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Autore: Bloody_Breeze    15/06/2015    3 recensioni
DAL CAP.7:
la principessa abbassò lo sguardo -dei pirati hanno ucciso mia madre… tu sei un pirata… tu conosci il nome di mia madre… - sta volta anche il pirata spalancò gli occhi -ehi… cosa stai insinuando Amu?-
DAL CAP.8:
- sei davvero bravo a danzare, io invece non tanto- Ikuto la fece girare di nuovo e poi rispose - hai ragione, sei davvero una frana principessa - Amu lo guardò accigliata -e tu sei terribilmente crudele-
DAL CAP.11:
- Midori… riesci a sentirlo anche da qui?- chiese incuriosita la bionda - Certo. Per me è come un richiamo. Lui, l’oceano, mi chiama, mi sussurra,mi culla, mi parla e per me, non c’è voce più bella.- detto ciò, si alzò, andò fuori il balcone ed iniziò a cantare una strana melodia...
Le acque del mare si alzarono e la pioggia cominciò a cadere incessante, i tuoni squarciarono il cielo, il vento aumentò d’intensità ed una luce abbagliante ricoprì ogni cosa. Poi si fece più piccola fino a scomparire del tutto in un unico punto; appena la luce scomparve del tutto, al suo posto, sulle acque del mare, comparve una figura fatta completamente d’acqua. Assomigliava tanto ad una… sirena.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 16. La Prova Dello Specchio
 
 
<< vieni,vieni Principessa, l’Isola ti sta aspettando! >>
 

 
<< E’ terrificante… non so spiegarne bene il motivo ma l’atmosfera che circonda quest’isola non mi fa sentire per niente al sicuro >>

Era passata un’ora da quando la ciurma era arrivata sull’Isola ed Amu, non appena aveva messo piede sulla terraferma, aveva avuto una sensazione d’inquetudine perpetua; ad ogni passo che faceva, iniziava a guardarsi intorno e a tendere le orecchie, pronte a captare il minimo rumore sospetto.

<> disse Utau guardando la sua amica in modo apprensivo e poggiandole una mano sulla spalla. Al contatto con la mano la principessa,tuttavia, scattò e si ritrasse. Aveva incominciato a sudare e aveva uno sguardo davvero impaurito – cosa che fece preoccupare non poco il resto degli amici – << Ehi Principessa, prova a concentrarti su qualcos’altro e a non pensare a questa sensazione >> aggiunse Kukai dolcemente,tentando di rassicurarla.

<< Io, in verità, sono preoccupato per Yoru e Daichi… è vero, anche loro hanno dei poteri, ma ho un brutto presentimento e spero con tutto il cuore di sbagliare >> disse d’un tratto Ikuto, guardando verso il punto in cui avevano lasciato la nave su cui era rimasto di guardia Yoru; Daichi, al contrario, era andato ad osservare e controllare il perimetro dell’Isola.

<< Staranno bene fratellone, sono sicura che sia così >> Utau si era avvicinata al capitano, che le stava davanti e gli aveva stretto la mano con fare protettivo << Sono ancora dei bambini, Utau. Non posso permettere che capiti loro qualcosa di brutto. Non me lo potrei perdonare >> rispose Ikuto stringendo a sua volta la mano della sorella.

Continuarono a camminare per un’altra ora,senza meta e sperando di trovare un indizio, quando delle voci iniziarono a farsi largo nelle menti dei quattro:

<< Amu, Amu, dove vai? >>
<< Principessa! Lei ti sta aspettando! Segui la nostra voce! >>


<< Mio Dio! Le avete sentite anche voi?! >> Kukai spalancò gli occhi e, istintivamente prese per un braccio la Principessa, che era rimasta paralizzata e si avvicinò a Ikuto e ad Utau << Kukai! Restiamo uniti e continua a controllare Amu >> il capitano aveva estratto la spada e l’aveva protesa davanti a sé, mentre Utau aveva effettuato una trasformazione parziale: quella del diavolo.

<< Aaaamuuu!! Vieni qui >>
<< Vieni più a destra principessa! Segui la nostra voce! >>
<< Non sai quanto sarà felice di poterti vedere! >>
<< Perché sai che lei ti sta aspettando, vero? >>


