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Autore: ___Page    14/06/2015    2 recensioni
-Ma tu hai idea di cosa sia passare il pomeriggio con Kitsune che ti insegna l'esatto movimento che bisogna fare con la bacchetta per far levitare la roba?! Se sento solo un altro “Wingardium Leviosa” esplodo cazzo!- sbottò senza nemmeno registrare il ghigno divertito che si disegnò sul volto olivastro del suo ragazzo -Ma poi che cazzo! Harry Potter?! Ma non è passata ormai la sua epoca?! Avevamo 15 anni noi!!!-
-Che vuoi farci Eustass-ya?! È intramontabile-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'On Velvet Ropes'
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WINGARDIUM LEVIOSA





Sollevò un sopracciglio mentre gli lanciava un'occhiata di sottecchi nel sentirlo grugnire e sbuffare a tutto spiano, dopo avere richiuso la porta e salutato non troppo educatamente Lamy, passata a recuperare Kitsune.
Si abbandonò sul divano lasciandosi cadere a peso morto con tutta la sua imponente mole, con il preciso intento di infastidirlo il più possibile, lo sapeva, Law.
Ignorando i grugniti masticati dal rosso, cercò di concentrarsi sul libro che stava leggendo, spingendosi gli occhiali sul naso con un dito. Lo sentiva il suo sguardo dorato addosso, in attesa, furibondo.
Lo sentiva fin troppo bene il respiro grosso, come se si stesse preparando a trucidarlo, cosa che stava già effettivamente facendo con lo sguardo.
I molti anni di amicizia, trasformatasi poi in qualcosa di più, la loro relazione, la convivenza, non lo avevano ancora comunque abituato a sopportare troppo a lungo quella situazione.
Lui era freddo, calmo, calcolatore ma Eustass Kidd riusciva a provocare in lui sensazioni che nessun altro era mai stato in grado, positive o negative che fossero.
Il problema era che in quel momento erano decisamente negative.
Fu all'ennesimo grugnito che una mano tatuata chiuse con decisione il tomo aperto sulle gambe mentre l'altra sfilava gli occhiali e il possessore di suddette mani si voltava con simulata calma e indifferenza verso il proprio ragazzo.
-Qualcosa ti turba Eustass-ya?!-
Se c'era qualcosa che faceva imbestialire Kidd, era la calma quando lui era incazzato e sentirsi domandare spiegazioni quando il motivo della sua incazzatura era più che palese.  Ragion per cui come facesse a state con Trafalgar Law, come facesse ad amarlo così tanto, restava un mistero.
-Oh no! No va tutto bene!- esclamò, stranamente sarcastico -Figurati era il mio sogno passare il fottuto pomeriggio a badare a una marmocchia di sei anni!- sbraitò facendo sospirare il moro.
Law si passò indice e pollice sugli occhi, esasperato.
-Non è colpa mia se mi hanno chiamato dall'ospedale per un'urgenza- gli fece notare, atono e senza ombra di pentimento.
-Tu e il tuo cazzo di ospedale! Tu e il tuo cazzo di lavoro! E io qui a passare il pomeriggio con tua nipote!- lo accusò puntandogli contro l'indice quasi fosse stata colpa sua il fatto che Pen e Lamy avessero procreato.
Un lampo attraversò gli occhi di Law a quelle parole dette con quel tono.
-Ti ricordo che è anche tua nipote-
Il rosso assottigliò lo sguardo piegando il busto verso il chirurgo, con un fare minaccioso che a Law non faceva né caldo né freddo.
-Ma tu hai idea di cosa sia passare il pomeriggio con Kitsune che ti insegna l'esatto movimento che bisogna fare con la bacchetta per far levitare la roba?! Se sento solo un altro “Wingardium Leviosa” esplodo cazzo!- sbottò senza nemmeno registrare il ghigno divertito che si disegnò sul volto olivastro del suo ragazzo -Ma poi che cazzo! Harry Potter?! Ma non è passata ormai la sua epoca?! Avevamo 15 anni noi!!!-
Con un profondo respiro Law tornò a inforcare gli occhiali e riaprire il libro.
-Che vuoi farci Eustass-ya?! È intramontabile- affermò prima di rimmergersi nella lettura.
Kidd lo osservò nuovamente preso dal libro prima di addossarsi con la schiena al divano e incrociare le braccia al petto, puntando lo sguardo dritto davanti a sé.
Non si accorse dell' occhiata di sbieco che Law gli lanciò, sbuffando una lieve risata prima di tornare a chiudere il libro e accostarsi a lui, avvicinando le sue labbra al collo del rosso che sobbalzò appena.
-Che cazzo fai Trafalgar?- domandò quasi scioccato.
-A te cosa sembra?!- soffiò sensuale il moro.
-Ma te lo puoi anche scordare!- affermò infastidito non riuscendo però a non fremere.
-Sicuro??- domandò senza desistere, sfiorandogli la pelle con le labbra.
Kidd grugní in risposta, testardo.
-Nemmeno se giuro solennemente di non avere buone intenzioni?- chiese un'ultima volta riuscendo a farlo voltare verso di sé e ad agganciarlo con i suoi occhi, imprigionandolo.
Gli salì in braccio a cavalcioni sentendo subito le sue mani posarsi sui propri fianchi.
-Dovrai impegnati per farti perdonare!- lo avvisò roco il rosso.
-Ho mai fallito??-
Kidd deglutì, chinando la testa all'indietro e abbandonandosi a lui per poi socchiudere gli occhi lucidi di piacere e lanciarli verso il libro abbandonato sul bracciolo.
-Trafalgar...- lo chiamò ansante -Ma cazzo! Stavi leggendo Harry Potter??-
-Te l'ho detto che è intramontabile- soffiò continuando a torturarlo a fior di pelle.
Kidd chiuse di nuovo gli occhi, dimenticandosi di tutto e sentendo la tensione abbandonarlo.
Perché c'erano bacchette e bacchette. E per quanto fosse stanco allenarsi a far levitare quella di Law non gli dispiaceva affatto. 
  
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