Stiamo insieme, e allora?!

Titolo: Stiamo insieme, e allora?!
Autrice: Julia Phantomhive
Evento: A week of KageHina (organizzato su Tumblr @aweekofkagehina. Aperto a tutti!)
Prompt scelto: Miracle

Spalancavo gli occhi. "Eccolo che arriva".
Hinata mi correva incontro, faceva uno dei suoi salti prolungati in aria e rimaneva sospeso come un piccolo corvo che spiegava le ali per il suo primo volo. Planava verso di me e mi cingeva il collo con le sue esili braccia.
Sentivo le sue mani che affondavano sulla mia schiena.
Ridevo, perchè non toccava terra.
- Buongiorno, Kageyama! - mi salutava con la sua voce acuta e allegra e il viso sorridente.
Ecco il mio angelo.

"Da oggi, io e Hinata stiamo insieme da un mese".
Mi ero innamorato del piccoletto inconsciamente, ma quando mi si era dichiarato non ho potuto far altro che ricambiare: non per pietà o di conseguenza, ma avevo realizzato che Hinata era il primo a farmi battere il cuore all'impazzata. Mi sentivo così solo quando giocavo, ma quella era l'emozione, l'eccitazione che scaturiva la felicità di essere in campo, ma con Hinata era totalmente diverso.
Oltre alla felicità di averlo accanto, sentivo l'impulso di toccarlo, baciarlo e solo Dio sa come è finita la nostra prima notte insieme. Non potrei mai dimenticare quel sorriso quando gli avevo risposto 'Anch'io'.
- Kageyama!! Mi stai ascoltando?! - mi risvegliava dal mio viaggio dei ricordi.
Ci eravamo dati appuntamento vicino la via della scuola.
Aveva la faccia imbronciata perché non lo ascoltavo, così mi piegavo e lo baciavo velocemente per farmi perdonare. Quando mi discostavo, la sua faccia era rossa come un pomodoro maturo. E' così carino.
Andava nel pallone e balbettava qualcosa: - Ma che cavolo fai in un luogo pubblico?! -
"E' davvero troppo carino".
"Ti amo Hinata".
- Scusa. Dove vuoi andare oggi? -
- Al parco! - era così innocente e pieno di energie - Ho portato la palla! -
Sospiravo. Sempre la pallavolo di mezzo, ma se non fosse per questo gioco, neanche lo avrei incontrato.
Il mio angelo aveva sempre fatto così. - Hinata, va bene se cambio il programma? -
Volgeva la sua testa verso di me e i suoi occhioni si spalancavano. - Dove? - tutto emozionato, non mostrava un minimo di preoccupazione - Dove mi porti? -
Tiravo fuori dalla tasca due biglietti per una partita di pallavolo professionistico che si svolgeva nei dintorni. Appena glieli porgevo, li ispezionava e con un sorriso mi ringraziava. - Kageyama, sei il migliore! Grazie! -
"Brilla, brilla, come una stella. Riesco a capire Hinata meglio di me stesso".
- La partita incomincia alle 14, abbiamo 3 ore. Vogliamo farci un giro? -
- Al parco! - suggeriva, insistendo di voler giocare, così sospiravo di nuovo - Non va bene? -
Mi chinavo e lo baciavo sulla guancia. - Non voglio arrivare alla partita tutto sudato. E se ci mettessimo a giocare, di sicuro perderemo la cognizione del tempo e non assisteremmo più alla partita. - poggiavo una mano sulla sua stupida testolina arancione. I suoi capelli sono sempre stati così soffici?
Aveva un'espressione felice quando lo accarezzavo. - Hai ragione! - esclamava, saltando come un coniglio con le braccia e gambe spalancate.

