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Autore: KarmaBoss    11/06/2015    1 recensioni
quale miglior punto fisso se non le stelle? Loro sono sempre lì che tu guardano senza far nulla, sono lì quasi come per deriderti, ma sono così belle, appaiono così fredde eppure dentro bruciano e si consumano
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli occhi si abituano molto velocemente al buio, all’oscurità. Ma in fondo cos’è il buio se non solo l’assenza di luce? Lo sguardo si sposta dall’oscurità, non è quello che ha bisogno di guardare. Lei aveva bisogno di un punto fisso, di un appiglio a cui aggrapparsi per non cadere; e quale miglior punto fisso se non le stelle? Loro sono sempre lì che tu guardano senza far nulla, sono lì quasi come per deriderti, ma sono così belle, appaiono così fredde eppure dentro bruciano e si consumano, come lei. Sono così belle, le stelle, l’avevano sempre affascinata e poi, dal tetto di quel palazzo si vedevano splendidamente. Belle le stelle, immobili, tutti credono che stiano sempre lì e che brillino per loro, quando invece hanno perso la loro luce da anni. Le sarebbe piaciuto essere una stella: continuare a brillare per il resto del mondo e sapere di essere morta e spenta dentro da troppo, troppo tempo. Voleva solo portare la felicità che gli altri provavano un po’ all’interno di se stessa; voleva provare, almeno per una volta, la gioia di essere corrisposta; voleva provare il calore di altre mani sul suo esile corpicino; voleva per una volta, mangiare con gusto ed infine voleva sorridere, ma sorridere per davvero; voleva sfoggiare quei sorrisi di cui il mondo provava invidia, uno di quelli a trentadue denti, uno di quelli veri. Le ore della notte scorrevano e lei era rimasta a fissare quelle stelle per tutto il tempo, era rimasta lì su quel tetto ad ammirarle, ad invidiarle. Le prime luci dell’alba si facevano largo fra le enormi vetrate dei grattaceli, il buio spariva ed un altro giorno stava cominciando. Merda. La luce delle stelle veniva coperta dalla luce del sole e per 12 ore loro potevano essere loro stesse, potevano essere morte per davvero, per poi ricominciare a fingere la notte successiva. Una volta il suo fratellino le aveva detto che quando una persona muore diventa una stella, una stella vera. Lei voleva essere una stella: si voltò di spalle, chiuse gli occhi, sorrise e si gettò dal tetto.
   
 
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