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Autore: FunnyPink    10/01/2009    5 recensioni
“R-Remus? “Una tonks dagli occhi spalancati e l’espressione decisamente sorpresa, apparve da uno spiraglio di porta, non aspettava ospiti.Ff sul lupastro più dolce che conosca, e la sua Dora.
Genere: Romantico, Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“R-Remus? “
Una Tonks dagli occhi spalancati e l’espressione decisamente sorpresa, apparve da uno spiraglio di porta, non aspettava ospiti, e tanto meno lui! stava in salotto con suo pigiama giallo e pantofole viola, a guardare una tv babbana compiangendosi come al suo solito, i suoi capelli color topo da fare da cornice al triste spettacolo.
“p-posso…che ci fai qui?”
lo stupore era tanto e non riuscì a parlare correttamente, non sapeva se essere lieta o spaventata.
Lui l’espressione assorta nel vederla dopo intere settimane, in cui avevano messo km tra di loro,
“io sono qui per te, ecco io dovevo vederti…cioè volevo parlarti”
si era preparato diverse volte quel discorso ma chissà come mai adesso questo era volato al vento, dopo le migliaia di volte che l’aveva sognata, vederla dal vivo era quasi surreale.
“non ho niente altro da dirti, mi pare che un paio di settimane fa tu ti sia espresso estremamente bene, e io ho rispettato quello che TU volevi”
oh si, si era espresso bene, le aveva urlato dietro le sue patetiche ragioni, e lei, sentendo anche l’ultima goccia di determinazione cadere, era fuggita in lacrime.
“se permetti, puoi anche andartene e lasciarmi nella mia triste e patetiche solitudine”
nonostante l’espressione sofferta, aveva pronunciato tutto con forza, non voleva soffrire ancora, non avrebbe retto un’altra volta.
“lasciami spiegare un attimo ti prego… dammi un’occasione di parlare…io ho pensato molto”
l’espressione calma di Remus rendeva tutto diverso adesso, il quadro si presentava opposto dall’ultima volta, l’unica col volto teso era lei, perché Remus se ne stava con il viso gentile, paziente e calmo come sempre era conosciuto, e guardandola, distese il volto arricciando delicatamente le labbra in su, per incoraggiarla.


Adesso vieni qui
e chiudi dolcemente gli occhi tuoi
vedrai che la tristezza passera'
il resto poi chissa'
verra' domani


“cosa devo sentirti spiegare, le ho sentite le tue ragioni, ultimamente non ho sentito altro, e nonostante tutto non le ho capite… cos’altro vuoi da me?”
cercò di non farsi incantare del sorriso, che sembrava ancora peggiore delle realtà, la disperazione riprese il sopravvento in lei. Lui attese con calma che lei parlasse, si sentiva uno schifo ancora a ripensarci, doveva trovare il modo più delicato e deciso possibile…ecco, fece un breve passo verso di lei, la sua Dora, quanto gli è mancato quel nome, quel volto, quel profumo.
Tonks rimase sorpresa mentre con un passo nella sua direzione, avanzava spalancando la porta, la presa di lei su questa si allentò, e istintivamente fece un passo indietro, si trovano ormai nell’ingresso di casa, lui l’osservò, quella simpatica figura fasciata di giallo, finendo ammaliato anche in quelle condizioni e distendendo il volto in un ampio sorriso, la ragazza ne rimase completamente spiazzata.
Con altrettanta delicatezza Remus, alzò la mano e con un tocco delicato e soffice, con le sue dita fredde, andò a sfiorare le sua guance calde. Le mani ruvide e grosse di lui e la pelle delicata e liscia di lei si incontrano per un attimo lasciando nel corpo però un fremito comune.
L’alchimia di un tocco desiderato con tanta smania aveva avuto l’effetto voluto, anche troppo forse Remus era rimasto altrettanto sorpreso da così tante emozioni.


Voglio star con te
baciare le tue labbra dirti che
in questo tempo dove tutto passa
dove tutto cambia
noi siamo ancora qua


Tutto quello che poté fare Tonks inerme sulle sue gracili gambe, fu trattenere il fiato, come se il respiro le fosse stato tolto improvvisamente dai suoi polmoni, l’osserva, lo guardava, lo ammirava e scrutava cercando di leggere nei suoi occhi, questi stavano di fronte a lei, sempre più vicini e luminosi tanto che poté vederci dentro qualcosa di forte qualcosa che le fece fare una capriola allo stomaco, era profondi, intensi e comunicavano proprio la stessa cosa che da tempo lei cercava di trasmettere, erano lo specchio dell’anima e l’anima di Remus in quel momento era carica di amore.
“Dora, tutto quello che mi hai detto, tutto quello che volevi darmi, io sono stato tormentato dalle tue parole, e in questo tempo che siamo stati lontani non c’è stato momento che non abbia pensato a te e ai miei sentimenti, ho realizzato solo adesso quanto ne avessi bisogno, di te, della tua sbadataggine, della tua confusione, delle nostre chiacchierate, delle tue attenzioni e del tuo amore.