Nell’udire quell’ultima frase Amu si fermò di botto, cadde in ginocchio ed iniziò a urlare, mettendosi le mani in testa e con le lacrime che avevano iniziato a colare copiose dal suo volto << BASTAA!! LASCIATEMI STARE! NON NE POSSO PIU’! >> Ikuto, Utau e Kukai guardarono allarmati e sempre più preoccupati la ragazza, così il Capitano si precipitò vicino a lei e le prese il volto tra le mani << Amu, devi guardarmi >> la Principessa però aveva lo sguardo vacuo e terrorizzato << Guardami, Amu. Ti prego >> poggiò la fronte su quella della ragazza e continuò a implorarla di guardarlo. Solamente dopo alcuni minuti Amu parve riprendersi e alzare lo sguardo su quello di lui << Ikuto, io non ce la faccio più. Ho sopportato troppo e… e non posso farcela. Mi sento debole e sono stanca di affrontare tutta questa situazione >> il Pirata continuò a tenere la fronte poggiata su quella di lei e le prese una mano, intrecciando le dita con le sue << Si che ce la fai, invece. Proprio perché sei riuscita ad affrontare tutto questo riuscirai ad sostenere anche questa prova. >> Amu si scostò di poco da Ikuto e prese l’Humpty Lock, che teneva appeso al collo, in una mano << Mi manca tanto, Ikuto… voglio rivedere mia madre, ma lei non c’è più ed io ho bisogno di lei Ikuto. Era lei la mia forza ed ora mi sento incredibilmente debole. Inoltre, ogni volta udire queste voci! Non le sopporto! >> il pirata, ascoltando quelle parole si alzò, la fissò e le protese la mano, mentre Amu era ancora in ginocchio e lo guardava enigmatica << Tu non sei debole Amu e il fatto che tu sia riuscita ad affrontare tutto questo lo dimostra ancora di più. E poi, tu non sei sola. Ricorda che puoi contare sempre su di noi. Ora forza, andiamo principessa mollacciona! Abbiamo un’ultima prova da affrontare e, anche se mi duole ammetterlo, per una volta dovremo ascoltare queste voci fastidiose che ti demoralizzano tanto, quindi non ci pensare e rimani concentrata. Non dovrai affrontare più nulla da sola. Noi ti siamo vicino. >> il pirata le sorrise, seguito dal castano e dalla sorella. Amu lo osservò stupefatta e consapevole del fatto che il ragazzo avesse ragione, così chiuse gli occhi per un secondo, li riaprì, afferrò la mano del pirata e contraccambiò il sorriso. << Devo ammettere, caro il mio pirata, che questa volta hai proprio ragione, quindi non mi resta che dirti due cose >> Ikuto alzò un sopracciglio e la guardò divertito << Sentiamo >> la ragazza gli si posizionò davanti e disse << La prima, ovviamente è “grazie” >> Kukai interruppe il momento, come al solito e velocemente affermò << Non credete che sia meglio proseguire dove indicatoci dalle voci, mentre continuate a flirtare apertamente e a scherzare come nulla? >> concluse con un sorrisetto malizioso, seguito da Utau e facendo cambiare la tonalità del viso della principessa dal rosa al rosso in un secondo << Kukai! Pensa a camminare tu! >> aggiunse Ikuto irritato e imbarazzato al tempo stesso, mentre l’amico continuava a ridacchiare; poi guardò Amu << Dicevamo… qual’era la seconda cosa, invece? >> la principessa incominciò a sghignazzare e a correre verso Kukai e Utau, che nel frattempo si erano allontanati lasciandoli indietro << La prossima volta che mi chiami “mollacciona” ti affogo >> gli fece una linguaccia e gli voltò le spalle ridendo. Ikuto la guardò allibito e poi la raggiunse ridendo.
 

NEL FRATTEMPO…
 

<< Capitano, siamo arrivati. L’Isola è proprio davanti a noi >> un ufficiale della ciurma si avvicinò a Nagihiko, attendendo i nuovi ordini << Bene. allora sbrigatevi ad attraccare. Non possiamo perdere altro tempo >> << Agli ordini, capitano! Con il vostro permesso >> l’ufficiale si allontanò ed incominciò ad impartire ordini a destra e a manca  al resto della ciurma.

Nagihiko, dopo aver udito la bella notizia, andò nella cabina di Rima, spalancò la porta e la guardò ghignando << Il momento è giunto, abominio. Ora siamo nelle tue mani per trovare Amu >> la ragazza fissò il capitano maliziosamente << Non sai quanta gioia mi dia il sapere che in questa missione la tua via dipenda da me, leccapiedi >> Nagihiko cambiò espressione e la guardò truce << Non fare scherzi, Rima. Sai quanto tenga alla riuscita della missione >> la riccia cabiò sguardo, osservandolo annoiata e comprensiva al tempo stesso. Poi, d’un tratto gli occhi le cambiarono colore e le diventarono verdi << Nagihiko, riesco a vedere la Kuro Neko. L’hanno lasciata sotto il controllo di un moccioso dai capelli blu e gli occhi gialli. Dovrebbe essere facile appropiarsene, giusto? >> il capitano sorrise beffardo << Certamente, socia. Cos’altro riesci a vedere? >> Rima sogghignò << Dove si sta dirigendo la principessa e da chi è accompagnata. >> <> << E’ sempre un piacere leccapiedi e sta pur tranquillo che il piano avrà successo >> il ragazzo le fece un cenno con la testa ed uscì dalla cambina, mentre Rima prese a guardare fuori dall’oblò e a ghignare << Sarà molto divertente. Vediamo se riuscirai a non farti ingannare dallo specchio >>
 

SULLA KURO NEKO, QUINDICI MINUTI DOPO…
 

Il giovane Yoru si trovava disteso, a pancia in su, sulla sponda della barca, con gli occhi chiusi e immerso dai suoi pensieri << C’è qualcosa che non mi torna… com’è possibile che le guardie del padre di Amu non ci abbiano seguito? Quel capitano, Nagihiko, mi sembrava davvero concentrato nel voler riportare la Principessa indietro, ma è da un po’ che stiamo viaggiando “tranquilli”, per quanto questo termine possa essere considerato esatto… >> << Oh, ma hai ragione moccioso! Amu tornerà a palazzo con me >> Yoru udendo la risposta ai suoi pensieri, aprì gli occhi di scatto e si trovò davanti Nagihiko, che gli sorrideva maligno. Yoru si alzò velocemente e notò che era circondato da nemici; guardò anche il mare e notò che oltre alla Kuro Neko, vi erano altre dieci navi avversarie: era in pericolo.

