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Autore: Mad_in_love    11/06/2015    1 recensioni
"“ Non mi fido delle persone perché so come va a finire.” Era questa la frase che ripetevo sempre a chiunque mi dicesse di fidarmi. Ero stata delusa molte volte nella mia vita. E una delle persone che piu mi aveva ferita era lì, proprio davanti a me."
Francesca si era innamorata poche volte nella sua vita. Ma l'ultimo amore l'aveva segnata così tanto che l'aveva portata a non fidarsi più di nessuno. Quando inizierà a lavorare in un bar, succederanno tante cose nella sua vita... Ritornerà dai vecchi amori o deciderà di fidarsi di persone nuove? ENTRATE E SCOPRITELO ;)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Zzzzzz….. Zzzzzzz….Zzzzzzzzz

Ah ci mancava la vibrazione ora. Questo cellulare sta seriamente tentando di farmi uscire pazza (piu di quanto io lo sia gia….. E CE NE VUOLE).
Prendo il cell sul comodino, rischiando di accecarmi per via della troppa luminosità. Vado su whatsapp trovando 3 messaggi da….. Maurizio? Cazzo vuole?? E PERCHE’ MI CONTATTA A QUEST’ORA SAPENDO CHE STO NEL MEGLIO DEL SONNO???? Apro i messaggi rimanendo un’po scioccata..

“So che stai dormendo ma.. possiamo vederci?”
“Dobbiamo parlare di alcune cose..”
“Appena vedi i messaggi chiamami.”


Dovrei chiamarlo? Dopo tutto quello che è successo con Alberto ieri?..... No davvero voi dovete spiegarmi una cosa…. PERCHE QUANDO SEI SINGLE NON TI CAGA NEMMENO IL GATTO PER STRADA E ORA HO DUE RAGAZZI APPRESSO?? Dio ce l’ha con me… Ne sono sicura. Cercando di reprimere tutta la mia rabbia, lo chiamo… Lo so mi ucciderete.. lo so. Vorrei uccidermi da sola credetemi. Ma in fondo devo dare una possibilità anche a lui no? E poi non posso far vedere che mi allontano troppo… Altrimenti il piano non riesce.

M:“Hey finalmente!” Risponde lui super sveglio. Come fa?? Okok…
Io:“Si scusami… che dovevi dirmi? Sembrava urgente.”
M:”Si ehm… Che ne dici di parlarne da vicino? Tra un’oretta da Pupies? A dopo!”
E stacca.
Ha fatto tutto da solo……. Ecco un’altro sotto esame degli alieni…….
Mi alzo, cercando di arrivare almeno in cucina. Faccio colazione e vado a preparami. Arrivo fuori il bar, trovando gia Maurizio li. Quando mi vede, mi mette una mano sul fianco, dandomi un bacio sulla guancia.
Io:”Allora tutto bene?” Dico, sedendomi.
M:”Sisi.. Come mai ieri non sei venuta?”
Io:”Avevo molto da fare a casa. Quando le ragazze rimangono a dormire poi è un porcile. Cosi mi sono messa a pulire..”
M:”Capito..”
Lo vedo un’po preoccupato… e nervoso.
Io:”Dai cosa devi dirmi cosi ti rilassi!” Sorrido, cercando di calmarlo.
M:”Sei davvero uscita con quel ragazzo ieri?” Dice trovando il coraggio di guardarmi negli occhi. Sembra quasi arrabbiato. E per cose che non sono di sua competenza tra l’altro.
Io:”Si te l’ho detto. E non capisco dove sia il problema..”
M:”Lui ti sta usando! Ma non lo capisci? Non fa altro che guardarti come se fossi coperta di oro!”
Io:”Ah lui mi sta usando? E tu invece? Tu saresti la scelta giusta vero? Ma ti sei dimenticato come è andata l’ultima volta??”
Dico, alterandomi anche io.
M:”No. Non mi sono dimenticato..” Abbassa la testa, dandomi la possibilità di ribattere ancora.
Io:”Appunto. Quindi credo proprio che tu sia l’ultimo che dovrebbe interessarsi o darmi consigli su come e con chi devo vivere la mia vita.” Poggio la schiena alla sedia, girando di lato la testa. Capito Casanova? Ora dovrei pure ascoltarlo.
Io:”Alberto si è dimostrato un ragazzo fantastico! E forse è anche l’unico che mi capisce davvero. Cosa che tu non hai nemmeno provato a fare.”
M:”So che sono stato uno stronzo. Ma credimi quando ti dico che mi sto pentendo.”
Giro di scatto la testa verso di lui, incrociando il suo guardo.
M:”Ero un deficiente! M’importava piu quello che avrebbero pensato i miei amici che di quello che pensavo io..”
Io:”Ah perché i tuoi amici non volevano che te la facessi con me?”
Dico, leggermente irritata.
M:”No, è che..”
Io:”Senti Maurizio. Hai avuto piu di un’anno per sistamare le cose. Non l’hai fatto. E pensi che ora, facendo quest’uscita, dicendomi un paio di stronzate romantiche, io mi dimentichi tutto e ritorni con te? Credo che tu abbia proprio sbagliato ragazza. Mi dispiace, il mondo va avanti. E cosi ho fatto anche io.”

