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Autore: blu992    10/06/2015    5 recensioni
Post Reichenbach.
Sono passati due mesi dalla Caduta. John riceve, per errore, un SMS da un uomo. La corrispondenza non termina lì.
Text!Fic.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buon pomeriggio
Siamo all'ultimo capitolo, non vi ho avvisati, ma non lo sapevo nemmeno io XD
Ringrazio tutti coloro che hanno letto, chi ha aggiunto la storia alle preferite, chi tra quelle seguite e hi tra quelle da ricordare.
Ci tengo a ringraziare chi ha recensito, siete state il mio supporto migliore.
Vale_Efp
Allycella
AkaNagashima
Blablia87
Ma_AiLing
Midori No Esupuri
mikimac
Daniela93
Ele_and_Giuly
lululove2
321_Featherly piper_123
EmotionalRangeOfaTeaspoon
greeneyes99
BJgirl

Mi sono divertita tanto a scrivere questa storia, è stato un piacere!
Buona lettura!




7 Giugno

(Ore 10:23) Mio fratello non le si avvicinerà più dottor Watson. Le chiedo solo il permesso di spedirle una sua lettera. Me l’ha consegnata questa mattina, ma se non ritiene opportuno leggerla non la spedirò. MyH
(Ore 11:34) Può portarmela a mano, a pranzo. JW
 
(Ore 12:12) John mi ha chiesto di pranzare con lui, oggi. MyH
(Ore 12:14) Non credo ti ucciderà, mi vuole bene. GL
 
(Ore 16:23) Allora? Sei ancora intero? GL
(Ore 16:37) Gli ho consegnato una lettera di Sherlock, ma non l’ha letta. Si è fatto raccontare i dettagli “tecnici” del piano. Mi ha detto che probabilmente non riuscirà mai a perdonarmi del tutto, ma che si sta sforzando di capire le mie ragioni. Non abbiamo parlato di lui e cosa intende fare. Alla fine mi ha anche detto di trattarti bene, perché ha ucciso per molto meno. MyH
(Ore 16:39) Oh, bene. GL
(Ore 16:40) Bene? MyH
(Ore 16:42) Una minaccia di morte che ti pesa sulla testa farà sì che ti comporti benissimo. GL
(Ore 16:44) Uno: spero tu sappia che una minaccia di John Watson mi spaventa ben poco. Due: spero tu sappia anche che non ho bisogno di essere minacciato per comportarmi bene, non lascerò che tu vada di nuovo via da me. MyH
(Ore 16:45) Siamo sentimentale Signor Holmes. GL
(Ore 16:46) E tu ti stai divertendo un po’ troppo in questa situazione! MyH
(Ore 16:54) Stasera cucino io. GL
(Ore 17:23) Cercherò di farcela per le nove. MyH
(Ore 17:27) Devi farcela. GL
(Ore 17:31) Riscalderò quello che hai preparato se tornerò tardi. MyH
(Ore 17:34) Forse non hai capito. È un ordine Signor Governo Inglese. Stasera dobbiamo mangiare insieme ciò che ti preparerò. GL
(Ore 17:39) Sai già che la mia risposta sarà sì, mi va bene anche il cibo indiano. MyH
(Ore 17:41) Mycroft, ti odio. GL
(Ore 17:44) Certo, certo Ispettore. MyH
 
(Ore 23:12) John, sei ancora sveglio? Credo che farò un po’ tardi stasera, le mie amiche non hanno intenzione di lasciarmi libera! Un bacio. MM
(Ore 23:16) Tranquilla, Mary. Divertiti, io guardo un po’ di TV e vado a letto. JW
 
(Ore 23:45) È l’ultima volta che ti do ascolto, spero che tu abbia qualcosa di nuovo da dire in quella lettera. JW
 
 
 
A John H. Watson. Crawford St. 21.
Da Sherlock Holmes. Baker St. 221B.

Caro John Ehi

John.

