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Autore: Titillandus    13/06/2015    10 recensioni
Susan Isabel Baston odia il Quidditch, lo detesta con tutta sé stessa.
Ebbene sì, la secondogenita dell'exGrifondoro Oliver Baston, rinomato e ossessionato giocatore di Quidditch, è stata smistata in Corvonero e sembra essere attratta dai libri molto più che da questo sport.
Ma forse c'è una cosa che Susan odia più del Quidditch, anzi c'è qualcuno che Susan odia più del Quidditch: James Sirius Potter.
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Ci sono capitoli extra riguardanti altri personaggi:
EXTRA UNO: Rose-Scorpius
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Sirius Potter, Lorcan Scamandro, Lysander Scamandro, Nuovo personaggio, Rose Weasley | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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enjoy :)



CAPITOLO VENTICINQUE


 

“Vieni? Allora vieeeeeeeni? Dai, dai, daiiii!”

Credo di aver definitivamente perso l'udito dall'orecchio destro.

Sposto il cellulare sulla sinistra e sospiro rumorosamente.

“Rose, sei tremenda!”

“Solo perché voglio passare il Capodanno con te?”

Ridacchio.

“Sicura che i tuoi te la lasceranno fare questa festa?” chiedo.

Ho dei grossi dubbi sul fatto che Hermione Granger permetterebbe mai una cosa del genere, se ne fosse al corrente.

“Oh, beh.. ecco, mamma non sa niente."

Cosa dicevo io?

"Ma papà dice che non è un problema, basta che facciamo sparire tutte le prove prima che loro rientrino da Parigi.” aggiunge subito.

Parigi? Wow!” esclamo senza riuscire a trattenermi.

“Più o meno la mia stessa reazione!” dice ridendo.

“Ma non cambiare discorso così, Sue!” aggiunge subito dopo.

“Se tua mamma lo scopre mi ucciderà.” dico mentre mi accoccolo sulla poltrona davanti al camino.

Ci ucciderà. – mi corregge Rose – è un , quindi?"

Sorrido per l'ironia della mia migliore amica, anche se non sono poi così sicura che si tratti solo di ironia.

.”

“Che beello! Sue, sono troppo felice! Vieni la mattina dai, quando vuoi! Ci prepariamo insieme e poi magari mi aiuti a sistemare le ultime cose che non so quanto Hugo o James potranno essermi d'aiuto.” dice ridendo.

James.

Certo. Era ovvio che ci sarebbe stato anche lui. Con che coraggio potrò guardarlo negli occhi dopo aver ignorato bellamente il suo messaggio?

Che poi ignorare non è esattamente il termine corretto. Io ho provato e riprovato a scrivere un messaggio, a spiegarmi, a trovare le parole giuste. Ma ho cancellato ogni bozza, ogni parola, ogni virgola. Non sapevo cosa dire, non c'era niente che andasse bene.

“Sue? Ci sei ancora?”

Oh.

“Certo, certo, Rosie. Perfetto, arrivo per le undici se può andare bene. Porto anche la torta, magari.”

“Ma certo che va bene! La cheesecake dell'ultima volta, ti prego! Dai, dai, ci vediamo domani allora! Giuro Sue, non vedo l'ora!” urlacchia prima di agganciare.

Appoggio la testa sullo schienale e chiudo gli occhi.

James. Domani.


 

Quando suono il campanello di casa Weasley un po' mi sento in colpa. Rose è la mia migliore amica da una vita e non ho ancora trovato il coraggio di dirle niente riguardo a James. Non lo faccio con cattiveria, davvero, vorrei davvero che lo sapesse, ma non so proprio come fare. È suo cugino e è imbarazzante, terribilmente imbarazzante. E poi non saprei bene nemmeno cosa dirgli.

Anzi, visto che non mi piace e io non piaccio a lui, non c'è proprio niente da dire.

Scaccio i sensi di colpa e mi sistemo il colletto del cappotto.

Ad aprirmi però non è la mia riccissima amica, ma Hugo, in pigiama.