<< Ti consiglio di gettare la spada e non opporre resistenza, ragazzo. Sei circondato e, dato che sono così magnanimo, ti sto dando la possibilità di non farti fare del male. Arrenditi. >> Nagihiko aveva puntato la spada contro il piccolo pirata << Potrei sapere, prima di rispondere alla tua “magnanima” richiesta, come avete fatto a salire su questa nave senza che io me ne accorgessi? >> prima che il capitano potesse rispondere, da dietro i membri della ciurma nemica si udì una voce << Grazie al mio aiuto, Tsukiyomi Yoru o dovrei dire “ baroncino”? >> Rima avanzò lentamente senza togliere lo sguardo dal volto del giovane, che era rimasto sconvolto dall’affermazione della ragazza << Chi siete voi? >> la riccia sorrise malefica << Oh, vedo che tuo fratello ti ha insegnato a dare del voi alle persone che non conosci, bene. Lascia che ti ribadisca la cosa, piccolo baroncino… ora hai due scelte da fare: la prima, come ti ha ben consigliato quel leccapiedi che hai di fronte, è quella di arrenderti; la seconda, come penso tu abbia immaginato è opporre resistenza e venire in ogni caso sconfitto. Quindi, Tsukiyomi, cosa scegli? >> il ragazzo continuò a guardare Rima senza dire nulla, poi, alla fine della frase della ragazza chiuse gli occhi e sorrise << Credo che creerò una terza opzione, my lady: quella in cui sarete voi ad essere sconfitti e state pur certi che, se non ci riuscirò io da solo, ci riusciranno mio fratello e gli altri >>

D’un tratto, una luce blu avvolse Yoru e attorno al ragazzo comparvero due katane blu, da cui fuoriusciva un bagliore del medesimo colore. Il baroncino le prese al volo e con una velocemente allontanò la spada di Nagihiko, ferendo quest’ultimo alla mano, poi ghignò << Si comincia! >>

 
NELL’ISOLA…
 

<< Andate avanti, Principessa >>
<< Ci siete quasi >>
<< Lo specchio vuole vederti>>


Dopo il crollo emotivo di Amu e la sua ripresa, avvenuta un’ora prima, i ragazzi avevano seguito le voci per altre due ore fino ad arrivare nel centro esatto dell’Isola.

Ad un certo punto le voci smisero di parlare e con loro, ogni tipo di suono che vi era nell’Isola cessò. Poi, un urlo. Era Utau.

<< Utau! >> Kukai spalancò gli occhi e guardò al suo fianco, dove pochi secondi prima si trovava la sua ragazza. Ora era scomparsa.

<< Dov’è finita?! Dove diavolo è finita Utau? E cos’era quell’urlo?! >> il castano iniziò ad agitarsi e a chiamare il nome della biondina invano, sperando in una sua risposta. Ikuto si avventò contro l’amico e gli tirò un pugno così forte da far cadere il castano a terra << Vedi di riprenderti Kukai! Sul serio non l’hai capito?! Se continuerai comportarti in questo modo non farai altro che stare al gioco della Regina Nera! >> Amu aiutò Kukai a rialzarsi, mentre quest’ultimo guardava il capitano allibito << Kukai, stai bene? >> la Principessa guardò preoccupata il volto dell’amico e tirò fuori da una tasca un fazzoletto, con il quale tamponò il naso del castano, che era pieno di sangue << Sì Amu, non preoccuparti. Grazie >> << Scusami Kukai, ma era l’unico modo per farmi ascoltare da te >> affermò, poi, Ikuto sentendosi lievemente a disagio. Il ragazzo guardò il capitano duramente << Ora mi devi spiegare come fai a rimanere così calmo mentre tua sorella è scomparsa. Non me ne frega un cazzo se sto al gioco di quella bastarda! Voglio sapere dove si trova la mia ragazza in questo momento o non t’importa se succede qualcosa di male a tua sorella?! >> una spada venne puntata alla gola del castano << Ikuto! Cosa stai facendo?! >> Amu guardò preoccupata il Capitano, mentre quest’ultimo aveva attuato una trasformazione parziale, facendo spuntare le orecchie e la coda << NON OSARE NEPPURE PENSARLO! NON OSARE PENSARE CHE NON M’IMPORTI DI MIA SORELLA O CHE NON SIA PREOCCUPATO PER LEI! >> << E ALLORA SMETTILA DI SEMBRARE COSì TRANQUILLO E Dì LE COSE COME STANNO! OGNI VOLTA TIENI TUTTO PER TE E TI ASPETTI CHE ANCHE GLI ALTRI ARRIVINO AL PUNTO DELLA SITUAZIONE VELOCEMENTE COME TE, MA NON E’ COSì IKUTO, NON E’ COSì. TU SAI CHE IO TENDO A PREOCCUPARMI TROPPO DELLE PERSONE A CUI TENGO, SOPRATTUTTO IN SITUAZIONI COME QUESTE E TU, TU NON HAI DETTO QUELLO CHE PENSAVI COMUNQUE! >> detto ciò, anche Kukai attuò una trasformazione parziale e, con una velocità mai vista prima si scostò dalla spada di Ikuto e si avvicinò a lui, tirando fuori la sua spada e scagliando un colpo contro il capitano, che riuscì  a schivare per poco. Il capitano, però, infuriato dal gesto, scagliò a sua volta un colpo contro l’amico, ferendolo di striscio all’addome.