Mi alzo e con passo veloce inizio a camminare verso casa, ma una mano mi ferma il braccio.
M:” Quindi preferisci fare stupidi pic-nic con quello stronzo?” Il suo sguardo brucia nel mio.
Lo guardo fisso, uscendo dalla sua presa.
Io:”Come cazzo fai a sapere del pic-nic?” Dico tra i dentri.
M:”Io..”
Io:”Non seguirmi Maurizio. Non ti permettere.”
Mi giro, ma lui mi ferma di nuovo.
M:”E quello che hai provato in quei mesi? O in quella stanza d’ospedale? Vuoi buttare tutto all’aria?” Dice, ora con sguardo e voce piu calma.
Io:”Se dovessi scegliere tra Alberto e quei mesi, passati piu a piangere che ridere, stai sicuro, che starei gia correndo da lui.”

E dopo questo, mi dirigo finalmente verso casa.
So che forse ho compromesso il piano.. Ma non potevo non dire niente. Ha buttato merda su Alberto che ha dimostrato di essere davvero interessato a me, e non come ha fatto lui.
Arrivo davanti la porta di casa, sedendomi sopra il dondolo posto sul piccolo terrazzino. La mia è una piccola villetta posta in un parco. Siamo pochi ma sono tutti molto simpatici. Ho sempre desiderato vivere da sola… Non fraintendete, la mia è una famiglia molto unita, ma io sono sempre stata una ragazza molto indipendente e quando ho detto ai miei che volevo trasferirmi, mi hanno aiutato a trovare una piccola casetta. Non è molto distante da casa dei miei, infatti ogni tanto vado lì per rilassarmi un’po.
Inizio a dondolarmi, dandomi la spinta con il piede. Piango, sentendo tutta la rabbia lasciare pian piano il mio corpo. A volte mi mancano.. Mi manca mangiare tutti e 4 insieme, litigare con mia madre perché cammino scalza per tutta la casa, aspettare mio padre la sera solo per abbracciarlo e guardare insieme a lui un film di sparatoria.. Mi manca mia sorella, la mia consigliatrice, le nostre battaglie con i cuscini.. Sicuramente lei saprebbe aiutarmi in questo momento..
All’improvviso sento un forte odore di fiori mischiato a un fantastico profumo.

