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Autore: Mel_deluxe    12/06/2015    3 recensioni
Le avventure della Ragazza dai capelli rossi... egocentrica, invidiosa, insolente, capricciosa e anche un po' stupida. La sua vita è costernata da varie disgrazie: degli orribili capelli pazzi e incontrollabili, un accento irlandese incomprensibile, una scarsa voglia di crescere, e soprattutto i suoi odiosi, fastidiosi e incorreggibili sette fratelli...
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Ragazza dai capelli rossi'
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Il 16 marzo è assolutamente un giorno da ricordare.
Perché? Semplicemente per il fatto che il giorno dopo è San Patrizio… e tutti sanno cosa vuol dire vivere il giorno di San Patrizio in una città irlandese.
Per questo il 16 marzo è così importante: perché è il giorno in cui dobbiamo prepararci psicologicamente a quello che affronteremo. Nazionalisti, ubriaconi, gente travestita da leprecauni, insomma, il peggio della feccia umana.
Per fortuna i miei genitori hanno rinunciato anni fa a obbligarmi ad andare alla sfilata dei carri in centro, mentre i miei fratelli più piccoli non sono ancora riusciti a scampare questa tortura.
Ma quest’anno il pericolo maggiore è un altro.
La nostra scuola ha da sempre questa orrenda abitudine di darci libertà nella settimana di San Patrizio. Spiegandomi meglio, per una settimana intera non siamo costretti a indossare  le divise e possiamo vestirci come ci piace.
Io sono anni che indosso jeans e felpe prese a caso dal mio armadio la mattina stessa, mentre ciò che mi diverte di più sono le ragazze che si vestono e si truccano come prostitute e pop star fallite, per poi ritornare una settimana dopo con le loro luride divise.
Quest’anno San Patrizio capita di domenica, perciò questo significa che la settimana dei vestiti liberi sarà incredibilmente lunga. Devo assolutamente prepararmi.
Non oso pensare alla mia scuola per una settimana come a un bordello di Chicago.
Alla fine dell’orario infatti mi precipito nel bagno delle ragazze per darmi una sciacquata alla faccia e prepararmi in anticipo alla mia successiva settimana da incubo.
Per mia immensa sfortuna sono arrivo nel momento più sbagliato per entrare in bagno, cioè mentre Liza e il suo gruppo di amiche stanno davanti allo specchio a sistemarsi i capelli e a ridere come delle oche.
Appena apro la porta e le vedo, sbuffo rumorosamente e mi dirigo verso un lavandino, sperando che liberino gli specchi al più presto. Sembrano non accorgersi nemmeno di me, poiché continuano a parlare senza problemi.
«Oddio, Liz!» sento strillare Blair Murphy, quell’odiosa della migliore amica di Liza. «Stephen Fury non riusciva a staccarti gli occhi di dosso oggi!»
«Blair, calmati.» dice Liza maliziosa. «Stephen è già fidanzato.»
«Beh, non penso che la sua ragazza sia bella quanto te.» ridacchia Blair di rimando.
Poi vedo Ellen Doramon, l’altra migliore amica, voltarsi verso di me, e parlare facendo finta di non accorgersi di me:
«Sapete chi altro è uno strafigo? Brad Callaghan!»               
Smetto di fingere di essere impegnata a lavarmi le mani e la guardo con sfida.
«Oh, Ellen, hai proprio ragione!» afferma Kaylee Pollock, l’ultima componente di quell’odioso gruppetto.
«Beh, ma sapete…» Liza fa una lunga pausa, dopodiché mi fissa nel riflesso sullo specchio. «…c’è chi è così stupido da farselo scappare alla prima occasione.»
Questo è davvero troppo!
«Se stai parlando di me, Vipera, potresti almeno girarti e dirmelo in faccia!» sbotto arrabbiata, avvicinandomi a lei.
«Oh.» Liza finge di essere sorpresa, dopodiché fa svolazzare la sua meravigliosa chioma scura voltandosi. «Scusa, non ti avevo visto.»
Certo come no…
«Comunque Liz ha ragione.» dice questa volta Ellen. «Perché diavolo non ti sei messa con lui? Sei forse cieca? Lui era pazzo di te!»
«Oh, lo so io perché l’ha fatto.» interviene Blair. «Ha solo aspettato che qualcuno di più bello, più ricco e più biondo come Richardson le facesse la corte solo per poi vantarsene con gli altri.»