Mi scappa un sorrisino davanti al suo abbigliamento.

“Oh, ehm... Susan! Ecco, io stavo aspettando Fred... non pensavo fossi tu.. Rosie è di sopra... comunque ciao!”

“Ciao, Hugo. Salgo subito allora, ti lascio la torta, è da mettere in frigo, grazie.” dico, mentre gli appoggio la torta sulle braccia tese per poi superarlo dirigendomi verso le scale. Il mio sorriso si allarga per l'imbarazzo di uno dei miei Weasley preferiti, come se con tutte le volte che sono rimasta a dormire qui non lo avessi già visto in tenuta notturna.

“Susan, Susan, Suuuusan! Sei arrivata!”

Rose mi raggiunge a metà scale, travolgendomi in un abbraccio di riccioli rossi.

Rido.

“Abbiamo un sacco di cose da fare, Sue! Sono super in ritardo sulla tabella di marcia.” dice preoccupatissima, prima di stritolarmi un'altra volta.


 

Credo che Rose debba rivedere il concetto di “un sacco di cose da fare”. O forse sono io ad aver rivisto il mio dopo essermi sorbita l'organizzazione del ballo di Natale a Hogwarts. Abbiamo solo dovuto spostare i divani, apparecchiare e controllare che la spesa fatta da Fred e Hugo contenesse anche qualcosa di diverso dall'alcool. Poi, per la cena, mi ha assicurato Rose che ognuno porterà qualcosa, così noi possiamo avere tutto il tempo che ci serve per prepararci.


 

E così eccoci qui, dopo un intero pomeriggio di chiacchiere e esperimenti di bellezza io e Rose siamo sedute una di fronte all'altra sul suo letto.

Rose ha fatto miracoli. I capelli mi ricadono in morbidi boccoli sulle spalle, gli occhi sembrano grandissimi con le ciglia che mi ritrovo ora e persino le mie guance hanno un po' di colore. Non riesco a staccare gli occhi dallo specchio, un po' come la sera del ballo, quella riflessa sembra un'altra persona. Bella e sicura di sé. Chi l'avrebbe mai detto?

Ho persino trovato il vestito giusto senza difficoltà, se escludiamo il fatto che ho dovuto affrontare il secondo categorico e più che prevedibile NO di Rose di fronte al mio vestito a pois, ma l'ho fatto con una certa dignità, giuro.

Un paio di giorni dopo Natale, io e Drew siamo andati in un centro commerciale babbano. Lo facciamo spesso durante le vacanze di Natale, è bello vedere come la magia del Natale sia talmente forte da contagiare anche i babbani. E, mi scoccia ammetterlo, in queste occasioni io e Drew ci divertiamo un sacco. E ci compriamo anche i rispettivi regali, così siamo sicuri di azzeccarli. A Drew ho preso una bellissima camicia azzurra con collo alla coreana e lui mi ha regalato questo fantastico vestito: un tubino nero aderente e scollatissimo sulla schiena. Ammetto che è stato mio fratello ad adocchiarlo in uno degli ultimi negozi. Avevo già trovato un maglione che mi piaceva, ma Drew voleva assolutamente che fosse qualcosa di speciale e non voleva rassegnarsi. E meno male.

Anche adesso, di fronte allo specchio, non mi sembra vero. È semplicissimo anche abbinato ai tacchi alti, ma non credo di aver mai indossato qualcosa che mi stia tanto bene.


 

“Sembri una modella delle riviste babbane di mamma, Sue. Sono senza parole, davvero.”


 

Proprio “una modella” non credo, è decisamente esagerato, ma sono contenta della scelta che ho fatto. Sorrido a Rose, riconoscente.

Lei nel suo vestito di pizzo blu, che fa pendant con i suoi occhi color mare, sta un incanto. Ma non è una novità: da che l'ho conosciuta non ho mai pensato, nemmeno una volta, che non fosse bellissima, persino appena sveglia la mattina, con gli occhi gonfi dal sonno e i riccioli rossi scompigliati. A proposito dei riccioli di Rose, sono orgogliosissima. Sono riuscita a lisciarglieli in modo impeccabile: morbidi, setosi, lucenti, proprio un bel lavoro. Sono sicura che dureranno fino a serata inoltrata.


