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Autore: Mel_mel98    12/06/2015    3 recensioni
Quella che ora sta sfrecciando nel cielo non è una stella cometa.
È una aereo.
È partito oggi da Tokyo. New York è la sua meta.
Pieno zeppo, come sempre, ha spiccato il volo alle 16.45 di questo pomeriggio.
Chissà che cosa ci va a fare tutta questa gente in America.
Di tutti quei passeggeri, due sono in viaggio per lavoro.
Lei, guarda fuori dal finestrino, fa finta di dormire.
È un po' lunatica, non ha più voglia di parlare.
Lui, il ragazzo più misterioso di tutta la metal saga, è immerso nei suoi pensieri.
Forse non vorrebbe essere lì, in quel momento.
Sarà un bene o un male che questi due giovani siano stati costretti a lavorare insieme?
Solo leggendo potrete scoprirlo.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tsubasa Otori, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Missione compiuta...

-Non sono infelice- disse lui.
-Solo le persone che non hanno uno scopo sono infelici. Io ce l'ho-
Shadowhunters, Città di Ossa

 

Note dell'autrice... o forse sarebbe meglio chiamarle “Scuse dell'autrice”
Mi rendo conto che questa storia non può vantare un aggiornamento da mesi... pertanto posso ben capire come nessuno vedendosela comparire davanti possa ricordarsene anche solo il titolo.
Per questo, vorrei rinfrescare la memoria a quelle anime pie che conservano nella loro mente ancora il ricordo di questa fanfiction.
Perciò, ecco a voi il riassunto di ben dieci capitoli!


Akane è un'agente segreto della WBBA, inviata in missione in America da Ryo, neo direttore di un comparto della società, assieme a Tsubasa.
Nessuno dei due ragazzi inizialmente sembra essere particolarmente entusiasta di dover lavorare in coppia: il possessore di Eagle per primo, abituato alla solitudine, teme di non riuscire a stabilire un gran feeling con la compagna.
Questa dal canto suo si dimostra sulle prime molto avversa al ragazzo, poiché conoscente di suo fratello.

Il cognome di Akane è infatti Tategami, ed è quindi sorella di Kyoya, con cui ha troncato ogni contatto dal giorno della scomparsa di loro padre.
La missione in America, durante la quale i due agenti diventano piano piano più vicini, porta ad una scoperta inquietante. In America, il Dottor Ziggurath, direttore dell'accademia HD, vuole sfruttare l'occasione del nuovo torneo mondiale indetto da Ryo stesso per i suoi scopi personali.
Akane e Tsubasa durante le loro ricerche incontreranno i membri della squadra americana partecipante al torneo, in particolare la ragazza potrà osservare Damin Hart all'opera con il suo bey, che si rivelerà incredibilmente simile al suo Storm Cancer, costruito da suo padre tanti anni prima.

Da questo momento Akane si lascia sopraffare dal passato, e i dubbi riguardanti la morte del padre tornano a tormentarla: sa infatti che Ziggurath ha a che fare con quella storia.
La verità esce fuori solo una volta atterrati in Giappone nuovamente, quando Akane riesce a leggere il fascicolo del padre contenuto negli archivi della società. Il Dottor Ziggurath ha ucciso Yori Tategami per poter mettere mano ai progetti dei beyblade a cui stava lavorando.
Venuta a conoscenza di ciò, Akane non ha altri pensieri se non quello della vendetta. Pertanto selezionati i componenti della squadra giapponese al torneo, la ragazza vola nuovamente verso l'accademia di Ziggurath, dove è sicura potrà scoprire quelle funzioni speciali del suo beyblade che suo padre non ha potuto insegnarle.
E così, mentre Tsubasa si trova, titolare della squadra giapponese, a combattere sfide nei più diversi stadi nel mondo, oltre che a combattere una misteriosa forza oscura che lo tormenta e gli fa perdere il controllo, Akane è alle prese con un agente della WBBA che la segue per conto del presidente, affatto contento del suo comportamento.


Grazie per aver letto tutta questa sfilza di informazioni, spero che abbiano sortito l'effetto sperato, e quindi che non vi abbiano annoiato fino all'esaurimento ma che vi abbaino invogliato a leggere questo aggiornamento.
Rinnovo ancora una volta le mie scuse, e lascio coloro che hanno avuto abbastanza pazienza da leggersi il riassunto al vero e proprio capitolo.
Fine delle interminabili Scuse dell'autrice

 