Non ti scrivo per spiegarti i dettagli tecnici, che, a quanto pare, tu non vuoi conoscere. Ti scrivo per descriverti altri dettagli, per darti altre spiegazioni. Mi conosci bene John Watson, sai bene quanto io abbia difficoltà con i sentimenti umani. Ho sempre detto che si tratta solo di reazioni chimiche, un difetto chimico. Ho anche detto che questo difetto si presenta nelle persone deboli, nella parte che perde. Durante la mia assenza sono giunto a due conclusioni. Uno: i sentimenti sono reazioni chimiche che si presentano in chiunque. Due: sono io ad aver perso questa volta. Strano, no? Anche Sherlock Holmes riesce a provare delle emozioni. Detto ciò, passo all’analisi delle emozioni che ho conosciuto in questi mesi.
Nel mese di Ottobre ho conosciuto la paura. Avevo capito il piano di Moriarty, sapevo come sarebbe finita e dovevo assolutamente trovare un modo per non dargliela vinta. Non vuoi tutto il racconto? Beh, ti dico solo che ho trovato un modo per non morire. Il diciotto Ottobre ho provato rabbia. Ero arrabbiato perché pur sapendo che non sarei morto, avevo comunque perso la battaglia. Andare lontano da Londra è stato per me come perdere la mia vita. Quindi sono veramente morto.
A Novembre ho conosciuto la rassegnazione. Ero “morto”, non potevo farci più nulla e dovevo far in modo di finire ciò che avevo cominciato. I primi mesi della mia missione ero così impegnato che ricordo poco di tutto ciò che ho fatto. La mia vita era frenetica e non avevo tempo per fermarmi a pensare.
Il dodici Dicembre ho conosciuto la tristezza. Ero triste perché ero solo. Forse ho conosciuto anche la solitudine. E a quel punto ho sbagliato. Ho lasciato che i sentimenti prendessero il sopravvento sulla razionalità e ti ho mandato il primo messaggio. Avrai capito che non era per niente un errore, non c’era nessun Peter, sono sempre stato da solo e mi spostavo di continuo. La solitudine ha trovato sollievo, ma la tristezza no. Saperti distrutto mi distruggeva. Mi parlavi del dolore alla gamba, del tuo senso di vuoto. Mi parlavi di me, e io non riuscivo a smettere. Mi davi sollievo, John, ma io ti ho dato tormento. Sono stato egoista, come sempre, come mio solito.
Il trenta Marzo ho provato gelosia. Pura gelosia. Mi hai detto “ho conosciuto una donna”, e io mi sono sentito messo da parte. Sherlock e VS si sono sentiti traditi. Ho pensato che avresti avuto qualcun altro con cui confidarti, con cui passare le giornate. E io mi sarei sentito di nuovo solo. Egoista, ancora.
Il venti Aprile mi hai telefonato. Ho sentito la tua voce, John. Il venti Aprile ho sorriso. Forse non era vera felicità, ma ci andava vicino. Il giorno dopo, quando mi hai detto di voler comprare una moto, ho provato di nuovo paura. E rabbia. Davvero, John? Tu su una moto? Saresti caduto dopo cento metri e dovevo fare qualcosa. Ti ho chiamato per nome quel giorno, mi sono volutamente esposto, sapevo che ciò ti avrebbe distratto dai tuoi nuovi acquisti. Come potevo lasciare che rischiassi la vita perché mi credevi morto, quando poi non lo ero? Non potevi morire se io ero vivo.
Il due Maggio mi hai detto che VS ti mancava. Lì ho provato invidia. Invidiavo me stesso, strano, no? Ma quando ti ho detto che la tua assenza era una presenza costante nella mia vita, era vero. Ero io a parlare. Saperti lontano da me, sapere che stavi costruendo una vita che ammetteva la mia morte e che ti stavi abituando alla mia assenza, mi ha fatto male. Sì, lo so che me lo meritavo, ma al momento, provare sentimenti così forti, mi ha destabilizzato. Mi mancavi e dovevo portare a termine la missione, dovevo tornare. Il Quattro Maggio mi hai detto che forse non eri stato abbastanza per tenermi in vita. Mi sono arrabbiato di nuovo. Con te. Forse se ti avessi avuto davanti ti avrei picchiato. Non dirlo mai più. Sei molto più che abbastanza, per me.
La felicità, quella vera, l’ho provata il venti Maggio, quando ho ucciso una persona. Il tuo killer, John. Non ero felice perché potevo finalmente tornare, sarei stato altri cento anni lontano da Londra sapendo voi tutti fuori pericolo. Sapendo che tu eri fuori pericolo.
Tutto il resto lo conosci, ma forse non sai un’altra cosa. Il venti Maggio ho provato anche un’altra emozione, una che mi ha dato modo di capire l’intensità di tutte le altre. Mi hai spiegato cosa si prova ad essere innamorati, John. Mi hai detto che ti sentivi in pace con il mondo. Il mio mondo è sempre stata una guerra continua. Una guerra che ha invaso anche la tua vita. Quel giorno avevo ucciso una persona e dentro di me c’era solo pace. Una pace che mi si espandeva dallo stomaco al resto del corpo. Sono felice che tu abbia provato un sentimento così forte per qualcuno, perché lo auguro a chiunque. Credo che l’averti protetto sia stato il mio personale modo di essere innamorato. Proteggere te, John Hamish Watson, significa amarti.
Non sentirti in dovere di rispondere, probabilmente sarai ancora arrabbiato e quasi sicuramente non mi perdonerai mai per il male che ti ho fatto. Questa è una lettera d’addio, John. Ti lascerò vivere la vita che hai creato senza me. Ti lascerò essere John Watson, medico e marito. Dico addio al mio blogger.
Sherlock Holmes.
 