 

E, infatti, sono le dieci e mezza. Tre strani cocktail di Hugo e Fred e almeno una decina di tentativi di ignorare la presenza di James dopo, i rossissimi capelli di Rose sono ancora perfetti. E a me inizia a girare la testa. Non tanto però eh.

Però forse è meglio se mi siedo un attimo. Magari in cucina però, lontano dalla mischia e dalla musica. Giusto un secondo.

Prima di chiudere la porta alle mie spalle incrocio gli occhi nocciola di James e un brivido mi attraversa la schiena. Merlino, perché? Niente scherzi, ti prego.

Mi verso un bicchiere di acqua, credo che mi farà bene. Ne sorseggio un pochino.


 

“Queste non sono le feste che piacciono alle principessine Corvonero, vero?”

Sobbalzo a quelle parole e fatico a deglutire l'acqua che ho ancora in bocca. Sputacchiarla da tutte le parti non mi sembra un comportamento appropriato per qualsiasi ragazza, non solo per una principessina Corvonero.

Ma questo soprannome mi toglie qualsiasi dubbio riguardo a chi potrebbe essere il mio visitatore, e chi se non chi ho cercato di ignorare per tutta sera?

“Ciao, James.” dico a testa bassa. Temo l'effetto dei suoi occhi. Dopo quanto è stato chiaro alla Vigilia io non voglio farmi ingannare da uno stupido messaggio. Si tratta pur sempre di Potter L'Idiota, anche se mi sembra passata un'eternità da quando lo chiamavo così. Incredibile.

“Non dici niente?” mi chiede.

E io...oh Merlino, da dove comincio?

Proprio niente, quindi?” aggiunge subito dopo versandosi un bicchiere d'acqua.

“Cosa vuoi che ti dica?”

“Come mai queste feste non ti piacciono, per esempio?”

Sbuffo.

“Non ho detto che non mi piacciono.”

“E allora perché sei qui?”

So di essere arrossita.

“La testa.”

“Mi gira un po'.” aggiungo.

James ride e io gli tirerei un pugno. Dritto nello stomaco.

Sollevo lo sguardo e incrocio finalmente, di nuovo, i suoi occhi. Stesso risultato.

Ma devo fingere, assolutamente. Non ci casco. Non esiste proprio.

“Ti fanno anche simpatico?”

Sorride. E non riesco a fare a meno di pensare che sia un sorriso meraviglioso, accidenti a me.

“E pensa che con te mi sforzo sempre.”

Alzo gli occhi al cielo, imperterrita nella mia recita.

“Immagino...”

Silenzio.

Eppure ce ne sarebbero di cose da dire.

“Posso parlare io, allora?”

Oddio no. No, no, no.

“Ecco... senti, James..”

No.” dice James alzando la voce zittendomi.

Spalanco gli occhi. Non me l'aspettavo proprio.

“Stammi a sentire tu. – dice, senza lasciarmi il tempo di reagire – per favore.”

Credo che anche lui abbia bevuto un pochino, non l'ho mai visto così... determinato.

“Non possiamo parlarne un'altra volta? Quando sarai nelle condizioni giuste?”

Parola d'ordine: rimandare. Non voglio sapere, non so se sono pronta.

“Nelle condizioni giuste? Io non sono ubriaco, Sue. Cosa vuoi che siano un paio di birre?”

Certo, come no.

Ma non mi lascia parlare.

“Ho troppe cose da dire e vorrei che tu mi ascoltassi, davvero.”

Annuisco. Davvero non voglio sapere?

