Ho ancora Valse Scherzo nella testa. Un Valzer, eppure no. È difficile a livelli indicibili. Eppure ogni tanto ritorna il motivetto del valzer. È una presa in giro ben architettata, che si serve dell’arte e dell’artista per ammaliare l’ascoltatore e poi tradirlo con un pezzo impossibile. Esattamente come lui, come la semplicità dei suoi sorrisi, il provocante rossore delle sue labbra, la sua rassicurante risata gioviale, la sua barbetta incolta mi adeschino ogni volta per
poi farmi crollare, schiava, ai piedi della sua Arte Musicale e dei tredici anni che ci separano.
Signore e Signori, “Valse Scherzo”.