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Autore: futacookies    10/06/2015    4 recensioni
{Raccolta di drabbles • Sirius/Bellatrix • (ovviamente) No happy ending}
Bellatrix era l’immoralità e il peccato nella sua esistenza – un’invitante macchia cremisi impressa nella sua anima.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Bellatrix Black
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incest | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Questa raccolta partecipa a "Il contest del jukebox", indetto da Fefy_07 sul forum di Efp.


NdA: piccole e indispensabili note prima della lettura:

  • La coppia è Sirius/Bellatrix, per cui ci sono una lunga serie di precisazioni:

  1. Il punto di vista è sempre quello di Sirius – non ho voluto utilizzare il punto di vista di Bellatrix perché, personalmente, la trovo un po’ difficile da gestire;
  2. La storia ha luogo prima che Sirius scappi di casa, ossia, in quello che sarebbe il suo quinto anno ad Hogwarts. Non ho trattato il tema degli Animagus e nemmeno quello dei Malandrini perché non pertinenti al tema – in poche parole, io ho solo colto quelli che sarebbero potuti essere i pensieri di Sirius sull’argomento.
  3. Non per far spoiler, o per rovinare la lettura, ma Bellatrix non è davvero innamorata di Sirius… potrebbe usarlo come passatempo/distrazione/giocattolo, oppure potrebbe essere una scusa per convincerlo ad unirsi ai Mangiamorte, non so – non è un problema che mi sono posta – ma è importante per parte della sua caratterizzazione.
  4. Sirius è invece molto innamorato di Bellatrix. Non ho lasciato trasparire immediatamente la cosa, ne l’ho resa troppo evidente in seguito, ma spero che sia abbastanza chiaro (rettifica: ho appena notato che Sirius straborda oscenamente d’amore per Bellatrix fin dalla prima drabble). Come giustifico l’amore di Sirius per la cugina? Semplice, non lo faccio. Credo sia da addurre, come scritto alla fine della prima drabble, al fatto che Bellatrix sia diversa da tutte le ragazze con cui si sia relazionato (non necessariamente in senso amoroso) fino ad allora. Bisogna anche tener conto della differenza d’età: Bellatrix è molto più adulta, matura di tutte le compagnie di Sirius, considerando che quello che sta per frequentare è il sesto anno, al termine dell’ultima drabble, le più grandi tra le compagne di scuola hanno otto/sette anni in meno di Bellatrix.
  5. Come detto poco prima, tenete conto che tra i due corrono nove anni di differenza, se non sbaglio – utilizzando le date di Wikipedia (seppur non sono nove, va tenuto sempre conto che i due non sono assolutamente coetanei);
  6. Oltre che prima della fuga di Sirius, la storia è ambientata prima del matrimonio di Bellatrix (perché sono pigra e narrare tutti i problemi di una semirelazione extraconiugale sarebbe stato difficile).
  • Le quattro citazioni da utilizzare erano: 

  1. “I won’t be the one to let you go” ("Non sarò io quello a lasciarti andare");
  2. “You can take back your memories that are no good to me” ("Puoi riprenderti i tuoi ricordi che non mi servono a niente");
  3. “I finally found you, my missing puzzle piece, I’m complete” ("Finalmente ti ho trovato, il mio pezzo mancante di puzzle, sono completo");
  4. “When the world will not believe us we will rise above the ashes” ("Quando il mondo non ci crederà, noi sorgeremo sulle ceneri").

 
Ovviamente, non le ho utilizzate nell’ordine sopra riportato, né tanto meno le ho lasciate intatte, ma il significato è indubbiamente rimasto invariato.
Per il resto, alla fine.
Buona lettura, Fede ♥
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L’erba cattiva

 
Missing puzzle piece ~ I
 
Era stato come farsi circuire da una pianta rampicante: lentamente, Bellatrix aveva allungato le sue mani su di lui – ed era rimasto lì, senza opporsi, mentre diventava sempre più succube della donna.
Bellatrix rideva, mentre sussurrava al nulla che perfino il nobile Grifondoro Sirius Black – la macchia sporca nella loro purissima genealogia – aveva facilmente ceduto al suo lato oscuro.
C’era un che di malsano, in quello che gl’aveva fatto – l’attrazione che avvertiva, l’interesse che prestava ad ogni suo movimento – eppure non era riuscito a impedirsi d’amarla.
Aveva cercato a lungo qualcuno in grado di regalargli simili emozioni – finalmente l’aveva trovato, il pezzo mancante del suo puzzle, e poteva dirsi completo.
 
Above the ashes ~ II
 
«No
C’erano diversi livelli di cedimento al lato oscuro, ma non si sarebbe lasciato trascinare nel fango – nemmeno per lei.
«No, Bellatrix.», ringhiò, fermo nelle sue convinzioni. Non sarebbe diventato un Mangiamorte – nessuno avrebbe rubato la libertà rimastagli.
«Sciocco! Non capisci. Questo è solo l’inizio! Hai ancora l’opportunità di raggiungere una posizione elevata-», s’interruppe, ridendo ferina, «Forse è meglio così: quando il mondo non ci crederà – e accadrà, stanne certo – sorgeremo sulle ceneri che abbiamo sparso, più determinati e potenti che in precedenza.»
Sirius annuì sommessamente – l’amava, oh, se l’amava, di quell’amore che gli aveva avvelenato il cuore –, ma l’esperienza gli aveva insegnato che dalla cenere non nasceva nulla.
 