X:”Spero ti piaccia perché è il mio preferito.”
Apro gli occhi, trovandomi una bellissima peonia di un rosa chiarissimo e, dietro di essa, dei bellissimi ricci neri.
Io:”Non ci posso credere..” Prendo il fiore, toccando con la punta del naso i suoi patali, bagnandoli con le lacrime.
Io:”Sembra impossibile ma.. Non ci credo davvero. E’ il mio fiore preferito..” Rimango a guardarlo, sorpresa.  Lui mi sorride per poi guardarmi apprensivo.
A:”Perché piangi?” Con la sua mano asciuga la mia guancia, aspettando una mia risposta.
Io:”Mi è andato qualcosa nell’occhio.” Dico sorridendo, per poi asciugarmi meglio.
A:”Francesca. Voglio la verita.” Mi guarda fisso negli occhi.
Io:”Sono successe un sacco di cose in questi mesi e.. Non so se riuscirò a mantenere il controllo..”
Cogliendomi di sorpresa, Alberto mi tira a se , facendo in modo che la mia schiena sia attaccata al suo petto.
A:”Parla con me..” Sussurra al mio orecchio, incrociando le sue mani con le mie.
Rieccoci un’altra volta. A raccontare di nuovo quei mesi, quei pianti.. Con lui, a differenza di Ferdinando, non ho avuto nessuna esitazione. Ho deciso di essere del tutto sincera con lui, per questo gli ho raccontato di Maurizio. Se devo fidarmi di una persona, voglio anche vedere le sue reazioni. Quella di Alberto, infatti, mi fa rimanere senza parole..
A:”E QUEL PEZZO DI MERDA HA ANCORA IL CORAGGIO DI GUARDARTI IN FACCIA?!” Si alza incazzato dal dondolo, facendo avanti e dietro per la terrazza.
Io:”Alberto calmati.. Io e le ragazze sappiamo gia cosa fare.”
A:”Si me l’hai spiegato. Ma chi te lo dice che poi questo potrebbe scapparvi di mano?”
Si abbassa per arrivare alla mia altezza, visto che sono ancora seduta sul dondolo.
A:”Chi me lo dice che poi ritornerai di nuovo da lui?” Mi guarda, quasi preoccupato.
Io:”Questa è l’ultima cosa di cui devi preoccuparti..”
Ci guardiamo per un paio di secondi poi pero io mi ritiro indietro, vedendo lui abbassare la testa. Lo so sono stronza, ma lo bacerò quando sentirò che sarà il momento giusto.
Io:”Sai che la peonia è anche il fiore preferito di mia madre?” Dico, cercando di riprendermi.
A:”Da quanto non vi vedete?”
Io:”Un po.. Mi mancano tutti cosi tanto.. Ma vabbe, si va avanti no?”
Cerco di nascondere la mia nostalgia. Non mi va di sembrare una piagnucolona.
Lo vedo maneggiare con il suo cellulare, mentre continuiamo a parlare del piu e del meno.
Io:”Ma si puo sapere con chi parli?” Dico con un tocco di gelosia nella voce.
A:”Con Anna.”
Io:”La mia Anna? E che vi state dicendo?”
A:”Le ho chiesto una cosa. Andiamo, ho una sorpresa per te.”
Mi prende la mano, tirandomi su.
Io:”Sei pieno di sorprese tu eh?” Dico un’po  maliziosa. Lui si avvicina al mio orecchio
A:”Tu non puoi nemmeno immaginarle..” OK PERO CON QUESTA VOCE CEH NO IO TI STUPRO QUI FUORI.
Entriamo nella sua macchina, ma prima di partire mi copre gli occhi con una benda, dicendo che non dovevo vedere niente. Durante il tragitto parliamo di tutto, ridendo come pazzi. Mi piace come sto con lui.. Con lui sono davvero me stessa!  Pazzia a parte…
Sento la macchina fermarsi e, con l’aiuto di Alberto scendo. Mi toglie la benda, facendomi quasi urlare dalla felicità.