«Questa è una grandissima stronzata!» urlo, questa volta davvero infuriata, mentre il gruppo di oche se la ridacchia. Liza interviene subito:
«Calmati, Pel di Carota. Nessuno sta insinuando che stai con Marc solo per farci invidia…»
«…ma se Liza non l’avesse lasciato perdere, tu di certo staresti ancora da sola in un angolo a piangere.» conclude Blair.
«Se proprio ci tieni a saperlo, Marc ti ha sempre trovata insopportabile!» dichiaro urlando in faccia a Liza. «Chiediglielo se vuoi.»
«Non credo che mi trovasse così insopportabile.» ridacchia lei con un sorriso malvagio. «Lo sai che mi diceva a volte? Diceva che tu eri l’unica ragione per cui odiava stare qui, e che ti avrebbe cancellato dalla sua vita se solo avesse potuto. Chiediglielo se vuoi.»
So che probabilmente sono bugie che mi sta raccontando solo per ferirmi, ma non riesco davvero a pensarla in questo modo. Perché mai Marc avrebbe dovuto dire quelle cose su di me? Se lo scopo era usare Liza per farmi ingelosire, perché parlarmi alle spalle in quel modo?
«Sei solo una grandissima stronza.» rispondo con disprezzo, per poi uscire senza dire nient’altro.
 
 
Ho già fatto qualche metro, quando sento dei passi raggiungermi.
«Lea! Dai, aspetta!
Mi fermo e mi volto a malavoglia. Quando finalmente vedo Liza raggiungermi, inizio a parlare scocciata:
«Cosa c’è ora?!»
Lei mi guarda come se fosse sorpresa di vedermi irritata.
«Senti, scusa, non volevo farti arrabbiare. Io e le ragazze scherziamo, lo sai.» mi dice calma.
Non ho capito… Liza mi ha appena chiesto scusa?
Prendo fiato e ribatto:
«Sai, Liza, un ragazzo che ammette di amare i musical e dice di essere eterosessuale è più credibile di te in questo momento.»
«Dai, parlo sul serio!»
Non credevo sarebbe mai successo…
Per una volta nella vita la mia più grande nemica ha avuto un comportamento umano? Cosa diamine le è capitato?!
«Ok, fammi capire… Mi stai chiedendo scusa?»
Spero vivamente che da un momento all’altro appaiano dei cameraman nascosti che urlino “Sei su Candid Camera!”.
Lo spero vivamente.
«Senti…» Liza fa un lungo sospiro prima di andare avanti. «Non è facile essere me, ok? Nemmeno a me piace fare la stronza a volte, però è questo il ruolo che devo avere. Ho anch’ io una reputazione e poi…»
«Non è facile essere te? Non è facile essere TE?!» la interrompo scandalizzata.
Liza mi guarda stupita, senza capire di cosa parlo.
Io prendo fiato e riprendo il mio sproloquio:
«Cosa diamine vuol dire che non è facile essere te? Cos’hai da lamentarti nella vita? Sei bellissima, popolare e potresti avere tutti i ragazzi che vorresti! Liza Fitzwilliam: la triste storia di una ragazza che ha tutto, ecco come dovresti chiamare la tua autobiografia! Hai assolutamente una vita perfetta, eppure te la prendi ogni singolo giorno con me. Che cosa dovrei dire io, allora?! Credi sia facile essere insultata per i miei capelli, o vivere con sette fratelli che non fanno altro che strillare e trattarmi male? Ma che problemi hai?!»
Io rimango con pochissimo fiato dopo aver gridato a sproposito.
Liza sembra essere calmissima invece.
D’accordo, la cosa sta leggermente diventando preoccupante.
«Ho una scommessa da proporti…» mi dice sorridendo.
«E cioè?» sbotto, sempre più infuriata.
Liza incrocia le braccia in segno di sfida e mi spiega:
«È la settimana di San Patrizio, no? Possiamo quindi vestirci come ci pare e piace?»
Io annuisco senza capire.
«Dunque questa è la mia sfida:» riprende Liza. «per una settimana intera ci scambieremo i ruoli, voglio dire che a scuola io farò finta di essere te e tu farai finta di essere me. Ci scambieremo i vestiti che dovremo indossare quella settimana e passeremo del tempo con i rispettivi gruppi di amici. Così vedremo chi ha la vita più difficile.»
La guardo strizzando gli occhi.
Ha in mente qualcosa, Ne sono certa. Vuole distruggermi dall’interno, vuole mettere le mie amiche contro di me o rubarmi l’identità.
Oh, ma insomma Lea! La storia con Heather non ti ha insegnato nulla? È sempre meglio fidarsi delle persone.
E poi ricordati che se lei volesse distruggerti dall’interno, puoi benissimo farlo anche tu. Tieniti stretti gli amici, e i nemici…
Ok, mi hai convinto.