D’un tratto, una chioma rosa s’intromise tra i due litiganti e urlò << ADESSO BASTA! FINITELA ENTRAMBI! >> Ikuto e Kukai si fermarono in tempo, prima di colpire Amu con un attacco che si stavano per lanciare << Entrambi volete proteggere le persone che amate, ma facendo così non state facendo altro che quello che non volevate fare fino ad ora: state giocando al gioco della Regina Nera. Lei vi vuole mettere l’uno contro l’altro e guardate come vi siete ridotti ora! Tu… >> la ragazza indicò Ikuto furiosa << …tu dovresti smetterla di tenerti tutto dentro, in questo sono pienamente d’accordo con Kukai e poi, cos’è quel modo di reagire? Puntare la spada contro il tuo migliore amico solo per sfogarti?! Sei pregato di finirla!  E tu Kukai… >> Ikuto era rimasto sbalordito e aveva abbassato il volto e la spada deluso da se stesso. Sapeva che la principessa aveva ragione. << …siamo tutti quanti nervosi e agitati, ma il tuo esternare troppo il tutto non è per niente d’aiuto! La Regina ci vuole separare e voi cosa fate? Litigate! Lasciate che vi dica una cosa, dato che sembra che non vogliate prestare attenzione a ciò che sta accadendo qui intorno, preferendo discutere: dopo che Utau è scomparsa, al suo posto è comparso un rivolo d’acqua che porta ad un fiume. Riesco a sentirne la corrente e penso che non dobbiamo far altro che seguire quel piccolo corso d’acqua >> i due ragazzi guardarono Amu a bocca aperta, poi, Kukai, dopo aver udito le parole della ragazza, si avvicinò a Ikuto e, sorridendo, gli mostrò il pugno << Mi dispiace, amico. Pace? >> il pirata guardò il castano e, sorridendo a sua volta batté il pugno << D’accordo. Dispiace anche a me, ho esagerato avendoti colpito prima >> il castano sorrise << Non mi hai fatto niente, tranquillo e, lasciatelo dire, hai perso lo smalto. Sei diventato più deboluccio, Capitano >> poi Kukai si rivolse alla Principessa e le scompigliò i capelli << Grazie Principessa >> la ragazza gli sorrise e, dopo aver guardato Ikuto proclamò << Mentre stavate litigando, una delle voci mi ha parlato e mi ha detto che Utau sta bene, quindi non dovete preoccuparvi. La Regina Bianca è riuscita a proteggerla, ma non può riportarla indietro ora >> i due ragazzi, udendo quelle parole sospirarono di sollievo << C’è solamente un problema… la voce mi ha detto anche che la prova dovrò riuscire a superarla da sola e che, per questo, la Regina Nera cercherà in tutti i modi di separarci, quindi dobbiamo stare attenti. Ora non dobbiamo far altro che dirigerci verso la cortina d’acqua comparsa dalla scoparsa di Utau >> << D’accordo Amu, andiamo >>

La vegetazione, durante il percorso dei tre, divenne sempre più fitta, tanto da non far vedere più il cielo.

A un certo punto, un sibilo si fece largo tra le orecchie dei ragazzi << Avete sentito anche voi? >> << Amu, inizia a correre, continua a seguire l’acqua e non fermarti per nessuna ragione, sono stato chiaro?! >> Ikuto spintonò la Principessa davanti, facendola quasi cadere << Ma cosa sta suc… >> la ragazza stette per ribattere quando vide due schizzi di sangue provenire dalla spalla del pirata e un gruppo di serpenti enormi e con dei denti affilatissimi e grandissimi andare contro i suoi amici << Principessa, dà retta a Ikuto e trova lo specchio, sbrigati! >> Kukai era intento a contrastare tre serpenti, ma venne ferito a una gamba << Kukai! >> Amu stette per andare incontro ai due, ma venne fermata dalla voce di Ikuto << AMU! NON PENSARE A NOI E CORRI! >> dal volto della ragazza iniziarono a rigare lacrime amare << Non posso lasciarvi soli! Sta accadendo proprio ciò che vuole la Regina Nera, io … >> << VAI! >> il capitano le urlò contro allarmato e la principessa, capì di dover andare. << Lasciate che vi dia una protezione prima! >> << Non c’è tempo Amu! Pensa a scappare! >> le gridò contro Kukai, ma la ragazza non lo ascoltò. Chiuse gli occhi e intonò una melodia malinconica. Mentre initonava la canzone, una barriera d’acqua aveva circondato i corpi dei due pirati, per proteggerli dai morsi dei serpenti << Non farà circolare il veleno dei morsi >> << D’accordo ma ora va’! >> concluse Ikuto agitato.

La principessa non se lo fece ripetere ancora una volta e iniziò a correre velocemente, fino a quando Kukai e Ikuto non furono dei puntini lontani.

Continuò a correre, graffiarsi e ferirsi, sbattendo contro i rami sporgenti degli alberi e contro le spine delle piante che, copiose, le intralciavano la strada. Poi, la principessa si fermò di fronte allo spettacolo che le si presentò di fronte: un lago bellissimo, nel quale sporgevano delle rocce che permettevano il passaggio alla cascata che si trovava dietro il lago.

La ragazza si avvicinò al lago e s’iniziò a incamminare sulle rocce, stando attenta a non bagnarsi e a non cadere in acqua. Aveva una sensazione strana e quell’acqua le sembrava incantata. Proseguì il cammino, fino ad arrivare di fronte alla cascata, poi si bloccò.

<< Vieni avanti Principessa, lo specchio ti attende! >>

La ragazza deglutì, spavenata e insicura; tuttavia, dopo aver udito nuovamente una delle voci, le acque della cascata si divisero e le lasciarono il libero accesso ad una grotta nascota. Così Amu si addentrò nella grotta ma, non appena il suo piede toccò la superficie della grotta, le acque della cascata si rischiusero e il buio completo l’avvolse.

La Sirena si guardò intorno alla ricerca di una fonte di luce, quando dalla cascata comparvero delle bolle di sapone, fatte di spuma, che incominciarono a luccicare. Ne toccò una, ammaliata e la bolla si schiantò contro la parete della roccia che si trovava più vicina alla cascata << Com’è possibile? Cos’è questo posto? >>

La bolla di sapone che si era schiantata contro la parete divenne acqua e scivolò sino al suolo incominciando a luccicare; poi, come se fosse stato un richiamo, anche tutte le altre bolle di sapone andarono a sbattere contro lo stesso punto e a diventare acqua, sino a quando una forte luce incominciò a provenire da esse << E’ incredibile… >> Amu guardò sbalordita la scena: tutte le bolle d’acqua, dopo essere diventate liquido avevano incominciato a prendere spessore, ad unirsi e a formare uno specchio, alto quanto la principessa.

