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Autore: MrRaider    14/06/2015    1 recensioni
[Post Sangue dell'Olimpo.]
ATTENZIONE: La Fanfiction si colloca dopo il Sangue dell'Olimpo, pertanto contiene spoiler. Se non avete ancora finito l'ultimo capitolo della saga "Eroi dell'Olimpo" non leggete.
E' passato un anno dalla guerra contro Gea, e il Campo Mezzosangue e il Campo Giove hanno trovato la pace. Percy e Annabeth si sono diplomati, Jason sta ancora facendo avanti e indietro fra i due Campi per la costruzione dei templi e Leo è con Calipso, ma nessuno dei suoi amici sa che è ancora vivo.
Tutti stanno vivendo le loro vite tranquillamente, fino a quando non arrivano al Campo Mezzosangue due semidei che non sono stati riconosciuti. David Miller e Ellie Walker non sapevano di essere semidei ma il loro arrivo al Campo darà inizio a una Profezia talmente pericolosa che gli dei stessi temevano già da molto tempo.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Jason/Piper, Nuovo personaggio, Percy/Annabeth, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Arriva Jason!


JASON 
 
Un interminabile viaggio. Il figlio di Giove, Jason Grace, non aspettava altro che tornare al Campo Mezzosangue, rincontrare gli altri e riabbracciare la sua fidanzata Piper. Ormai mancavano soltanto pochi templi, poco più di una decina, e una volta fatto finalmente avrebbe smesso di fare avanti e indietro fra il Campo Giove e il Campo Mezzosangue, e si sarebbe stabilito al Camio Mezzosangue per un pò.
Il tragitto era ancora lungo, doveva arrivare almeno entro l'ora di pranzo, ma il figlio di Giove non aveva intenzione di arrivare così tardi. Studiò i venti: c'era una brezza leggera, ma era abbastanza sufficiente per permettergli di vibrarsi in volo.

 
Se volassi ci impiegherei meno tempo... e va bene! Venti a me!


Aprì le braccia, concentrandosi e catturando l'aria. Si alzò in cielo per diversi metri di altezza, fino a quando non riuscì ad ammirare le immense praterie che aveva sotto di lui. Si guardó dietro, riuscendo a vedere la città di New York.
Si concentró di nuovo e spiccò il volo, verso il Campo Mezzosangue. I suoi capelli biondi e la maglietta arancione del Campo venivano continuamente scompigliati dalla forza del vento. Cercó di tenersi gli occhiali, sperando che non volassero via.
Viaggiare in quel modo era molto rilassante per Jason: non solo perché era un figlio di Giove, (aveva preso sicuramente da suo padre), ma anche perché in quel modo riusciva ad arrivare più velocemente ai propri obiettivi. Non usava spesso l'abilità del volo, anche perché voleva evitare di farsi vedere dai mortali, nonostante la Foschia dovesse coprirlo dai loro occhi. Ma col passare del tempo era diventato molto più cauto. Inoltre da quando era stata sconfitta Gea aveva continuato ad allenarsi duramente, diventando sempre più forte, padroneggiando sempre di più i propri poteri. Infatti rispetto a prima riusciva a controllare a più piacimento i tuoni e i fulmini, e la sua abilità del volo era migliorata moltissimo, riuscendo a volare a velocità supersonica. Si sentiva proprio come Superman, o un qualsiasi personaggio di Dragon Ball. In quel momento gli venne in mente una discussione che aveva avuto con Percy qualche tempo fa riguardo a Dragon Ball, dato che spesso i due si guardavano qualche puntata appena lo mandavano in onda.

-Beh, amico. Tu puoi volare e sei biondo. Quindi... tecnicamente dovresti essere un Super Saiyan.- gli aveva detto Percy mentre guardavano la tv nella capanna 3 del Campo.