Era... chiuso nello sgabuzzino del personale del servizio delle pulizie dell'accademia HD.
Si sentiva così sciocco e impotente.
Si sedette vicino all'armadietto delle scope e appoggiò la testa sulle ginocchia.
Era stato scoperto. Che vergogna, che pena.
Quando la voce di Akane aveva raggiunto la sua mente, si era sentito morire dentro. Non era neppure riuscito a reagire.
Quella lo aveva afferrato per un braccio e chiuso dentro la prima porta che aveva trovato nell'edificio.
“Io ho da fare. Tu aspettami qui, d'accordo?”- gli aveva detto con sorriso beffardo.
A nulla sarebbe servito tentare di darsi un tono, provare a rispondere a quella provocazione.
Aveva vinto lei.
In tutto e per tutto.
Gli aveva anche preso il palmare. A quest'ora sicuramente aveva già avvertito il presidente della pessima riuscita della sua missione e lui era già stato cancellato dalla lista degli agenti della WBBA.
Che tristezza.


Jay si era quasi addormentato quando l'allarme irruppe in ogni singola stanza dell'accademia.
Improvvisamente la porta si spalancò.
Akane lo prese per il polso e lo trascinò dietro di sé.
“Si direbbe che questa volta quella beccata sia stata tu”- Jay non riuscì a trattenersi.
Si ritrovò folgorato dallo sguardo assassino della ragazza.
“Tu pensa a correre, pivellino”- disse però semplicemente lei.


Il ragazzo buttò uno sguardo dietro di sé.
Erano inseguiti da una decina di uomini vestiti tutti nella stessa maniera con un'orribile divisa color antracite. Probabilmente gli addetti alla sicurezza.
Ormai erano giunti all'esterno, nel più completo deserto che circondava l'edificio.
“Non ce la faremo mai...”- ansimò Jay- “Sono troppi...”
“Sì, ma noi siamo agenti segreti della WBBA...”- disse l'altra, poi si voltò verso di lui- “... più o meno.”
Si fermarono, gli uomini della sicurezza impugnarono i lanciatori.
“Che facciamo adesso?”- domandò sempre più terrorizzato.
“Copriti le orecchie.”

 

Non sapeva esattamente cosa stava cercando.
Anzi, non aveva assolutamente la più vaga idea di dove dovesse guardare, o anche solo dove andare.
C'erano talmente tante stanze, tanti piani in quel palazzo.
Ma la fortuna pareva essere straordinariamente dalla sua parte quel giorno.
Si affacciò distrattamente ad una della porte degli uffici del quinto piano.
E, come per magia, davanti ai suoi occhi , proiettato su uno schermo gigante c'era il misterioso bey, Hades Kerbecs.
Adesso ascoltami bene, Damian”- disse una voce maschile- “Ti spiegherò la particolarità del tuo bey”


E così adesso anche lei lo sapeva.
Il Dottor Ziggurath le aveva involontariamente spiegato tutto quanto.
Afferrò Cancer e con un gesto rapidissimo ruotò la ruota di fusione, che andò ad incastrarsi perfettamente con il giunto di rotazione
Eccola. La nuova modalità.

 

Che significa?”- chiese il ragazzo.
Il tuo bey possiede una seconda modalità: la modalità Boost. Unendo giunto di rotazione e ruota di fusione Hades Kerbecs raggiunge un livello difensivo potenziato.”
Il bey rappresentato sullo schermo di mosse.
Damian si avvicinò, entrando nel campo visivo di Akane.
Era proprio lui, il ragazzo che aveva seguito al bey-park quando era in missione.
In che senso potenziato? Non sono già abbastanza forte così?”- disse.
Certo, sei molto forte già così, dopo aver fatto la procedura di potenziamento. Ma io ti avevo promesso che saresti stato il più forte.”- ribatté il dottore con malizia- “In modalità Boost nessun attacco potrà mai scalfirti. Sarai invincibile.”


Senza dire niente lanciò il bey in direzione dei suoi nemici, con quella potenza tale che solo una rabbia covata dentro per anni può creare.
L'impatto fu devastante.
Akane si coprì il volto con il braccio, Jay si voltò, riparandosi dietro una roccia.
Impressionante.
Nessuno degli addetti alla sicurezza era rimasto in piedi.
Davanti agli occhi dei due ragazzi c'erano solo bey distrutti e uomini accasciati a terra.
Meraviglioso.
E quella era solo una piccola parte della potenza che la nuova modalità riservava al suo bey.
Sorrise compiaciuta.
Scoprire segreto ruota di fusione: fatto.


Akane richiamò il suo bey, guardò fissa una delle telecamere che sorvegliavano l'esterno dell'accademia e disse, scandendo bene le parole: “Guardami, Ziggurath. Verrò presto a riprendermi ciò che mi hai rubato.”
Detto questo si girò e, recuperato Jay dietro la roccia, si allontanò.

