Prima settimana e due giorni.
Tony incrociò le braccia.
“E questo che vuol dire?”.
Clint scrollò le spalle, le ali da angelo bianche oscillarono spargendo piume ai suoi piedi.
“Secondo me è un segno” disse.
Natasha gli tirò una gomitata.
“Della tua morte imminente, forse”.
Thor girò attorno a Barton, afferrò una piuma e l'avvicinò al volto.
“Non rassomigliano ad ali di creature che conosco”.
Steve deglutì, si leccò le labbra spostando il peso da un piede all'altro.
“Sei sicuro di sentirti bene?” chiese.
Bruce scosse il capo, sospirò.
“I segni vitali sono ok. Si sono collegate alla spina dorsale perfettamente”.
Clint sogghignò, socchiuse le iridi argento.
“Visto? Sto bene. Possiamo andare in missione? Qui sto un po' stretto”.
Circa un'ora dopo.
Clint virò roteò su se stesso e lanciò una freccia colpendo in mezzo agli occhi il toro con le ali dietro di lui. Tony lo sorpassò, sparò ad altre due creature e rise.
“Ti stai divertendo da morire, vero?” chiese.
Steve lanciò lo scudo alle zampe di uno dei tori, balzò su una macchina evitandone un altro.
“Restate concentrati. Ne restano ancora parecchi”.
“Il settore est è libero”, disse Natasha, all'auricolare, “vi raggiungo”.
“Siete sicuri non sia un codice verde?” domandò Bruce, all'auricolare.
Thor rise, roteò il martello in aria e fulminò una decina di tori. Clint volò in picchiata tra due, scagliò due frecce colpendoli al ventre e risalì superando Tony d'altezza.
“Sapete, potrei cominciare ad abituarmici!”.
Steve tirò lo scudo contro la testa di un toro spezzandogli le corna, rotolò in avanti e tirò lo scudo facendolo andare contro cinque delle creature e si alzò di scatto; balzò prendendo al volo lo scudo.
“Non farlo!” urlò.
Tony rise, lanciò dei razzi contro una serie di creature e si sospese a mezz'aria.
“La prossima volta dovremo scegliere una balia!”.