-Amico, i saiyan sono una razza aliena, e inoltre hanno la coda. Per di più non so lanciare onde energetiche. Pensi che io sia nato con la coda?-

-Sei sicuro?- gli aveva fatto una faccia interrogativa

-Non ti degno di risposta...-

Dopo una mezz'oretta riuscì a intravedere le pianure verdi della Collina Mezzosangue. Atterrò vicino al Pino di sua sorella Talia, dove il drago che sorvegliava il vello si svegliò appena Jason toccò il suolo, ma appena lo riconobbe si riaddormentò. Jason cominciò quindi a scendere e ad addentrarsi nel Campo. Alcuni ragazzi lo riconobbero e lo salutarono, dandogli il bentornato, altri invece andavano da un altra parte. Sembrava che tutti stessero andando nello stesso luogo, e la cosa incuriosì Jason. Entrò un attimo nella capanna numero 1, dove dopo aver dato un occhiata di curiosita alla statua del padre (che lo intimoriva diverse volte) appoggiò lo zaino che aveva sulle spalle nel proprio letto. Poi uscì dalla casa e rivide quel gruppo di ragazzi, e tra di loro, riconobbe la figura della sua Piper. Lui alla vista della sua splendida fidanzata non fece a meno di sorridere.

-Pips!- la chiamò lui

Lei si girò intorno, fino a quando non lo vide e fece un grande sorriso. Corse verso di lui e lo baciò affettuosamente appena si abbracciarono

-Jason! Credevo che tornassi sul tardi.-disse lei, contenta di poter riabbracciare il suo ragazzo

-Eheh, non avevo più voglia di aspettare, così ho deciso di volare per arrivare prima. Tranquilla, non mi ha visto nessuno. A proposito, dove vanno tutti gli altri?-

Piper si voltò verso il gruppo di ragazzi che si dirigeva nella stessa direzione.

-Mmm... non lo so. Volevo seguirli, per vedere cosa stava succedendo. Andiamo insieme?-

Lui gli fece un gesto con un braccio e Piper si attaccò a lui, incollandosi al suo braccio.

Seguirono tutti gli altri ragazzi, fino ad arrivare al lago. Una volta lì Jason sentì il rumore dell'acqua che si muoveva ininterrottamente.
Sicuramente Percy stava dando spettacolo, ma c'era troppa gente e non riusciva a vedere bene.

-Vedi qualcosa?- chiese Piper, in punta di piedi

-No, ma presto ci riusciremo.-

Prese Piper in braccio e si alzò in volo per qualche metro e i due si sedettero sul ramo di un albero li vicino. Riuscirono così a vedere cosa stava attirando tutti gli altri: Percy era nel lago, che si allenava con un ragazzo. Sembrava leggermente più giovane di Percy, e aveva i capelli castani corti, un pò scompigliati. I due si combattevano nel lago, o meglio, il ragazzo combatteva: assestava pugni, ganci e calci con un enorme velocitá verso Percy, che lui li schivava prontamente o li parava.

-Continua così, David, non ti fermare.-

Lui continuava senza sosta ad assestare diversi colpi, senza risentire di alcuna fatica. Le sue mosse erano molto particolari, sembravano uscite da un qualche film di combattimento. Jason le riconobbe subito: erano mosse di arti marziali. E nessuno al Campo riusciva ad essere così bravo ad apprenderle. Soltanto un paio la praticavano ma quel ragazzo sembrava un vero e proprio esperto. Si muoveva con destrezza e prontezza, come se capisse quale colpo dare a Percy. Ogni volta che i due si scontravano, l'acqua emanava diverse onde per il lago, che si schiantavano tra di loro nel letto del lago oppure nel bagnasciuga.

-Wow! È un nuovo ragazzo? Chi è Piper?- chiese voltandosi verso la ragazza

-Si chiama David Miller. È un semidio che è arrivato ieri al Campo con una sua amica. Percy li ha trovati e li ha portati al Campo. E ieri lui e la sua amica sono stati riconosciuti: lui è un figlio di Poseidone.-

-Cosa?!-

Riguardò quel ragazzo di nome David. Credeva che fosse Percy il solo figlio di Poseidone, e non pensava che ce ne fosse un altro.

-Aspetta un attimo. Pips, questo ragazzo... David, è stato trovato ieri? Ma quanti anni ha?-

-Sedici. Anche la sua amica.-

La cosa insospettì ancora di più Jason. Gli dei avevano promesso che avrebbero riconosciuto subito i propri figli. E allora perchè quel ragazzo era stato riconosciuto proprio in quel momento? La cosa era molto strana, ma non ci pensò molto.
Ritornò al conbattimento: ad un certo punto il ragazzo caricó velocemente il braccio destro indietro e diede un forte pugno in faccia a Percy, che cadde all'indietro nel bagnasciuga.