8 Giugno
 

(Ore 09:14) L’ha letta? SH
(Ore 09:29) Sì, ieri sera, mentre Mary era fuori. MyH
(Ore 09:31) E allora? SH
(Ore 09:34) All’inizio era così arrabbiato che pensavo gli sarebbe uscito il fumo dal naso. Poi ha pianto, molto. La cosa strana è che alla fine ha riso, rideva forte. Era una risata un po’ amara, ma aveva le lacrime agli occhi. MyH
(Ore 10:09) Ok. SH
(Ore 10:15) Hai detto che lo lascerai in pace. Lo farò anche io. Sarai il primo a saperlo se gli succedesse qualcosa, ma non lo sorveglierò più come prima. MyH
 
(Ore 15:23) John non dimenticarti di passare in sartoria, hai appuntamento alle 18:00. MM
(Ore 15:29) No, Mary, lo ricordo. JW
(Ore 15:33) Se puoi, compri anche il latte? È finito stamattina. MM
(Ore 15:39) Già preso! JW
(Ore 15:44) Sei un amore! MM
 
(Ore 20:29) Molly, ti ho inviato una mail. L’hai ricevuta? JW
(Ore 20:34) Controllo subito! MH
 
(Ore 21:15) Wow! Non sembra lui. MH
(Ore 21:16) Già. JW
(Ore 21:18) È tutto vero, credigli. Devo raccontarti una cosa. Il giorno prima della caduta, Sherlock era strano, lo osservavo spesso. Lo dissi anche a lui, quando era sicuro che tu non lo stessi guardando il suo sguardo si intristiva. Fingeva di fronte a te, forse inconsapevolmente. Anzi, ne sono certa dopo aver letto questa lettera. Non ascoltava ancora i suoi sentimenti, non li sentiva. Il suo inconscio sapeva che non avrebbe voluto lasciarti e allo stesso tempo era tremendamente preoccupato per te. MH
 


10 Giugno

(Ore 10:13) Ti sei svegliato? Scusami, dormivi così bene che non ho voluto svegliarti per salutarti! Manca un mese, John! MM
(Ore 10:15) Mi sono svegliato poco fa, ora vado a fare una passeggiata. Sì, solo un mese. JW
(Ore 10:17) Passeggiata? Quindi il dolore forte alla gamba che avevi ieri sera è passato? MM
(Ore 10:21) Non del tutto, ma forse camminare mi fa bene. Ci vediamo a casa. JW
 
(Ore 10:45) Ehi John, che ne dici di andare al pub stasera? GL
(Ore 10:49) Ho delle cose da fare Greg. Non so quanto ci metto. Va bene se ti faccio sapere tra qualche ora? JW
(Ore 10:58) Certo! Devo dirti una cosa, però! GL
 
(Ore 11:15) John è a Baker St. Credo stia decidendo se avvicinarsi o meno al 221B. MyH
(Ore 11:18) Mi dispiacerà piangere realmente la morte di Sherlock Holmes. GL
 
~Chiamata in arrivo John Watson a Molly Hooper

“Ciao John! Come va?”
“Sono a Baker St.”
“Oh…”
“Non so se andare lì”
“Se sei lì vuol dire che lo vuoi”
“Già, ma non so se è sbagliato…Mary”
“Se è ciò che vuoi, nulla è sbagliato. È tornato dal regno dei morti John, Mary capirà, prima o poi.”
“Ok, ho dimenticato le chiavi”
“Quella casa ha un citofono”
“Esatto”
“A dopo John”
“Grazie Molly”.
 