La cosa che stupì di più Amu e che la lasciò a bocca aperta, però, fu un’altra. Lo specchio non rifletteva lei, ma aveva incominciato a cambiare riflesso, sino a diventare una figura a lei familiare. La ragazza alla visione della figura nello specchio spalancò gli occhi e cadde in ginocchio << Finalmente sei arrivata tesoro >>

La principessa incominciò a boccheggiare << Mamma? >>

<< Da quanto tempo, Amu. Mi sei mancata tantissimo. Sai, ti ho vista in questi ultimi mesi, anche se da lontano, e sono davvero orgogliosa di te. Sei diventata una donna forte e coraggiosa >>

La ragazza continuò a fissare lo specchio senza dire nulla, troppo sconvolta per proferire parola.

<< Che c’è, non volevi vedere la mamma? Prima ti ho sentita quando hai detto a Ikuto che ti mancavo. Sei mancata anche a me, quindi, perché non vieni ad abbracciarmi? >> Midori allargò le braccia, come a voler invitare la figlia ad entrare all’interno dello specchio.

<< Chi sei tu? Non  prenderti gioco di me, mia madre è venuta a mancare anni fa! >> la ragazza si rialzò in piedi ed avanzò con fare minaccioso verso lo specchio.

Nell’udire quelle parole, Midori ghignò << Vedo che non sei tanto sciocca come credevo, Principessina >> Amu fissò il riflesso dello specchio duramente << Sai, piccola Amu, questo specchio mostra ciò che il tuo cuore desidera maggiormente e…voliat! La tua mamma è qui ed è venuta a farti una sorpresina dall’ aldilà >> << Non prenderti gioco di me Specchio. Penso che tu mi stia sottovalutando, io riesco a sentirlo. >> Midori incominciò a sghignazzare, guardando la ragazza con curiosità << Sentire cosa, piccola Amu? >> la principessa sorrise beffarda << Sento che c’è un frammento dell’anima oscura di mia madre. Lo sento fin dentro di me. Quindi, in fin dei conti non hai tutti i torti, Specchio… o dovrei dire … Midos? >> la regina, all’interno dello specchio sembrò sorpresa di udire le parole della ragazza ed incominciò ad applaudire << Ma brava, vedo che l’influenza di Ikuto ha avuto effetto anche sul tuo modo di ragionare e pensare. Non pensavo saresti riuscita a capirlo così in fretta >> Amu non mosse un muscolo a quell’affermazione e lasciò proseguire << Dato che sei riuscita a scoprire in fretta questo piccolo trucchetto, voglio farti vedere cosa c’è all’interno di questo Specchio e proporti un’offerta >> Midos sorrise sorniona alla principessa, che con un cenno della testa le diede modo di andare avanti ed ascoltare la proposta. La Regina scostò una mano dietro di sé e si spostò dal riflesso, lasciando spazio ad una piccola boccetta che si trovava nella parte più profonda dello Specchio. La ragazza iniziò a boccheggiare alla vista dell’oggetto << L’High-Tide… >> << Già. Ma ora devi ascoltare la mia proposta, Amu e attenta. Non sarà un trucco. Hai due scelte da fare: la prima consiste nell’escludere la seconda e prendere la boccetta; mentre la seconda è rivedere tua madre. Il potere dello Specchio può far riportare indietro, per un piccolo periodo di tempo, il corpo e l’anima di qualcuno e questo qualcuno, come ti ho già detto prima, è colui o colei che il cuore desidera di vedere più di ogni altro al mondo; nel tuo caso, principessa, è tua madre. >> Amu spalancò gli occhi ed iniziò a tremare << Quindi, cara sirena, cosa sceglierai? L’High-Tide, dando ascolto alla ragione o sceglierai tua madre, seguendo ciò che ti detta il cuore? >> dopo aver pronunciato l’offerta, l’immagine dell’High-Tide scomparve dal riflesso dello Specchio e, al suo posto, incominciò a formarsi l’immagine di Midori. Quest’ultima, notando che oltre il riflesso vi era sua figlia iniziò a lacrimare e protese una mano verso Amu << Bambina mia! Lasciati vedere, ho tante cose di cui parlare con te e di cui scusarmi >> la principessa guardò la madre incredula e, come sospinta da un’essenza misteriosa, incominciò a camminare verso lo Specchio e a protendere la mano verso quella della madre. Con grande sorpresa della ragazza, però, la mano attraversò lo Specchio << Non può essere vero … >> Midori guardò la figlia e, dall’altro lato dello Specchio le toccò la mano << Vedi tesoro? Riesci a toccarmi! Io sono qui, con te! >> la Principessa intrecciò le dita con quelle della madre e si morse un labbro, tentando di trattenere le lacrime << Sei davvero tu, mamma >> << Sono io, Amu >>

“…attenti, attenti
lo specchio vi tenta
e la Regina vi guarda attenta
dove andate, dove andate
tornate indietro finché potete!”

 
 
La ragazza sorrise e con la mano libera si asciugò un rivolo di lacrima che era sceso, nonostante ella non volesse, dal suo volto; in seguito Amu guardò di nuovo la madre e , dimenticandosi della missione e dell’High-Tide, attraverò lo Specchio trovandosi immersa in uno strano liquido, che sembrava tanto acqua. Era circondata dal colore celeste e dalle braccia della madre tanto amata.

