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Autore: MargaretMadison    10/06/2015    2 recensioni
«M-Michael, dobbiamo dimenticare quello che è successo ieri, è stata una follia» disse Olivia superando il ragazzo.
Michael l’afferrò per il braccio facendola voltare «E se io non volessi?»
«C-Cosa vuol dire “se io non volessi”? Alla fine… alla fine si tratta di un errore, eravamo ubriachi» urlò quasi, toccandosi nervosamente i capelli.
Michael si avvicinò di un passo e Olly indietreggiò finché le sue spalle non trovarono il muro e il petto il corpo del ragazzo, era in trappola «E se io non lo fossi stato? E se io fossi stato sobrio e mi ricordassi tutto? E se quella notte fosse stata la più bella della mia vita perché, anche se per poco e solo in parte, tu sei stata mia?»
Olivia deglutì a vuoto, con lo sguardo non osava spingersi oltre al collo del ragazzo perché le sue labbra e i suoi occhi erano calamite per lei in quel momento «E se io fossi la ragazza di uno dei tuoi migliori amici?
Michael ghignò, accarezzandole una guancia «Allora renderemo le cose più divertenti»
«Cioè? Che intendi dire?»
«Se non vieni a letto con me dirò a Luke quello che è successo ieri sera»
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
Capitoli:
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Please don't judge me.





(6)


 

 

 Ad Aurora, che ci siamo presentate dopo mezz'ora che ci siamo incontrate per la prima volta e per averle fatto (accidentalmente) uno spoiler, spero di rivederti, piccolina.

 
 
 
 
She sleeps alone.
My heart wants to come home.
I wish I was, I wish I was beside you.
She lies awake.
I’m trying to find the words to say.
I wish I was, I wish I was beside you

 
- Beside you
 

 
 
 
 