"Vivace, curioso, ambizioso, instancabile, gentile, ma soprattutto mio".
"Che cosa farei senza di lui?"
Eravamo arrivati allo stadio un'ora prima, prendevamo i posti ma vedevo Hinata muoversi agitato. - Hinata, che cosa c'è? - scuoteva la testa - Bagno? - ripeteva il movimento. Lo fissavo per un po' e intuivo poi cosa gli frullasse in quella testolina vuota. - Vorresti scendere in campo? -
Annuiva senza sosta. Non riuscivo a contenere una risata.
Anche stavolta per calmarlo gli fermavo la testa con una mano e provando di essere incoraggiante lo accontentavo: - Ho capito, ho capito! Dopo giocheremo! Ti alzerò la palla quante volte lo vorrai, ma ora calmati. - mi guardava con occhi adoranti - Vuoi qualcosa da mangiare? Offro io. -
Mi prendeva per mano. - V-voglio Kageyama... -
Perdevo un battito, come faceva questo piccoletto a provocarmi sensazioni così intense. Aveva distolto lo sguardo tutto rosso dall'altra parte, era carino da non poter trattenere un abbraccio. Gli bisbigliavo all'orecchio: - Perché sei dannatamente carino?! -
- Ka-Kageyama!! Siamo in un luo-luogo pubblico! -
Non mi importa, non mi importa!
Si dimenava quanto poteva, quando mi spingeva via improvvisamente nel sentire le voci di Oikawa-san e Iwazumi-san nelle vicinanze; controvoglia lo lasciavo andare e mi giravo, cercandoli nel pubblico.
Non mi sarei aspettato di incontrarli.
- Guarda se quello non è Tobio-chan! - urlava Oikawa-san intravedendomi - Oh, c'è anche il piccoletto! -
- Il Grande Re! - sibillava Hinata.
Iwazumi-san prendeva per il colletto il compagno e lo trascinava via prima che potessi salutarli. - Cerchiamo altri posti, non voglio che per tutta la partita litighiate. -
- Iwa-chan! Lasciami parlare un attimo con Tobio-chan!! -
Per senso di protezione, nascondevo Hinata dietro di me, non volevo che Oikawa-san notasse quanto Hinata potesse essere carino imbarazzato. Il sempai lo notava e con un sorriso lascivo mi provocava: - Siete nel bel mezzo di un appuntamento, Tobio-chan? -
Sussultavamo entrambi. Non che lo nascondessimo, ma era volere di Hinata di non rivelarlo a più persone possibili, avevo accettato la condizione senza problemi, ma ora volevo che Oikawa-san lo sapesse. Iwazumi-san tirava più forte per il colletto l'amico e questo mi risollevava il morale.
Il peggio era passato. Non vedevo Hinata da dietro, ma stringeva la mia camicia e si alzava, urlando contro i miei ex sempai: - Io e Kageyama usciamo insieme da un mese e allora?! -
Non sapevo dove avesse preso il coraggio, ma sentire quelle parole mi avevano commosso. Sorridevo, sperando di non spaventare Hinata, ma riportando l'attenzione su di me, capivo che ricambiava il sentimento e il gesto.
Oikawa-san e Iwazumi-san ci guardavano imbambolati, come del resto forse l'intero stadio, ma presto il capitano della Aoba Josai con la sua espressione provocatoria, mi avvertiva: - Quel piccoletto è fastidioso quanto te, Tobio-chan. E' un miracolo che vi siate incontrati! Iwa-chan andiamocene, non vorremo disturbare i due piccioncini! -
Appena allontanati, fissavo di stucco Hinata.
- Che c'è? - tremava dall'imbarazzo - Ho detto qualcosa che non andava? -
Scuotevo la testa, ma sempre con l'espressione invariata.
- Dì qualcosa, Kageyama! -
Aprivo la bocca, ma non sapevo che dire. Ero felice, al solito trattenevo il sorriso, così nascondevo la bocca con una mano e farfugliavo: - Nulla. Penso solo di esser contento che il mio ragazzo che voleva far sapere a meno persone possibili della nostra relazione, lo abbia urlato adesso e qui in un luogo pubblico e affollato. Non credi? -
Sempre tremolante, ringhiava. - Non mi sembra nulla! - si risiedeva accanto a me ancora rosso dalla vergogna. Aveva quell'espressione anche la prima notte, imbarazzato sì, ma non pentito. Questo mi rincuorava e mi alimentava un desiderio passionale. Non era un bene, lo avrei potuto assalire in un qualsiasi momento, così cercavo di cambiare argomento. Eravamo stati in silenzio per un momento, quando tra me e me, riflettevo: - Miracolo, huh? -
- Cosa? - sembrava meno agitato.
- E' stato un miracolo che ci siamo incontrati, non credi? -
- Lo diceva anche il professor Takeda, ma ancora non l'ho capito. - sbuffava il mio angelo - Kageyama... -
Ora ero io a stringere la sua mano. - Che c'è? -
- Lasciami. E' imbarazzante. -
- Non ci penso nemmeno, Shoyo. -
Sapevo di averlo fatto arrossire tanto da volersi sotterare da qualche parte, ma a pensarci bene, non potevo fare altrimenti: il mio primo incontro con la mia stella, il mio angelo, era stato alle medie. Non sapevo il suo cognome, né ricordavo il nome della sua squadra, ricordavo solo com'era abile e il suo nome e nomignolo.
I suoi amici lo chiamavano Shoyo o Sho-chan. Ora li invidiavo per quanto erano intimi, ma Shoyo amava me adesso e questo era il vero miracolo.
- Kageyama... - mi chiamava a bassa voce, guardando altrove per nascondere l'imbarazzo, anche se addirittura le sue orecchie erano sincere - Ti amo. -
Stringevo più forte la sua mano e tirnadolo, avvicinavo il suo viso al mio. - Ti amo anch'io, Shoyo -.
"Un miracolo non è un unico evento. Un miracolo è quando ricontri la persona amata, anche quando pensavi di averla persa. E' quando pensi che non ricambi, quando poi ti confessa. E' quando credi che voglia nascondere la relazione perché si imbarazza di te, quando invece lo urla in un stadio pieno di persone".

"Un miracolo è trovare la persona giusta".

Note d'Autrice
Hello Minna! E' la prima volta che scrivo di Haikyuu!!, è la prima volta che scrivo uno shonen-ai ed è la prima volta che partecipo a un evento che dura una settimana! Chiedo perciò clemenza per questa fan fiction un po' senza senso e un po' scritta da una maturanda che non ha resistito perché ama la KageHina all'impazzata e non vede l'ora di mettersi a lavoro per la prossima giornata che è domani!
Invito a chi ne avesse voglia di partecipare all'evento! Il link è quello iniziale nell'introduzione!
Grazie per la lettura a tutti e spero che vi sia piaciuta! Lasciate un commento se vi aggrada, è stato un piacere conoscervi, a domani!
Bye and Kiss
Julia_Phantomhive