-Oh diamine!- esclamò David rendendosi conto di cosa aveva fatto.

Percy si rialzò piano. Come sempre, non aveva niente, anche se aveva la faccia ancora un po stordita dal pugno.

-Percy, tutto ok?- chiese preoccupato David.

-Se sto bene?! Porca vacca David, sei stato strepitoso! Woooo!-

-Fenomenale!- urlò una ragazza di Afrodite, che mandava occhi dolci a David.

Solo adesso i due si accorsero che almeno più di una ventina di persone li stavano osservando.

-Oh... avete...visto tutto?- chiese Percy.

-TU!-

Jason riconobbe Clarisse La Rue camminare velocemente e calpestando i piedi verso David

-Tu, come diavolo hai fatto?! Spiega, adesso!-

Fu Percy a rispondere a nome suo

-David ha praticato arti marziali per anni, ed è cintura nera. Volevo vedere come poteva essere forte a contatto con l'acqua, così gli ho detto di attaccarmi.-

-Impossibile!- protestò Clarisse
-Siamo noi figli di Ares i migliori! Non un pivello come lui.-

-Ci stai sfidando Clarisse?- disse Percy
-E va bene. David, che ne dici di combattere contro Clarisse?- e stavolta di rivolse al fratello
-Aspetta, che?- domandò lui.

-Molto bene.- disse Clarisse
-Allora pivello. Domani alle 17 all'arena. Battaglia corpo a corpo. Ti schiaccierò come un insetto.- e se ne andò sotto gli occhi di tutti.

Dopo di lei anche tutti gli altri cominciarono ad andarsene. Rimasero soltanto due ragazze vicino al bagnasciuga. Jason riconobbe i riccioli biondi di Annabeth, e vicino a lei c'era un altra ragazza più bassa coi capelli castani. Jason dedusse che ella doveva essere l'amica di David. I due fratelli uscirono dall'acqua e Annabeth e la ragazza si avvicinarono verso i due.

-Sono impressionata David, sei veramente in gamba.- fece la bionda, complimentandosi.

La ragazza più giovane invece si aggrappò a lui, circondandogli il collo con le braccia

-Sei stato fantastico David!-

Lui sorrise alle ragazze. Ma appena si girò verso Percy, il suo umore cambiò. Era arrabbiato

-Percy, sei impazzito? Io, sfidare Clarisse? Quella mi farà a pezzettini.-

-Ahaha! No affatto. Conosco Clarisse, se vuole combatterti a mani nude vincerai sicuramente.-

-Mi stai prendendo in giro?-

-No, non ti sta prendendo in giro!-

Appena Jason alzó la voce, i quattro si girarono verso di lui. Prese Piper per un braccio e scese lentamente verso terra
-Hey amico!-

-Jason! Sei tornato.- disse Annabeth

-Già.- fece Jason ai due. Dopodiche guardò il fratello di Percy, sorridendogli
-Percy ha ragione: puoi vincere contro Clarisse. Ho visto come lottavi. Sei veramente bravo. A differenza di te, Clarisse non è portata per il corpo a corpo, vuole solo mostrare il suo orgoglio e dimostrare di essere migliore di tutti. E comunque, scusa se non mi son presentato: sono Jason Grace, figlio di Giove.-

Jason porse la mano a David che la strinse sorridente

-David Miller, figlio di Poseidone.-

-Bene. E tu sei?- chiese Jason rivolto alla ragazza

-Oh, mi chiamo Ellie Walker, sono la ragazza di David..-.

Il rumore della campana sussultó tutti gli altri. Si era fatta ora di pranzo.

-È ora di mangiare. Che ne dite di continuare la discussione dopo pranzo? -

Dopo il pasto infatti Jason, Piper, Percy, Annabeth, David ed Ellie erano tutti quanti seduti nel tavolo 1, il tavolo di Jason, mentre tutti gli altri semidei erano già usciti. Ognuno di loro si era tenuto un pò di roba avanzata dal pranzo

-Allora Ellie...- disse Jason prima di mordere una fettina di pollo

-Stavi dicendo... di che figlia sei? Chi è il tuo genitore divino?-

-Oh, beh... sono figlia di Ares.-

In quel momento Jason stava ingoiando un pezzo di quella fetta di carne, e alla risposta di Ellie sussultò, e la fetta gli si incastrò in gola. Piper, vedendo che stava soffocando, gli porse subito un bicchiere pieno d'acqua.

