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Autore: La_scrittrice_otaku    10/06/2015    0 recensioni
Una gatta bianca si trovava a camminare per le strade di una cittadina giapponese.
Essendo però senza collare,si ritrovò a venire presto catturata. Tutto normale,direte voi, ma vi assicuro che non è così. Questo è solo l'inizio.
Scoprire la vera identità di quel felino sarà una vera sorpresa.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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Sesto capitolo

Il primo pensiero fu ovviamente rivolto al fatto che il mio primo giorno di scuola sulla Terra si avvicinava. Ma cos’era in fin dei conti questa scuola a cui Minako mi aveva iscritta? E perché sembrava che i ragazzi fossero costretti ad andarci? Troppe domande mi frullavano per la mente,e altre ancora si susseguivano. Che genere di abito si indossava in questo luogo, detto scuola? Era solo questione di pazientare un po’,e con il ritorno del ragazzo avrei ottenuto le mie risposte. Facile a dirsi.

 A poco a poco i miei occhi si chiusero,come se non avessi dormito abbastanza, e senza che me ne rendessi conto ,mi addormentai,raggomitolandomi in modo infantile. Quando mi risvegliai, vidi che Shirai era di fronte a me,e mi fissava intensamente,seduto su una sedia. Per quanto tempo mi ero appisolata e per quanto lui era rimasto in quella posizione? Quando i nostri sguardi si incontrarono,lui distolse il proprio,arrossendo sulle gote. A quel punto,mi accorsi del fatto che mi aveva posato una coperta sul corpo,per tenermi al caldo. Ancora un po’ assonnata, gli chiesi di parlarmi della scuola sulla Terra,facendogli delle domande,in modo tale eliminasse tutti i miei dubbi. Lui mi rispose,anche se visibilmente confuso,dal momento che non gli avevo ancora spiegato la situazione. Alla fine del racconto,espressi il mio parere.

 “Mhhh..Non sembra così male. E’ simile all’accademia del mio pianeta!” mi sollevai a sedere,mentre la coperta scivolava,scoprendomi un po',rimanendo solo sulle mie gambe. Mi stiracchiai,aprendo la bocca che in quel momento somigliava ad un forno,mentre un sonoro sbadiglio usciva da essa.
Non è male? Beh..tanto non avrai occasione di constatarlo.
“E qui ti sbagli.” Replicai,con un sorriso sulle labbra. “Ti ho chiesto di informarmi al riguardo..perchè la frequenterò anche io!” Ammisi,con un tono di voce abbastanza energico e felice.
 “Eh? E cosa c’entra la scuola con il motivo per cui sei venuta qui?” il suo viso si corrucciò appena;pensavo sarebbe stato contento della notizia e invece mi sbagliavo? A che pensava?
"E’ una maggiore copertura per me,non credi?” sospirai leggermente,mentre stringevo le mani sulle cosce. “Sei già stufo di avermi tra i piedi? Scusami,non ne avevo idea..” Il ragazzo dai capelli blu sgranò appena gli occhi,accarezzandosi poi la nuca. Deglutì, mentre sicuramente pensava a cosa dirmi per rimediare.
 “Non è così..te lo assicuro.” Si sentiva che la sua voce era indecisa;probabilmente cercava solo di consolarmi. Mi dissi di non pensarci troppo,non era importante il parere di un umano qualsiasi.
Beh..e si indossa qualche abito particolare?” chiesi,senza più guardarlo in viso,mentre con le mani giocherellavo con un lembo di quella coperta. Dovevo deviare i miei pensieri altrove.
 “Sì,si chiama divisa ed è diversa per ragazzi e ragazze. Indossare la gonna non penso sia un problema per te,mh?
Gonna? Mh..già,anche la mia divisa spaziale è corta,come hai potuto vedere ieri.