I ragazzi erano usciti per andare a fare un’intervista per una importante stazione radiofonica del paese, che Olivia aveva sentito nominare ma non ricordava il nome.
Le cose con Luke non stavano andando per il meglio, anzi. Litigavano in continuazione per cose stupide – perché lui lasciava la tavoletta del water alzata, lei invece non toglieva i capelli dal lavandino, intasandolo per la seconda volta, i turni per lavare i piatti, fare il bucato e altre cose che non ricordava – e capitava che non si parlassero per tutta la giornata.
E quando Luke usciva di casa incazzato, Olly si rifugiava in camera di Michael, accolta tra le sua braccia e tranquillizzata dalle sua labbra.
«Te la senti di lasciare Luke?» le chiedeva allora, una volta massaggiandole la schiena e l’altra mordicchiandole il lobo dell’orecchio.
«Non ancora, stasera come al solito si scuserà e mi chiederà di fare l’amore con lui. Aspettiamo ancora un pochino, ok?»
E anche il sesso con Luke non la soddisfaceva più. Non dormivano più abbracciati, non facevano più la doccia assieme la mattina e Olivia si rifiutava di preparargli la colazione. Erano due sconosciuti oramai.
Luke quella mattina le aveva lasciato un messaggino dove si scusava per il suo comportamento di ieri sera e Olivia lo accartocciò, lanciandolo lontano da sé.
Si spogliò e indossò una maglia lunga che aveva rubato a uno dei ragazzi – probabilmente ad Ashton visto che riusciva a riconoscere il suo profumo – e iniziò a girare per casa, i piedi nudi che si scontravano sul pavimento freddo.
Decise di entrare in camera di quest’ultimo e sbriciare un po’ come fosse arredata. In effetti non aveva mai visto le stanze dei ragazzi – eccetto quelle di Luke e Michael – e voleva verificare che il ragazzo fosse così disordinato come diceva Luke.
«Dovresti vedere com’è ridotto il nostro povero tour bus» diceva giocando col suo piercing nero «Butta per terra i vestiti e poi li calpesta il mattino seguente»
E, come pensava, la camera era un disastro. Il letto era sfatto, le tapparelle abbassate e sparsi sul pavimento trovò dei cd e le sue bacchette della batteria.
Si avvicinò verso il comodino dove trovò una foto che lo ritraeva assieme ad Abby. Nell’immagine sorridevano, Ashton la teneva stretta a sé e la baciava una guancia mentre lei si lasciava cullare dalla sua stretta.
Erano bellissimi assieme, molto più di quanto lo fossero stati Calum ed Eve.
Abby era un prolungamento di Ashton, e lui di lei. Parlavano, ridevano, si comportavano nella stessa maniera e se eri la vittima di uno scherzo, potevi essere sicuro che erano loro due glie artefici.
Poi Abby era sparita lasciando un vuoto nei cuori di tutti, soprattutto in quello di Ashton che dopo mesi non si era ancora ripreso del tutto.
«Non ti hanno mai detto che è maleducazione entrare nelle stanze degli altri?»
Olivia si girò di scatto e, colta di sorpresa, si lasciò sfuggire la cornice dalle mani, facendola cadere.
«Accidenti, Michael» disse affrettandosi a raccogliere la foto, accertandosi di non aver rotto il vetro «Mi hai fatto morire di paura, che ci fai qui?»
Il ragazzo rise e si portò le mani nelle tasche dei jeans «Diciamo che non ero in vena di fare l’intervista così mi sono detto “ma ehi, Olly è a casa tutta da sola e potrebbe annoiarsi” allora ho detto di non sentirmi bene e sono tornato qui, sorprendendoti a spiare in camera di Ashton»
Olly arrossì e sorrise come a ringraziare Michael del gesto. Non stavano assieme da soli da un paio di giorni ed erano riusciti a scambiarsi alcuni bacetti innocenti la sera quando nessuno li guardava.
«Manca anche a te?» chiese lui indicando la foto.
Olly annuì «Lei ed Ashton erano bellissimi assieme, non so cosa le sia successo»
Michael l’abbracciò, facendo scontare i loro respiri e i loro cuori «Ashton l’ha cercata per mesi, ancora oggi la cerca. È innamorato perso di lei»