-Ares?!- chiese stupito dopo aver bevuto l'intero bicchiere

-Sul serio? Diamine, sei molto diversa da Clarisse, e dagli altri...-

-È vero... ero sorpresa anch'io appena l'ho saputo.... appena mi è spuntato quel cinghiale sopra la mia testa. Non mi aspettavo di essere figlia del dio della guerra. Insomma... non trovo nulla in comune con lui...-

-Non dirlo a me...- commentò Piper
-Ero nella tua stessa situazione quando ho scoperto di essere figlia di Afrodite. Non mi piaceva, insomma... ero troppo diversa da lei, non mi rispecchiavo. Ma col tempo ho capito che avevo qualcosa con lei in comune, che ognuno di noi ha qualcosa che ci lega col nostro genitore. Bisogna... soltanto trovarla.-

Jason rimase stupito udendo le parole della sua fidanzata, non si aspettava quel discorso da lei. E non si aspettava di vederla in un lato diverso, a dare insegnamenti a ragazzi meno esperti di lei

-Wow... beh, non so che dire, grazie.- si congratulò Ellie.

-Non c'è di che.- e lei le scoccò l'occhiolino.

-Dimmi un pò, David.- fece poi Jason, rivolgendosi di nuovo al figlio di Poseidone
-Sei un lottatore, o simile?-

-Ho praticato arti marziali miste per quattro anni, e sono diventato cintura nera. Posso considerarmi un esperto e posso dire di cavarmela molto bene ma... vorrei migliorare con la spada, ne ho bisogno.-

-Di quello non hai nulla di cui preoccuparti, Percy è un ottimo spadaccino, e sono sicuro che ti insegnerà diversi trucchetti, oltre ad imparare ad utilizzare l'acqua.-

E a quella risposta Percy battè il cinque a Jason

-Grazie per il complimento amico.-

-È il mio lavoro.-

E risero tutti assieme.
Passarono il resto del pomeriggio ad allenarsi. David si allenò con Percy e Jason, mentre Piper e Annabeth tra di loro. Ellie purtroppo dovette lasciarli, dato che Clarisse aveva intenzione di allenarsi con lei. Tutti quanti erano nell'arena, e si allenavano costantemente. Per prima cosa, Jason e Percy fecero un piccolo combattimento con le proprie spade, dando un piccolo assaggiò a David. Quando Jason si allenava con suo cugino, per lui era davvero divertente. In quell'ultimo anno, molto spesso i due si erano allenati tra di loro, e qualche volta i loro amici scommettevano su chi avrebbe vinto fra i due. Ma loro erano sempre di pari potenza, non si poteva capire quale tra i due fosse più bravo. Erano entrambi degli esperti.
Finito il combattimento, lasciò Percy a David e guardò come se la cavava: per essere alle prime armi, era davvero bravo, in poco tempo probabilmente avrebbe potuto dominare sul campo.

Il tempo passò velocemente e arrivò la notte. Finita la cena tutti quanti circondarono il falò, cantando diverse canzoni e mangiandosi i marsh mellow arrostiti al fuoco. David restava accoccolato con Ellie, seduti vicino al fuoco, Percy e Annabeth erano vicini ad un albero scambiandosi effusioni d'amore, mentre Jason aveva portato Piper sopra il tetto della casa di Zeus.
I due erano distesi sul tetto ammirando le stelle. Per Jason quel momento era perfetto. Se non fosse stata per la faccenda dei templi, a questo punto sarebbe rimasto tutto il tempo al Campo, al fianco di Piper. Ma gli andava bene così: un periodo di pace, niente Profezie, niente pericoli da affrontare. Solo un semidio che si godeva la vita. Mancava soltanto una cosa per Jason...

