Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi
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Autore: alessiap93    12/06/2015    0 recensioni
Haley Connery è una semplice ragazza del New Jersey. E' popolare e piena di affetto. Riesce a gestire perfettamente tutti i suoi doveri da teenager, nonostante il suo piccolo "dono" di vedere i fantasmi. Costretta a trasferirsi in Italia, dal nuovo fidanzato della madre, si ritrova a guardare la sua vita da una nuova, diversa prospettiva. Ciò che per lei era diventato normale, si rivela qualcosa che non aveva mai vissuto in tutta la sua vita. Amori che non aveva mai visto né in televisione né letto in nessuno dei suoi romanzi. Una storia coinvolgente ai confini della realtà.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quella notizia non avevo più la forza di andare avanti, di reagire. Jake era morto. Quell'incidente, quel dannato alcol, quelle dannate sensazioni. Era come se una parte di me stesse ancora dormendo senza poter riprendersi. Ma che cazzo era successo? Perché io non avevo riscontrato problemi? Per giorni non riuscii a mangiare, non mi andava niente, volevo solo stare sola e pensare a Jake, ai bei momenti passati insieme, ai nostri piccoli viaggi, quei bei momenti adesso sarebbero rimasti solo ricordi indelebili nel mio cuore. I dottori non riuscivano a capire come io fossi rimasta illesa, soltanto qualche escoriazione, me lo chiedevo anch’io ma forse sapevo già una risposta: loro mi avevano protetta, mi avevano avvertito, ma io non ero in grado di decifrare quello che volevano dirmi. In quei giorni all’ospedale chiedevo sempre di Claire e di James, le loro condizioni miglioravano, ma non avevo voglia di andarli a trovare. Le ultime due settimane passarono lente, lentissime, come se qualcuno o qualcosa fosse riuscito a fermare il tempo o a piegarlo per lo meno. Il funerale di Jake era stato straziante, mi aveva fatto sentire più inutile di quanto già non fossi. Lui era andato via, per sempre dopo una vita insieme. Ma dovevo andare avanti, sentii bussare alla porta. Era mia madre. «Entra» dissi da sotto le coperte. Lei era lì, sempre pronta per me con un vassoio, una tazza di cioccolata calda e un croissant appena sfornato. Cercai di essere il più normale possibile, non volevo che soffrisse ancora per me. «Mmm, che profumino» sorrisi. Lei ricambiò, raggiante come non mai. «Ho pensato che ti sarebbe andata una piccola merenda come ai vecchi tempi». «Mamma, non ho più dodici anni, sono cresciuta», cominciò a singhiozzare. «Te la senti di partire?» disse asciugando una lacrima. Mi prese di soppiatto, avevo una grandissima voglia di andarmene da qui, e lasciare questa stupida città per sempre. Ma… Claire, James e tutti i miei amici? Dove sarebbero andati a finire? Sarebbero usciti completamente dalla mia vita, lo sapevo. «Qualsiasi cosa per lasciarmi tutto alle spalle», dissi decisa. Mi strinse in un grande abbraccio, sentivo le sue lacrime bagnarmi i capelli, sorrisi. «Ti voglio bene, Haley, sappi che Jake avrebbe voluto che tu fossi felice, e lo voglio anch’io». «Potrei anche lasciarmi tutto alle spalle, ma non potrò mai dimenticare quello che è successo, mamma». Non avevo omesso il piccolo "dettaglio" della mia vita, magari un giorno avrei potuto rivederlo, chissà. Avrei potuto rivedere Jake intatto, senza ferite, più solare che mai. Certo, non sarebbe stato lo stesso, sarebbe stato un fantasma meraviglioso ma intoccabile e invisibile agli occhi degli altri, tutto sarebbe cambiato. Almeno avrei avuto modo di parlargli ancora, perché, anche se non l'avevo mai amato, faceva