«Tu… tu mi cercheresti se io sparissi?» chiese lei titubante.
«Non ti lascerei andare nemmeno» sussurrò aumentando la presa.
Olivia alzò lo sguardo incontrando gli occhi di Michael, quel giorno di un vedere liquido. Si alzò sulle punte in modo da annullare la distanza tra le loro bocche, baciandosi dopo un tempo che pareva infinito.
«Sono… sono pronta per te, Michael» balbettò «Voglio… voglio farlo perché ti voglio, ti necessito. Senza patti, senza alcool in corpo o sostanze stupefacenti. Voglio che mi ami»
E quelle parole sembrarono scatenare una tempesta nel cuore di Michael, che venne sopraffatto dalle emozioni.
Allora la baciò, la baciò e l’amò, l’assaporò e decise di infonderle il piacere più intenso che avrebbe mai ricevuto nella sua vita.
«Non ci credo che sia tutto reale» disse sul collo di lei. Le mani di Michael vagavano sul corpo snello di Olivia che si morse il labbro per reprimere i gemiti. Presto si liberarono delle proprie magliette e Michael sorrise compiaciuto nel constatare che – beh – non indossava il reggiseno.
Iniziò a baciarle la mascella, per poi tornare al collo e scendere verso il petto.
«Oh, Mi-Michael» gemette quando lui le morse delicatamente un capezzolo mentre l’atro era tra le sua mani.
«Non sai davvero quante cose ho sempre sognato di farti» le sussurrò scendendo verso il basso ventre.
«Possiamo an-andare direttamente al sodo?» chiese lei scossa da un brivido quando la toccò «Non ce la faccio ad aspettare ancora»
Michael annuì a malincuore, aveva in mente così tanti modi per provocarle piacere che un po’ gli dispiaceva saltare la parte in cui la poteva stuzzicare fino a farla supplicare.
Olivia l’aiutò a disfarsi dei jeans e dei boxer e lui le sfilò velocemente la biancheria. La fece stendere sul letto di Ashton «Dobbiamo essere attraenti e non sporcare nulla» le disse baciandola ancora e cercò un preservativo nel primo cassetto del comodino perché sapeva che li nascondesse lì.
«I-Il mattino del nostro accordo, sotto… sotto la doccia ho immaginato che mi stessi toccando» confessò lei imbarazzata, cercando di coprirsi il volto con le mani.
«Dio, Olly» gemette «è la cosa più eccitante che mi abbiano mai detto, potrei venire solo immaginandoti»
Olivia, fattasi più sicura e intraprendente, si portò un dito alla bocca e lo leccò.
«Olly» disse lui con gli occhi sbarrati «C-che vuoi fare?»
«Solo un assaggio di quello che ti sei perso» disse lasciva scendendo verso il basso ventre del suo corpo.
Vezzeggiò il suo punto sensibile sotto lo sguardo incredulo di Michael che non sapeva se guardare le mani di lei o il suo volto.
Olivia gemette il suo nome, ripensando a tutte le scariche di piacere che le aveva fatto provare quando sentì la sua mano bloccarle il polso. Aprì di scatto gli occhi per vedere la reazione di Michael.
I suoi occhi erano più scuri del solito e si andavano a mischiare assieme all’iride scura. Sorrideva malizioso e Olly non seppe dire se era un bene o un male.
«Non fare mai più una cosa del genere, chiaro? Solo io posso darti piacere. Né Luke e tanto meno te stessa. Tu mi appartieni»
Una scarica elettrica le attraversò la spina dorsale nel vederlo tenere in mano una delle tante bende di Ashton.
Michael le afferrò i polsi avvicinandoli e li legò con la bandana.
Con Luke il sesso era sempre ripetitivo, raramente cambiavano posizioni e, sebbene lei avesse più volte cercato di aggiungere un po’ di brio nella loro vita di letto, alla fine si trovavano sempre a fare le stesse cose. E l’unica volta che aveva voluto sperimentare qualcosa, si era imbattuta in Michael e il suo piano per portarla a letto.
Invece ora era con Michael, in un letto non loro e con le mani legate per averlo provocato.
E sì, tutte queste cose nuove le piacevano.
«Poggia le braccia in alto contro la testata del letto. Solo io potrò toccarti, chiaro?» disse in tono solenne.