Io:”Non ci credo… Come facevi a sapere che abitano qui??” Dico abbracciandolo forte, sentendo le sue mani sulla mia schiena.
A:”Anna! Aveva dato il suo numero a Peppe e una volta le ha mandato un messaggio con il mio cellulare.” Ah si? Devo parlare un’po con quella nana…
Io:”Grazie.. Grazie davvero..” Metto il viso nell’incavo del suo collo, sentendo il suo fantastico profumo inebriarmi le narici.
Ci stacchiamo e camminiamo fino alla porta della casa dei miei. Dopo aver bussato, mio padre apre la porta e solo guardando la sua faccia si capisce che è super sorpreso.
R:”Oh mio Dio… La mia piccolina!” Mi abbraccia forte, cercando di respingere le lacrime. Mio padre è come me, non piange quasi mai, e vederlo quasi in lacrime, mi rende ancora piu emozionata. Appena ci stacchiamo, il suo sguardo va da Alberto. Non vorrei dire ma penso che lo vorrebbe tipo incenerire.
A:”Piacere, Alberto. Sono un’amico di Francesca.” Prende lui l’iniziativa, tendendo la mano a mio padre, mentre quest’ultimo sentendo “amico” si riavviva subito.
P:”Raffaele, piacere mio! Dai non restate fuori la porta, entrate!”
Io e mio padre siamo uguali, a primo impatto possiamo sembrare molto antipatici e sulle nostre, ma appena ci conosci bene vedrai che siamo due pazzi!
Andiamo in cucina dove troviamo mia madre alle prese con una torta…. Bruciata hahah
Io:”Niente mamma… la cucina non fa per te!” Si gira verso di me iniziando a urlare come una pazza.
M:” OH MIO DIOOO! PICCOLA MIA COME STAI??” Cerco di staccarmi dalla presa soffocante di mia madre.
Io:”Bene mamma.. Bene. Ti presento Alberto, un mio amico.” Si salutano, mentre io mi giro trovando mia sorella con un sorrisone.
G:”MIRKO!!”
Io:”FUNGO!!”
Scoppiamo a ridere abbracciandoci, mentre Alberto ci guarda come se fossimo 2 alieni scesi da un’austronave.
Io:”Devi sapere che io da adolescente mi feci un taglio maschile, cosi sai… le capate! E lei mi sfotteva perché sembravo Mirko di “Kiss me Licia”.. mentre lei se li tagliò tipo fungo! Da allora ci chiamiamo cosi.” Lui scoppia a ridere mentre io cerco di contenermi dal saltargli addosso. SAPETE… CI SONO I MIEI GENITORI.. NON SAREBBE UNA BELL’IDEA… Anche se potrei sedarli e chiuderli nello sgabuzzino…. Mhhh….. No ok Francesca smettila.
G:”E tu sei..?” Dice, squadrando Alberto dalla testa ai piedi.
A:”Alberto, un’amico!” Si salutano, parlando come se si conoscessero da tempo.
M:”Che ne dite di mangiare qui? Cosi conosciamo anche “l’amico” di Francesca!” Dice, con una piccola punta di furbizia nella voce.
A:”Per me va benissimo! Francesca?” Dice, mentre io guardo storta mia madre.
Io:”Ok! Ma alle 18 ce ne andiamo perche devo andare a lavoro.. Chi lo sente Giuseppe se faccio festa di nuovo..”
Ci mettiamo tutti a tavola, proprio come se fossimo una famiglia.
P:”Come va il lavoro?”
Io:”Bene, solo che è stancante.. Ci sono un sacco di persone la sera..”
M:”Tu Alberto? Lavori?”
Io:”Si lavoro nell’officina di mio padre!”

P:”Ooh anche tu meccanico!” Ecco.. Ci mancava..Ora anche il lavoro in comune -.-‘ SFIGA RAGA SFIGA.
Per tutta il pranzo Alberto e mio padre non fanno altro che parlare di macchine, meccanica ecc… Mentre io ovviamente faccio pensieri poco casti su Alberto in divisa… Tutto sporco….. Che si asciuga il sudore…. SU DAI CAPITEMI.
Quando finiamo, io e mia sorella andiamo in cucina per mettere i piatti in lavastoviglie. Appena entro, chiude la porta mentre io la guardo tra il sorpreso e l’impaurito..
G:”Tu ora mi dici come hai conosciuto quel bonazzo.”
Io:”Giusy.. Sei fidanzata.” La guardo male “ Voglio bene al mio cognatino. Ti prego..”
G:”Dai non fare la scema. Susu racconta!” E’ piu grande di me di qualche anno, ma non provo nessun imbarazzo a parlarle di certe cose.
Io:”Ci siamo conosciuti al bar, è venuto qualche volta e alla fine gli ho dato il mio numero. Siamo usciti, io l’ho appeso nel bosco, poi lui mi ha mandato un messaggio dove mi diceva che non gli importava com’ero e che gli piaccio cosi come sono e poi stamattina quando stavo piangendo per colpa di Maurizio, lui è venuto e sapendo che mi mancavate mi ha portata qui.” Dico velocemente, vedendo Giusy abbastanza in difficolta..
Lei sa di Maurizio, di quei mesi e anche di tutto quello che è successo in questo periodo. Ci sentivamo via messaggi o  chiamate e ci dicevamo tutto. Immaginate quante brutte parole gli abbia detto… Si. La volgarità è di famiglia hahah
G:”E dopo aver visto come sei, è restato??? Siete gia andati a letto allora!” Le do un pizzico sul braccio.
Io:”E’ restato. Punto. Senza aver niente in cambio.. E’ questo che mi piace di lui..” Dico con voce tenera, mordendomi subito la lingua.
G:”Amici eh?? Hhaha ti prego! Ma non hai visto come ti guarda?” Mi giro d’istinto verso Alberto, che mi sorride facendomi l’occhiolino
Io:”Chiudi la lavastoviglie serpe!” Rido, tornando in soggiorno.
Io:”Papà.. Posso rubartelo un minuto? Parlerete di motori qualc’altra volta!” Gli dico, dandogli un bacio sulla guancia.