-Jason...- disse Piper, mentre passava la mano sul suo petto

-Dimmi.- chiese guardandola negli occhi

-Nico non ti ha detto nulla? Non lo ha trovato?-

Leo... Il suo migliore amico morto nella battaglia contro Gea. A Jason e a Piper mancava molto Leo, avrebbero fatto di tutto per poterlo rivedere, riabbracciarlo e ridere di nuovo insieme, come una volta... ma ormai quei tempi erano finiti.

-No, è ancora nel Regno dei Morti ma non lo ha trovato. Ha cercato ovunque ma non ha ottenuto nessuna traccia di Leo.-

Piper fece un piccolo sorriso. Jason la conosceva troppo bene. Lei era ancora convinta che Leo era riuscito a salvarsi, ma secondo Jason, forse Piper non voleva accettare il fatto che il loro migliore amico non c'era più.

-Sono sicura che è vivo. Scommetto che prima o poi tornerà con qualche genialata, ne sono sicura.-

Abbassò il capo, un pò triste. Non poteva far perdere le speranze a Piper, ma le probabilità erano molto, molto poche. -Lo spero, Pips... lo spero...-


NICO

Niente di niente. Nessun indizio. Nessuna traccia. Nulla. Aveva vagato per giorni in cerca di Leo, ma non l'aveva ancora trovato. Aveva chiesto pure all'anima di Bianca e al suo stesso padre, ma nessuno dei due lo aveva visto. Anche Ade era sospettoso. Essendo un dio, aveva visto la battaglia contro Gea, e aveva visto come era morto quel ragazzo. Era sicuro che fosse morto. Ma perché non riusciva a trovarlo? Era strano, per un dio come Ade. E lo era anche per Nico. Anche lui aveva sentito che Leo era morto, ne era sicuro. Nonostante ciò, aveva deciso di accontentare la richiesta del suo amico Jason.

-Ti prego.- gli aveva detto.
-Ho bisogno di sapere se riesci a trovare Leo. Io e Piper dobbiamo saperlo.-

Voleva davvero aiutare Jason, e inoltre anche lui voleva ritrovare Leo. Nonostante avesse passato pochissimo tempo con lui, gli era simpatico. Ma ormai aveva vagato per giorni nel regno dei morti, e forse non lo avrebbe mai trovato. Così decise di tornare in superficie, di ritornare al Campo e dare un altra brutta notizia a Jason e Piper.
Ma poco prima di aprire un portale sentì qualcosa, una specie di brusio. Si girò, sentendo dei rumori che aumentavano sempre di più. Provenivano da molto lontano, ed erano cupi... molto cupi...
Camminò per diversi minuti, fino a quando non trovò la fonte: la voragine che conduceva al Tartaro. Le voci provenivano da lì. E Nico aveva un brutto presentimento. Curioso, aprì un portale per scendere nel Tartaro. Toccata terra si nascose dietro ad un masso. Riconobbe subito il luogo: era vicino alle Porte della Morte, il luogo dove i Giganti lo avevano catturato. Le catene che tenevano aperte le Porte erano completamente assenti. Ade era riuscito a rimuoverle e con la sua magia unita a quella dei suoi fratelli era riuscito a chiuderle completamente. In quel modo, poteva bastare una qualsiasi forza soprannaturale, ma nessuno avrebbe avuto la possibilità di riaprirle di nuovo, a parte gli dei.
Si guardò intorno: vicino alle porte c'erano diversi mostri, tra centauri, lestrigoni, segugi infernali e tanti altri. Erano un esercito, sembrava che si stessero preparando per qualcosa.
Ad un certo punto Nico vide due figure più alte e grosse dei mostri, dietro una specie di tenda, che discutevano. Avevano delle voci grosse e profonde, che incutevano timore al ragazzo, talmente tanto da fargli venire i brividi nella colonna vertebrale

-Quindi, Alcione si sta riformando?- chiese la prima voce.