Il giorno dopo,quando mi svegliai,vidi che Shirai era già andato via. Dannazione!  Perché non mi aveva svegliata? Doveva essere vero che non mi voleva vedere anche a scuola,altrimenti non si sarebbe dimenticato di me. Come indumenti,mi feci comparire una di quelle divise che la sera prima il ragazzo mi aveva mostrato in quel coso detto computer; speravo andasse bene. Una volta uscita dalla finestra,provai a seguire l’odore dell’umano,anche se si mischiava con quelli degli altri. Alla fine,non fu particolarmente complicato recarmi a scuola,che risultava un grande edificio con un cortile,delimitato da un cancello. Per fortuna,quest’ultimo era ancora aperto quando arrivai.
Una volta dentro,mi diressi verso una porta diversa dalle altre,più particolare,su cui vi era una targa con la parola presidenza incisa sopra. Era quello che mi aveva consigliato Minako. L’uomo che c’era al suo interno,mi accolse cordialmente,capendo che ero la nuova studentessa e mi spiegò come andavano le cose e quel’era la mia classe. Dalle sue spiegazioni,sembrava tutto davvero semplice.
Uscendo di lì,l’ultima cosa che mi restava era trovare la classe 1-2,ovvero quella a cui ero stata assegnata. Visto che il mio “padroncino” non era contento della mia presenza,ogni volta che mi guardavo intorno,speravo di non incrociarlo. Il corridoio era abbastanza ampio,e si diramava una volta giunti nel fondo dell’edificio; le classi prime dovevano essere lì. Le pareti invece,erano di un bianco parecchio deprimente,con qualche cartellone o foglio appeso in giro come unico cambio di colore. La prima classe che mi trovai di fronte,fu la 1-1,quindi per logica,proseguendo avrei trovato quella che mi interessava.

Eccola!” esclamai a voce abbastanza alta,non riuscendo a trattenere l'entusiasmo. Speravo di non apparire troppo strana o appariscente alla classe,dal momento che ancora dovevo procurarmi la divisa ufficiale di quella scuola. Presi un piccolo respiro,come se dalla mia entrata dipendesse il mio futuro e anche l’esito della missione. Probabilmente mi agitavo un po’ troppo. Aprii la porta senza troppi complimenti e feci sbucare prima la testa,poi il resto del corpo. Sentivo tutti gli occhi puntati addosso,era calato un silenzio misterioso e imbarazzante. Mi avvicinai alla cattedra,fissando la donna di fronte a me,anche io in silenzio. Che avrei potuto dire?
La donna,probabilmente vedendo che mi ero bloccata,prese lei l'iniziativa. Doveva essere abituata a presentare i nuovi alunni,era parte del suo lavoro. Fece un passo avanti,restando alla mia destra e si rivolse alla classe.

” Ragazzi, ecco una vostra nuova compagna di classe,trattatela bene.” Poi guardò me. Da quella posizione,riuscii a notare in maniera più approfondita quanto la professoressa fosse bella,ma forse lo sembrava solo a me,che non avevo ancora avuto l’occasione di vedere molti umani di sesso femminile. In qualche modo di ricordava la dolce Natsuko.
A quel punto, cercai di ribellarmi contro quella strana sensazione che stava prendendo il sopravvento di me in quel momento, come di impedimento, e presi la parola. ” Salve a tutti, io sono Miu,piacere.
Intanto spostai lo sguardo altrove. Guardando tra gli alunni, notai subito una figura che conoscevo, Shirai, che mi salutò con un sorriso. Adesso era contento di vedermi? Sembrava così. Diamine,cosa rendeva così incomprensibili gli umani? Cambiavano idea e modo di reagire così in fretta? La mia relazione sarebbe stata lunga.
” Ora vai pure a sederti, Miu” Continuó poi la donna. Feci un cenno con la testa come ad acconsentire e mi accomodai al posto che mi era stato indicato. Subito dopo, iniziammo la lezione e anche se non capivo molto, cercai di seguire più che potevo quello di cui parlava la donna. In fondo era il mio primo giorno di scuola,era normale che fosse difficile per me comprendere una lezione.  
  
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