Andiamo fuori al giardino, tempestato di mille fiori colorati. Mi è sempre piaciuto venire qui fuori quando ero triste. Mi sedevo in mezzo ai fiori, ascoltando le mie canzoni preferite. Mentre sono ferma a odorare quel magnifico profumo sento Alberto stringermi da dietro, mentre poggia il suo viso sulla mia spalla.
Io:”Scusa per mio padre.. Ma da quando ha smesso di lavorare non riesce a non parlare di motori, macchine.. Con te ha trovato l’ispirazione haha”
A:”Tranquilla.. In realtà mi ha dato molti consigli! Credo di stargli simpatico..”
Mi giro verso di lui, poggiando la fronte sulla sua.
Io:”E a chi non sei simpatico tu..”
A:”A te visto che ti allontani sempre quando mi avvicino..”
Dice, sfiorando i nostri nasi.
Io:”E chi te lo dice che anche stavolta mi allontano..” Lui sorride, travolgendo anche me.
Stringe i miei fianchi e mi tira di piu a se, in modo che i nostri bacini si tocchino. Si avvicina lentamente alle mie labbra, quasi con paura che io mi allontani di nuovo. Lo guardo negli occhi e, con sua sorpresa, lo bacio. Dopo un’po si riprende e inizia a muovere le labbra contro le mie. Subito dopo le nostre lingue si incontrano, mentre lui mi stringe ancora piu a se mentre le mie mani passano nei suoi ricci per poi scendere sul collo. Da un sospiro di piacere, continuando a muovere le sue mani su per la mia schiena, per poi scendere sul mio bacino. In fondo lo aspettavamo entrambi, allo stesso modo. La mia mente è libera, da pensieri, da paure.. Ho solo lui, le sue labbra e le sue mani sul mio corpo. Quando ci stacchiamo, mi accarezza una guancia, guardandomi dritto negli occhi.
A:”Gli amici non si baciano però..” Dice con aria furba
Io:”Siamo degli amici un’po speciali allora.” Sorrido, per poi ritornare ad assaporare le sue labbra.

Dopo un’po ritorniamo in soggiorno, mentre Giusy guarda prima noi e poi in basso. Entrambi seguiamo il suo sguardo, vedendo solo ora che ci stiamo tenendo per mano. Ci guardiamo, ma nessuno di noi stacca quel contatto, ormai non c’è bisogno di nascondere niente, non credete? Faccio un occhiolino a mia sorella, mentre lei mi mima un “ne parliamo dopo” restituendomi l’occhiolino. Salutiamo tutti, promettendo che saremmo venuti sicuramente un’altra volta.
Saliamo in macchina, tornando a casa. Riprendo il cellulare, che non avevo ancora controllato, trovando 13 chiamate da Anna, 4 da Ferdinando e 5 da Maurizio… Vabbe avrei parlato con tutti dopo. Ovviamente non con Maurizio. Arriviamo fuori casa mia.

Io:”Allora ci vediamo eh? Ciauu” E scendo dalla macchina.
Arrivo fuori la porta, sentendomi pero tirare per poi sentire delle labbra sulle mie.
A:”Volevi andartene senza neanche salutare?” Dice furbo. Gli sorrido, per poi entrare in casa.
Poso la borsa sulla sedia, trovando Anna, Katia e Ferdinando seduti sul divano, che mi guardavano seri.
A:”Tu ci devi spiegare molte cose” Dice maliziosa.
K:”Nei minimi dettagli”
F:”ORA.”

Ok fanno abbastanza paura…. Annotazione mentale: trovare un altro posto per le chiavi di riserva. Ho paura che se non gli racconto tutto non si muoveranno da casa mia… Cosi mi siedo anche io prendendo un grosso respiro… PREPARIAMOCI AGLI URLI.
 
 
  
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