«Che cosa si vince?» chiedo, adesso molto incuriosita.
«L’onore.»
«Passo.»
«Va bene!» sbuffa Liza. Poi abbassa la voce come per dare più enfasi alla sua proposta. «Allora la mia offerta sarà molto più succosa…»
Attendo con ansia la sua risposta.
«Chi resiste di più nei panni dell’altro avrà diritto a vincere un intero pacchetto di caramelle a forma di anguria.» termina lei.
Oh mio dio. Le angurie sono le caramelle che le rubai alla materna. La causa dei miei capelli tagliati. Il motivo del nostro odio.
Devo assolutamente averle!
Con convinzione le stringo la mano e accetto la scommessa.
«Un’ultima condizione…» dico senza lasciarle andare la mano. «Per un pomeriggio intero dovrai fare da babysitter ai miei fratelli. Ed io potrei…ehm…»
«…Curare il mio cane.» propone Liza.
«Prefetto.»
Finalmente sciogliamo la nostra stretta.
Povera, povera Liza. Non ha la più pallida idea di cosa le succederà.
Un giorno con i miei fratelli e finirà in manicomio.
Sorrido tra me e me.
Oggi inizia ufficialmente la caduta sociale di Elizabeth Fitzwilliam.
 
 
Mi dirigo a passo deciso lungo il corridoio.
Ho passato l’intero giorno di San Patrizio chiusa in casa a guardarmi film trash e a pensare a cosa avesse avuto in mente Liza nel propormi questa scommessa. Dopodiché il mio cervello non ha più retto e sono tornata a dormire.
Stava andando tutto bene. Fino a questo momento.
Non mi sono sentita così imbarazzata in tutta la mia vita. Tutti mi stanno guardando sconvolti. Chi mi conosce non riesce a credere ai suoi occhi. Mentre ogni singolo ragazzo mi sta fissando con la bava alla bocca.
Vorrei solo scomparire in questo momento.
Tu sei Liza. Ricordati che sei lei.
Giusto, devo essere Liza.
Prendendo fiato metto una mano sul fianco e riprendo a camminare, questa volta a testa alta, come se mi credessi la regina del mondo, appunto, come farebbe Liza.
I miei tacchi fanno un rumore pazzesco mentre continuo la mia sfilata lungo i corridoi.
Wow, non avrei mai immaginato che indossare dei tacchi, un top nero e una minigonna, e far sbavare metà della popolazione mondiale maschile potesse essere così divertente!
«Lea?!»
Mi appoggio sui tacchi, cercando di non cadere, e mi volto verso la voce che mi ha chiamato. Nel girarmi faccio svolazzare i miei capelli all’aria in modo assolutamente ridicolo. Appunto, come farebbe Liza.
Marc è davanti a me, che mi fissa come se fossi un orrendo alieno.
«Ciao!» lo saluto, più allegra che mai.
«Cosa…» balbetta confuso, senza togliermi gli occhi di dosso. «Cosa diamine ti sei messa?»
Io mi guardo i vestiti e la borsa firmata, le mie gambe quasi totalmente scoperte, e il top che mi copre a malapena l’ombelico.
Dio, sembro una prostituta.
«Oh, questo?» Fingo di essere stupita dalla domanda. «Beh… è una lunga storia.»
Quasi non riesco a parlare con tutti questi capelli in faccia.
Per sembrare più simile a Liza la mattina stessa mi sono dovuta lisciare i capelli con la piastra di mia madre. Sì, ci è voluta più di un’ora per lisciarli tutti, ed è stato molto, molto faticoso.
Il risultato sono dei capelli lunghi fino ai fianchi e così perfetti che non riescono a stare fermi un secondo. In pratica tutto l’opposto a cui ero abituata con i miei capelli.
Se devo essere del tutto sincera, questo look non mi dispiace. Sì, sembro la versione porno di Lindsay Lohan, ma dopotutto mi sento abbastanza a mio agio. Mi sento più carina, e avere le attenzioni di tutta la scuola è molto realizzante. Marc invece continua a fissarmi con gli occhi sbarrati.
Proprio mentre sto per spiegargli la scommessa che ho fatto con Liza, appare lei all’improvviso.
Appena la vedo non faccio a meno di trattenere una risata. Indossa la mia maglietta nera degli U2, i miei jeans a zampa di elefante (che con quelle gambe che si ritrova le stanno estremamente corti),  le converse più trasandate che sono riuscita a trovare.
Oltretutto non è truccata, il che mi fa rendere conto di quanto poco carina sia in realtà.
