Tutto ciò che sono si riassume in questo. Io dipendo. Dipendo da me stesso e dalla mia solitudine, dipendo dalle cazzate che mi creo, dipendo dalle mie illusioni. Ripercorrendo il passato, l’inganno che mi fa credere che ci sia differenza fra quello che sono e quello che ero, mi rendo conto di essere sempre stato semplicemente un dipendente. Dipendo da quei cataloghi di mobilia sparsi per casa, e da quella caffettiera che vomita caffeina sui miei fornelli. Dipendo dal rigore e dagli orari della giornata. Dipendo dalla mia insonnia.