E non abbiam bisogno di parole
per spiegare quello
che e' nascosto
in fondo al nostro cuore
ma ti sollevero'
tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori
che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo
senza interferire mai
perche' quello che voglio
e' stare insieme a te
senza catene
stare insieme a te
dai dai dai...


Ci mise del tempo per realizzare tutto, quello che aveva appena detto, era reale? o era solo frutto di uno dei suoi migliori sogni che puntualmente l’accompagnavano? Magari tra qualche minuto il gatto le sarebbe montato in collo, e si sarebbe svegliata sul suo divano per metà avvolta nella coperta. Doveva darsi un pizzicotto magari.
Avrebbe voluto parlare, chiedere spiegazioni, rimproverarlo per averci messo tanto tempo, attese che le parole arrivassero sulle sua labbra, ma queste rimasero custodite, mosse più volte la bocca in procinto di iniziale, ma niente pronuncio, allora arresa si lasciò andare a l’unica espressione a quanto pare concessagli, un dolce, caldo e luminoso sorriso, un sorriso che preannunciava una rinascita.


Vieni piu' vicino
e sciogli i tuoi capelli
amore mio
il sole ti accarezza
ti accarezzo anch'io
e tu sei una rosa rossa


Remus, il razionale Remus, non si capacitò di quanto tempo fosse rimasto formo a osservarla, la distanza, il tormento l’avevano portato a una tale voglia di lei che lui stesso non si capacitava.
Il sorriso l’aveva abbagliato, aveva dimenticato tutto, il discorso, le rose che avrebbe voluto far apparire per lei, era rimasto paralizzato davanti a quei petali di rosa, luminosi come il sole. Cercò in parte di recuperare un po’ di autocontrollo, rispondendo al sorriso, sinceramente.
Incerto compié un passo verso di lei, verso la ragazza, la donna, l’auror, verso il suo più grande desiderio. Felice di poter accorciare le distanze, lui alzò lentamente le mani sulle braccia di lei, facendole scorrere lentamente, finché non raggiunsero i suoi fianchi.
Anche lei sentì la necessità di toccarlo con mani per rendersi conto della materialità dell’uomo, di realizzare quanto sia vero, poggiandoli le mani sulle spalle larghe, come se entrambi non aspettassero altro da una vita che incontrarsi in quell’abbraccio, i corpi si rilassarono stretti finalmente l’uno all’altro, facendosi scappare sospiri.


Vieni piu' vicino
accendi questo fuoco amore mio
e bruceranno tutte le paure
adesso lasciati andare


“Dora io ti devo tante di quelle scuse che potrei andare avanti un vita intera a raccontarle”
disse abbassando lo sguardo per un attimo per poi tornare a sollevarsi
“ti chiedo allora di accettare queste come scuse ufficiali, di perdonare un vecchio licantropo, che per paura, non ricordava più che cosa vuol dire amare qualcuno, che desiderava e respingeva e che qui tra le tu braccia, sta pateticamente cercando un modo di dirti quanto ti ama”
il fiato ancora trattenuto, quanto aveva desiderato quelle due parole finali, quante volte le aveva immaginate.
Avvicinò il volto a quello di lui riuscendo a veder solo le due iridi azzurre,
“Remus…anche io ti amo, con tutta me stessa, e ti perdono, come non potrei quando solo tu mi dai questa sensazione di completezza solo tenendomi tra le tue braccia, qui con te io mi sento veramente al sicuro”
emozione, tormento e i neuroni in fiamme, Remus non capì più niente, e fece la cosa più razionale, si chinò in avanti e la baciò, un bacio dolce, profondo, desiderato, sognato, carico di rimpianti e tormenti. Un bacio per suggellare un amore.


E non abbiam bisogno di parole
per spiegare quello
che e' nascosto
in fondo al nostro cuore
ma ti sollevero'
tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori
che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo
senza interferire mai
perche' quello che voglio
e' stare insieme a te
senza catene
stare insieme a te...
ma ti sollevero'
tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori
che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo
senza interferire mai
perche' quello che voglio
e' stare insieme a te
senza catene
stare insieme a te...




Grazie a chi leggerà e se vi va commentate. Non sono brava a scrivere questo genere di ff,
l’ho fatto solo per chè mi andava e la canzone ispirava tanto tonks e remus. saluti

green Ti ringrazio per quello che hai scritto, sinceramente non credevo che qualcuno avrebbe scritto.
Inoltre le tue parole son state sincere, grazie ancora
   
 
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