<< Mi dispiace per tutto quello che hai dovuto passare a causa mia, Amu >> la Principessa scosse la testa in segno di dissenzo e strinse la madre in un abbraccio ancora più forte << Tutto ciò che ho passato fino ad ora mi ha portata a te e mi ha dato la possibilità di stringerti a me ancora una volta. Non desideravo altro mamma. Ti voglio tanto bene >> << Anche io Amu. Ti voglio bene anche io. Ora dai, lasciati guardare. Voglio vedere quanto sei cresciuta in questi anni >> la ragazza sciolse l’abbraccio e si scostò dalla madre, che nel frattempo le aveva poggiato le mani sulle spalle e aveva incominciato ad osservarla. D’un tratto la Regina si soffermò ad osservare gli occhi della figlia ed una smorfia si fece largo sul suo volto << Hai gli occhi di lui e il cuore di lei. Non mi assomigli per nulla >> Amu rimase scioccata da tale constatazione e si scostò velocemente dalla presunta madre. << Cosa stai dicendo, mamma? Occhi di lui, cuore di lei… non ti capisco! E poi, poi tutti hanno sempre detto che ho gli occhi di mio padre, ma per il resto sono somigliante a te, quindi chi è “lei”? Ti sei sbagliata… vero? >> Midori si sorprese da ciò che lei stessa aveva detto e fece una carezza impacciata alla figlia cercando di rimediare << Sì, tesoro, scusami… stavo pensando ad altro ed ho detto cose che non erano coerenti con ciò che volevo in realtà dire >>

<< Attenta, attenta Principessa, lo Specchio ti tenta >>
<< Non ascoltare l’impostrice! >>


<< SILENZIO! >> la Regina sembrò udire le voci ed incominciò a infuriarsi; poi, inspirò, cercando di recuperare la concentrazione e tornò a guardare la figlia con un sorriso falso dipinto sul volto << Ascolta tesoro, la mamma vorrebbe richiederti indietro una cosa che ti ha prestato un po’ di tempo fa e che ora hai qui con te >> La Principessa, osservando il cambiamento di carattere e d’umore improvviso della madre, indietreggiò, mentre la Regina avanzava << Rivoglio indietro la mia collana. Dammi l’Humpty Lock, Amu >> la ragazza strinse istintivamente la collana che aveva al petto, sotto la maglia << Cosa? No! Me lo hai regalato tu stessa, non posso ridartelo indietro, non voglio! >> Midori, udendo la risposta sembrò spazientirsi e prese con violenza il polso della figlia << Non farmi arrabbiare Amu. Necessito di quella collana e la rivoglio indietro! >> la figlia trattenne un urlo, per la stretta violenta al polso << Mi stai facendo male mamma, lasciami! >> << NON FARMELO RIPETERE ANCORA, MOCCIOSA PETULANTE! DAMMI CIO’ CHE MI APPARTIENE! >> la principessa rimase a bocca aperta ma, al suono di quelle parole, un flash la fece tornare con la mente indietro nel tempo e, al pensiero di ciò che aveva ricordato sorrise sorniona, dimenticando per un momento il dolore al polso “ Scusami Ikuto, scusatemi ragazzi. Ho dimenticato il motivo per il quale siamo venuti qui. Ora risolverò tutto. Fidatevi di me” << Vorrei farvi una domanda, madre, prima di porgervi indietro la collana >> Midori, sorpresa della risposta della figlia, allentò la presa al polso della figlia e la lasciò parlare << Certamente Amu. Chiedimi ciò che vuoi >> << Chi è il tuo unico e vero amore? >> la Regina rimase allibita di fronte a quel quesito e tentennando cercò di dare la risposta più “ovvia” e “semplice” di tutte << Chiaramente sei tu, Amu! Che domande mi fai? >> la principessa, alla risposta della madre ghignò e sospirò << “Attenta, attenta, lo Specchio ti tenta”…  sarebbe stato troppo bello se tu fossi stata realmente qui con me, mamma ma…risposta sbagliata, M I D O S >>

<< Come hai fatto a capirlo? Tu! Tu non sei altro che una mocciosa che piange sempre! Come hai fatto a capirlo?! >> la Regina si avventò contro la ragazza e le strinse il collo con forza, tentando di soffocarla. Amu, però riuscì a mordere la mano della madre, che le stringeva il collo, fino a farla sanguinare, tanto che Midos dovette mollare la presa e scostarsi, cosa che diede modo alla principessa di riprendere fiato << Per quanto mi duolga ammetterlo, non sono mai stata io l’unico e vero amore di mia madre. Bensì è sempre stato l’Oceano. Solo mia madre poteva sapere questa risposta e tu, bèh, sei stata ingannata dal tuo stesso trucco, “mamma” >> la Regina incominciò ad urlare e a ridere sguaiatamente, cosa che scioccò la Principessa << Io ingannata? Tu hai scelto tua madre. Non potrai mai avere l’High-Tide, ragazzina! A meno che tu non mi uccida, ma ammettiamolo! Tu non uccideresti mai la tua cara mam… >>

Una chiazza di sangue enorme si espanse all’interno dello Specchio << Come … hai capito… dove… colpire… ? >> Amu si era trasformata ad una velocità incredibile in una Sirena D’Acqua e con una mano aveva trafitto, nella medesima velocità, il torace di Midos e le aveva strappato il cuore dal petto << Io non potrei mai, è vero, ma la “me cattiva” si >> “Bentornata sorella. Scusami se ti ho svegliata, in questo momento necessitavo del tuo aiuto. Ora puoi tornare a dormire” “ Quando vuoi, sorellina. Ah, chiamami Ami d’ora in poi, almeno non ci confonderanno più. A presto Amu”

L’anima di Midos,dopo il gesto della Sirena, diventò spuma di mare e scomparve, non prima di aver sorriso malefica alla principessa e di averle detto << Sei davvero sicura di non essere stata ingannata tu, Amu? >>

La coscienza oscura all’interno della Principessa si assopì nuovamente, lasciando, nonostante ciò, la ragazza in veste di Sirena.