sempre parte della mia vita. Una vita sempre noiosa, quella di una normale ragazza, la classica “cheerleader” della scuola, solo che non ero un tipo da pompon. Avevo sempre convissuto con i fantasmi, nascondendo sempre la cosa a mia madre. L’unica che sapeva il mio segreto era Claire, riusciva a capirmi, nonostante tutto. Ogni volta che mi svegliavo, c’era sempre qualcuno. A casa mia viveva una donna, Patty. Lei era morta all’età di 36 anni, a causa di un tumore. Una donna davvero straordinaria, sempre pronta a tutto, coraggiosa e determinata, mi aveva sempre suscitato ispirazione. Così quando avevo bisogno di “lezioni di vita” (cosa che mia madre non riusciva a darmi) andavo da lei, che riusciva sempre a illuminarmi. Durante le settimane, trascorsi le giornate chiusa in camera, scartando gli oggetti che non mi sarebbero tornati utili una volta trasferita. Tra questi trovai un album di fotografie, ed eccoci lì; io, Jake, Claire e James. Eravamo così, felici, senza nessun peso addosso. Mi mancavano le nostre uscite, eravamo inseparabili. «Basta! E' ora di voltare pagina», l'estate mi era passata davanti inutile, silenziosa. Chiusi l’album e mi preparai velocemente per andare a trovare Claire e James, erano i miei migliori amici, meritavano gli ultimi momenti della mia vita qui. Mia madre era al lavoro, non potevamo permetterci due macchine, così presi il primo autobus e mi avviai verso casa di Claire. «Signora B, sono io, Haley». Fui sorpresa di vedere Claire alla porta, sorridente, ma anche turbata, ci guardammo per un lungo istante in cerca di chiarimenti. Poi lei scoppiò a piangere abbracciandomi come non aveva mai fatto. «Mi dispiace, mi dispiace tantissimo Haley, so quanto tenevi a lui, sappi che non ti lascerò mai» «Claire va tutto bene, è tutto ok. Vedi, è proprio di questo che volevo parlarti». Mi guardò perplessa, mi fece accomodare, e mi offrì un té. Cercava di evitare la parola “Italia”. Vivevamo in New Jersey, mia madre aveva conosciuto questo tizio, s’innamorarono perdutamente e quella che ci andò fregata fui io, adesso mi ritrovavo senza un ragazzo, a lasciare i miei migliori amici, costretta a trasferirmi in Europa da una nuova "famiglia". «Sai, sto leggendo un libro interessantissimo», era così falsa, soffriva. «Claire, fra due giorni parto», dissi bruscamente. «Parla di una storia d’amore, è così romantico» la sua delicata voce si spezzò. Non riuscii a trattenermi, cominciai a piangere anch’io. Posai la tazza e le saltai addosso stringendola a me. «Mi dispiace, davvero. Sei la mia migliore amica, lo sei stata sempre e lo sarai per sempre. Non posso evitarlo, te ne parlo da un' intera vita, voglio andarmene da qui. Se potessi trascinare te e James con me, non esiterei a farlo, lo sai! Ma devo lasciarmi molte cose alle spalle, e anche mia madre. Prometto che verrò a trovarti, giuro! Claire ti voglio bene, rischierei la mia vita per te e James» «Basta! Non preoccuparti, sapevo che saresti venuta per dirmi questo, era previsto». Restammo abbracciate per un lungo tempo, continuavo a ripeterle che mi dispiaceva e lei travolta dai pensieri mi rispondeva che era tutto ok. Andai a trovare anche James, ci salutammo e mi promise che lui e Claire sarebbero venuti all’aeroporto per salutarmi un’ ultima volta. Quando tornai a casa, era già buio. «Buonasera, Haley». Patty era raggiante, notò nel mio umore qualcosa che non andava. «Scusa Patty, devo riposare, domani mi aspetta una lunga giornata» sforzai un sorriso e immediatamente mi feci travolgere dalla leggerezza delle coperte. Sognai.
   
 
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