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Autore: JeyCholties    11/06/2015    4 recensioni
Nove anni.
Harry aveva solo nove anni quando scoprì che i suoi genitori non l'avevano abbandonato alla porta di casa dei suoi zii; ma che erano chiusi in un manicomio per malati speciali.
E se fosse stato Neville il Prescelto? E se fossero stati i suoi genitori a morire proteggendolo, e non quelli di Harry? E se Lily e James Potter fossero rinchiusi in un reparto del San Mungo?
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C'erano giorni in cui il fuoco non bruciava più.
Erano quei giorni in cui James dimenticava Lily Evans.
La guardava ma non vedeva.
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Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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No more

 

Capitolo 1

 

No more running, no more hiding
No more hurting, no more crying
No more trouble, no more sighing
No more falling, no more striving
No more heartache, no more fighting
No more fears, only flying

 

 

 

Urla.

Furono la prima cosa che sentì Lily Evans quando aprì gli occhi.

Si voltò di scatto, lasciando scivolare via dalle gambe il lenzuolo candido.

Sul letto accanto al suo si agitava un uomo, scalciava e gridava come un pazzo.

I capelli neri, spettinati e fradici erano attaccati alla sua fronte sudaticcia, gli occhi accesi di una luce folle, gli occhiali storti, appesi malamente al naso lungo e dritto.

Prima che Lily provasse a fare qualsiasi cosa per aiutarlo nella stanza piombarono due persone, con dei camici candidi come il suo lenzuolo. Guaritori.

Il più alto bloccò i polsi all'uomo, il secondo armeggiò con una siringa che poi gli iniettò nel braccio. L'uomo urlò più forte, la vena sul collo gli si gonfiò notevolmente.

Solo in quel momento Lily si accorse che fra le urla vibravano parole reali.

Parole che lei conosceva, parole impresse nella sua mente come su un nastro registratore.

Parole che sentiva ogni volta che chiudeva gli occhi.

« NON LEI NON LEI PRENDETE ME NON LEI TORTURATE ME NON LEI ».

 

Bellatrix rise.

Alzò di nuovo la bacchetta.

Lily rotolò per terra, gridando.

James era in piedi, intorno a lui tremava tutto, o magari era lui a tremare. Non l'avrebbe permesso di nuovo.

James urlò. Urlò. Urlò. Era una vita intera che urlava.

 

Bellatrix puntò la bacchetta sul fuoco.

James si lanciò in avanti.

La colpì.

Il fuoco non andava toccato, andava protetto.

James amava il fuoco. Il rosso fuoco.

 

 

Lily si alzò, fissando l'uomo.

« Signora Potter, può uscire dalla stanza se desidera » disse un Guaritore, il suo tono era calmo nonostante stesse ancora trattenendo l'uomo sul letto.

« Toglietegli le mani di dosso ».

Solo quando il Guaritore si voltò verso di lei, Lily si accorse di essere stata lei a parlare.

Tutto le fu più chiaro quando incontrò un paio di occhi nocciola.

« Signora Potter, stiamo solo facendo il nostro lavoro... » cominciò l'altro Guaritore.

« Togliete le mani di dosso a mio marito » ripeté Lily, con chiarezza.

James Potter, sul letto, smise di muoversi e le sue urla si affievolirono.

I Guaritori si scambiarono un'occhiata, poi si chinarono verso James e gli controllarono il battito cardiaco. Scrissero qualcosa su un foglietto e uscirono dalla stanza.

Lily rimase ferma a guardare il petto di James alzarsi e abbassarsi lentamente, tuttavia l'uomo non dormiva. La fissava.

« Mh... » cominciò James, ma la voce non usciva.

Si schiarì la gola e riprovò.

« Mi è … » le parole gli si bloccarono in gola.

Lily lo fissò, stringendo le labbra.

« Tu... » riprovò James, ma la sua frase cadeva nel vuoto.

« Va tutto bene, non sforzarti » cercò di rassicurarlo Lily.

James fece una smorfia e i suoi occhi si arrossarono.

Poi lentamente si voltò, dando la schiena a Lily.

Lily si avvicinò, si sedette sul bordo del suo letto e con una mano salì ad accarezzargli i capelli.

James parve rilassarsi.

Lily strofinò il naso contro la maglia di James, inspirando il suo profumo.

I suoi pensieri sfilarono razionali.

James non sarebbe migliorato.

Non sarebbe mai uscito da quel posto.

E lei sarebbe rimasta con lui.

Per sempre.

 

C'erano giorni in cui il fuoco non bruciava più.

Erano quei giorni in cui James dimenticava Lily Evans.

La guardava ma non vedeva.

Non vedeva la donna che amava, la donna per la quale aveva sacrificato ogni cosa.

Non ricordava alcun “Evans, esci con me questo sabato?”.

In quei momenti James vagava per il reparto di “Lesioni da incantesimo” senza meta.

Lily lo seguiva con lo sguardo, ma non lo obbligava a ricordare.

Qualche volta era meglio così.

James si divertiva a giocare a Sparachiocco contro un certo Albert.

Parlava poco, non perché il grande James Potter fosse diventato improvvisamente timido, ma perché non trovava le parole.

O quando le trovava erano sbagliate.

 

« James, riesci a riconoscere questo bambino? » domandò Lily, alzando una fotografia animata che ritraeva un bambino con i capelli neri, un paio d'occhi verdi e vispi e un mantello sotto braccio.

In quei momenti James taceva, si prendeva il suo tempo.

Osservava con cura ogni dettaglio.

Capitava che il suo sguardo si illuminasse, che gettasse la testa all'indietro per ridere e dicesse: « Ma da dove l'hai tirata fuori, Sirius? È impossibile che io sia stato così piccolo ».

Altre volte scuoteva semplicemente il capo e tornava a guardare fuori dalla finestra.

 

 

« Signor Potter, SI FERMI! » gridò la Guaritrice, capo del reparto.

James non si fermò, continuò a correre lungo il corridoio immacolato.

« Muoviti Lunastorta o Gazza ci prenderà! » gridava a qualcuno che poteva vedere solo lui.

Poi afferrò un Guaritore e gli tappò la bocca, sussurrando: « Sirius, smettila di ridere o ci beccheranno ».

L'uomo lo guardò sorpreso, ma quando lo riconobbe capì.

Mentre James urlava a un'altra Guaritrice: « Evans, esci con me stasera? »; il Guaritore estrasse la bacchetta e lo addormentò.

James si accasciò al suolo, gli occhiali gli caddero.

Lily seduta su una sedia a qualche metro di distanza si portò una mano alla bocca, cercando di fermare le lacrime.

 

For blue skies

I forgive you

 

« Avanti James! » esclamò Lily, fissandolo.

Erano in piedi uno davanti all'altra.

« Lily... » pronunciò James, con fatica.

« Perché lo hai fatto? » gridò Lily, mentre il suo respiro accelerava e i suoi occhi si riempivano di lacrime.

James gesticolò a vuoto.

Lily non riuscì a fermarsi. Uno schiaffo s'infranse sulla guancia di James.

L'uomo la fissò, non disse nulla.

« PERCHE' L'HAI BACIATA? » urlò Lily, sull'orlo dell'isteria.

James aprì la bocca.

Nella sua testa si riversarono le sue labbra premute contro quelle della Guaritrice.

« Io... » cominciò, cercando di esprimersi « Io pensavo fossi tu... ».

Lily lo fissò, incredula.

L'aveva scambiata per un'altra persona.

 

  
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