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Autore: Barbara Baumgarten    12/06/2015    1 recensioni
[Pathfinder]
[Pathfinder]Xardax è un giovane elfo che ignora del tutto la sua vera natura. Forze potenti si stanno per scatenare contro di lui e una missione pericolosa lo attende per segnare definitivamente il suo destino. Accompagnato da altri valorosi eroi, Xardax dovrà affrontare Arania, mitico mostro del regno di Anthurium, famiglio del potente mago Zordlon che aveva portato morte e distruzione nella grande battaglia per il potere.
Questa storia è il resoconto romanzato di una campagna inventata puramente da me prendendo spunto dall'universo GDR di Pathfinder, nella quale i miei giocatori hanno interpretato ottimamente i loro personaggi. n grazie particolare va quindi a loro: Xardax, Serval, Alton e Burduck.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Delle grandi città costruite dai nani solo Dognar riuscì a resistere agli attacchi dell'esercito di Zordlon. Edificata nelle profondità della montagna, Dognar si articola attraverso un dedalo di vie impenetrabili a chiunque non ne conosca la struttura. Nessun visitatore potrebbe camminare fra quelle strade senza smarrirsi: angoli ciechi, trappole e golem ne rendono difficile qualunque tentativo. Sebbene i Nani siano conviviali e allegri, il loro carattere li rende spesso antipatici. Essi non si uniscono volentieri a compagnie miste e preferiscono rimanere tra quelli della loro razza. Amanti della roccia grezza e delle profondità della terra, raramente escono dalla città. Tuttavia, alcuni di essi hanno cercato fortuna all'esterno, mescolandosi alle genti di Anthurium. Fra questi vi era Burduck, un valoroso guerriero che abbandonò Dognar per trovare le gioie della battaglia. Figlio di Tornick, nobile di antica famiglia, Burduck non ebbe mai grande entusiasmo verso l'arte nanica preferendo di gran lunga l'esercizio con le armi. Fu durante una di queste avventure che il nano incontrò per la prima volta la Legione dei Piani. Alcuni vampiri stavano mettendo a dura prova la vita di un piccolo paesino a nord del regno e voci sulle loro scorrerie notturne sulla grande ricompensa per coloro che avessero prestato aiuto giunsero alle orecchie di Burduck. Erano mesi che il nano non viveva una vera missione e decise di recarsi in quelle terre per aiutarne la popolazione. Una volta lì, incontrò la Legione. I legionari ben armati ed equipaggiati erano arrivati da qualche giorno ma brancolavano nel buio. Sapevano dove cercare ma i cunicoli della caverna dove erano nascosti sembravano impervi e pieni di trappole. Serviva qualcuno esperto. Serviva uno come Burduck. La Legione e il nano lavorarono assieme e riuscirono in poco tempo ad uccidere il covo di vampiri, liberando la cittadinanza dal flagello dei succhiasangue. Fu in ricordo dell' avventura trascorsa che Burduck accettò l' invito della sacerdotessa Tessara. Erano trascorsi pochi mesi e il ricordo della battaglia era ancora vivo nel nano. Certamente egli non si aspettava di dover scortare un mago alla sua prova e fu infastidito dallo scoprire che si trattava, per giunta, di un elfo. Nani ed elfi non erano mai andati particolarmente d'accordo: i primi non si fidavano per via di un antico rancore sorto durante una presunta invasione territoriale al tempo della costruzione di Dognar; i secondi diffidavano dei nani a causa della loro tendenza naturale al sottosuolo. Burduck non faceva certo eccezione e non perse l'occasione per informare la sacerdotessa del suo problema. "Io dovrei mettere a rischio la mia vita per scortare un orecchie a punta?" disse in tono acido, sottolineando con enfasi l'ultima parte."Capisco la vostra diffidenza, sir Burduck, ma la missione è altamente pericolosa e solo un nano della vostra esperienza e caratura può aiutarci nell'impresa" rispose Tessara, cercando di far leva sul grande egocentrismo del nano. In effetti Burduck sembrava crogiolarsi negli encomi della sacerdotessa. Il nano ci pensò un po', poi toccandosi la barba con fare pensieroso accennò al vero discorso che gli stava a cuore. "Esiste, immagino, una ricompensa per coloro che porteranno a termine l'impresa. Sinceramente, non chiedo denaro in cambio, ma solo un piccolo favore" la sua voce cercava di essere il più cordiale possibile. "Di cosa si tratta?" chiese Tessara senza nascondere una certa diffidenza. "Nulla che voi non possiate accordarmi. Avrei intenzione di unirmi alla Legione. So che ci sono restrizioni di taglia, se così possiamo chiamarle, ma credo anche di potermi meritare un posto fra i vostri uomini". La situazione era complicata. La Legione ogni anno metteva a disposizione dieci posti fra le sue fila e, per anni, tali posti furono sempre occupati da Uomini. Il motivo dell'esclusione delle altre razze era semplice: solo gli Uomini erano naturalmente tendenti al ricevere ordini senza metterne in discussione la legittimità. Gli esseri umani erano più predisposti a non pensare rispetto alle altre razze e ciò permetteva al Generale di contare su una forza facilmente indirizzabile. "Siete a conoscenza del fatto che ciò che state chiedendo andrebbe contro ogni regola" disse Tessara, cercando di dissuadere il nano dal suo intento. "Non esiste una regola scritta, per quanto ne so. Sono sicuro che potrei essere molto utile alla Legione. E poi mi sembra una richiesta equa visto l'impegno che state richiedendo" ribatté Burduck. La sacerdotessa rimase per qualche secondo in silenzio. Dopo tutto il nano aveva ragione: non esisteva una regola scritta e la sua esperienza avrebbe di certo giovato alla Legione. Tuttavia rimaneva perplessa circa la sua carica. Non poteva entrare da semplice soldato, ma presentarlo con un grado più elevato avrebbe inasprito i sentimenti dei suoi commilitoni che non erano abituati a ricevere ordini da un nano. Lo fissò pensierosa. "Avete già pensato al grado? Credete di poter meritare il grado di Comandante?" chiese in tono di sfida la sacerdotessa. Burduck sorrise. "C'è forse un compito più adatto alle mie corde, sacerdotessa?" Tessara si arrese. Non potendo dissuadere il nano dal suo intento non le rimase che accettare la cosa sperando che il tutto si risolvesse per il meglio. "E sia, Burduck. Quando ritornerai dalla missione, ti verrà conferito il titolo di capitano, sempre che tale titolo sia ancora nel tuo interesse per allora"
   
 
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