The one to let you go ~ III
 
Le aveva detto, una volta, che non sarebbe stato lui quello che l’avrebbe lasciata andare.
Le aveva detto che – se gliel’avesse permesso – l’avrebbe stretta fino all’ultima delle sue notti, fino all’ultimo dei suoi respiri – anche se fosse stato difficile.
Poi era diventata l’erba cattiva – quella destinata a non morire mai –, l’edera velenosa che gli era cresciuta intorno – il suo mantello irto di spine – e che rischiava di ucciderlo.
Bellatrix era l’immoralità e il peccato nella sua esistenza – un’invitante macchia cremisi impressa nella sua anima.
Era però giunto il momento di spezzare le catene indossate per lei, disfarsi di quel mantello che lo feriva, rompere le sue promesse.
 
No good to me ~ IV
 
Ormai si respirava aria di guerra e si prospettavano anni ardui e pericolosi, in cui erano richieste scelte ardue, ma indispensabili – Sirius si chiese se sarebbe stato in grado di combatterla, di osservarla mentre faceva la propria parte come lui non era in grado di recitare la sua.
Bellatrix era un’emozione dolorosa – c’era ancora tanto veleno nel suo sangue, tutto l’amore che provava per lei.
Bellatrix era l’edera velenosa – quella che pungeva, ma così affascinante che non si osava falciarla.
Bellatrix era l’erba cattiva, e gli toccava reciderla brutalmente – poteva riprendersi i suoi ricordi, non gli sarebbero serviti più a niente.
A volte, l’unica soluzione che restava era scappare.
 
 
 
Note dell’Autrice:
dunque, eccoci alla fine.
Avevo terminato le drabble giorni fa, ma dato sempre perché sono pigra da morire, ho scritto soltanto adesso le note. Non so fino a che punto ho utilizzato come si deve le citazioni, diciamo che le ho inserite nel testo, ma non è ho fatto proprio il punto centrale della storia. Tuttavia, sono abbastanza soddisfatta del modo in cui le ho contestualizzate.
Passiamo però alle singole drabble:

  1. La prima, segna un po’ l’inizio del loro essere ‘coppia’, di come Sirius si sia innamorato di lei e di come lei l’abbia irretito. Come spiegato nelle note, l’interesse del giovane Sirius nasce dal fatto che la cugina sia un campo praticamente inesplorato, per lui. essendo Bellatrix consapevole di come ‘conquistarlo’, è stata capacissima di farlo innamorare perdutamente di sé.

  2. La seconda è un po’ una scusa per farli interagire, perché mi dispiace fare quattro drabble completamente introspettive e non sapevo come ficcare la citazione. L’unica occasione in cui avrebbero potuto parlare sarebbe stata durante le vacanze di Natale, quindi sì, direi che è ambientata lì. Per quel che riguarda il tema centrale, si rifà sempre alle note iniziali, quando elenco i diversi motivi per cui Bellatrix dovrebbe voler intrattenere una relazione con Sirius – ossia divertirsi, oppure renderlo un Mangiamorte. Ho pensato che inizialmente, prima che si scatenasse la guerra vera e propria, nessuno volesse considerare Voldermort e i suoi come una vera e propria minaccia. Il fatto che Sirius rifiuti l’offerta mi sembra abbastanza ovvio – per quanto innamorato potesse essere, ci sarebbe sempre stato un angolo della sua mente che gli avrebbe ricordato i suoi principi e che glieli avrebbe fatti seguire.

  3. Qui non c’è molto da dire, se non che si riprende un po’ il tema della prima drabble e che si gettano le basi per l’ultima – con tutto il discorso sull’erba cattiva e l’edera velenosa. C’è da notare che si contraddice un po’ la citazione e comunque quella che sarebbe dovuta essere la sua decisione iniziale – cioè  di non lasciarla mai.

  4. A questo punto, siamo entrati nella fase che precede la fuga di Sirius – i rapporti con la famiglia si sono definitivamente incrinati, se non rotti, e l’intero mondo magico è sul piede di guerra – ma non vorrei che si pensasse che ho romanticamente posto come causa scatenante della famigerata fuga l’addio a Bellatrix. Diciamo che quello è stato più una conseguenza, o comunque l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso, non altro – in effetti, mi rendo conto che dal modo in cui la drabble stata scritta, questo è ciò che traspare, quindi diciamo che dal mio punto di vista la storia è un po’ diversa.

Nella mia concezione dei fatti, nel corso degli anni l’amore di Sirius si è raffreddato enormemente, restano soltanto come sorta di labilissimo ascendente che avrebbe potuto avere Bellatrix se avesse voluto utilizzarlo – cosa che non successa. Per quel che riguarda lei, be’, non provava granché priva, non provava granché dopo.
Il titolo riprende il vecchio detto che recita: “l’erba cattiva non muore mai”, ed è  un po’ riferito a Bellatrix, che nel libro viene caratterizzata come una donna molto forte, seppur crudele, e per un altro cinquanta per cento è riferito al loro amore, che è considerato negativamente, ma che, nella mia romantica concezione (e qui c’è la vena zuccherosa), è destinato a non morire mai.
Grammaticalmente parlando, ho posto un po’ di elisioni a destra e a manca, per riuscire a entrare nella centodieci parole – infatti il contatore word ne conta una sola nel momento in cui sono legate dall’apostrofo – nonostante sia una tecnica che non mi faccia impazzire.
E niente, avrò sicuramente pasticciato con stile, IC, e tema del contest, e ho scritto 1136 contro le  parole di note contro le 461 parole della storia (storia che detesto con tutta me stessa), ma posso dire che non sono mai stata tanto ispirata come quando ho scritto queste drabble – di cui alcune addirittura scritte mentre ero ancora a scuola!
Spero che siano state gradite!
Baci, Fede ♥

  
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