Ma la cosa che mi fa ridere più di tutti sono i suoi capelli.
Io ci ho messo qualche oretta per sistemare i miei, ma per lei deve essere stato una vero incubo. I suoi capelli sempre perfetti e lisci come spaghetti ora sono una massa inconsistente di ricci crespi e trasandati.
Sto per farci una battuta sopra (come farebbe Liza!), quando inaspettatamente la vedo rivolgersi esclusivamente a Marc:
«Ciao, Marc.» squittisce tutta allegra. «Ti siedi vicino a me oggi a pranzo?»
COSA?
Non so davvero chi sia più sconvolto tra me e Marc in questo momento. Lui mi fissa in cerca di spiegazioni, mentre io sono impegnata a fulminare Vipera con lo sguardo.
«Aspetta, Liza…» dico avvicinandomi a lei. «Questo non era nel patto.»
«Ok, si può sapere che diavolo sta succedendo qui?!» Marc passa velocemente lo sguardo da me a Liza, sperando in una risposta. Entrambe lo ignoriamo.
«Oh, sì invece.» ribatte Liza con indifferenza. «Io sono te in questo momento, ricordi? Devo passare del tempo con chi stai di solito, il che comprende il tuo ragazzo. Mi sembra logico, no?»
Quella lurida… AAAHRG!
Avrei dovuto immaginarlo! Vuole rubarmi il ragazzo? Perfetto! La mia vendetta sarà molto più crudele di quanto avessi programmato! Cara Vipera, la tua fine è assai vicina.
«Liza, posso parlare in privato con Marc un secondo?» le chiedo con un finto sorriso.
Non attendo neanche la sua risposta, e afferro Marc per un braccio trascinandolo via.
«Ora ti degneresti di spiegarmi qualcosa? Perché sono sempre l’ultimo a sapere le cose?» Marc è fin troppo irritato in questo istante per rivelargli che l’ho praticamente barattato per un pacchetto di caramelle.
Devo stare molto attenta.
«Senti…» inizio con calma, prendendogli le mani. «Devi farmi un favore, devi sopportare Liza per un po’. Ho fatto una scommessa. Non ti rivelo il premio, ma ti assicuro che è molto, molto alto. In pratica per una settimana…»
«Una settimana?» urla scandalizzato. «Io devo stare con lei tutto il tempo per una settimana?»
«Oh, dai. L’hai sopportata per un mese, puoi benissimo farlo ancora!»
Marc mi guarda poco convinto. In effetti anche io non sono per niente sicura di quello che sto facendo. Sono stata un’idiota ad accettare quella scommessa. Conoscendo Liza, avrei dovuto aspettarmi il peggio.
Ormai però questa barca è salpata con me all’interno e non c’è modo di farla tornare indietro.
«Ti prego, ti prego, ti prego!» dico con una vocina disperata.
«Va bene.» risponde Marc secco.
Gli faccio un sorriso smagliante e gli do un veloce bacio sulla guancia.
Mentre mi sto allontanando, mi volto di nuovo verso di lui, essendomi dimenticata di dirgli una cosa:
«Ah, e se Liza ti fa delle avance, tu hai tutto il diritto di rifiutarle.» faccio ironica.
Marc non sembra apprezzare la battuta, perché fa un sorrisetto abbozzato e mi saluta.
Dopodiché si volta e cammina lentamente verso Liza che lo aspetta sorridente.

 
 

ANGOLO AUTRICE
Gooooooooooodmorning Vientam!
Dunque ormai l'avete capito che in meno di un mese non riesco a pubblicare. Diciamo che ho la sfiga più grande del mondo: non ho un computer che va, nè voglia di scrivere o fantasia in questo periodo... In più ho una bruttissima malattia di nome "vita sociale" che mi affligge le giornate da anni.
Quindi sì, queste sono le mie scuse per la 24245566565476543 volta. Ormai vi sarete anche stancati, deduco.
Comunque oggi ho scoperto che sono stata promossa senza debiti, e per questo ho deciso di festeggiare pubblicando!
Purtroppo avrò delle vacanze molto impegnative. Tra una settimana andrò dai miei nonni in Puglia, dove l'esistenza del wi-fi è ancora da scoprire. E subito dopo parto per Oxford dove dubito potrò portare il computer.
Quindi sì, mi dispiace ma dovrete aspettare ancora un po' per scoprire il seguito di questo "avvincente" capitolo.
Vedrò di scrivere in fretta nel frattempo.
In ogni caso vi auguro delle bellissime vacanze e tante giornate di sonno!
Che la pigrizia sia con voi,
Mel.
  
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