<< Principessa, principessa! Esci fuori dallo Specchio con il cuore nero! >>
<< Il cuore è l’High-Tide Principessa! >>
<< Quando uscirai fuori da qui, esso diventerà la boccetta che tanto cercavi >>


<< Come devo fare per uscire di qui?! >>

<< Urla Principessa! >>
<< Devi urlare Amu, ma ricorda: per uscire dallo Specchio c’è sempre un prezzo da pagare… >>
<< …le tue energie qui dovran restare! >>


<< Le mie energie? Cosa vorrebbe dire? Perderò i miei poteri? >>

<< No Principessa, è la tua vorza vitale che rimarrà qui! >>
<< Uscirai dallo Specchio senza forze e stremata >>


<< Come farò a raggiungere gli altri se sarò senza forze?! Rimarrò bloccata nella grotta! >>

<< Un aiuto ti verrà dato >>
<< Qualcuno qui fuori ti sta aspettando >>
<< Ora urla Principessa! >>

La ragazza non se lo fece ripetere ancora e, con tutta la forza che aveva in corpo, emise l’urlo più acuto e straziante mai sentito prima, che la catapultò al di fuori dello Specchio nella sua forma umana e fece tornare bolle di sapone l’oggetto dell’inganno.

Appena fuori dallo Specchio, però, la ragazza si sentì, come predetto, priva di tutte le forze. Iniziò ad avere dei capogiri, il corpo debole e gli occhi che le si chiudevano. Stette per cadere quando sentì una presa ferrea che la sorresse << Ora ci sono io con te, Amu. Non preoccuparti. Ti porterò sulla nave sana e salva. Adesso riposati >> la principessa riuscì a guardare la sua salvatrice e notò che altri non era che Utau. << Utau >> << Non parlare Amu e cerca di metterti sulla mia schiena. So che  sei debole, ma cerca di darti una piccola spinta >>

La biondina riuscì a mettersi Amu sulle spalle con fatica. << Ce l’ho fatta Utau, l’ho trovata. Ho l’High-Tide! Si trova dentro l’Humpty Lock in questo momento >> la biondina voltò di poco il volto verso l’amica e le sorrise << Ottimo lavoro, principessa. Ora pensa a riposare, ti sveglio quando arriviamo in spiaggia >> << D’accordo >>

 
SULLA KURO NEKO…
 

Yoru respirava affannosamente ed era ricoperto da tagli in ogni parte del corpo. Grazie al suo potere e alla sua agilità era riuscito a sconfiggere gran parte degli uomini di Nagihiko che erano saliti sulla nave di nascosto, insieme al loro capitano e a Rima che, durante il combattimento di Yoru, erano rimasti in disparte ad osservare le mosse del giovane, senza proferire parola.

<< Adesso basta. Sono stufa di non fare nulla! Baroncino, è ora di andare a dormire >> Rima aveva sbuffato e guardato con aria annoiata Nagihiko, che alle parole della presunta “amica” aveva alzato le spalle seccato.  La ragazza aveva dato l’ordine ai rimanenti della ciurma di smetterla di combattere e si era fatta largo tra loro per poter andare vicino al pirata. << Non ti avvicinare! >> Yoru, vedendola avanzare le aveva puntato contro una delle katane, imbrattata di sangue. << Per quanto mi dia fastidio ammetterlo, sei un bambino simpatico, quindi ti risparmierò la vita. Ora però, non mi servi da sveglio… >> Rima ghignò e, con una velocità mai vista prima, si scostò dalla mira della katana e prese Yoru al collo con una mano, stringendo a morte, mentre con l’altra mano riuscì a prendere dalla mano del ragazzo la katana e con essa gli trapassò una gamba. Il giovane emise un urlo disumano e dopo ciò, perse tutto il fiato e svenne.

 
NELLA VEGETAZIONE DELL’ISOLA…
 

L’urlo del baronicno fece spaventare i gabbiani, che volarono via emettendo suoni striduli.

Utau nel frattempo era quasi arrivata in spiaggia, ma, dopo aver sentito l’urlo si fermò di botto << Yoru! >> poi aumentò il passo, cercando di svegliare Amu in qualsiasi modo, senza però riuscirci. << Diamine principessa, vedi di svegliarti presto >>

 
DOPO DIECI MINUTI…
 


<< YORUU!! >> la biondina arrivò sulla spiaggia velocemente e notò che la Kuro Neko era circondata da navi nemiche << Merda! >> poggiò con delicatezza Amu sulla sabbia e cercò nuovamente di svegliarla, dandole qualche schiaffetto o urlandole contro per il nervosismo << Amu! Devi svegliarti! Ho bisogno di te! >>

La principessa continuò a rimanere addormentata, così Utau decise di effettuare la trasformazione del Diavolo e andare sulla Kuro Neko da sola.

La trasformazione in Diavolo dava la possibilità ad Utau di manipolare e creare il fuoco e creare onde d’urto potentissime attraverso i suoi urli. Inoltre, poteva volare grazie a delle ali di pipistrello.

Attuata la trasformazione, prima di scagliarsi contro i nemici sentì delle voci, provenire da poco lontano da lei. Riconoscendole, si girò e notò Daichi che aiutava Ikuto e Kukai sanguinanti ad arrivare a lei.

La biondina si precipitò velocemente da loro e, notando il fratello e il castano pieni di ferite e con il sangue che, copioso sgorgava da esse, s’immobilizzò. << Sorellina stai tranquilla, sono solo dei graffi… hai sentito anche tu l’urlo di Yoru? >> Ikuto, che aveva un braccio attorno alle spalle di Yoru, andò ad abbracciare la sorella, che era rimasta impassibile << Salveremo Yoru, sta tranquilla Utau >> aggiunse infine Kukai, facendole un occhiolino e facendola riprendere un poco.