~Citofono 221B
“È aperto”
 

“NON CORRERE! TI FA MALE LA GAMBA!”

“Non mi fa male, oggi”
“John…”
“Zitto Sherlock, lascia parlare me. Altrimenti comincio col prenderti a pugni e non dico ciò che ero venuto a dirti”
“Ok, sto zitto”
“…”
“…”
“Non guardarmi così, sto pensando”
“…”
“Allora… Beh.. La tua lettera. Sì, comincio da quella. L’ho letta, l’avrai capito. Mi hanno colpito molte delle cose che hai scritto. Una, però, per niente. Tu sei sempre stato umano Signor “le emozioni sono solo chimica”. Io l’ho sempre saputo. Non mi è mai passato per la testa il fatto che tu non provassi emozioni. Ti arrabbiavi quando buttavo i tuoi esperimenti, no? Forse eri così convinto di esserne immune che non le consideravi, le emozioni. O forse non ti sei mai fermato a rifletterci su. Facciamo lo stesso gioco, ti dico cosa ho provato io, mese per mese. Ottobre, Novembre distruzione. Dicembre? Distruzione e senso di novità. Gennaio, Febbraio e Marzo? Avevo sempre il cuore distrutto Sherlock, che ci fossero Mary, Greg, Molly, un tizio sconosciuto. Non avere te mi distruggeva giorno dopo giorno”
“John, io…”
“Zitto, hai detto che mi avresti fatto parlare. Forse è bene passare direttamente a quando sei resuscitato. Lì ho provato rabbia, non sai quanta. Mi sono sentito tradito da te. Ma di questo abbiamo già parlato. Meglio passare a…alle cose che non sai già Hai scritto che sai che non ti perdonerò mai. Pessima deduzione. Davvero, davvero pessima. Io…io ti ho perdonato nel momento esatto in cui sei rientrato nella mia vita. La rabbia c’era, ma il sollievo di saperti vivo era…era enorme. Sherlock, ti ho perdonato perché non ho potuto fare altrimenti. Non posso scappare da ciò che sono. E ciò che sono l’ho capito il diciotto ottobre. Altra deduzione sbagliata, detective. Mi tocca invertire i ruoli e dirti che sei tu che “guardi, ma non osservi”. Ti ho detto di non aver avuto tempo di dire ad una persona quanto l’amavo. Sherlock, non ho avuto tempo perché ho capito di amarla mentre si buttava dal tetto di un ospedale. Io non ho capito che fossi tu VS, perché mi fidavo così tanto di te. Ho detto di amare il mio migliore amico in modo molto esplicito. Mi deludi, Holmes”
“…”
“Ora puoi parlare”
“Tra un mese ti sposi”
“Sì, ma niente di serio”. *
“John…”
“Sherlock, sei resuscitato, ho una seconda opportunità, non sono così stupido da perdere anche questa”
“Sei sicuro?”
“Sì”
“Non te ne pentirai?”
“Mai”
“Riporterò la guerra nella tua vita”
“Sono un soldato, lo sai?”
“Farò sempre esperimenti”
“E io continuerò a buttarli nella spazzatura”
“Tu cucinerai e io non mangerò”
“Lo so, Sherlock, lo so…”
“Tu mi ami”
“Adesso abbiamo una chiara visione dell’ovvio” **
 
 

E la Signora Hudson alle 13:21 sentì solo due forti risate riempirle il cuore.




 
 
*Frase del film Tre uomini e una gamba.
*Frase dal film Sherlock Holmes (2009).


La fine. Siamo alla fine.

Scherzetto! Ci sarà un capitolo extra. Una sorta di epilogo. 
Scusatemi, sono cattiva.

Vi saluto, Blu.
 
 
   
 
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