“E adesso? Dove stiamo andando?”- fece Jay ancora sconvolto da ciò che era accaduto.
“All'aeroporto. Torniamo a casa.”
“Torniamo?”
“Sì, torniamo. Cos'è, vorresti rimanere qui?”- chiese Akane.
“No... è solo che... Non mi aspettavo che mi portassi con te.”
Akane lo squadrò.
Sembrava tanto un cucciolo impaurito. Era decisamente abbattuto.
“Se torno io in Giappone, dovrai tornarci anche tu, no?”- gli disse.
Il ragazzo la guardò. “Non so te... ma io non sono così impaziente di tornare. Non è che abbia fatto un gran lavoro in questa missione.”
“Non devi preoccuparti. Andrà tutto bene, ne sono sicura. Adesso vai a fare i biglietti per il primo volo disponibile, forza!”- lo incoraggiò, sfoderando uno dei suoi rari sorrisi.
Jay scattò immediatamente, rincuorato dalle parole della ragazza. Sembrava aver ripreso un po' di energia.
Akane intanto, non vista, tirò fuori il palmare che gli aveva precedentemente requisito dalla tasca dei pantaloni.
Sono dietro ad Akane Tategami. Torniamo indietro con il primo volo disponibile.” scrisse in una mail diretta al presidente.
***


“Chi era quella?”- chiese il ragazzo dai capelli celesti, avvicinandosi alla scrivania del dottore.
“Nessuno di particolarmente importante, Damian.”
I due guardavano le immagini dello scontro sullo schermo in fondo alla stanza.
“Può zoomare sul suo bey?”- chiese il ragazzo.
“Ma certo”- continuò pacato l'altro.
“Il suo bey è praticamente identico al mio”- disse in un soffio Damian.
Una nota di preoccupazione comparve sul suo volto.

“È vero, ma non hai motivo di impensierirti. Quella ragazza non ha fatto la procedura di potenziamento. E poi... non riuscirebbe mai a controllare tutto il potere che quel beyblade possiede.”
Damian lo guardò sospettoso.
Il Dottor Ziggurath sapeva di quella ragazza più di quanto volesse far intendere.
“Che vuole dire?”
“Voglio dire... che la sua rabbia le impedirà sempre di dare il meglio di sé. La rabbia è potere, è forza. La rabbia è un vantaggio non indifferente sui propri nemici, ma solo per chi è capace di usarla. Altrimenti è solo una barriera, un intralcio.”
Parlava con quella tranquillità agghiacciante, accompagnato dai quei gesti innaturali e ricercati del volto.
Chiunque sarebbe rabbrividito davanti a quell'uomo. Chiunque, ma non Damian.
Al contrario, trovava nel professore qualcosa di straordinariamente familiare, e terribilmente stimolante.

“Ti ho promesso che ti avrei fatto diventare il migliore e lo sarai. Sono un uomo di parola, io.”
Ma Damian non sembrava soddisfatto.
Non che gli interessassero gli affari del dottore. Ma voleva essere sicuro di non aver rivali nel campo del beyblade.
Lui voleva vincere. Vincere sempre e comunque.
Era quasi una malattia, la sua. Aveva bisogno di primeggiare sugli altri come ne aveva di respirare.
“Come sa che è arrabbiata?”- chiese.
“Diciamo... che mi posso considerare una delle cause della sua rabbia”- rispose l'uomo con un sorriso maligno sulla bocca.
Ma il ragazzo non era convinto.
Lo si vedeva da come guardava lo schermo.
Cercava di imprimere nella sua mente il volto di quella ragazza. Sapeva che si sarebbero rivisti, prima o poi.
E a quel punto scoprirò se davvero costituisci una minaccia...
***

Akane come suo solito prese posto vicino al finestrino dell'aereo.
“Sembri tesa”- disse Jay sistemandosi al suo fianco.
“È tutto a posto”- rispose lei, mentendo.
Aveva talmente tanti pensieri che le vorticavano per la testa che non poteva essere tranquilla.
Sentiva un vuoto nello stomaco allucinante.
Aveva paura.
Si era consegnata da sola alla WBBA in un improvviso moto di bontà.
Avrebbe voluto afferrare il telefono e chiamare Hikaru, Ryo, Tsubasa o addirittura suo fratello.
Qualcuno.
Aveva bisogno di qualcuno disposto ad aiutarla.
Per l'ennesima volta si sentiva sola, persa.
Si ricordò della sensazione provata in America, quando Tsubasa era andato a cercarla all'aeroporto.
Si era sentita protetta, stretta tra le sue braccia.
E adesso avrebbe davvero voluto che lui fosse seduto accanto a lei,in quel viaggio.
Ma doveva invece accontentarsi di Jay Kisosawa, che russava come pochi in quel momento, perso nel suo mondo dei sogni.
 

   
 
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