Se da un lato il fatto di essere legata la eccitava, dall’altro le dispiaceva non poterlo toccare dopo tanto tempo. Voleva graffiargli la schiena mentre sentiva i suoi muscoli guizzare, toccare il suoi capelli e accarezzargli il viso sussurrandogli quanto fosse bello e speciale per lei.
Michael le allargò le gambe intrufolandosi e l’osservò un’ultima volta «Sei così bella, legata davanti a me, è una di quelle immagini che vorrei rimanessero indelebili nella mia mente»
Olivia arrossì «Sono pronta» ripeté.
Il ragazzo le sorrise ed entrò delicatamente in lei, aspettò che si abituasse alla sua presenza prima di iniziare a spingersi dentro.
«Dimmi come lo vuoi fare, principessa»
Olly abbassò lo sguardo imbarazzata anche se aveva capito che con Michael non doveva vergognarsi di niente perché con lei era tutto naturale «Voglio farlo violento, è qualcosa che ho sempre voluto provare» ammise sentendo le guance andare a fuoco.
E Michael, a una richiesta del genere, non si sarebbe tirato indietro. Olivia aveva quel strano potere su di lui che riusciva ad eccitarlo e farlo venire solo a parole o immaginandosela soltanto e mai in vita sua era stato così attratto da una ragazza.
I loro corpi si muovevano in sincrono, come se non avessero fatto altro in tutta la vita. Erano una cosa sola, si stavano appartenendo e anche se non riuscì a decifrare quel mare di emozione, riuscì a trovarci anche del sentimento perché da quella fatidica sera qualcosa era cambiato in loro. Era cambiato il loro modo di guardarsi, quando si toccavano, anche se accidentalmente, una scarica di brividi attraversava le loro spine dorsali. E che dire delle notti che Michael aveva passato sveglio a sognarla?
Fu in quel momento che Olivia capì che Michael era il meglio che stava cercando.
Michael aumentò i movimenti, aggrappandosi alla testata del letto in modo da potersi spingere più in profondità dentro lei.
«Oh, Dio Michael» gridò quasi sentendo un calore diffondersi dal suo centro in tutto il corpo «M-Mikey»
Dopo un altro paio di spinte, entrambi erano sudati e soddisfatti, abbracciati nel letto di Ashton che probabilmente li avrebbe uccisi se avesse scoperto quello che avevano appena combinato.
Michael la slegò e Olivia si buttò subito tra le sua braccia, stringendolo e baciandolo ovunque.
«Sei in assoluto il miglior sesso della mia vita» ammise baciandogli le labbra.
Il ragazzo sorrise soddisfatto e la baciò a sua volta «Come mi hai chiamato prima?»
«Mikey, non ti piace?»
Michael rise scuotendo la testa «Certo che no, solo che nessuno mi aveva mai chiamato così, tano meno mentre facevo sesso con qualcuna»
Olly allora si avvicinò al volto del ragazzo cercando di essere il più sensuale possibile e, provando a non ridere, disse «Potrei chiamarti così mentre lo facciamo»
Per tutta risposta lui ridacchiò, stringendola a sé ancora più forte in modo che Olly appoggiasse la testa sul suo petto «Tutto quello che combini mi fa impazzire e Mikey mi piace come nome, sai?»
Rimasero un pochino a coccolarsi nel letto e quando l’orologio segnò mezzogiorno, i due decisero di iniziare a vestirsi perché tra poco sarebbero arrivati i ragazzi.
«Mi sono sempre dimenticato di chiederti cosa significa il tatuaggio che hai sotto il seno» disse Michael passandole la maglietta.
Olivia abbassò lo sguardo sul suo corpo e accarezzò con le dita la scritta “panta rei”, poi parlò «Significa “tutto scorre”, è greco. Me lo sono fatta dopo la morte di mia mamma come per ricordarmi che tutto scorre»
Michael si avvicinò fino a fare scontrare le loro fronti e le sue mani si appoggiarono sui fianchi di lei «Tutto scorre, ma io voglio restare»
Olivia fece per ribattere quando all’improvviso sentì la porta sbattere e la voce squillante di Ashton urlare «Siamo a casa» e in sottofondo le risate degli altri.
Olly si rivestì in fretta senza badare a Michael e uscì dalla stanza per accogliere i ragazzi giù i cucina.
L’avevano vista brutta.
 
