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Autore: Oceano2_0    12/06/2015    0 recensioni
Tante persone diverse, tante vite diverse, ma una cosa in comune. A un certo punto basta una foto per rivivere tutto.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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~~I ricordi sono la cosa più bella che possiamo avere, crearsene il più possibile è una sfida che non tutti raccolgono e decisamente non tutti vincono. Non è passato molto da quando ho trovato la foto, era nascosta in un vecchio libro impolverato, ma ho visto tutta la mia vita passarmi davanti.
La foto non è niente di strano, solo 20 quindicenni che fanno gli stupidi in gita, eppure mi fa scappare un sorriso. Ci siamo tutti, c’è Vanessa che ride a bocca aperta incurante di Stefano che gira video per il suo blog, ci sono Sara e Francesco un po’ in disparte a baciarsi, ci sono Matteo e Federico che si passano le mani fra i capelli fissando delle francesi, ci sono Michela, Lucia e Serena che gridano per un’improvvisa folata di vento che sta scompigliando loro i capelli, ci sono Martina, Lorenzo e Fabrizio che sgattaiolano via per comprare degli snack per quella sera, c’è Alessia che mostra i suoi acquisti a un Riccardo molto più interessato a fare selfie da postare su Instagram. Ci sono Giulia e Giada che, incuranti dei passanti che le fissano stralunati, cantano e ballano sembrando degli ippopotami. C’è Marco che prova ad avere una conversazione degna di questo nome in spagnolo, in Francia. C’è Paolo che gioca a calcio con un tipo di nome Rayn. E poi ci siamo io e te, probabilmente siamo la parte più comica della scena, non la prof. Rovati che va in giro con uno di quei cappelli a forma di rana e neanche Alessandra di 2B che fissa inorridita un piccione, siamo noi. Più precisamente io con in mano in sacchetto di macaroons che agito il pugno e tu che cominci a scappare costringendo un paio di vecchiette a spostarsi più velocemente di quanto abbiano mai fatto in vita loro.
Quanti ricordi può suscitare un semplice pezzo di carta. E’ una delle poche rimaste di quel periodo, le altre le ho buttate tutte. Ho gettato le foto di me e Cristina che ci laviamo con le canne dell’acqua quell’estate, ho fatto sparire quelle del falò per festeggiare la fine della terza, ho dato a mia zia le foto del suo matrimonio, soprattutto quelle in cui eravamo seduti sulla fontana e tu mi abbracciavi, ho anche buttato la prima foto con Mia: la tenevo stretta e indossavo il maglione che mi avevi regalato per Natale.
Questa invece l’ho tenuta, non so perché, forse perché era ancora tutto semplice o forse perché c’è troppa vita. Quando la guardo di nuovo è come essere trascinata di nuovo in quegli anni e rivedere la me adolescente che alza le braccia al cielo al concerto della band di cui ora non ricordo più neanche il nome. Ho sempre amato la vita e non mi sembrava giusto dimenticare qualcosa che sapeva così tanto di me, di te, di loro… di noi. Guardaci, sembriamo tutti felici, credevamo di avere il mondo in mano, ci sentivamo invincibili e niente ci spaventava, andavamo avanti senza guardarci indietro e tutto ne valeva la pena.
Non ci sono altre foto così, gli anni dopo ci siamo sempre più spenti: sorrisi forzati, Michela si è trasferita e Stefano è stato bocciato; però ogni tanto riappariva la scintilla e facevamo una delle nostre cazzate come regalare alla prof.  di storia una torta alla panna con il sale al posto dello zucchero.
Voltandola leggo una dedica di quelle che poteva pensare solo Ginevra, la ragazza che ha scattato la foto, e sorrido, finalmente sorrido di nuovo come allora…
Quando esco dalla stanza mi sento di nuovo piccola e sussurro una semplice frase<>
“Questa è la vera bellezza dell’essere noi, questi siamo noi. E no Lorenzo, Sabrina non uscirà mai con te”
   
 
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