Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: serClizia    15/06/2015    3 recensioni
Raccolta di flashfic scritte per Events promossi dal gruppo "We are out for prompt."
1 - Arya/Gendry, corsa per ripararsi dalla pioggia
2 - Jamie/Brienne, una scena nella vasca, dopo che Jamie le ha raccontato del perché uccise il Re Folle
3 - Quella scalmanata di Arya è troppo occupata a tramar vendetta nei confronti di mezza Westeros per rendersi conto che i sentimenti di Gendry nei suoi confronti stanno prendendo una piega inequivocabile. Così, lui le forgia una nuova spada.
4 - Arya va di nascosto a farsi fare un tatuaggio, Gendry è un tatuatore alle prime armi. Appena lo vede, la ragazza decide che forse il tatuaggio lo vuole subito sopra l'inguine. (le mie nozioni di anatomia sono abbastanza pessime: per capirsi, giusto sopra il bordo delle mutande.) La cosa mette tremendamente a disagio il malcapitato, che forse troppo malcapitato non è.
5 - In un AU un po' sessantottino, Arya milita in un gruppo femminista, impegnato a manifestare, tra le altre cose, a favore della masturbazione femminile. Gendry è un giovane operaio metalmeccanico che ha da poco abbracciato i movimenti di protesta, che rimane molto impressionato da quella turbolenta ragazzina e, ovviamente, dai cartelloni fin fin troppo espliciti che brandisce.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Brienne di Tarth, Gendry Waters, Jaime Lannister
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: SPOILER per chi non ha letto i libri. Really, non leggete.
 

Fandom: Game of Thrones
Pairing: Arya/Gendry
Prompt: È cieca, la Gatta dei Canali. Ma quella voce la riconoscerebbe ovunque.

(What if immenso in cui Gendry è finito chissà come a Braavos.)
Bonus +1: con un po' s'impegno, potrebbe anche immaginare il leggero graffiare della sua barba contro i propri polpastrelli - ma ovviamente lui è un'idiota, e lei non ha la minima intenzione di immaginarsi una cosa del genere.

 
 
“Mi stai fregando, ragazzino?”
“Cosa? No, certo che no! È una spada, dannazione, è il suo prezzo!”
Arya - la ragazza, Beth, qualunque sia il suo nome, nella sua testa non riesce ancora a considerarsi Nessuno, continua a sentirsi Arya – si ferma di colpo.
“Nessun fabbro a Braavos forgia le spade a questo prezzo!”
“Beh, io sì!”
Sono passati anni, continenti di distanza, ma non ha alcun dubbio: Gendry è a Braavos. Riconoscerebbe quella nota roca e strascicata ovunque. Sta litigando con un uomo e dalla rabbia nella sua voce, Arya sa che sta per colpire Gendry e prendersi la spada senza pagare.
Come una gatta, silenziosa e felina, arriva alle spalle dell’uomo e lo stende con un colpo solo.
Vorrebbe poter vedere con gli occhi di Nymeria – come nei suoi sogni - per vedere l’espressione di Gendry, perché il silenzio si protrae, nessuno dei due dice niente.
Arya sente in qualche angolo della sua testa degli schiamazzi per l’uomo a terra insanguinato, gente che si agita, e agisce prima ancora di pensare.
Afferra Gendry per un braccio e si disperdono per i vicoli.
Quando finalmente si fermano, il ragazzo è senza fiato.
“Arya… sei davvero tu?”
“Sei proprio un idiota, certo che sono io.”
“Cos’hanno i tuoi occhi?”
Arya si rabbuia, un po’ perché non ha abboccato al solito amo del dargli dell’idiota, che avrebbe portato a uno dei loro soliti battibecchi e smorzato un po’ la tensione. Un po’ perché è andato subito a mettere il dito nella piaga. Un po’ perché non avrebbe voluto che la vedesse così.
“Sono cieca.”
“Cos’è successo?”
“Tutto. Tu come ci sei finito qui? Cos’è successo?”
Arya sente Gendry strusciare un po’ i piedi a terra. “Tutto.”
Quelle risposte, seppur vaghissime, lasciano intendere tutto l’universo che ci sta dietro. Arya lo capisce. È successo un sacco di schifo e non ne vuole parlare. Esattamente come lei, e sa che anche Gendry sta sentendo la stessa cosa, avendo lo stesso pensiero. Almeno questo non è cambiato, si capiscono ancora.
Arya vorrebbe vederlo. Ancora più di prima. Invoca con ancora più forza gli occhi del suo metalupo.
Senza pensarci, allunga le dita. Sforbiciano nell’aria un pochino finché Gendry non le prende e se le porta al viso. Ha le guance un po’ ruvide di barba, gli zigomi un po’ più sporgenti di quanto se li ricordasse.
Arya ritira la mano come se si fosse scottata. “Sei dimagrito,” è tutto quello che gli dice.
Non ha bisogno di vederlo per sapere che Gendry sta sogghignando.
  
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