venne incontro, avevo il camice sporco di sangue, mi guardò e prima che potesse dirmi qualcosa:
-È il sangue di mia figlia Olivia, non sono ferita, anzi mi dici in che stanza sta? – 
-Nella stanza due dottoressa, lei vada, le porto la parte di sopra pulita della divisa, mi dia il camice- 
Era la migliore infermiera che avessi mai avuto in reparto, ormai mi conosceva da anni e sapeva benissimo anticipare tutte le mie mosse, così mi tolsi il camice e glielo diedi e andai da Sofia.
Quando entrai in stanza la mia bimba dormiva nel lettino con un bel cerotto sulla fronte, mi avvicinai e la guardai, sorrisi mi sdraiai vicino a lei stringendola tra le mie braccia. 
Non ero stata capace di difendere la mia famiglia, il mio caratteraccio che Callie aveva provato a migliorare milioni di volte era rimasto sempre lo stesso e dopo l’incidente era anche peggiorato. Avevo addossato su di lei tutte le colpe e per quanto mi amava non mi aveva mai detto che non aveva tagliato lei la mia gamba ma Alex, per l’ennesima volta mi aveva protetta in modo che io non odiassi anche lui. 
Sofia aveva già perso il padre e non potevo assolutamente permettere che perdesse anche la madre e se ciò fosse successo non avrei avuto nessuna pietà per quel Dan. 
La mia mente incominciò a divagare, avrei fatto tutto il possibile per ricostruire la mia famiglia, avrei cambiato il mio carattere, l’avrei migliorato per lei, per la mia Calliope che aveva messo sempre me al primo posto al contrario mio che avevo pensato sempre e solo a me stessa. 

-Arizona.. Ari – 
Mi sentii chiamare con un tono di voce molto basso, aprii gli occhi e vidi Owen vicino a me, mi ero addormentata, ma appena lo vidi saltai in piedi, lo guardai negli occhi e con voce supplichevole gli dissi:
-Ti prego Owen – 
Lo vidi sorridere e guardarmi negli occhi:
-È andato tutto bene, è sotto in terapia intensiva, dobbiamo aspettare che si svegli ma Amelia ha assicurato che è andato tutto benissimo –
Lo abbracciai stretto e gli diedi un bacio:
-Grazie – 
Lui sorrise e poi mi disse:
-Va da lei, rimango io con Sofia – 
Da quando io e Callie ci eravamo separate definitivamente ero si andata a vivere da Alex, ma avevo stretto una forte amicizia anche con Owen, per me era diventato una sorte di Mark, avevamo stretto come una sorte di patto dove io aiutavo lui con Amelia e lui aiutava me nei miei mille casini. Era l’unico che riusciva a farmi ragionare, avevo conosciuto pochi uomini come lui, forse mi ero così affezionata e ancorata a Owen perché in un certo senso mi ricordava mio fratello Tim. 

Ero di fronte la stanza di mia moglie, lei era in quel letto con tutte le macchine attorno e io le odiavo, odiavo il suono che emettevano, respirai e entrai, mi sedetti vicino a lei e con un pò di timore afferrai la sua mano. 
Erano mesi che non la toccavo più, che non avevo nessun contatto fisico con lei, ricordo ancora il suo viso quando gli ho chiesto perché non mi aveva detto che era stato Alex ad amputarmi la gamba e non lei, ricordo ancora le sue parole, per l’ennesima volta lei aveva scelto me mettendomi al primo posto e facendosi trattare malissimo, prendendo il peggio che potevo dargli.
-Callie sono qui – dissi con voce tremante e poi continuai: - ti prego svegliati, Sofia ti sta aspettando, io ti aspetto, si, hai sentito bene, io sono qui e aspetto che tu ti svegli. Non ho intenzione di lasciarti andare di nuovo, io mi prenderò cura di te, farò tutto il possibile. Io non mi arrenderò Calliope, io non posso più permettere che tu e io non siamo noi, io ti amo e non ho mai smesso di farlo nemmeno per un secondo, tu sei il mio tutto e io non posso più vivere senza te. Avremmo un bambino, è la prima cosa che faremo appena starai meglio amore mio. Ti amo Callie e tu devi svegliarti per noi -
   
 
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