***
 
«Numeri uno nella classifica inglese!» urlava Calum, le braccia alzate al cielo e i fianchi che ondeggiavano freneticamente.
Dietro di lui, Eve ridacchiava spostandosi i capelli neri da una spalla all’altra.
Olivia osservava la scena sulle scale divertita nel vedere il moro scatenarsi in quel modo. Ashton uscì dalla cucina per raggiungere gli altri in salotto con in mano una bottiglia di spumante e dei bicchieri di plastica, probabilmente quelli avanzati dalla festa precedente.
«Coraggio, Olly» la richiamò Calum «balla con me» le tese la mano il moro.
Olivia prese la mano dell’amico che le fece scendere di fretta gli ultimi gradini e poi iniziarono a ballare mano nella mano. Le piaceva il carattere allegro e spontaneo di Calum, il modo in cui riuscisse a far sciogliere anche la persona più rigida e seria, come Luke in certi momenti.
Luke, lo stesso Luke che ora teneva lo sguardo basso e si mordicchiava nervosamente il labbro.
Olly interruppe bruscamente il balletto per concentrarsi sul biondo.
«Ehm…»
Eve tappò la bocca ad Ashton e continuò la frase per lui, spingendolo verso la cucina «Noi andiamo in cucina a festeggiare, avete tanto da dirvi»
E Calum li seguì sconsolato borbottando un «Ma io mi stavo divertendo»
Oliva fece qualche passo in avanti e due indietro perché non riusciva davvero a stare nella stessa stanza col suo ragazzo.
«Mi dispiace» disse semplicemente lui, fermo affianco al divano «è che non so più cosa mi stia succedendo ultimamente, non so cosa stia succedendo a noi. A dire il vero le cose andavano meglio quando non ci vedevamo mai»
Olivia rimase zitta, spostava il peso da un piede all’altro e scacciò via le lacrime.
«Solo… io non voglio che tutto questo finisca, Olivia. E ho paura che tu non mi voglia più. Quindi te lo chiedo ora e voglio che tu sia sincera» si avvicinò alla ragazza e incastrò le proprie mani tra le sue «Vuoi ancora stare con me?»
«Io… io non lo so, Luke»
La presa di Luke si affievolì e lasciò cadere le sue braccia lungo i fianchi «Forse… forse una pausa ci farà bene» propose allora lei cercando di sorridergli.
«Non capisco dove ho sbagliato. Vorrei poter tornare indietro e rimediare i miei errori» borbottò lui, lo sguardo basso puntano sulla punta delle scarpe.
“Oh Luke, non sei l’unico a voler tornare indietro e cancellare i propri errori”.
«Non hai sbagliato nulla, Luke. Sono io il problema – e Olly voleva alzare gli occhi alla sua stessa affermazione, una frase fatta non faceva proprio al caso, ora – quindi perdonami ma non sono più sicura di voler andare avanti. Penso che per un po’ è meglio se torno a casa mia, solo per pensare»
«Sembra quasi che tu abbia già fatto una scelta» disse Luke tagliente.
«Io… I-»
Luke sospirò e la precedette «Intendo dire, se tu mi dici di aspettarti io lo farò, non mi importa il tempo che ci metterai. Se invece hai già scelto, beh, allora penso che tra di noi sia finita, giusto?»
«Prendiamoci solo un po’ di tempo per pensare e capire dove abbiamo sbagliato, Luke. Ti prometto che questo non è un addio»
Luke annuì e le baciò una guancia prima di raggiungere gli altri in cucina.
Merda, merda, merda!






















MI LITTLE TALK.
Vi prego, non mi odiate çwç
E soprattutto non vi scandalizzate per la parte
hot Mi vergogno di me stessa e della mia mente perversa (?)
Tornando alla storia, su Michael non mi esprimo (non vorreste sentirmi) e LukepatatososcemoidiotaHemmings NON HA CAPITO ANCORA UN'EMERITA FAVA!
Scusatemi ma io penso che Luke sia il più fessacchiotto dei quattro e bho, volevo dirvi le mie motivazioni del perché ho scelto lui come cornuto (scusate la finezza)
Ora passiamo alle brutte notizie çwç Domenica parto e starò via due settimane quindi per due settimane non potrò aggiornare (sorratemi) quindiiii per farmi perdonare, vi lascio uno spoiler del prossimo capitolo:

 

«Pensi che io si arrabbiato?» chiese lui senza guardarla.
«Dovresti esserlo, mi sono comportata male con te»
«Hai ragione, eppure non ci riesco. Mi piaci troppo. Sono solo confuso. Insomma, perché quando succede qualcosa che non va bene a te, tu scappi? Perché devi sempre fare la bambina viziata? Pensavo fosse Luke quello senza palle tra voi due. Invece mi sbagliavo» fa una piccola pausa dove si passa le mani tra i capelli




Poiii, vi lascio i miei link:
Long in corso http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3110492&i=1
Mini Long su Luke, completa (che forsè è una delle mie storie, senza contare le OS, preferita) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3126821&i=1

E il banner di una long che pubblicherò a settembre assieme ad una seconda long e una mini long di 7 capitoli, dovete amarmi! IL banner l'ho fatto io, spero che vi piaccia!
Bacissimi
Meghhy

P.s. quando torno voglio tanteeee visualizzazioni, oke? Fatemi sapere se vi piace :)

  
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