“Sue, mi spiace. Io... ci sono delle cose che devo dirti da un sacco... ecco, vedi, io... ma come cazzo faccio? Ecco, vedi, quando ci siamo visti alla Vigilia e io ti ho detto che non avrei mai dovuto, non mi aspettavo che tu mi avresti dato ragione.. ci sono rimasto proprio male e non so perché... io non volevo baciarti al ballo, non era giusto, non avrei dovuto... non avrei dovuto senza sapere che anche tu volevi lo stesso, senza il tuo permesso... non mi faccio mai questi problemi di solito, Sue, ma con te, davvero, io non so perché ma è tutto un casino.. io ho paura di essere un problema e non vorrei...”

Perché non mi sono seduta? Credo di star rischiando un infarto, giuro, non ci credo.

“Che poi io faccio il cazzone, l'indifferente e combino solo puttanate... che non sai quanto ci speravo che mi rispondessi al messaggio di Natale e quanto speravo anche che non lo facessi... è una situazione che non avevo il coraggio di affrontare, io... oh, non lo so, Susan, quando si tratta di te non so mai niente... ma ti prego, ti prego, non ridere.. è tutto così complicato...”

Quanto cazzo ha ragione? È tutto così complicato. Per esempio quanto forte batte il mio cuore in questo momento, perché?

“E sai perché? Non so ancora come farò a dirtelo... ma Sue, tu sei diversa da qualsiasi altra, io non ho mai mai mai... ecco, vedi, non sono capace.. è solo che è la prima volta, io certe cose sul serio non so farle...”

Ho un centinaio di boccini d'oro nello stomaco. Giuro non mi sono mai sentita così.

“È che tu sei bella, stasera poi, io te lo giuro sei troppo... senti Susan, io credo di essere innamorato di te. Mi spiace.”

Il “mi spiace” finale mi fa sorridere. È a tutto il resto che stento a credere. Sento una specie di bolide impazzito, letteralmente, all'altezza del cuore.

“Di qualcosa, Sue, ti prego, qualunque cosa...”

“Non è che ti serva proprio sempre il permesso per certe cose.”

E giuro sui boxer di Merlino che non so come mi possa essere uscita una frase tanto stupida.

Mi copro il viso con le mani, che figure.

Ma a James sembra non importare, sorride. Sempre più vicino.

“Non so tanto bene cosa dire, James, sono un po' in difficoltà...” dico arretrando.

È davvero questo quello che voglio?

Le mie spalle nude sfiorano il muro gelido della cucina di casa Weasley. Fine della corsa.

Cosa faccio? Oh Merlino, ma perché?

È l'ultima occasione che ho per scappare, ma... ma forse dovrei imparare a smettere di farlo.

Le labbra di James incontrano le mie prima che io possa pronunciare ancora anche solo una sillaba. Ma questo non è il bacio casto del ballo, non si allontana subito dopo esserci sfiorati. La sua lingua si insinua nella mia bocca prima che io possa rendermene conto. Le sue mani mi ancorano al suo petto, spingendomi contro il muro. Sento il calore del suo corpo sotto il completo nero che tanto gli dona. La passione di James mi travolge, non riesco a pensare a niente che non sia lui, a niente che non sia il suo corpo contro il mio e, Merlino, non riesco nemmeno a vergognarmene.

 

Sono imperdonabile, lo so. È passato tantissimo dall'ultima volta che ho aggiornato, ma, davvero, dovete credermi quando dico che non riuscivo a scrivere niente che mi piacesse, ma poi un paio di giorni fa è arrivata l'ispirazione. E insieme a quella anche il grande momento. Cercherò di aggiornare presto, stavolta davvero. Ho già qualche idea da mettere giù e appena finita la sessione cercherò di fare del mio meglio. Mi dispiace avervi fatto aspettare tanto, ma vi ringrazio infinitamente per come continuate a seguirmi e leggermi. Le recensioni mi hanno davvero riempito il cuore.
Vi amo tutti. Un sacco. GRAZIE GRAZIE GRAZIE ♥
Qualsiasi cosa vogliate scrivermi, dire riguardo alla storia, ai personaggi, a quello che è successo o qualsiasi cosa vogliate chiedermi non esitate a scriverlo. Non appena avrò tempo risponderò ad ogni cosa, giuro.
Un bacio grande.
Titi :)


 

  
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