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Autore: Yuiko_Furokawa    10/06/2015    1 recensioni
“Tutto bene?”
Kyaaaah!!!!
“S-sì..”
È stato amore a prima vista…
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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PARTE 2

Dopo le scyokkanti scoperte Felicie passò le sue giornate a disperarsi piangendo davanti a Beautiful asciugando le sue lacrimucce sui fazzoletti di Hello Kitty.
“NOOOOO KATIEEEEEEEEEEEE!!!! NON PUOI MORIRE ORA!!!!!! TI AVEVANO MESSO UN NUOVO QUOKORO!!!! BUAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!!!!!”
“Figlio, smettila di guardare Beautiful e comincia a vivere!!”
“Ma madre, io lo amo! E così mi distraggo dal vortice di depressione che mi sento dentro!!”
“Zitto e va’ a trovarti un lavoro!”
“Ma sono minoren-“ Felicie non fece in tempo a finire la frase che la madre lo sbatté fuori di casa.
“E non tornare finchè non hai trovato un’occupazione stabile!”
*SBARABANG (suono di una porta chiusa viulentemente)*
E così il nostro povero protagonista, dopo la scoperta della sua omosessualità, dopo una grande delusione amorosa, dopo una scioccante verità (la mancanza di gelato in casa), e dopo essere stato privato di un tetto sotto cui vivere, non sapeva dove andare.
All’improvviso ebbe l’illuminazione dopo che l’arcangelo Gabrilellè, schiaffeggiandolo con passione, riuscì a far affiorare nel cervello di Felicie un’idea grandiosa.
Andare a vivere nel posto che più amava:
LA SCUOLA.
Piena di Senpai bellissimi e di tanti DOCHI DOCHI BUM BUM.
Certo! È quello il posto giusto dove vivere! Così magari qualche bel maschione si accorgerà di me e mi adotterà!
Così cominciò ad avviarsi verso l’edificio e, quando arrivò, essendo già giunta la sera, si coricò su una panchina in cortile, scacciando un barbone che stava per morire nel sonno, e prese il suo posto.
Durante la notte il nostro ragazzo fece sogni estremamente Gliaoi con Valenteeno-senpai e venne svegliato dalla campanella che segnava l’inizio delle lexxioni.
OMG! Devo sbrigarmi, sennò farò tardiiiiiiiiii!!

… Ah…
… I libri…
… Non ho i libri...

“Arcangelo Gabrilellè, aiutami tu!”
Dopo aver pronunciato questa frase guardò verso l’alto e vide che i libri erano tra i rami dell’albero “OMG eccoli! Tvb Gabrilellè!”
“Di niente broh”
Ma era troppo presto per rallegrarsi. Infatti i libri si staccarono dalla pianta e gli caddero in testa.
“Oh…”
Dopo essere svenuto per almeno 1800 secondi si risvegliò e si avviò verso la classe, con un bernoccolo rosso simile a un corno in testa.
“AHAHAHAHAH CORNUTO!” disse Gabrilellè ridendo.
“Gabrilellè, questa me la paghi!!!”
______________________________
 
“Scusi il ritardo Prof.ssa-sense’!”
“Ah, no, non fa niente se sei arrivato quasi alla fine della prima ora di lexxione, no no”
“E vbb”
Si sedette al proprio posto e poco dopo un ragazzo gli sussurrò: “Come mai stavi dormendo sulla panchina del Barbone-kun?”
“Perché sono stato diseredato”
“Ah, bello, però quella panchina era già occupata. Barbone-kun è mio amico e mi dispiace per lui, quindi ti pregherei di trovare un altro letto”
Questo ragazzo… è such gentile... si preoccupa anche per un barbone…
… Peccato che sia bruttissimo con quegli occhiali del cavolo… (e poi non è un Senpai)
“E allora dove potrei andare a vivere?”
“…”
“Basta chiacchierare ragazzuoli!” urlò Prof.ssa-sense’.
“Scusi, scusi!”
Ecco, non ha saputo rispondermi…
Le ore di lezione passarono velocemente, poiché Felicie continuava a pensare alla bellezza degli occhi color ciokkolato del suo amatissimo Valenteeno-senpai. Quando suonò l’ultima campanella della giornata, Felicie si avviò in cortile, il luogo dove avrebbe passato le notti successive. Poco prima di sedersi sulla panchina di Barbone-kun, egli si ricordò delle parole del ragazzo di quella mattina (di cui ancora ignorava il nome), e decise di cambiare luogo.
Però tutti i posti sono occupati da barboni… uffa…
Durante la ricerca di una nuova postazione, l’uketto rimase scioccato da quello che vide: sotto le fronde di un albero di sakurah Valenteeno e Francisko si stavano bacyando appassionatamente, ignari di essere osservati.
Il povero ragazzo scappò in lacrime (l’ennesima volta), diretto in posti sconosciuti.
Poi si rese conto che il suo letto risiedeva proprio nel luogo dove aveva assistito a quell’atto di grande ammòre e pazziòne, sperando che la coppietta si fosse allontanata tornò indietro. Le sue preghiere furono esaudite (grazie, Gabrilellè!), potendo così coricarsi sull’erbetta fresca e frignare in solitudine (senza contare tutti i barboni intorno a lui).
Ma il suo frigno fu interrotto da un “Hey, tu!”, che proveniva dall’esterno della scuola.
“C-chi sei? E che vuoi? Vai viaaa!”
“Sono il compagno di classe con gli occhiali brutti di questa mattina!”
“Ah, il racchio! Perché sei venuto fin qui?”
“Perché ho qualcosa per te. Vieni qui vicino”
“… Non mi devo preoccupare, vero?”
“Ahahahahahahah no, barabaka”
“Vabbene, allora vengo”
Felicie si avvicinò al ragazzo, e vide che aveva qualcosa di imponente in mano.
“Cos’è?”
“È…” e mi porse l’oggetto “… una cuccia. Avevi bisogno di un letto, ed è il massimo che sono riuscito a trovare…”
“A-ah… grazie…”
“Non ti preoccupare, non avrei mai potuto lasciarti senza un posto comodo dove dormire… però ora devo andare, ci vediamo domani... Felicie, giusto?”
“S-sì… E-e tu come ti chiami?”
“Caterinoh. Dovresti saperlo, visto che frequentiamo la stessa classe”
… Caterinoh…
“Già, ma non è facile ricordarsi di te, sei sempre in disparte”
… non ti ho mai notato prima d’ora…
“Lo so, non mi piacciono le persone”
… Ma…
“Che coincidenza, nemmeno a me!”
… sto cominciando a scoprire che…
 “Bene, ora torno a casa, è tardi. Ciao, a domani!”
… sei un ragazzo…
“A… a domani…”
… piuttosto strano.
  
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