-Sì. Mancherà soltanto un mese e la Profezia Nascosta finalmente avrà inizio. Intanto i due semidei sono arrivati da poco al Campo Mezzosangue. Tempismo perfetto. Tutto sta andando secondo i piani. Appena Alcione si riformerà, la Profezia Nascosta avrà inizio, e nessuno potrà fermarci.-

-Fratello...- disse di nuovo la prima voce
-Questa volta non avremo l'aiuto degli altri. Soltanto Alcione, e saremo soli.-

-Lo so, ma abbiamo un esercito, e se il piano andrà bene, non avremo bisogno degli altri.-

A Nico rimbombò la testa. La Profezia Nascosta? Cosa poteva essere? Il mondo era di nuovo in pericolo ... qualcuno stava tornando e aveva un esercito pronto? Doveva saperne di più, così aprì un portale e si teletrasportò nel palazzo di suo padre. Si trattava di una Profezia antica, e suo padre poteva saperne qualcosa.

-Nico...- disse lui appena lo vedette davanti al suo trono.
-Cosa sta succedendo? Non dovevi tornare al Campo?-

Nico si girò su di lui, cercando il suo sguardo. Il dio era come sempre calmo e rilassato, mentre il figlio invece era preoccupato.

-Padre... sai di cosa si tratta la Profezia Nascosta?-

Il viso di suo padre cambiò di colpo. Nico vide una certa paura in suo padre. Capì che era preoccupato, e probabilmente ne sapeva qualcosa a riguardo...

-La... la Profezia Nascosta dici?- chiese lui guardando il figlio.

-Sì padre... ho sentito qualcosa nel Tartaro, due mostri che parlavano tra loro, non li ho riconosciuti purtroppo, riguardo ad Alcione che si sta riformando, e a questa Profezia che avrà inizio fra un mese... parlavano di due semidei che sono appena arrivati al Campo, e a quanto pare sono essenziali per questa Profezia. Sai niente di questa "Profezia Nascosta", padre?-

Lui si passò una mano sul mento, cominciando a pensare e a guardare il soffitto.

-Mmmh... No, non ne ho sentito parlare. Però ho bisogno che tu mi faccia un favore, sono un pò preoccupato. Torna al Campo, e sorveglia questi semidei. Non far insospettire gli altri, e non fare parola a nessuno di questa conversazione che abbiamo avuto. Non dobbiamo scatenare il panico per nessun motivo.-

Guardò il padre: Nico sospettava che Ade sapesse qualcosa riguardo a quella Profezia Nascosta, e sentire che non ne sapeva nulla gli puzzava un pò. Ma non disse nulla, decise di annuirgli e di eseguire il suo incarico

-Sará fatto.-


Angolo dell'autore:
Sì, non sono morto. Sono ancora vivo e vegeto. Dopo un mese (circa) sono riuscito FINALMENTE a portarvi un nuovo capitolo. Avevo detto che sarebbe arrivato in ritardo di qualche giorno e mi dispiace, davvero. Vi do il permesso di pestarmi, fucilarmi, infilzarmi con Vortice e gettarmi nel Tartaro. Purtroppo avevo le mie ragioni, che adesso vi spiegherò con calma. Ero alla fine della scuola, e avevo bisogno di tempo per recuperare, dato che era praticamente la fine. Inoltre non ho aggiornato subito perché ho altri problemi proprio ora... diciamo che ho la casa un pò in casino, e con casino intendo che abbiamo spostato i mobili di camera mia e devo cambiarli. Quindi attualmente sono senza pc da poter utilizzare per pubblicare e potete anche notare che non c'è un vero e proprio codice HTML in questo capitolo, questo perché sto pubblicando dal cellulare. Sono molto pignolo riguardo al codice, ma non ci tenevo a lasciarvi a bocca asciutta senza capitoli, dato che dovrò restare in questa situazione per un mese (metà luglio o anche prima se tutto va bene). Mi dispiace di avervi fatto aspettare così tanto per questo capitolo, ma attenzione! Ciò non vuol dire che in questo periodo non ho scritto, anzi. Ho avuto modo per gettare più basi alla mia storia, che mi vedrà costretto a cambiare il "bollino" della storia. Da giallo passerà ad arancione. Scusatemi per questo cambiamento ma ho le mie ragioni. Vi posso assicurare che la storia, non all'inizio ma un po più avanti, diventerà più violenta appunto, e secondo me per una storia così è meglio tenere il bollino arancione. Quindi, chiedo scusa ancora e spero che abbiate gradito il capitolo. Non so quando riuscirò a portarvi il prossimo, ma farò del mio meglio.
Per ora posso solo dirvi: alla prossima!
-MrRaider
   
 
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