Il Capitano della Kuro Neko sciolse l’abbraccio dalla sorella e le scompigliò affettuosamente i capelli, poi fece un cenno con la testa a Kukai, che colse al volo il messaggio e si trasformarono anche loro, seguiti infine da Daichi.

<< Utau, Amu ancora non si sveglia? Abbiamo bisogno di lei >> chiese Ikuto d’un tratto. La sorella fece cenno di no con la testa, così il pirata andò verso la Principessa, distesa poco più avanti loro, seguito dagli altri tre. S’inginocchiò vicino alla ragazza e stupendo il resto della ciurma, inserì la Dumpty Key all’interno dell’Humpty-Lock << Capitano ma cosa sta facen… >> una luce si sprigionò dall’insieme dei due oggetti e dal bagliore comparve improvvisamente l’High-Tide. Dopodiché Amu iniziò a mugolare qualcosa e aprì gli occhi << Sapevo che ce l’avresti fatta, Ikuto >> il pirata le sorrise dolcemente e l’aiutò ad alzarsi, anche se con fatica a causa delle ferite.

<< Ora ci spiegate cosa sta succedendo e come faceva Ikuto a sapere in che modo svegliarti >> dichiarò sbalordito Kukai. << Gliel’ho comunicato con il pensiero mentre dormivo. La Regina Bianca mi ha parlato appena ho chiuso gli occhi e mi ha detto cosa fare, dandomi la possibilità di parlare a Ikuto in quel momento, per dirgli come agire >> rispose Amu tutt’a un tratto, barcollando subito dopo, a causa della perdita delle forze << Ehi, stai bene? >> il Capitano le prese un braccio, aiutandola a stare in piedi << No, ma non importa. Voi siete ridotti molto peggio di me. Ma come mai siete tutti trasformati? Cos’è successo? >> Utau abbassò lo sguardo e le indicò il mare, dove si trovava la Kuro Neko e la flotta reale. La principessa spalancò gli occhi, ma prima che potesse dire altro, Daichi parlò al suo posto << Hanno fatto del male a Yoru. Lo abbiamo sentito urlare e il suo urlo era… disumano >> il ragazzino incominciò a tremare intimorito << Abbiamo bisogno anche del tuo aiuto principessa, altrimenti non possiamo farcela. Io e Ikuto  siamo gravemente feriti, nonostante il nostro caro capitano continui a negare ciò; mentra Utau e Daichi da soli contro tutte quelle navi, non potranno mai farcela. So che anche tu sei molto debole ma, come si suol dire, l’unione fa la forza; dobbiamo esserci tutti. Tu sei pronta Amu? >> la ragazza dagli occhi d’oro annuì decisa e, senza guardare gli altri quattro, incominciò a camminare, traballando e respirando a fatica, verso il mare. Arrivata in acqua, chiuse gli occhi e si trasformò in Sirena << Andiamo a salvare Yoru >>
 

SULLA NAVE PIRATA…
 


<< Ehi leccapiedi, stanno arrivando >> << Lo so, abominio. Mi raccomando, tieniti pronta. Sei il nostro asso nella manica, non
scordarlo >> disse Nagihiko iniziando a sfoderare la spada << La Principessa si è trasformata. Riesco a sentire il cambiamento dell’acqua… >> il capitano della flotta la guardò serio << Mi raccomando, stai attenta >> Rima, udendo quelle parole lo guardò sorpresa << Non pensavo ti preoccupassi per me, Nagi >> il ragazzo girò il volto verso la sua ciurma ed iniziò a impartire ordini << E’ naturale che io mi preoccupi per te. Da te dipende la mia vita, quindi vedi di non fare cazzate >> la ragazza alzò un sopracciglio divertita << Hai ragione, ma non sai quanto mi tenta l’idea di vederti con la testa mozzata, leccapiedi >> il ragazzo rise sconsolato << In ogni caso, Nagihiko, questa volta non hanno possibilità di vittoria. Noi siamo in molti, loro sono gravemente feriti. L’ho visto poco fa: Resisteranno poco, non torneremo a mani vuote  >>
<< Principessa Amu, dove vai?
Se affronterai la battaglia davvero ce la farai? >>
<< Sirena D’Acqua tu sei, ma colei che controlla le sue correnti affronterai >>
<< Principessa, principessa, la fine si sta avvicinando >>
<< Se non sarai pronta al combattimento perderai >>
<< Principessa Amu, dove vai?
Se affronterai la battaglia davvero ce la farai? >>
 
 
 
 
 
 
NEL MENTRE…
 

La torre e il re si scambiarono di posto << La Principessa Sirena ha vinto lo specchio, Regina Nera >> << Ne sei davvero certa? >> la Nera ghignò << Davvero non l’hai notato Regina Bianca? Amu ha fallito ed è stata ingannata dallo Specchio. Adesso quale sarà la tua prossima mossa? >>

 La Regina Bianca sorrise e scomparve.

<< Conosco quel sorriso Regina Bianca, ma la partita è ancora da finire. Non farai in tempo a mettere in atto ciò che stai pensando. Oh! >> la Nera guardò la scacchiera e incominciò a ridere malefica. Mosse l’ultima pedina e fece cadere il re.

<< Scacco Matto >>





ANGOLO DELL'AUTRICE:

ciao a tutte, care lettrici!
come promesso, la scuola è finita ed ecco a voi il capitolo 16, che altri non è che il PENULTIMO CAPITOLO.
nel prossimo ed ultimo capitolo ci saranno alcune sorprese e come sempre, spero di non deludervi!
mi raccomando, fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e se c'è qualcosa che non vi è chiaro. sapete che sono sempre disponibile ad ascoltare ciò che avete da dire, quindi non fatevi problemi :)

l'ultimo capitolo arriverà in fine settimana eheheh
a presto, 
xxx
BloodyBreeze




 
  
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